martedì

UN NUOVO RINASCIMENTO

Di Antonella Randazzo


Già all'inizio degli anni Novanta del secolo scorso, lo studioso Edward de Bono iniziò a parlare di "Nuovo Rinascimento", ad intendere la possibilità di superamento delle vecchie griglie epistemologiche e gnoseologiche poste nel mondo occidentale dai pensatori dell'antica Grecia. Secondo de Bono sarebbe possibile superare il modo classico di intendere la logica, la verità e persino la ragione stessa.
Uscendo dai parametri precostituiti, l'uomo finirebbe per accorgersi di avere potenzialità mai considerate prima, e di poter osservare la prospettiva del mondo e di se stesso in modo nuovo e straordinariamente efficace in termini di crescita e cambiamento.

Negli ultimi decenni, anche molti altri studiosi di discipline scientifiche e umanistiche hanno parlato di "segni di progresso" presenti in molti paesi del mondo.
Si tratterebbe di una nuova sensibilità emersa da recente, che vede l'idea di una universalità umana, e di un nuovo livello evolutivo per il pianeta. Ad esempio, molti occidentali sono diventati più sensibili alle problematiche del Terzo Mondo, e molte persone di ogni nazionalità si sono poste il problema di eliminare le guerre, individuandole come utili all'attuale sistema di potere e distruttive per tutti i popoli.
Dunque, il Nuovo Rinascimento offrirebbe una nuova mente, libera da schemi di potere ingiusto, e una nuova realtà, libera dalla sopraffazione e dalla violenza.

Questo Nuovo Rinascimento riguarderebbe molti paesi del mondo, e sarebbe una sorta di evento simile a quello della "centesima scimmia". Tale fenomeno sostiene che se un numero significativo di persone apprende una nuova capacità o un nuovo pensiero, avverrà, ad un certo punto, che l'intera categoria verrà trasformata dalla nuova acquisizione.

Non si tratterebbe soltanto di un fenomeno che riguarda la conoscenza del mondo, ma anche il problema della sopravvivenza, inteso in modo ampio, anche come possibilità dell'uomo di esprimere liberamente le sue potenzialità, mentali o creative, uscendo dai parametri preposti dal sistema, che possono imprigionarlo senza dargli modo di accorgersene.

Dunque, mentre il Rinascimento italiano si fondò sulla riscoperta dei classici latini e greci, e sulla loro esatta interpretazione, per superare i limiti posti dal pensiero religioso, il Nuovo Rinascimento potrebbe superare anche i parametri posti dal pensiero occidentale e dalla scienza, che hanno creato dogmi e paradigmi spesso non visti come tali.

Secondo questo punto di vista, per la prima volta nella Storia, gli esseri umani potrebbero diventare capaci di accorgersi che la loro realtà non può essere appiattita all'interno delle griglie metodologiche scientifiche, e che possono essere riesaminate le abitudini di pensiero, per individuare i condizionamenti subiti e far emergere nuove potenzialità e nuove attitudini mentali.
Il pensiero critico, anziché sfociare nei contrasti sterili, nello scontro verbale, o nel modo dicotomico di ragionare ("io ho ragione e dunque tu hai torto"), sarà articolato, ad esempio, sui fenomeni diacronici o sulle basi epistemologiche dogmatiche, in modo tale da demolire i limiti conoscitivi imposti all'uomo.
Ciò permetterà di individuare nuove risorse, nuove potenzialità e dunque una possibile nuova realtà. Infatti, cambiare la realtà significa cambiare se stessi, e cambiare se stessi non è possibile senza demolire il "vecchio" e far emergere il "nuovo".
Alla base ci sarà la conoscenza di se stessi, che permetterà di creare la nuova realtà, nella consapevolezza che si è capaci di vedere soltanto ciò che si è pronti a vedere, e che si possono costruire nuove conoscenze sulla base del livello mentale/emotivo/cognitivo raggiunto.

In questo contesto non è l'aver ragione a contare, o la polemica su ciò che è vero o falso, ma i fatti: il benessere di tutti gli esseri umani, la crescita delle loro potenzialità, empatiche, logiche, artistiche, ecc.
Non ci sarà più la vecchia disputa su ciò che è possibile e su ciò che non lo è: il principio sarà che "quello che tu vuoi per te stesso deve essere quello che tutti dovrebbero avere". Se tu hai da mangiare, tutti dovrebbero averne, se tu vivi una vita dignitosa, tutti dovrebbero poterla vivere. Altrimenti esisterebbe, come nel mondo attuale, una doppia morale o una realtà di sopraffazione e violenza. Non si può creare ciò che si ritiene impossibile, e non si può cambiare se si è prigionieri della vecchia logica. La realtà attuale esiste proprio perché molti la ritengono immodificabile; nel momento in cui coloro che la riterranno assurda saranno abbastanza, essa sarà destinata inevitabilmente a cambiare.

