giovedì

DIETRO LE QUINTE DEL BLOG - Primo anniversario del blog: Anonimi, copyright e luoghi comuni

Questo non è un articolo come gli altri, nel senso che qui non sarà trattato un tema storico, sociale o politico, ma semplicemente si parlerà di come è nato questo blog, e delle cose che sono accadute o accadono nel retroscena. In altre parole, è come un "fuori onda".

In occasione del primo anniversario del blog, mi sembra carino raccontare qualcosa che di solito non si racconta, ovvero tutto quello che accade a causa del blog o prendendo a pretesto il blog.
Prima del marzo 2007, non pensavo affatto di aprire un blog, soprattutto per motivi di tempo, ma anche perché stare davanti ad uno schermo non è quello che preferisco, e mi si addicono di più luoghi come gli archivi, le biblioteche e le librerie.
Un'altra ragione che mi conduceva lontana dalle tipologie di comunicazione virtuali era la formazione che posseggo, e che mi porta ad esprimermi in forme non consone agli spazi virtuali, che di solito presentano messaggi più brevi e meno metodici. In altre parole mi chiedevo quanti fossero disposti a leggere articoli lunghi che spiattellassero senza alcuna censura le verità più scomode, dal Terzo Mondo agli inganni più sottili del sistema.
Un'altra remora era legata al mezzo: le comunità virtuali non sono comunità di persone che interagiscono guardandosi negli occhi. Avendo insegnato, so che si trasmette molto di più parlando direttamente alle persone, e utilizzando ciò che è propriamente umano, e che il computer non potrà mai riprodurre.
L'idea del blog si è fatta spazio a poco a poco, man mano che casualmente trovavo nei forum o blog alcuni post di lettori che chiedevano se avessi un sito o un blog, lamentando di non trovare nulla. Iniziai anche a ricevere direttamente diverse e-mail di lettori che mi chiedevano dove potevano trovare informazioni su di me e sui miei libri. Decisi allora che era opportuno dare qualche informazione tramite un blog.
A un anno di distanza posso confessare che l'esperienza è stata assai positiva, grazie a coloro (molti) che mi hanno espresso simpatia; e persino per coloro (pochissimi) che hanno cercato di destabilizzare il blog, talvolta inviandomi e-mail o post con toni minacciosi.
Oggi ricevo tante e-mail al giorno, purtroppo non riesco a rispondere a tutti, e colgo l'occasione per scusarmi con quelli che non hanno ricevuto alcuna risposta. Per rispondere a tutti la mia giornata dovrebbe essere di almeno 60 ore.
Vi racconterò soltanto le cose più curiose, cercando di rendere questo post più breve degli articoli (ci riuscirò?).
Molte persone mi hanno scritto e-mail nell'anonimato e ciò mi ha divertito molto. Altri mi hanno inviato post o e-mail molto carichi emotivamente. Ho capito che molti lettori di forum e blog utilizzano Internet come un mezzo per sfogare rabbie e frustrazioni, rafforzando lo stereotipo del cyberspazio come spazio "libero", in cui poter dire ciò che nella vita reale non si può dire. Al contrario di ciò che può sembrare, questo non corrisponde a maggiore libertà, ma svela una grande frustrazione prodotta dalla cultura di massa, che reprimendo il reale pensiero e la sensibilità degli individui, produce rabbia e desiderio di sfogo emotivo. Internet incoraggia tale sfogo poiché può permettere di parlare senza avere nome e volto. E' tale anonimato a produrre un senso di licenziosità. Su alcuni forum o blog questa licenziosità viene permessa, come si volesse incoraggiare uno sfogo "innocuo", in quanto privo di pericoli per il sistema. Allo stesso tempo tale deroga alle normali "buone maniere" incoraggia a rendere Internet un luogo non costruttivo o non del tutto costruttivo, poiché chiunque potrà essere insultato e deriso, senza alcun rispetto per la persona. Il rispetto è la base su cui si fonda un dialogo o un'interazione costruttiva, e dunque, venendo a mancare, viene spazzata via ogni possibilità di dialogo costruttivo.
Approfondendo, ho trovato che alcuni autori, analizzando le caratteristiche delle persone che interagiscono su Internet, hanno parlato di "Io minimo",(1) ad intendere che nella maggior parte dei casi si vuole mantenere l'anonimato.
E' stato calcolato che soltanto il 25% dei lettori dei forum forniscono il proprio nome e cognome e l'e-mail, e soltanto il 40% fornisce il proprio nome o soprannome (2). I lettori, anche quando si rivolgono a forum ufficiali, come quelli di "La Repubblica" o "La Stampa", vogliono rimanere sostanzialmente anonimi, come se vi fosse paura di un controllo o di ritorsioni. Ciò appare in contrasto con la voglia di apparire in TV che le persone hanno, e che i "reality show" hanno fatto diventare come un'apparizione assoluta, in ogni momento della giornata. Spettacoli in cui la persona appare in ogni ora del giorno e della notte, in mutande o mentre si lava i denti, perdendo ogni possibilità di privacy. In tal caso l'apparire viene identificato col successo o con l'esistere in quanto "Vip", e dunque perde ogni riferimento a pericoli di controllo da parte del potere o di canali che il potere gestisce. E' un paradosso, in quanto è lo stesso gruppo che controlla la Stampa e Internet ad organizzare i programmi televisivi. Dunque, è illusorio credere che possa esistere un terreno mediatico su cui l'attuale sistema di potere non possa esercitare un qualche grado di controllo. Ma la TV appare alle persone comuni come un terreno di opportunità di successo e di lavoro, e non, quale è, come un canale di controllo dei comportamenti.
L'Io minimo della maggior dei lettori di Internet è una tragica prova della mancanza di un clima sufficientemente democratico da far sentire le persone libere di esprimere le proprie opinioni senza dover occultare la propria identità. La "massa", che subisce manipolazioni pesanti nella formazione di una propria opinione, si sente assediata quando si trova in un luogo in cui potrebbe esprimere liberamente ciò che pensa e sente, e finisce per autoannullarsi e per depotenziarsi nell'anonimato, facendo trionfare sempre e comunque la cultura di massa imposta dal potere dominante.
Anche le e-mail di minaccia ricevute tramite questo blog erano spesso anonime e cercavano di mettermi in difficoltà puntando a criticare la moderazione presente nel blog e il copyright dei miei articoli. Queste persone ignoravano che su Internet ci sono decine di miei articoli privi di copyright. Ho dovuto ricorrere al copyright perché mi sono accorta che molte riviste pubblicavano i miei articoli parzialmente, cioè con le parti più "scottanti" censurate, e non mettevano nemmeno la fonte da cui l'articolo era stato tratto. Dunque, ho dovuto porre un filtro e concedere l'autorizzazione a pubblicarli soltanto dopo aver ricevuto la richiesta, potendo così porre come condizione la pubblicazione integrale dell'articolo e l'indicazione del link. Comunque, ad oggi, tutti coloro che mi hanno richiesto l'autorizzazione l'hanno ricevuta.
Ad ogni modo, credo che sulla questione generale del copyright (mi riferisco al copyright sugli scritti o sulle produzioni artistiche in generale) valga la pena soffermarsi ancora un po', esulando dalla questione del blog. L'accezione negativa con cui è stata associata la parola "copyright" è dovuta ad un luogo comune che, come molti altri luoghi comuni, dovrebbe essere oggetto di analisi prima di suscitare consenso.
Oggi il sistema tende ad annullare il valore della cultura come impegno e studio. E' funzionale all'attuale assetto di potere il trasformare la cultura in svago, intrattenimento o pseudo-cultura. Ciò dovrebbe servire ad indurre le persone comuni a perdere il senso della vera cultura, e il relativo valore che essa dovrebbe avere nel sociale.
Ad esempio i giornali ufficiali tendono ad eliminare le figure di spicco del giornalismo, preferendo personaggi anonimi che talvolta si firmano con sigle. Ciò avviene per svalutare la stessa professione giornalistica, e per pagare poco i giornalisti, privandoli di ogni potere o prestigio.
Persone come Enzo Biagi (compianto anche per il suo coraggio nell'avversare Berlusconi) o Michele Santoro, in futuro saranno sempre più rare, soppiantate da giornalisti/impiegati, assoldati dai partiti proprio perché completamente asserviti al potere e del tutto innocui.
Dunque, il giornalismo serio sarà sempre più svalutato, e l'idea che non ci debba essere copyright nelle produzioni culturali che sono costate tanto lavoro e impegno conferma tale svalutazione, e nega che la cultura possa essere un lavoro importante nel sociale, e possa dare da vivere a chi la produce. Il paradosso è che per attività culturalmente inutili, come la valletta o il prestigiatore, è ovvio ritenere che ci debba essere un guadagno, mentre chi si impegna a studiare e a scrivere per capire la realtà e dare una vera informazione, viene considerato come una persona che dovrebbe far circolare i suoi scritti gratuitamente.
Svilire il valore del giornalismo serio significa svalutare la vera informazione. Oggi i giornali finanziati con soldi pubblici, come "L'Unità", il "Giornale", il "Corriere della Sera" o "La Repubblica", tendono a non pagare o a pagare pochissimo i giornalisti che collaborano, confermando il poco valore che viene dato al giornalismo. Diverso è il caso dei giornalisti di regime, come Bruno Vespa o Francesco Giorgino, che ricevono compensi adeguati al grado di sottomissione al potere e alla copiosa propaganda che attuano a favore del regime.

