sabato

L'ALCATRAZ MENTALE Le prigioni invisibili

Di Antonella Randazzo


Negli ultimi anni è entrata nel senso comune l'idea che il sistema in cui viviamo non informa su tutto ciò che ha rilevanza per i cittadini. La rete Internet, portando a conoscenza questioni che i mass media non trattano, ha fatto sorgere dubbi circa la correttezza dell'informazione ufficiale, anche fra coloro che non mettono in discussione il sistema. Tuttavia, non molte persone sono consapevoli dell'esistenza di una situazione apparentemente caratterizzata dalla libertà di pensiero, ma in cui, la maggior parte di persone, si aggira inconsapevole all'interno di un contesto socio-esistenziale gravemente manipolato.
L'aspetto fondamentale, che viene tenuto nascosto, è che non è il sistema ad essere a servizio delle persone e a rispettare il loro modo di essere, ma sono le persone che devono adattarsi al sistema, manipolate e trasformate in "società di massa". Del tutto inconsapevolmente, si è indotti ad abbracciare una sorta di prigionia mentale, in cui si accetta la realtà così com'è, convinti di non poter creare qualcosa d'altro. Il risultato è che ci si sente insoddisfatti, stressati o nevrotici, perché non si stanno utilizzando tutte le potenzialità.
Impedire il libero pensiero e la capacità di costruire alternative politiche, economiche ed emotive, rappresenta il fulcro dell'attuale sistema.
Esistono innumerevoli prove a sostegno del fatto che gli esseri umani sono tenuti al guinzaglio da poche persone. Ma, proprio perché al guinzaglio, la maggior parte di persone è disposta a credere che non sia così, pur soffrendo le conseguenze materiali e spirituali della condizione in cui si trova.
Viene stimolato il conformismo, e tutto ciò che fuoriesce dal "normale" è soggetto di rifiuto, quando non di criminalizzazione.
Il conformismo nasce dal bisogno di identificarsi con la realtà esterna, per avere sicurezza e protezione. Ci si può identificare con un gruppo, una nazione o con un'ideologia. Identificarsi evita di fare i conti con se stessi, e di scoprire la propria vera, unica, personalità. Il sistema attuale, rendendo difficile il guardare dentro se stessi, rende debole l'Io, inducendolo ad identificarsi col "livello medio" della società. In tal modo, si diventa propensi a trovare riferimenti all'esterno, anche su aspetti dell'esistenza che dovrebbero essere fortemente personali e personalizzati. Viene potenziata la mediocrità, ovvero il mancato uso delle potenzialità creative e intellettive.
Perché l'attuale sistema di potere è così interessato a creare una tale realtà?
Il pensiero è energia, e come tale non può non produrre effetti sulla realtà. Se così non fosse, perché mai tutte le dittature investono la maggior parte delle risorse a reprimerlo o a manipolarlo?
Sono le convinzioni a costruire la realtà. Per questo motivo, quello che più il sistema teme è la persona spontanea e capace di ragionare con la sua testa.
I mezzi ci comunicazione di massa hanno la funzione principale di dire alle persone come devono ragionare e cosa devono pensare. Lo scopo è quello di passivizzare la popolazione, trasformando il cittadino in persona obbediente. Telegiornali o altri programmi "informativi" fanno credere cose sbagliate o indottrinano con la propaganda, mentre i giochi a quiz, i telefilm o altre produzioni, hanno l'obiettivo di non far ragionare o pensare.
La Storia viene raccontata in modo tale da far intendere un percorso di evoluzione che ha portato alla libertà e al rispetto dei diritti umani da parte del sistema di potere detto "democratico". Ma tutto questo non esiste attualmente su questo pianeta, e nessuno di noi è libero se non si impegna costantemente a capire i meccanismi utilizzati per renderlo prigioniero inconsapevole.
In teoria siamo tutti a favore della libertà di pensiero, ma in pratica le persone che esprimono liberamente le proprie idee e rispettano chi la pensa diversamente da loro sono assai rare. La cultura di massa ci vede tutti conformisti, e allo stesso tempo in lotta. Come fossimo appesi ognuno dentro la propria gabbia.
Il sistema attuale non ci spingerà mai ad essere migliori e capaci di reagire efficacemente contro di esso, ma ci indurrà ad essere pretenziosi e diffidenti verso chi lo contrasta, e passivi o implicitamente accondiscendenti verso il potere.
Come spiega lo studioso Domenico De Simone, le stesse strutture di pensiero sono condizionate dal sistema:

"Nella genesi della parola verità è contenuto il rovesciamento del significato del termine ed il suo legame profondo con il potere. La verità nasce dal potere così come la giustizia. E la legge (lex, dal cui etimo deriva anche la parola legione) è il legame che unisce tra loro i cittadini per mezzo del comando (jus). Non a caso, la coscienza di questa origine ha generato ardite (ed insensate) costruzioni linguistiche come quella per cui “la verità deve essere trasparente” che in sé non significano nulla se non nascondere l’imbarazzo e la confusione di chi si rende conto di pronunciare un ossimoro bello e buono... Com’è evidente, il potere è intimamente connesso con l’articolazione stessa della struttura concettuale posta alla base del nostro pensiero. Ed è questa la ragione per cui ci appare “naturale” pensare alla società in termini di potere e gerarchia".(1)

Uscire dalla cultura di massa è sempre frutto di impegno quotidiano, non si tratta di seguire la linea di minore resistenza, ma di assumere un serio impegno con se stessi, per questo sono pochi quelli che si liberano dalla morsa della "massificazione" di regime.
Per riuscire a liberarsi occorre fare il contrario di ciò che il sistema spinge a fare, occorre alzare la propria autostima, e pensarsi come individui unici, importanti e degni di esprimere tutte le loro potenzialità. Le fondamenta della sottomissione consistono nella mancanza di autostima e nel percepirsi come persone bisognose di trovare all'esterno i parametri necessari all'esistenza.
La scarsa autostima produce frustrazione e paura, si crede di aver bisogno di attingere dall'esterno per avere "sicurezza" e si finisce per sottomettersi ad un gruppo di persone pronte a tutto pur di mantenere il potere, e scarsamente interessate alla nostra salute psicofisica.