Il Nuovo Rinascimento dovrebbe far diventare consapevoli dei meccanismi potentissimi utilizzati dai mass media e dalla pseudo-cultura della propaganda, che hanno l'obiettivo di manipolare la mente e dunque i valori delle persone comuni. Ciò non sarà più possibile quando gli esseri umani impareranno a guardare dentro se stessi per capire le loro vulnerabilità, e i metodi che su di essa si basano.

Nell'attuale sistema, in vari livelli, sia negli ambienti culturali che nei media, esistono costrutti logici precostituiti, che possono limitare o appiattire la realtà, trascurando la sua complessità, o nascondendo che alcuni aspetti possono avere una loro propria logica, divergente rispetto a quella imposta. Ad esempio, l'arte non dovrebbe essere valutata attraverso meccanismi collegati alla verbalità o alla logica, poiché essa, in quanto creazione, sfugge ai criteri validi in altri ambiti. Eppure oggi esiste la cosiddetta "arte concettuale", che si basa su una presunta capacità di pensiero che dovrebbe sottenderla. Ciò dimostra che persino l'arte è stata resa dogmatica, propagandistica, a servizio del sistema e non della crescita umana.

Il sistema mediatico utilizza una serie di conoscenze del percettivo per rendere più efficace il condizionamento. Vengono indotte associazioni errate, ad esempio, durante la Guerra fredda si esaltava la vittoria, nei campionati di scacchi, del russo sull'americano, facendo intendere che si dovesse considerare il fatto in modo esteso, senza ammettere che si trattava di una competizione di sole due persone e su una sola disciplina. I media generalizzano, ad esempio, se un rumeno uccide ci inducono a credere che tutti i rumeni sono pericolosi, eppure noi sappiamo che anche alcuni italiani hanno ucciso, ma non per questo ci consideriamo tutti assassini.
Le leggi percettive utilizzate dai media esprimono sempre una realtà parziale e relativa, ma le notizie vengono date in modo tale che questo non emerga. Alcune associazioni e generalizzazioni vengono promosse e altre mai considerate. Ad esempio, durante la Guerra fredda nessun media fece notare che la Stella Rossa dell'esercito sovietico richiamava le cinque punte del Pentagono. Il penta-simbolo si trovava, curiosamente, in entrambi i sistemi militari, che si dicevano antitetici. Così come oggi nessun media ufficiale fa notare la presenza di simboli nazisti e fascisti negli edifici istituzionali statunitensi.

Le tecniche utilizzate dai media non servono soltanto a disinformarci, ma soprattutto a rendere piatto il nostro cervello, a tal punto che anche di fronte a materiali di migliore qualità esso reagisca in modo tale da non utilizzare le sue potenzialità. Ad esempio frasi come "Questo è forse uguale a..." oppure "Questo mi ricorda...", fanno appello al già noto e tendono ad ignorare ciò che c'è di nuovo nel messaggio, appiattendo la notizia al già conosciuto. Nessuna nuova esperienza o nuovo messaggio possono essere completamente uguali ai precedenti, e dunque il cervello dovrebbe essere allenato a trovare gli elementi nuovi piuttosto che soltanto ad individuare quelli già noti. Se utilizziamo le nostre proprie risorse ed evitiamo di banalizzare o appiattire la verità al già noto, diventeremo capaci di cogliere il nuovo persino in situazioni che ci appaiono di primo acchito come "vecchie".
Allenandoci a vedere il nuovo potremmo diventare capaci di vedere cose non facili da individuare, o di rispondere agli stimoli mediatici in modo nuovo, capace di contrastarne gli effetti nocivi.
Rispondere con creatività ai condizionamenti può rendere capaci di capovolgerne gli schemi: "anziché condizionarmi, comprendo le tecniche e conosco meglio il potere attuale". E' ovvio che tutto questo richiede un maggior impegno e maggiori risorse rispetto al cedere al condizionamento.
Come richiede molto impegno creare una nuova realtà, evidenziando il vecchio modo di ragionare o le vecchie abitudini. Di fronte a vecchi contenuti propagandistici o mistificatori può essere utile chiedersi: "Che tipo di ragionamento si vuole incoraggiare?", oppure "Cosa si vuole imporre alle nostre menti?", "Quale tipo di limite?", "Qual'è lo scopo di questa mistificazione?"
Nel nuovo modo di intendere la realtà occorre tener presente che il linguaggio propagandistico o manipolatorio si basa su antinomie stilizzate, o su etichette che hanno lo scopo di cristallizzare concetti falsi o similveri. Ad esempio veniamo incoraggiati ad aderire ad una fazione politica o sociale, pensando di poter provare la nostra "superiorità" criticando o facendo emergere gli errori degli altri, credendo che è nello scontro che si può provare il proprio valore. Ma le beghe e le risse fanno parte del sistema limitante, che ci rende mentalmente rigidi a tal punto da ritenere che la ragione sia sempre e soltanto nostra. Veniamo abituati sin da piccoli a ritenere di essere persone razionali, mentre invece siamo dominati dai paradossi posti dal sistema come "naturali". Ad esempio siamo abituati a vedere esaltate le possibilità scientifiche e tecnologiche, mentre viviamo in un mondo in cui la stragrande maggioranza delle persone non ha abbastanza per vivere dignitosamente o muore per malattie curabili. Siamo abituati ad un sistema che ritiene più giusto che i paesi occidentali spendano più in armi che per sfamare i bambini del Terzo Mondo, o che i nostri soldi vadano nelle tasche dei già ricchi e non vengano impiegati a migliorare il paese.
I paradossi ci vengono inculcati attraverso il linguaggio: le guerre del Terzo Mondo sono "etniche", e non pagate dalle corporation e dalle banche; le missioni estere sono di "pace" e non per uccidere anche donne e bambini dei popoli che resistono. Come spiega lo scrittore Roberto Quaglia: "La manipolazione semantica ha già trasformato la parola «pace» in guerra («le missioni di pace»), la parola «libertà» in una informe creatura tentacolare che ormai non so più bene spiegare neanch’io, e potremmo continuare con gli esempi a lungo".(1)
Occorre ricordare che lo strumento base per la manipolazione della realtà è la manipolazione delle parole. Come sostenne lo scrittore Philip K. Dick, "Se puoi controllare il significato delle parole, puoi controllare le persone che devono usare le parole".