Nel profondo del nostro animo, sappiamo che il profitto non è così importante come il sistema attuale ci fa credere. Sappiamo che l'arte e la cultura sono di tutti, a prescindere da chi le crea. Tuttavia, l'intellettuale, per produrre cultura, deve acquistare il materiale di lavoro (libri, fascicoli, giornali, documenti, ecc.) e deve impiegare molto del suo tempo per studiare, riflettere, fare i giusti collegamenti e poi scrivere, correggere, rileggere, ecc. Insomma, passa parecchio tempo, in cui, oltre a dover spendere denaro per i materiali, deve anche cibarsi, pagare bollette, ecc. In parole povere, anche se produrre cultura o arte è un'attività assai più gratificante di tante altre, chi lo fa deve anche sopravvivere, a meno che non sia assai benestante. Ciò che fa ha un costo materiale che in qualche modo deve cercare di recuperare. Dunque, pretendere di annullare il copyright, finché il sistema è tale, significa permettere soltanto ai benestanti di produrre arte o cultura, e questo credo non sia la volontà delle persone comuni.
In un altro sistema, non dominato dal profitto e dall'usura bancaria la realtà sarebbe certo ben diversa. I prodotti creativi e culturali sarebbero patrimonio di tutto il sociale, poiché tutti potrebbero sopravvivere dignitosamente senza bisogno di dover mercificare ogni cosa. Ma dovremmo tutti cambiare mentalità. Attualmente nessuno amerebbe sentirsi dire che il suo lavoro non ha valore finanziario o che dovrebbe lavorare senza alcun guadagno. Nel sistema attuale non è possibile condividere il proprio lavoro come puro bene sociale, e se si attribuisce valore finanziario ad attività come fare la velina o mostrare i glutei per le pubblicità, allora a ben ragione occorre riconoscere valore (e costi) a chi produce cultura e informa correttamente.

L'altra questione criticata è quella della moderazione. Gli spazi virtuali come i blog non sono spazi pubblici ma privati, sono come una casa in cui il padrone decide le regole. A casa vostra ospitereste chiunque? Permettereste a chiunque di entrare e magari rompere un soprammobile o insultarvi? Oppure fate una cernita o scegliete le persone verso cui nutrite fiducia?
Così, a mio avviso, dovrebbe essere nei blog, occorre far rispettare le regole del padrone di casa.

Alcune persone intendono Internet come una sorta di "luogo spazzatura" o di "libera espressione estemporanea" (si legga a questo proposito l'articolo http://antonellarandazzo.blogspot.com/2007/08/nella-tela-del-ragno-i-vantaggi-e-le.html). Per essere efficaci nel contrastare la cultura massificante, bisogna saper utilizzare in modo costruttivo Internet, e osteggiare chi ha interesse a rendere lo spazio virtuale una spazzatura (come la TV e altri media), al fine di annullare, nella mischia, gli effetti costruttivi e benefici che potrebbero esserci se i luoghi del cyberspazio fossero "puliti". Occorre far prevalere ciò che è utile e costruttivo, frutto degli aspetti più nobili degli esseri umani, e non gli insulti, il pessimismo, ecc.
Ad ogni modo, se proprio qualcuno vuole continuare ad utilizzare lo spazio virtuale come sfogo, su Internet c'è posto per tutti, senza bisogno di prendersela se gli altri sul loro blog non ci ospitano. Si può sempre aprire un proprio blog e porre le proprie regole, anziché perdere tempo a scrivere e-mail di insulti se qualcuno non ci ha ospitato nel suo.

Per concludere, vorrei di cuore ringraziare tutti, specie i lettori più affezionati, che mi seguono dall'inizio e inviano post. Continuate a leggere i miei articoli, i prossimi tratteranno temi nuovi che ritengo di sicuro interesse.
Vi darò anche notizie circa le eventuali Conferenze a cui prenderò parte.

Con affetto e amicizia
Antonella Randazzo



NOTE

1) Lasch Christopher, "The minimal self", Norton, New York 1984; trad. it. L’io minimo, Feltrinelli, Milano 1985.

2) Fortunati Leopoldina, "L’"io minimo" dell'interattività nei giornali online", www.lsdi.it/dossier/giornalionline/fortunati.html - 106k

L'IPOTESI STEGOCRATICA - Parte Prima - Il dominio nascosto

Di Antonella Randazzo


Per indicare l'attuale sistema di potere molti studiosi utilizzano la parola "oligarchia" o la definizione "élite egemone". In realtà la parola esatta sarebbe il neologismo "stegocrazia", parola che deriva dal greco stégos, che significa "tetto, coperchio" (che nasconde) o stèganos (nascosto), e kratos (da kratéo, comandare, governare). Ossia "mi nascondo ma esercito il potere".
Stegocrazia significa dunque "Potere esercitato da chi si nasconde, da chi non appare".
Le persone che attualmente dominano su tutti i settori importanti dell'esistenza umana, basano il loro potere sul nascondersi, e non risultano nemmeno nella lista dei più ricchi, pubblicata da riviste come "Forbes". La segretezza risulta essere dunque una delle caratteristiche essenziali dell'attuale gruppo al potere, insieme all'uso dell'inganno e del crimine.
L'ipotesi stegocratica può spiegare molte cose altrimenti inspiegabili, come le guerre, la morte misteriosa di personaggi importanti, il controllo viscerale della popolazione, e altri aspetti dell'attuale sistema, apparentemente assurdi.
Gli stegocrati sono ai vertici delle banche e delle grandi società, ed esercitano un potere immenso pur non essendo mai stati eletti. Essi non temono affatto di poter essere controllati, poiché hanno realizzato un sistema di dominio molto forte, basato proprio sulla loro non-esistenza. Nella realtà appaiono le caratteristiche del sistema (i crimini, i paradisi fiscali, il controllo dei popoli, il potere quasi assoluto delle banche e delle grandi società, ecc.) ma non appaiono i responsabili di tutto questo, ovvero coloro che hanno progettato una realtà con le attuali caratteristiche.
Questo gruppo di persone, insieme a coloro che li sostengono consapevolmente, costituirebbe meno del 5% della popolazione del pianeta, eppure essi producono effetti su tutti i settori importanti dell'esistenza umana: istruzione, mass media, governi, servizi, lavoro, istituzioni militari, religiose, ecc.
Le fusioni societarie o bancarie hanno accresciuto il loro potere. Gli sviluppi tecnologici vengono da loro utilizzati per cercare di mantenere il potere attraverso l'uso di armi sempre più sofisticate.
Queste persone, sostenute dai politici locali, vorrebbero realizzare un unico grande centro di controllo, detto anche Nuovo Ordine Mondiale.
Il nostro presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha svelato chiaramente la sua posizione a favore del Nuovo Ordine Mondiale. Nel novembre del 2007, nel suo discorso fatto in occasione della festa delle forze armate, Napolitano ha chiesto "un concreto impegno per... contribuire alla costruzione di un Nuovo Ordine Mondiale". Sarebbe come chiedere ai cittadini di partecipare contenti e con impegno alla costruzione della propria prigione.
Maurizio Blondet rivela che David Rockefeller, uno dei più importanti stegocrati, nel 1991 avrebbe dichiarato che il progetto del governo mondiale esisterebbe almeno "da quaranta anni" (1), e che esso si regge sulla "sovranità nazionale" dei banchieri.
Negli ultimi decenni, diversi scrittori hanno denunciato l'esistenza dell'élite stegocratica, e i media hanno cercato di isolare queste persone facendole apparire "disturbate", o chiamandole "complottiste". Nessuno però può esibire prove che dimostrino che queste persone siano nell'errore, al contrario,è possibile mostrare infinite prove a dimostrazione dell'esistenza di un gruppo di potere che si nasconde.
I popoli ignorano l'esistenza degli stegocrati, ma devono accettare il sistema economico-finanziario da loro creato e imposto. Si trovano come in cattività, in ostaggio di un gruppo di feroci criminali, che attraverso metodi apparentemente innocui, o addirittura considerati positivi (come fondare corporation transnazionali, banche o istituti internazionali), riducono i popoli in miseria e praticano crimini di ogni genere.
Le famiglie stegocratiche si sono arricchite nei secoli tramite i prestiti di guerra, il debito imposto agli Stati, e altre strategie di potere finanziario ed economico. La loro mentalità è gravemente distorta, essendo disposti a commettere qualsiasi crimine pur di mantenere il potere e l'immensa ricchezza. Le guerre per loro sono fondamentali. Lo stegocrate Amschel Moses Rothschild dichiarò: "la guerra è la nostra attività e industria più redditizia".
Queste persone non vogliono riconoscere ai popoli alcun potere. Lo stegocrate James Warburg disse: "Avremo un governo mondiale, vi piaccia o no, con la forza o con il consenso".
Oltre ai Rothschild e ai Warburg, fanno parte del gruppo stegocratico i Rockefeller, i Wilson, gli Harriman, i Carnegie, i Bush, gli Hoppenheimer, i Milner, ecc.
Questo gruppo di persone domina da secoli, e i figli ereditano il potere dei padri. Al vertice del potere stegocratico ci sarebbero soltanto poche persone. Come spiegò l'industriale e politico Walter Rathenau: "300 uomini di cui ciascuno conosce tutti gli altri, governano i destini del Continente europeo e scelgono i loro successori nel loro entourage".
Gli stegocrati sono persone che disprezzano profondamente tutti coloro che non appartengono al loro gruppo. Concedono valore soltanto alla loro vita e alla vita dei personaggi che appartengono al loro gruppo. Ad esempio, il Segretario di Stato Henry Kissinger disse ai giornalisti del "Washington Post" che "i militari sono stupidi ed ottusi animali da usarsi come pedine per la politica estera".

Nei secoli queste persone si sono curate di nascondere sempre più il loro potere e di accrescere le possibilità di controllo dei popoli. Sanno che se il loro potere iniquo venisse scoperto prima o poi verrebbe abbattuto, e dunque renderlo invisibile significa poterlo detenere a lungo (finché non verrà scoperto). All'occupazione territoriale dei paesi è oggi subentrata l'occupazione finanziaria ed economica, operata attraverso una miriade di società, per nascondere l'identità di chi le possiede.