Per capire la verità occorre ribaltare o cambiare i significati comuni: ad esempio non "missione di pace all'estero", ma "repressione dei popoli che non si sottomettono all'élite occidentale"; non "poteri forti" ma "gruppo che ha usurpato il potere"; non "controinformazione" ma "informazione indipendente", perché la parola controinformazione significa contro l'informazione, ma quella ufficiale non è vera informazione e informare non significa mettersi '"contro" qualcosa o qualcuno, ma semplicemente essere disposti a dire la verità; non "antipolitica" ma "rivendicazione di una vera politica", perché quella che attualmente viene chiamata politica non è tale, è soltanto un teatrino i cui burattini sono manovrati da burattinai che rimangono accuratamente nascosti; non "paesi in via di sviluppo" ma "paesi colonizzati o sfruttati".

In parole semplici, il Nuovo Rinascimento offrirebbe una nuova mente, nuovi significati, nuove parole, per una nuova realtà. Si tratta di una nuova ristrutturazione della realtà, attraverso nuove potenzialità neurologiche, emotive e cognitive. Secondo molti studiosi, esistono più cervelli o diversi livelli cerebrali, che lavorano parallelamente, e che se entrano a far parte dell'esperienza possono produrre nuovi modelli di esistenza, improntati su altre potenzialità, di solito poco utilizzate, come l'empatia, l'umorismo, l'intuito e la creatività. Poco la scienza ci dice di queste potenzialità, ma sappiamo, ad esempio, che gli emisferi cerebrali possono sintetizzarsi in modo nuovo, attraverso nuove connessioni neuroniche. Quando, ad esempio, parte di un emisfero viene distrutta in seguito ad un incidente, di solito avviene una ristrutturazione degli emisferi cerebrali, e non è detto che le funzioni della parte lesa vengano perdute completamente.
Oggi si parla di superamento dello schematismo che il sistema utilizza per connotarci, e della possibilità che tutte le potenzialità umane (emotive, morali, "femminili", "maschili", ecc.) possano essere sviluppate da tutti.
De Bono propone di utilizzare il concetto di "gianoide" ad intendere che la realtà è assai più complessa rispetto alle dicotomie oggi imposte come verità. In altre parole, si può ribaltare un ragionamento per vedere se è possibile acquisire nuovi punti di vista, tutti altrettanto validi, considerando la realtà come poliedrica e non piatta. L'importante è essere intellettualmente onesti, e disposti a non contraffare la realtà sulla base dei nostri personali interessi.
I risultati possono essere eccellenti, e non è tanto questione soltanto di intelligenza. Quest'ultima dovrebbe essere accompagnata da molte altre qualità umane, come l'onestà o l'attività di pensiero. L'intelligenza di per sé non garantisce un'attività di pensiero di qualità, in quanto il conformismo o il desiderio di seguire la strada di minore resistenza potrebbero rendere le persone più intelligenti semplici emulatori.
Nel Nuovo Rinascimento conterà la capacità di risolvere problemi, non come un semplice "problem solving", ma come capacità di modificare il sistema, partendo dalla sua alterazione o distruzione attraverso il pensiero. Modificare significa cambiare i rapporti tra le diverse parti, facendo emergere la problematicità dei vecchi rapporti. Il progresso è ricerca di nuove soluzioni, all'interno di un nuovo modo di intendere i problemi stessi. Anche il concetto di creatività deve essere inteso in modo ampio, come capacità di modificare la stessa percezione della realtà, utilizzando nuovi schemi mentali, in grado di farci uscire dai limiti che ci vengono imposti dall'esterno. Occorrerebbe cambiare persino gli schemi che riguardano il concetto di noi stessi. Spiega de Bono:

"Uno dei risultati più validi è stato quello di cambiare in uno studente l'immagine di se stesso da quella di "sono intelligente" a quella di "sono uno che pensa". Questa seconda è un'immagine molto più costruttiva. Quindi non più un "sono nel giusto", ma un "posso pensare in questo modo". Il pensare viene così concepito anche come una capacità migliorabile con l'attenzione e la pratica, come nel tennis, nello sci o in qualsiasi altro sport... L'educazione... (dovrebbe avere come) compito più fondamentale, insegnare la capacità di pensare".(2)

L'abitudine e il conformismo rappresentano i maggiori ostacoli alla creazione del nuovo, poiché limitano la creatività e spingono verso l'inerzia, alimentando lo status quo. E' più comodo dire "è impossibile", "è utopistico", piuttosto che mettersi in gioco per uscire dai vecchi schemi, che puntano proprio a creare scetticismo verso il nuovo.

Il cambiamento esige impegno, e di solito è più facile accondiscendere al sistema inerzialmente anziché fare il contrario.
Per questo motivo il Nuovo Rinascimento sarebbe ancora agli albori, nonostante da molto tempo il pianeta presenti una situazione inaccettabile e assai pericolosa per la sopravvivenza dei suoi abitanti.
Il cambiamento è forse un processo già in atto, di sicuro è una "condicio sine qua non" del futuro dell'umanità.


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NOTE

1) Quaglia Roberto, "Il concetto di complotto", http://www.robertoquaglia.com
2) De Bono Edward, "Io ho ragione tu hai torto", Sperling & Kupfer, Milano 1991, p. 258.


BIBLIOGRAFIA

Conforto Giuliana, "Universo organico e l'utopia reale", Macro Edizioni, Diegaro di Cesena (FC) 2007.
Conforto Giuliana, "Luh, il gioco cosmico dell'uomo", Macro Edizioni, Diegaro di Cesena (FC) 2001.
De Bono Edward, "Io ho ragione tu hai torto", Sperling & Kupfer, Milano 1991.
Braden Gregg, "Il linguaggio della matrix divina. Come funziona e come imparare ad usarlo", Macro Edizioni, Diegaro di Cesena (FC) 2007.
Sacchetti Aldo, "Scienza e coscienza", Arianna Edizioni, Macro Editrice, Casalecchio (BO) 2006.

5 commenti:

Alberto ha detto...

Leggendo questo splendido intervento, giustamente complementare al precedente, ripensavo a Eraclito, il mio filosofo preferito che ci riconduce alla vera culla della civiltà, forse occidentale, forse universale. Sembra paradossale riconoscere il nuovo in poche frasi tanto vecchie, quasi contradditorio col messaggio di apertura della mente all'esperienza reale ed attuale. Poi invece le cose tornano, ed anzi comincia ad illuminarsi l'intuizione eraclitea, più moderna e avanzata, per certi versi, delle illuminazioni rinascimentali di cui si parla. E' un po' come ritrovare la propria essenza nel rivivere l'infanzia più lontana, ad un altro livello, ma di fronte allo stesso universo.
Per sintetici che fossero non è la sede per citare i contenuti, ma vorrei, ad esempio, poter dire onestamente "ho indagato me stesso".
Ancora una volta grazie ad Antonella.
Alberto

rocco ha detto...

Chi è Al queda? Cosa in realtà nasconde e cosa ci nascondono davvero?



Al queda viene definita “la base” . Ma cosa sappiamo in realtà della banda armata, e delle barbette? La parola Al queda può essere ricondotta alla parola 'Qeidat il-Maaloomaat' e alla parola 'Qeidat i – Taaleemaat . Entrambe rappresentano un file che era chiamato 'Qeidat ilmu'ti'aat, ossia DATA BASE. Parola che gli arabi hanno poi semplificato per farla diventare “al queda”.
Questa è una dichiarazione di Henri Brunel, colonnello dei servizi segreti francesi autore di moltissimi testi tra cui “I crimini della Nato”, confermata da vari eventi o coincidenze come l’affermazione del ministro inglese Robin Cook, dopo l’attacco in Iraq, morto poi misteriosamente d’infarto. Questi infatti affermò che quelli che oggi vengono definiti terroristi nel tempo saranno considerati “combattenti per la libertà”.


Il sistema di cui si parla è una rete informatica, di cui pochissime persone sono a conoscenza. Il primo computer, denominato collusus , viene costruito dai servizi segreti britannici, durante la seconda guerra, per ridurre i tempi di decriptaggio dei messaggi nazisti, che si dilungavano dai 15 ai 60 giorni . Il primo elaboratore aveva una capacità di calcolo di 5000 caratteri al secondo, e considerando i tempi della tecnologia moderna qualcosa ci avranno nascosto. L’ industria non tralasciò questo fenomeno, e la produzione di elaboratori viene portata dal settore militare al mercato relae, sino all’introduzione dei calcolatori all’interno dei circuiti economici e finanziari grazie alla creazione di una memoria di dati. Gli unici infatti a poter acquisire questa tecnologia erano le banche e i grandi sistemi economici, e uno di questi era proprio l’OCI e i produttori di petrolio, tra cui l’Arabia Saudita, per cui sicuramente Bin Laden aveva accesso a questo laboratorio.

In particolare è possibile individuare 3 esempi di rete informatica, rappresentabile come sistema centralizzato, decentralizzato e distributivo, schemi che possono rappresentare una struttura di comando, una rete di programmi computerizzati, scale economiche, e schemi di poteri.


Il sistema centralizzato viene comunemente utilizzato nella pianificazione dei governi nazionali, delle amministrazioni pubbliche, nonchè nel sistema monetario dell’usuraio.Il secondo sistema viene usato sopratutto nei sistemi religiosi come quello cristiano e quello ortodosso. Infine il sistema distributivo, è un sistema di eguaglianza, spesso utilizzato nel sistema delle intelligence GLADIO, nella religione islamica, e attualmente nella rete di AL Queda.


Con riferimento alla quarta figura, è possibile evidenziare come all’interno di un sistema distributivo possono esistere delle cellule dormienti, evidenziate in grigio, cellule attive, le verdi, tutte collegate tra di loro ma nessuna sa niente dell’altro. Giungere da un estremo all’altro della rete richiederebbe costose ed inutili ricerche perché quasi impossibile ricostruire il percorso di determinate informazioni. È da notare che si parla di cellule e non di elementi o gruppi, perché rappresenta un termine direttamente estrapolato dal linguaggio informatico ossia da quello dei software. Occorre capire che la rete di internet deve essere considerata una tela del così come rappresentata dalla figura 3 e non una ragnatela come tutti vogliono far credere.

Sovrapponendo un sistema distributivo ad un sistema centralizzato viene a crearsi quest’ultima immagine. Lascio al lettore l’interpretazione della situazione che viene a crearsi, considerando che è impossibile rintracciare un determinato percorso e che chi controlla in sistema può trarre ogni tipo di deduzione e stravolgere ogni cosa a proprio piacimento. Se guardate attentamente le immagini, capirete senz’ombra di dubbio, che sia la politica dei comunisti “cattivi”, che quella delle brigate rosse, di Gladio, fino ad arrivare ad Al Queda è la stessa.


Provate a mettere una cartina geografica, affiancando numeri statistici di aziende che comprano, le nascite, e quant’altro sia possibile e vi renderete conto, che il potere giudiziario è onnipotente in questa realtà.

Questi schemi sono le origini di qualcosa di sconosciuto, le masse di politici e di economisti possono arrivare a comprendere solo la punta dell’iceberg, senza mai capire che il serpente è all’ interno di un canale informativo truccato. Esiste una scienza sconosciuta alla massa detta steganografia, ossia l’arte di nascondere i messaggi che viaggiano attraverso immagini, canzoni, o qualsiasi altra forma di comunicazione . È su di essa che sono stati costruiti questo tipo di sistemi e di reti.