Per assicurarsi il potere, queste persone finanziano sempre entrambi gli schieramenti in guerra, e dunque sono esse stesse che decidono le sorti del conflitto, dando maggiori risorse e sostegno ad uno schieramento piuttosto che ad un altro. Ad esempio, durante la Rivoluzione Russa, stegocrati come gli Harriman, i Rockefeller e i Rothschild, finanziarono entrambi gli schieramenti, ma volevano far cadere il potere zarista per ottenere più vantaggi: l'oro degli zar, interessi più alti e un maggior controllo dell'economia dopo la fine della guerra. Grazie al controllo dei rifornimenti di armi e viveri si decretò la sconfitta dello zar. Tramite una società controllata dai Rothschild, la Vickers Maxim, i banchieri fornivano approvvigionamenti e armi, e fecero in modo che l'esercito zarista avesse problemi nei rifornimenti, in modo tale da provocare sollevazioni e diserzioni. L'esercito rivoluzionario, invece, fu rafforzato, affinché potesse vincere sulle truppe zariste ridotte allo stremo. Le truppe bolsceviche ebbero sempre un regolare rifornimento di viveri e di armi.
Oltre a controllare l'esito delle guerre, l'economia e la finanza di quasi tutti i paesi del mondo, questo gruppo di persone determina anche effetti sulla Borsa, avendo il controllo sulle società che la gestiscono e sulle informazioni.
Gli stegocrati creano denaro dal nulla e lo fanno pagare agli Stati nel loro valore nominale più gli interessi. In questo modo schiavizzano i popoli, li riducono in miseria, controllano l'economia e impediscono un vero progresso materiale e culturale. Gli stegocrati controllano anche la politica, finanziando i partiti e candidando a presidenti e capi di governo delle nazioni soltanto i personaggi a loro sottomessi. Non importa che essi siano di sinistra, destra o centro, è importante soltanto che essi mostrino ai popoli di essere dalla loro parte, mentre in realtà obbediranno ai loro veri padroni. Gli stessi schieramenti politici fanno parte dell'inganno, facendo credere che esista una possibilità di scelta dei cittadini.
Avendo raggiunto un alto potere di controllo politico e dei media, i crimini commessi dagli stegocrati vengono attribuiti ad altri, oppure non si risale ai responsabili utilizzando una serie di escamotage ("servizi segreti deviati", "combattere il terrorismo", "frange di estremisti", "guerre etniche", ecc.).
I problemi da loro creati appaiono senza alcun responsabile, oppure sembra che la responsabilità sia di qualcun altro o di tutti.
Ad esempio, quando si parla di grave inquinamento ambientale molti si riferiscono ad una generica "responsabilità dell'essere umano". Ma in realtà nessuno di noi ha scelto di creare un sistema basato quasi esclusivamente sulle energie inquinanti e nessuno di noi ha mai creato industrie chimiche altamente inquinanti e mortifere. Allora chi è stato? Sono stati coloro che hanno deciso per tutti, in base al potere finanziario, politico ed economico acquisito, ovvero gli stegocrati. Essi hanno organizzato l'economia in modo tale da rendere necessaria la produzione di un determinato prodotto in un determinato luogo, e decidono anche, attraverso la pubblicità, quali saranno le abitudini alimentari o gli stili di vita della maggior parte delle persone.
Gli stegocrati sono considerati dalle autorità locali come al di sopra della legge, e non pagano mai per i crimini che commettono. In casi rari viene comminata una multa alle loro società, ma in nessun caso vengono costretti a risanare l'ambiente o a stare in carcere per tutta la loro vita, nemmeno quando causano la morte di molte persone.
Essi fanno uccidere le persone prestigiose o influenti che non seguono pedissequamente la loro volontà. E' il caso, ad esempio, delle morti misteriose di importanti autorità o leader carismatici come Olof Palme, Abraham Lincoln, i Kennedy, Martin Luther King, Enrico Mattei, Aldo Moro, ecc. Si tratta di persone che godevano di una certa autonomia decisionale circa questioni importanti, o avevano un grande ascendente sulle popolazioni, potendo così sfuggire al controllo dell'oligarchia dominante.
Olof Palme aveva duramente criticato la guerra in Vietnam, offrendo addirittura asilo ai soldati americani che si fossero rifiutati di farla. Egli aveva criticato anche la politica nordamericana verso Cuba. Negli anni Settanta, il Premier svedese mostrò una grande apertura verso il popolo e un serio intento di attuare un maggiore rispetto dei diritti umani, potendo così mettere in pericolo l'attuale sistema. Egli fu ucciso poco dopo aver manifestato l'intento di attuare importanti riforme.
I motivi che inducono gli stegocrati ad uccidere sono molteplici: per mantenere il potere, per accrescerlo, per proteggere il potere di signoraggio, per eliminare ogni possibilità di dissidenza efficace, per impedire la libera formazione di un'opinione pubblica, ecc. Ad esempio, nel caso dell'omicidio di Marco Biagi, sono state assoldate le “Nuove Brigate Rosse”, per produrre un effetto di grande paura e disorientamento, funzionale a far passare per buona una legge orrenda, che lo stesso Biagi aveva sconfessato. L'omicidio della persona a cui ad oggi la legge viene collegata, del tutto erroneamente, avrebbe dovuto sopprimere ogni possibile reazione dell’opinione pubblica e dei personaggi politici di sinistra. Di fatto, proprio a causa della morte violenta di Biagi, la legge non è stata considerata con la ripugnanza e il rifiuto categorico che sarebbe stato ovvio avere, trattandosi di una legge che legalizza lo sfruttamento, calpestando i diritti conquistati in seguito a durissime lotte. Questo è soltanto uno dei tanti esempi dell'uso strumentale dell'omicidio da parte degli stegocrati.