Non esiste procura che possa indagare, perché i nostri giudici non possiedono il nuovo linguaggio, le parole nuove, e non esistono leggi che possono condannare questa realtà. Questo spiega anche perché le piste della polizia non portano a nessuna parte, e perché i 200 pseudo terroristi non sono i terroristi di cui i nostri amministratori si vantano tanto. Stranamente tutti gli indagati hanno avuto, infatti, a che fare con queste società di cabine telefoniche internazionali, che andavano a costituire una rete di emigranti che inviava soldi alle famiglie rimaste in patria . Gli arabi e i cinesi, si organizzano con il sistema del Phone Monney, un sistema di pagamento usato sopratutto dai trafficanti. Basterebbe che un pool internazionale di magistrati cominciasse ad perquisire i server delle banche, con domande molto semplici. È veramente assurdo che un’organizzazione del genere usi strumenti così primitivi, da non essere scovati da strutture come i servizi di intelligence nazionali. In realtà questa specie di sceneggiata teatrale serve solo a lobby finanziarie, per delegittimare e arrestare i governi cdd. cattivi, per sostituirli con una banda di criminali. Infatti bisognerebbe poi capire come sia mai possibile che alla fine sono sempre le loro aziende che guadagnano da questa storia.


Mi riferisco anche agli Islamici di Bosnia, che sostengono di aver combattuto una guerra, in nome e per conto di una terra islamica accettando poi l’ usura che il loro stesso governo pratica: è un plateale tradimento del corano.

Al queda è un trucco, nasconde altro perché è una tecnica per creare e cercare un nemico che non esiste. È un modo per infangare uno Stato o delle persone mediante unaonto di determinati obiettivi, decentralizzato e distrubitivoo saranno tragica opera teatrale, dove i protagonisti sono gruppetti di persone strumentalizzati da questo sistema, piccoli uomini che credono di fare la lotta armata con un fucile per sostenere la causa della guerra santa. In realtà non è mai esistito un documento, una sede o un numero di telefono, non è mai esistito un bel niente, nulla. Se alla richiesta della resa incondizionata, Bin Laden fosse stato consegnato, l’America non avrebbe potuto bombardare e fondare l’intera sua politica estera su un discorso di lotta al terrorismo. Loro sapevano tutto, perché queste reti sono in mano alle lobby ed è questa la politica, il gioco sporco dei media, che accreditano episodi visibilmente falsi. Bin Laden ora sicuramente abita in una bella villa, non vi preoccupate, magari a Londra, e nei suoi yacht , tra una banchina e l’altra, e tra un molo e l’altro, firma e vota nei consigli di amministrazione, dove si trovano senza alcuna distinzione i cattivi e i buoni.

Le immagini di un uomo decapitato da Al queda hanno fatto il giro del mondo, e moltissimi giornali mostrarono la foto, chiamandoli Bastardi. Immagini cosi brutali che difficilmente possono essere dimenticate. In realtà quel video è falso, il famoso Nick Berg non era neanche lui ,ma chi era? Chi era questo personaggio che aveva conosciuto uno degli pseudo dirottatori degli aerei che si schiantarono nelle Torri Gemelle , a cui aveva dato anche la password della sua e-mail? Confrontare per credere.

Il vero Nick Berg è quello nella foto in alto, ovviamente non ha alcuna somiglianza con la vittima della decapitazione . Per quanto riguarda la scena d’ambientazione occorre notare che la sedia su cui è seduto, nonostante sia di uso molto comune, è sempre una sedia di plastica difficile da trovare in uno Stato come l’Iraq soggetto a ben 10 anni di embargo. Credo che sia comunque una sedia in dotazione all’esercito americano.
Guardando la foto n. 9 dei terroristi disposti l’uno accanto all’altro prima dell’esecuzione dell’ostaggio, è possibile riconoscere la corporatura dei militari americani presenti nella Foto n.7 presi nell’ordine della disposizione come indicato dai numeri. Inoltre il muro e il battiscopa della scena dell’omicidio sembra essere lo stesso della base militare americana, e la postura stessa dei terroristi è una tipica posizione di soldati occidentali.



Questo sistema può inventare qualsiasi cosa in qualsiasi momento, proprio com’è accaduto nel caso Mitrokrin, con un dossier inventato di sana pianta per accusare uomini politici.



L’informazione superficiale è di solito sempre sbagliata, organizzata, distorta e imprecisa, porta poi ad indagini e ad accuse che nessuno può verificare. Le cose che sembrano avvenire per caso sono in realtà volte a ricattare e a tenere sotto scacco politici e funzionari. Se un’ intelligence ruba un documento, oppure paga, non può utilizzarlo, e così il gioco si chiude perché sono a conoscenza degli eventi ma non sono in grado di dimostrarlo, ed è su questo che si basa uno degli elementi d’impotenza dei servizi. Le prove e i documenti che le intelligence possiedono, e su cui poi gli Stati basano guerre e interventi aerei, non saranno mai verificabili, perché derivano da manipolazioni unilaterali. Sono il frutto dello sfruttamento della sofferenza di interi popoli.

Gli archivi vengono costruiti da collaborazioni con informatori raccattati da tutte le parti, magari ingannati o da impiegati con il doppio stipendio pronti a vendersi per fare carriera come capocentro del servizio segreto.

Potete immaginare cosa significa nei paesi extracomunitari, un passaporto per l’occidente, cosa significa un visto per persone disperate. Significa umiliazione, e pericolo per la propria vita, rischiando di rimanere incastrati in una rete di corrieri di droga e di prostituzione, tutto questo sotto gli occhi dei controllori. Chiedete ad un albanese, ad un senegalese, ad marocchino, ad un africano, cosa significa permesso di soggiorno, loro risponderanno : file e documenti, soldi , speranza e vite spezzate, è questo quello che sta dietro quel foglio, dove c’è scritto che farai “la collaboratrice domestica”.

Prima di capire cos’è un kamikaze, bisogna spiegare che se delle persone sono chiuse in un ghetto, senza la possibilità di avere nulla, neanche una casa, un nome e un pezzo di carta con su scritto un nome e un cognome, cosa credete siano poi disposte a fare per salvare una famiglia. Bisogna sopravvivere, il futuro è incerto, e poi ci sono i figli, per il loro bene si è disposti a tutto, ed è allora che il Serpente del labirinto agisce trovando facile preda.

Questi sono i nuovi schiavi, criminalizzati mediante la parola “al queda” con la complicità delle tv al servizio dei banchieri. Questi poi andranno nei loro territori a privatizzare le aziende, il frutto del sudore e delle lacrime di persone comuni, dando a miseri ladri di polli una Mercedes e un telefono nuovo, una giacca e una cravatta che farà di loro dei presidenti, dei deputati , dei ministri. Insomma una “grande classe dirigente” a cui, poi, il FMI presenterà un conto da firmare, e qualora ciò non avverrà una Ong, che è lì per “il bene del paese” lo accuserà di aver truccato gli appalti. Gli ambasciatori così sono diventati agenti di commercio, rappresentando non più lo Stato ma le aziende. In tutto questo il serpente del labirinto agisce indisturbato, mordendo la buona preda. Chi compra la Telekom Serba, Albanese oppure Irakena, è sempre la stessa persona, un solo uomo che ha ben 10 telekom, ma non bastano, “vuole tutto più il 5% “. Attualmente, con la nuova economia i “baroni ladroni” sono ritornati per rubare le nostre ricchezze, con l’aiuto di moderni e sofisticati sistemi informatici di comunicazione , e ancora oggi continuano ad essere combattuti dai veri templari e dai Robin Hood. Stiamo parlando quindi di veri e propri ladroni, che armano le bande da sempre, e che dopo aver raccolto tutto l’oro del mondo, ovviamente rubandolo, vogliono spiegarci le nostre idee senza farcele capire.

Le leggi sono le vere armi del sistema. A tutti è noto che la Nato ha bombardato la Serbia per questioni umanitarie, ma in realtà era il FMI che doveva bombardare se veramente voleva fare una guerra umanitaria. Il FMI, con il suo dictat, è il vero mandante della guerra, perché imponendo alla Slovenia e alla Croazia di eliminare delle assistenze sociali, come condizione per ottenere un prestito e uscire così dal regime socialista o comunista, ha fomentato dissensi e malcontenti tra le varie regioni. È assurdo come abbiano potuto creare una guerra e stravolgere agli occhi della comunità internazionale la verità dei fatti, al solo scopo di profittare del disfacimento di una nazione, e di un popolo.

Il sistema aggredisce un mercato, e indebita il paese, come è successo in Iraq. Così mentre noi siamo occupati a guardare queste specie di crudeltà da quattro soldi, il serpente del labirinto colpisce impossessandosi della banca centrale Irakena. Sarebbe al quanto fantastico sapere chi sono i reali soci, e visto che il FMI presta soldi all’Iraq possiamo sapere a chi altri li presta?

Al queda oggi, e domani chissà che cos’altro inventeranno. Un mio personale amico ha scoperto un piccolo cip nella banconota da 20 euro, prodotto dalla HITACI.

Ci hanno tradito e ci tradiscono in ogni cosa, disinformano e controllano in maniera diretta non solo le nostre intenzioni ma anche la vita economica di uno Stato.

E così beni e prodotti viaggiano in mercati bloccati da cartelli monopolistici, che uccideranno le imprese produttrici, obbligando poi un paese a comperare, ad essere una società di consumatori. Ed il Serpente viaggia nel labirinto, mentre la televisione convince i piccoli risparmiatori ad investire in borsa perché si può guadagnare senza lavorare, e le multinazionali vendono uno stile di vita standardizzato perché si può vivere senza le tradizioni perdendo la nostra anima nel materialismo.