Altre tecniche da loro utilizzate per mantenere o accrescere il potere sono la guerra, le false rivoluzioni, il terrorismo, la tortura, la criminalizzazione e le persecuzioni contro i dissidenti, gli inganni mediatici (per alimentare l'intolleranza, il pregiudizio, oppure per disinformare o per far accettare i politici di regime), i programmi televisivi spazzatura che abbassano le capacità cognitive, ecc.
Gli stegocrati sono esperti nel creare focolai di tensione internazionale e nello scatenare guerre "civili".
Essi non amano usare la parola "dissidenza", se non in riferimento ai terroristi che assoldano per far cadere i governi a loro invisi. Preferiscono parlare sempre di "terroristi". Tutti quelli che non sostengono il loro sistema di potere sono terroristi, anche se non hanno ucciso nemmeno una mosca e denunciano i loro metodi criminali.
Attraverso le banche e le grandi società, gli stegocrati acquisiscono maggiore potere e ricchezza e impongono occupazioni militari o sistemi dittatoriali. Ad esempio, la Esso Mobil ha aumentato nel 2006, del 26% i suoi profitti grazie allo sfruttamento dei pozzi del Kuwait e dell'Arabia Saudita, paesi in cui sono state imposte dittature. I maggiori azionisti della Esso Mobil sono le grandi banche come J.P. Morgan & Co., Barclays e Mellon. La Total-Fina -Elf, gruppo petrolifero che sta producendo profitti in Iraq, è controllato da grandi banche come Mellon e Citigroup. Queste società e banche sono controllate dal gruppo di stegocrati.
Attraverso le banche e le società gli stegocrati si sono impossessati dei beni dei popoli, chiamando il saccheggio "privatizzazione".
Il controllo delle banche è soltanto apparentemente esercitato dai direttori delle banche, come il presidente della Federal Reserve. In realtà dietro di essi ci sono gli stegocrati, che decidono le politiche da imporre. Essi decidono l'assetto economico e lo modificano a proprio piacimento. Decidono su cosa e come investire. Decidono cosa produrre e dove.
Gli stegocrati organizzano il commercio delle armi, della droga, dei rifiuti, dell’acqua e delle fonti di energia. Per i commerci proibiti dalle leggi si valgono delle organizzazioni mafiose, che obbediscono loro ciecamente, uccidendo tutti quelli che possono mettere seriamente in pericolo i traffici illeciti.
Per gli stegocrati i nemici sono i popoli, e cercano in tutti i modi di limitare la loro crescita, sia demografica che materiale e culturale. Nel Terzo Mondo fomentano guerre e producono miseria, mentre nel Primo Mondo impediscono un maggiore benessere e reggono le redini della situazione economica. Per raggiungere questi scopi utilizzano metodi criminali. A questo proposito ricordiamo un documento desecretato nel 1989, il Memorandum dello Studio sulla Sicurezza Nazionale di Henry Kissinger sulle “conseguenze della crescita della popolazione globale per la sicurezza degli Stati Uniti ed i suoi interessi oltremare”. Il Memorandum parla di come impedire la crescita demografica e suggerisce di utilizzare la Banca Mondiale, organizzazioni dell'Onu e gruppi privati, per destabilizzare economicamente il Terzo Mondo, in modo tale da ridurre alla fame molte persone.
Gli obiettivi perenni degli stegocrati consistono nel destabilizzare o dividere i popoli "pericolosi" (ovvero che cercano di resistere o sfuggire al loro dominio), nel continuare a detenere il potere finanziario e nel tenere sottomessi i popoli attraverso le false conoscenze in tutti i settori dello scibile, e con l'uso massiccio dei mass media. Per contrastare il potere dei popoli organizzano persino rivoluzioni armate, apparentemente volute da chi le sta facendo, ma in realtà pilotate dalle loro banche che le finanziano.
Queste persone sono astute oltre ogni limite immaginabile, arrivano al punto da far credere che la menzogna sia verità e che la verità sia menzogna. Sui crimini e sulle menzogne si regge il loro potere. Con la propaganda fanno in modo che i loro nemici vengano percepiti come nemici dei popoli. Ma in realtà i loro nemici sono coloro che avversano i loro crimini. Nei tempi passati venivano definiti "comunisti" e oggi "terroristi". Le persecuzioni contro gli islamici trovano la loro ragion d'essere nel sistema bancario da loro creato, che è migliore di quello occidentale.
La banca islamica nacque alla fine dell'Ottocento, ma iniziò ad affermarsi 30 anni fa. Le banche islamiche esigono regole di trasparenza e di rispetto dei principi etici. Ad esempio, viene proibita la speculazione con un alto margine di incertezza, per proteggere i risparmiatori più deboli. Quindi speculazioni azionarie o futures sono considerati non-islamici. Le banche islamiche non finanziano il terrorismo perché è contrario ai loro principi etici, e sono soggette ai controlli delle autorità internazionali. Non sono mai stati dimostrati collegamenti fra banche islamiche e reti terroristiche, mentre sono emersi legami fra gli istituti di beneficenza in Arabia Saudita e il finanziamento ad al Qaeda. Anche gli stegocrati statunitensi partecipano attivamente a finanziare al Qaeda attraverso la Cia.
Il "terrorismo" islamico è un'invenzione degli stegocrati (vedi a questo proposito http://www.disinformazione.it/significato_terrorismo.htm), ed ha come obiettivo principale quello di dividere gli occidentali dagli arabi, criminalizzando la cultura araba attraverso i vecchi stereotipi coloniali dell'arabo fanatico e nemico dell'Occidente.