Ed il serpente che è nel labirinto non vuole altro che confusione tra la gente, per convincerla poi che va tutto bene, che in realtà non vi è alcuna confusione .



La nostra mente è condizionata da leggende storiche e antiche, come quelle contenute nella Bibbia e nel Vangelo, un testo quest’ultimo derivante dalla selezione di documenti a loro volta tradotti e dunque soggetti a manipolazione interpretativa. Jesus non ha mai detto che la comunità cristiana debba essere costruita su un potere gerarchico e centralizzato, e dunque che ci deve essere un papa o un cardinale, ma ha semplicemente detto che mio padre è Dio, l’unico punto di riferimento, e che tutti noi siamo fratelli e sorelle. Ma questa nostra fratellanza, la nostra stessa vita è da secoli manipolata, e oggi ci si serve di strumenti tecnologici, di studi di medicina e di psichiatria. Le ricerche sull’Aids sono ormai fossilizzate sulla considerazione che si tratti di un virus trasmissibile mediante contatti sessuali, mentre in realtà il contagio è soprattutto batteriologico e l’origine va individuata nella contaminazione nucleare che distrugge il sistema immunitario. Non esiste più un punto di riferimento dell’informazione, perché questa è in mano a entità private che fanno televisione, promuovono pubblicità commerciale e stampano libri con un evidente controllo delle masse, che dunque non saranno mai messe a parte di tutto ciò che accade realmente, né mai ascolteranno perché i veri muri e i veri ostacoli risiedono nelle coscienze di ognuno di noi, nel nostro cervello. Tutti noi cerchiamo denaro soldi e potere, e il Serpente che viaggia all’interno del labirinto sa cosa desideriamo, ci illude di poterlo ottenere , conosce i meccanismi di influenza dei subconsci, e così ci sta portando alla rovina. È qui che entra in gioco la nostra perversione del godere nel vedere la gente soffrire, perché prevale il nostro senso di egoismo.

Siamo tutti schiavizzati e manipolati da un concetto informativo. L’inganno è il trucco che circola dentro di noi. Il serpente crea questi meccanismi perché conosce la reale forma del nostro universo mentale, colpendolo con messaggi e distraendolo dalla realtà , creando una specie di zona d’ombra percepibile solo dagli occhi del subconscio e non della mente.

Quante volte siamo stati delle vittime della politica monetaria, della politica aziendale, e delle aziende monopolistiche, come Telecom e altre società di internet, che ricattano le piccole imprese per i loro servizi. L'influenza aviaria da tempo sta facendo stragi in Italia, ma non sui banchi dei supermercati, quanto piuttosto davanti gli sportelli degli istituti di credito. È un cancro che si estende in ogni aspetto della nostra vita, dicendoci cosa mangiare, chi amare, come vivere, vestendosi dell’ autorità di veri e propri pastori, di guide spirituali, mentre sono criminali che agiscono in maniera globale, cancellando tutto e riscrivendolo per un proprio tornaconto.

Dobbiamo convincerci che dobbiamo indagare in un mondo digitale e non in una realtà territoriale. Questi ladroni che si credono santoni, sanno benissimo che mai nulla potremmo capire se non combattiamo in maniera virtuale o digitale .

paolo russo ha detto...

Ciao Antonella,
l'importanza dell'argomento è tale che
mi sarei aspettato
maggior partecipazione da parte dei lettori del blog.
Non ci si può rassegnare e credere che l'attuale modo di vivere basato tutto sull'egoismo e sulle illusioni propinateci
da "demoni" senza scrupoli sia l'unico
possibile.
Dobbiamo partire dal presupposto che per attuare un cambiamento radicale dobbiamo impiegare meglio le nostre enormi potenzialità mentali.
Potenzialità che ci consentirebbero
di acquisire una diversa consapevolezza.
Essa ci farebbe comprendere che le sirene che seguiamo oramai stancamente,senza spirito critico,ci stanno portando verso un abisso senza via d'uscita.

Antonella Randazzo ha detto...

Purtroppo è vero che le "sirene" sono più forti che mai, facendo leva sugli aspetti più superficiali dell'esistenza e sulla strada di minore resistenza.
Ma c'è sempre una via d'uscita, basta solo volerlo. Non è certo la via più facile ma credo che ci sia sempre.

georges ha detto...

L'articolo è molto bello. Riusciranno i nostri eroi a viversi un "nuovo rinascimento"? Onestamente penso di no. Sbarazzarsi delle credenze è un lavoraccio. Difficile per i singoli e impossibile per le "masse".