Gli stegocrati fanno in modo che le persone comuni abbiano poco denaro disponibile, anche rendendo apparentemente complessa o confusa la realtà. Creano molte società che sono controllate dalle stesse persone. Ad esempio, le bollette aumentano ormai nel giro di pochi mesi, e sono raddoppiate in pochi anni. Ciò è dovuto al fatto che la "privatizzazione" ha consentito l'esistenza di più società nello stesso settore, e ci hanno fatto credere che questo era a favore degli utenti. Ma in realtà aveva lo scopo di creare complessità o confusione. Infatti, se ci fosse un'unica società sarebbe più immediata la reazione ai rincari così elevati e frequenti, e invece viene creata la falsa speranza di risparmiare cambiando fornitore. Ma le società sono tutte d'accordo fra di loro, oppure sono controllate dalle stesse persone. Dunque la privatizzazione dei servizi aveva lo scopo principale di produrre maggiore povertà, per accrescere ulteriormente il potere degli stegocrati. (CONTINUA PARTE SECONDA)


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L'IPOTESI STEGOCRATICA - Parte Seconda - Sorveglianza e controllo

Di Antonella Randazzo


Uno dei tanti modi che gli stegocrati utilizzano per dominare sulle popolazioni è attraverso il controllo della produzione del cibo.
La produzione dei beni più importanti per l'alimentazione umana è oggi quasi completamente controllata dagli stegocrati. Acquisendo il controllo dell'agricoltura possono destabilizzare le economie e ridurre in miseria molte persone. Ad esempio, gli stegocrati Lyn Forester de Rothschild e il marito Evelyn de Rothschild stanno investendo nella produzione di frutta e verdura in India. Anziché destinare i prodotti alla popolazione indiana, per produrre maggiori profitti, la frutta e la verdura sono esportate in Europa e in Giappone.
Intanto milioni di indiani risultano malnutriti per carenze di frutta e verdura, costretti a nutrirsi soltanto con una ciotola di riso, aumentando il rischio di malattie e morte. Inoltre, l'uso massiccio di pesticidi potrebbe rendere sterili i terreni e avvelenare le risorse idriche, proprio come è avvenuto in altre zone del mondo. Dunque i Rothschild, oltre ai profitti, ottengono anche l'effetto di far morire di fame (o per malnutrizione) sempre più persone, realizzando il loro obiettivo di spopolare il Terzo Mondo.
I lavoratori indiani vengono pagati con circa due dollari al giorno, e dunque ciò permetterà loro di offrire i prodotti a prezzi vantaggiosi, mettendo in difficoltà i produttori locali. Nonostante le severe regole del Wto essi possono farlo perché si ergono al di sopra delle leggi, che sono da loro imposte agli altri ma non a se stessi. Per tacitare le proteste, hanno persino inventato il meccanismo dei "sussidi all'agricoltura", facendo credere di aiutare i comuni agricoltori. Invece ad incassare milioni sono soprattutto gli stessi stegocrati. Ad esempio la famiglia Windsor, che fa parte della stegocrazia, controllando molte società petrolifere, farmaceutiche, di produzione bellica e agro-alimentari, alcune delle banche più potenti, e moltissimi canali mediatici, nonostante le immense ricchezze possedute, riceve dall'Unione Europea ogni anno milioni di euro, per "sussidi all'agricoltura".(2)
Una legge inglese proibisce al parlamento di indagare sulle ricchezze della Corona. Ciò permette alla famiglia reale di divulgare false notizie sul loro patrimonio e sul loro potere sul pianeta.
La produzione del cibo permette agli stegocrati di far morire di fame le persone in alcune aree geografiche e di attentare alla salute umana in altre.
Oggi nei supermercati almeno l'80% dei prodotti è stato alterato con sostanze potenzialmente nocive, definite come coloranti, conservanti, aromi, ecc. Ci viene detto che c'è sempre un motivo per l'uso di queste sostanze - per mantenere inalterata la qualità, oppure per rendere i prodotti più colorati e appetibili -, ma in realtà non è così. Ad esempio, i coloranti vengono messi anche nei prodotti sigillati all'interno delle confezioni, e persino negli integratori alimentari. Se andate in farmacia vi accorgerete che quasi tutti gli integratori alimentari contengono coloranti o altre sostanze chimiche potenzialmente nocive, anche se il prodotto è posto all'interno delle confezioni.
Le sofisticazioni alimentari hanno lo scopo di creare disturbi alla salute, dal leggero mal di testa alle diverse forme di cancro. Le persone in salute sono in genere quelle più disposte ad essere mentalmente attive e dunque, secondo gli stegocrati, possono diventare "pericolose", mentre quelle con piccoli o grandi disturbi possono essere più portate a pensare alla loro salute piuttosto che ad altro. Inoltre, il cancro uccide ogni anno parecchie persone, e dunque serve a diminuire la popolazione.
Gli stegocrati utilizzano conoscenze scientifiche e sociologiche. Grazie a queste conoscenze, conoscono di noi molte cose che noi stessi non conosciamo, e possono controllarci, mentre noi ignoriamo la loro esistenza e il loro potere, credendo di essere noi stessi a determinare gli eventi o a decidere il gruppo politico che va al potere.
Le conoscenze sociologiche e psicologiche servono a condizionare pesantemente gli esseri umani, al fine di produrre una "massa" di persone prive di individualità e pensiero autonomo.
Gli stegocrati si valgono dell'ingenuità delle persone comuni, della loro credulità e predisposizione a dare fiducia alle autorità, che le induce a delegare all'esterno il potere decisionale su cose importantissime per la loro esistenza.
I popoli potrebbero liberarsi da questa tirannia, ma la situazione attuale è che le persone maggiormente consapevoli vivono nel Terzo Mondo, costrette a pensare soprattutto ai gravi problemi di sopravvivenza, mentre quelle che vivono nel Primo Mondo, per la maggior parte non ne sono pienamente consapevoli. L'attenzione di queste ultime viene distolta dalla realtà attraverso i mass media, che diffondono disinformazione, e attraverso programmi spazzatura, che sviliscono l'esistenza umana, rendendo sempre più superficiali, egoisti e insensibili alla sofferenza altrui.
Per meglio dominare, gli stegocrati diffondono teorie false sull'uomo e sulla natura, per convincerci a credere di essere soltanto i nostri aspetti inferiori. Ci fanno credere che l'essere umano per natura sia portato ad uccidere i suoi simili, mentre in realtà ciò accade in casi rari e patologici. Nei secoli, soltanto un gruppo ristretto di persone ha organizzato i maggiori crimini, come la deportazione degli schiavi, lo sterminio dei popoli delle tribù indiane d’America, e lo sfruttamento fino alla morte nei lager.
Le guerre non sono decise dai popoli, ma questi ultimi vengono convinti dalla propaganda a ritenere che esse siano inevitabili, oppure vengono costretti ad uccidere sotto minaccia di essere uccisi.
L'uso della bomba atomica, l'aggressione all'Iraq per portare "democrazia", oppure le torture praticate nelle carceri statunitensi non sono state scelte prese dal popolo, ma sono piani di dominio stilati dagli stegocrati, che poi, successivamente, hanno attuato un'efficace propaganda, volta a far apparire giuste le loro guerre e a insabbiare o giustificare le loro atrocità.
Molti mammiferi sono pacifici, non uccidono i loro simili e non praticano alcuna violenza, se non contro le loro prede. Diversi studi scientifici hanno dimostrato che i mammiferi rivolgono aggressività o violenza contro i loro simili soltanto per difendersi da qualche pericolo percepito, e in casi rari ciò può avvenire a causa di una patologia. I primati non umani non sanno cosa vuol dire guerra e non attuano violenze contro soggetti della loro stessa specie, se non assai raramente. Questo significa che soltanto gli esseri umani sono costretti ad andare in guerra. La domanda è: quanti esseri umani scelgono la guerra?
C'è nell'uomo la peculiarità di avere aspetti eccelsi e aspetti primitivi, legati alle pulsioni e all'istinto di sopravvivenza. Le società umane che non possono esprimere se stesse perché prive di risorse materiali e perché ingannate sotto molti aspetti dagli stegocrati, sono indotte ad esprimere ciò che di peggiore c'è in loro stesse, a causa delle paure legate alla sopravvivenza, oppure perché indotte a non avere più fiducia nei loro simili.
Chi organizza le guerre fa leva su aspetti relativi alla sopravvivenza, dicendo che occorre per forza andare in guerra perché il nemico è così malvagio che altrimenti distruggerà l'intera popolazione. Ogni autorità del paese che vuole entrare in guerra dice alla popolazione le stesse cose. Hitler e Mussolini dicevano che era la Gran Bretagna a volere la guerra, mentre quest'ultima diceva che erano gli altri. I tedeschi erano stati convinti dai discorsi dei gerarchi nazisti che la guerra era necessaria per la pace e la "sicurezza", e le autorità inglesi dicevano lo stesso ai loro cittadini. A partire dal 1935 le autorità inglesi iniziarono a parlare male di Hitler attraverso i mass media, facendolo apparire come un personaggio pericoloso, e sostenendo di limitare la corsa agli armamenti dei tedeschi. In realtà proprio quell'anno si erano incontrati in segreto con le autorità tedesche e avevano concluso un Patto Navale che permetteva alla Germania di accrescere la propria potenza marittima. Appena due mesi prima l'Inghilterra aveva partecipato alla Conferenza di Stresa, in cui si era mostrata d'accordo nel limitare alla Germania la possibilità di avere una forza navale.
Questo significa che gli stegocrati si stavano organizzando fra loro per trascinare le popolazioni in guerra, sapendo di poter ricavare da ciò non pochi vantaggi: le banche avrebbero concesso prestiti ingenti ad ogni paese, le corporation avrebbero alzato le produzioni belliche ricavando profitti altissimi (anche grazie al lavoro forzato dei prigionieri), che in tempi di pace non avrebbero mai potuto avere. I popoli si sarebbero indeboliti materialmente e moralmente, attraverso le morti, le distruzioni, e le devastazioni morali e spirituali proprie di ogni guerra. Dopo la guerra ci sarebbe il debito pubblico da pagare (alle banche che avevano dato prestiti per fare la guerra), la disoccupazione, i prezzi alti dei beni di prima necessità, ecc. Dunque, le guerre accrescono il potere di questo gruppo che non appare, ma dietro le quinte organizza e dirige.
Le guerre sono possibili per l'ingenuità e l'ignoranza della maggior parte degli esseri umani. Occorre anche osservare che almeno il 20/30% dei soldati disertano, e che risulta che molti ufficiali di ogni nazionalità, prima delle due guerre mondiali, hanno fatto di tutto affinché la guerra venisse evitata, ma non ci sono riusciti perché i vertici di potere spesso non facevano giungere a destinazione le loro missive, oppure li costringevano a dimettersi e li sostituivano con persone favorevoli alla guerra.

Esistono due tipi di dittatura: una evidente, e l'altra nascosta, basata sull'illusione di essere in una democrazia. Gli stegocrati sanno che la più efficace è la seconda perché i popoli prima o poi si liberano dalle dittature che riconoscono come tali, mentre risulta impossibile voler lottare contro una dittatura se si crede di essere liberi. La dittatura mascherata da "democrazia" non offre alcun bersaglio preciso contro cui lottare. In essa i problemi, come la disoccupazione, la miseria o la difficoltà a sopravvivere, vengono attribuiti alla stessa società, oppure si fa credere che gli eventi siano casuali o non prevedibili.
Potendo esercitare il potere mediatico, gli stegocrati scelgono di creare una cultura in cui le persone si sentano divise per etnia, colore della pelle, religione, sesso, area geografica, ecc., in modo tale che non possano unirsi per abbattere il loro iniquo potere. In molte parti del mondo, i lavoratori immigrati sono stati messi contro i lavoratori locali, i cristiani contro i musulmani, gli ebrei contro i palestinesi, gli induisti contro i musulmani, ecc.
Per centralizzare il potere era necessario globalizzare il settore finanziario ed economico, ma fra le popolazioni sono state create, in seguito alla globalizzazione, molte più divisioni di quante ce ne fossero prima.
Molte persone percepiscono le autorità attuali come giuste, e sono ben lontane dal comprendere la natura stegocratica del sistema. Come spiegò Stanley Milgram nel suo libro "Obedience to Authority":
"Un numero consistente di persone fa quello che viene detto loro di fare, noncuranti del contenuto dell'atto e senza vincoli di coscienza, purché siano convinti che il commando provenga da una autorità legittima... Persone comuni, intente semplicemente a compiere il proprio lavoro e senza alcuna ostilità da parte loro, possono diventare agenti in un terribile processo di distruzione. Inoltre, anche quando gli effetti distruttivi del loro agire diventano perfettamente visibili, e ad essi è richiesto di continuare a compiere azioni incompatibili con i criteri fondamentali della morale, pochissime persone hanno le qualità per resistere all'autorità."
Persone di questo genere appoggiarono il fascismo e il nazismo, e oggi appoggiano le attuali dittature.
Altre persone comprendono che l'attuale sistema di potere è iniquo, ma pensano che forse è troppo voler sfidare chi detiene il potere da secoli. Per non sentirsi codardi, preferiscono credere che i dittatori siano quelli del passato, mentre nel presente ci siano autorità giuste.
Sfidare l'autorità criminale non è una cosa semplice, ma non farlo significa avallare i crimini, diventando complici.

Gli stegocrati che dominano su gran parte del pianeta sono quelli del gruppo europeo e statunitense, che posseggono il controllo del sistema finanziario e dei grandi gruppi industriali e mediatici. Ma tale gruppo non è l'unico esistente, esistono anche stegocrati asiatici. Ricordiamo l'esistenza del gruppo di stegocrati cinesi, che utilizza più o meno le stesse tecniche di dominio dell'altro gruppo, rimanendo nascosto e facendo attribuire i propri crimini ad altri. In alcuni casi nasconde i crimini o li fa apparire inevitabili. Gli stegocrati cinesi hanno commesso crimini orrendi, uccidendo milioni di persone, in Cina e in Tibet, e ad oggi continuano a commettere crimini di vario genere. I due gruppi di stegocrati, essendo criminali privi di scrupoli, potrebbero entrare in conflitto per l'egemonia. I popoli non devono credere nella loro propaganda che mostra la guerra come parte della realtà umana. La guerra è sempre stata organizzata dai gruppi di potere per la lotta all'egemonia e per indebolire i popoli.

La piramide di potere è salda soltanto quando c'è una base salda, dunque il vero potere non è mai al vertice ma alla base, ma le masse lo ignorano, e consegnano il potere nelle mani di pochi, che si nasconderanno per scongiurare il pericolo che gli venga tolto.
Oggi gli stegocrati sono terrorizzati di poter perdere il potere, e i loro timori sono alquanto giustificati dato che la loro segretezza tanto protetta sta gradualmente franando, prova ne sia che in questo momento state leggendo della loro esistenza, e questa è soltanto una delle numerose fonti da cui potete attingere per avere informazioni su di loro. Ovviamente, si tratta di fonti che l'élite stegocratica cerca di tenere quanto più possibile lontane dalle fonti ufficiali e dai mass media.
Il terrore di perdere il potere ha indotto queste persone ad accrescere sempre di più la sorveglianza e il controllo sui popoli. Oggi non è difficile accorgersi dei numerosi metodi di controllo e sorveglianza. Se camminiamo per strada troviamo installate diverse telecamere. Se entriamo in banca, una voce ci dice che per la nostra "sicurezza" siamo controllati da una telecamera, attraverso il telefonino possiamo essere localizzati, se entriamo in un centro commerciale siamo controllati da diverse telecamere, ecc.
La verità è che sempre più persone si rendono conto che la realtà potrebbe essere cambiata, e che non sarà possibile andare avanti con le regole imposte dagli stegocrati. Infatti, il processo di "privatizzazione" dei beni pubblici avrà una fine, e la penuria finanziaria che impedisce lo sviluppo economico ha delle cause precise, che possono essere comprese da tutti. La truffa del debito non potrà essere sostenuta per sempre.
Gli stegocrati hanno dato dimostrazione di essere disposti a scatenare guerre (anche mondiali) pur di non perdere il potere. Per questo motivo creano sempre opposizioni o contrasti fra le nazioni. Attualmente, sono stati creati due fronti: Cina e altri paesi asiatici contro gli Stati Uniti e i loro alleati. All'occorrenza, gli stegocrati possono scatenare un'altra guerra. Ma se i popoli si rifiuteranno, non ci potrà essere alcuna guerra, dato che gli stegocrati sono soltanto poche migliaia di persone, e non possono certo fare una guerra senza la disponibilità dei popoli.
I popoli sono diversi gli uni dagli altri, ed è giusto che sia così, questo non impedisce che oggi, di fronte ad un potere di tipo nazifascista globale si possa essere uniti e cercare con tutte le forze di creare una realtà che renda liberi sotto tutti i punti di vista: politico, economico, finanziario, ecc.
Ogni persona costretta a soffrire per la guerra, la fame o la tirannia, in Iraq come in Afghanistan, in Palestina o altrove, deve essere considerata parte di noi, e si deve cercare di capire la vera situazione del suo paese, mettendosi dalla parte del popolo e non del gruppo che ha creato i problemi.
Non c'è alcun vantaggio per le persone comuni a sostenere chi domina oggi. Chi uccide bambini innocenti o condanna a morte per fame milioni di persone non può dare vero benessere a nessuno. Liberarsi da questo potere iniquo è vantaggioso per tutti, anzi, è necessario per il futuro dell'umanità.
Ciò è possibile semplicemente rendendosi pienamente consapevoli della realtà, impegnandosi per non subire condizionamenti mediatici e rinunciando a sostenere e a cooperare con l'attuale sistema.


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NOTE

1) Blondet Maurizio, "Gli 'Adelphi' della dissoluzione", Ed. Ares, Milano 1994.
2) Ogni anno l'Unione Europea stanzia 50 miliardi di euro per i sussidi all'agricoltura, che in teoria dovrebbero aiutare gli agricoltori europei ad essere competitivi. In realtà, la maggior parte di questa somma viene data all'élite ricca. Nel 2005 la regina d'Inghilterra ha ricevuto 546 milioni di euro, Alberto di Monaco 300 milioni, Philip Morris 1,5 miliardi, Shell 660 milioni, Van Drie 745 milioni, Nestlé 11 miliardi e Tate & Lyle 127 milioni. Quelli che dovrebbero essere i reali destinatari di queste somme, cioè gli agricoltori europei piccoli e medi, ricevono pochissimo o nulla, e sono costretti a fare molti sacrifici per andare avanti. Alcuni sono costretti a chiudere l'attività.

martedì

 Comunicato Stampa sull'esclusione di Giuseppe Lumia dalle liste del Pd

Carissimi lettori,
ho ricevuto dalla redazione della rivista "Antimafia Duemila" un comunicato molto importante, che dimostra come dietro le quinte i politici che promettono "cambiamenti" stanno invece lavorando per rafforzare l'attuale sistema, fondato sulla corruzione e la mafia.
La rivista "Antimafia Duemila" si occupa seriamente e coraggiosamente di diffondere una cultura antimafiosa e democratica.
Mi è sembrato doveroso pubblicare il comunicato, in modo da rendere noti i veri obbiettivi dei personaggi che stanno facendo campagna politica. Ho più volte segnalato l'esistenza, negli attuali partiti, di alcune decine di persone che vorrebbero davvero migliorare il paese, e ho anche detto che esse sono costrette a diventare impotenti, oppure, come in questo caso, vengono escluse perché considerate "pericolose" per il sistema.
Leggete con attenzione e scrivete i vostri commenti.
Antonella Randazzo


"Comunicato Stampa sull'esclusione di Giuseppe Lumia dalle liste del Pd"
(Dalla Redazione di "Antimafia Duemila")

"Apprendiamo con sgomento dall’agenzia Ansa dell’esclusione dell’onorevole Beppe Lumia dalle candidature del Pd in Sicilia.

Un chiaro segnale che indica quale direzione ha intenzione di intraprendere il Partito Democratico nei confronti della lotta alla mafia, un segnale inequivocabile che dimostra quanto siano di facciata le dichiarazioni di voglia di etica e di pulizia del leader del partito Walter Veltroni.

Non concedere la deroga a Lumia, uno dei pochi politici che davvero ha fatto della lotta alla mafia un caposaldo della sua azione politica e sociale in Sicilia fino al punto di rischiare la propria vita (Provenzano in persona lo condannò a morte, secondo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Antonino Giuffré) e concederla invece a Enzo Bianco che certo non si è distinto per simili meriti e ancora di più includere nelle liste Vladimiro Crisafulli, filmato mentre parlava con il capo mandamento di Enna, il mafioso Bevilacqua, rivela quanto la politica clientelare sia ancora radicata e imperante. Dimostra quanto la politica di Veltroni sia sempre più affine a quella di Berlusconi, dimostra ancora una volta che la Sicilia non verrà premiata per il suo recente slancio di rinnovamento e riscatto. Una sorta di pulizia etnica degli onesti.

E' noto che la nostra rivista non si è mai schierata con nessun partito, ma ha sempre sostenuto quei politici che hanno avuto una chiara visione della lotta alla mafia e della politica internazionale (Rita Borsellino, Claudio Fava, Nando dalla Chiesa, anch'egli escluso dalle candidature, Giulietto Chiesa e altri). Quindi la nostra non è e non intende essere una propaganda politica. Auspicavamo che nel Pd potesse salvarsi almeno il salvabile, ma anche questa speranza è svanita.

Ci auguriamo che le piccole forze di sinistra prendano atto, si ravvedano e agiscano di conseguenza almeno nell'ambito della lotta alla mafia.

All’onorevole Lumia la nostra umana solidarietà e il ringraziamento per l’eccellente ed eccezionale, per questo Paese, lavoro svolto nel serio e costante contrasto a Cosa Nostra e alle mafie".

Giorgio Bongiovanni
Direttore Responsabile di ANTIMAFIADuemila
e tutta la Redazione
Sant'Elpidio a Mare, 3 marzo 2008