Nella società di massa è implicita l'idea che tutti gli appartenenti ad un dato gruppo etnico, religioso o nazionale, dovrebbero fare propri più o meno gli stessi assunti ideologici, e chi fuoriesce dal gregge viene guardato con sospetto, quando non criminalizzato.
Persino fra i gruppi della cosiddetta "controcultura" c'è talvolta una rigidezza analoga a quella presente nel complesso della società di massa, con la differenza che in tal caso gli individui credono di lottare contro il sistema.
Non basta essere capaci di criticare il sistema e di scovarne i paradossi, occorre necessariamente liberarsi dalla sua morsa, che può permanere anche in persone che se ne sentono estranee perché da anni ne denunciano gli aspetti iniqui.
Alcune persone sanno criticare aspramente il sistema ma sono del tutto incapaci di mettere in discussione se stesse, requisito fondamentale per raggiungere l'autonomia di pensiero.
Più si è inconsapevoli del condizionamento, più il sistema ha il potere di indurre a credere a qualsiasi cosa, e costringere persino ad andare in guerra.
Siamo imprigionati all'interno di ciò che siamo indotti a credere. La prigionia mentale può impedire di vedere anche quello che è sotto gli occhi. Ad esempio, ci viene detto che i terroristi sono sempre gli altri, e che le autorità occidentali sono baluardi dei diritti umani, anche se è del tutto evidente che non è così, dato che esse sono responsabili dell'uccisione di centinaia di persone al giorno (compresi donne e bambini) in moltissimi paesi (Somalia, Iraq, Afghanistan, Etiopia, Nigeria, Haiti, ecc.).
Ci dicono che il Terzo Mondo è un'area "in via di sviluppo". Avete mai chiesto a un immigrato come mai proprio quando il suo paese era in "via di sviluppo" lui è andato via? Chi fugge da un paese che si sta "sviluppando"? Nessuno. Dunque è evidente che lo "sviluppo" del Terzo Mondo è una colossale frottola. La verità è che le autorità occidentali operano in modo che i paesi poveri non possano avere alcuno sviluppo economico, saccheggiando le loro risorse e imponendo un dominio coloniale.
I media descrivono la povertà come una sorta di calamità naturale: nessun riferimento al potere assoluto delle corporation o alle banche. E' evidente che le banche e le corporation saccheggiano le ricchezze dei popoli, eppure i media ci vorrebbero far credere che non è così.
Veniamo ingannati e raggirati in modo sempre più spudorato, trattati come fossimo degli imbecilli. Eppure molte persone credono che l'attuale sistema sia in "buona fede" e che le guerre, la morte per fame e altri crimini accadano per "caso" o siano inevitabili. Questa credenza, dato che non può fondarsi sui fatti, è frutto della manipolazione mentale che l'attuale gruppo dominante pratica attraverso i media.
Molti occidentali credono che i loro governi rispettino le costituzioni, ma è possibile provare che non è così. Infatti, chi non rispetta la volontà e l'interesse del popolo non può essere in armonia con costituzioni di stampo liberal-democratico presenti in tutti i paesi europei e negli Stati Uniti. Chi avalla lo sfruttamento lavorativo, lo strozzinaggio delle banche, il potere del più forte, la guerra e la tortura, come può essere in armonia con una Carta dei Diritti? Eppure molti credono che i governi occidentali lo siano, senza alcuna prova, e con possibilità innumerevoli di poter provare il contrario.
Ci vorrebbero far credere che poche centinaia di siciliani e calabresi possano essere capaci di portare avanti per molti anni traffici internazionali di droga, senza che i servizi segreti si accorgano di nulla, e senza l'appoggio di quei governi che oggi controllano il territorio a tappeto. E' come credere che gli asini volino.
La gente è bombardata dalla misinformazione, ossia da informazioni che si credono vere ma che in realtà non lo sono, e dalla disinformazione, cioè dalla mancata diffusione di conoscenze importanti per capire la realtà.
Nel Medioevo venivano condannati al rogo tutti coloro che negavano che la terra fosse piatta. Rappresentare la terra come un disco piatto immobile significava sottrarla all'universo, renderla "diversa", ossia dissociarla dal resto del creato. Creare divisioni fra significati equivale a rendere la realtà caotica e dunque difficilmente intelligibile. I nostri media usano lo stesso metodo: la povertà viene dissociata dalle politiche delle nostre autorità, la guerra viene dissociata dalla sete di potenza e di ricchezza delle banche e delle corporation, il "terrorismo" dalle esigenze di controllo dei popoli.
I messaggi dei media sono come dei mantra che producono effetti anche attraverso meccanismi subliminali, inducendoci a credere a cose contraddittorie o paradossali.
I dogmi rigidi sono spesso impliciti nella realtà, e danno sicurezza, illudendo di aver appreso ciò che occorre sapere della realtà. Sfidare il dogma significa esporsi all'insicurezza, è una sfida emotiva e sociale molto forte perché implica la possibilità di rifiuto da parte delle persone che stanno attorno al soggetto, come i familiari, i colleghi e gli amici. Ma quando una persona ha il coraggio di sfidare false verità, consolidate nel tempo e divenute dogmi, contribuisce al cambiamento della realtà di tutti.
La forza creativa degli esseri umani non può mai essere soppressa del tutto, dunque ci saranno sempre quegli individui capaci di andare oltre a ciò che il sistema di potere impone come vero, e che scopriranno che non lo è.
La cultura di massa spinge a sentirsi insignificanti, e allo stesso tempo ad identificarsi col gruppo etnico, religioso, o ideologico di appartenenza. In tal modo, tutti sviluppano, seppur in maniera diversa, una serie di pregiudizi verso le altre persone, e costruiscono una realtà in cui esistono precisi criteri di "bene", "male", "giusto", "ingiusto", ecc.
Il problema emerge quando queste categorie vengono manipolate dai media, che ci spingono a criminalizzare una persona e ad esaltarne un'altra, senza poter appurare la veridicità di ciò che ci sta condizionando.
Ci viene detto che siamo persone "ordinarie", e altre persone vengono proposte come "straordinarie", come "Vip" o come "esperti" di qualcosa. Altre persone, come le autorità politiche e religiose, ci appaiono come più importanti di noi, e dunque siamo indotti all'assenso o all'accettazione acritica di ciò che fanno o predicano.
La cultura di massa stimola la creazione di personaggi detti "Vip", ossia "persone molto importanti" (very important person). Queste creazioni spingono molte persone a fare la fila per ore per poter vedere un loro beniamino. A volte si tratta di persone che sanno suonare, cantare o recitare, ma sempre più spesso si tratta di persone che non fanno nulla, ma diventano famose semplicemente perché viste spesso sui mass media. Talvolta nessuno ricorda una loro frase particolarmente intelligente, oppure cosa hanno fatto di utile o di importante, eppure queste persone suscitano attenzione e interesse. Esistono parecchie riviste che si occupano esclusivamente dei "Vip", trattando soprattutto relazioni di coppia, tradimenti, particolari sessuali piccanti, ecc. Queste riviste servono a far ritenere la realtà in modo distorto o a far perdere tempo dietro a cose del tutto inutili.
Creare tali realtà risulta importante affinché le persone siano occupate con cose sciocche e non ritengano di doversi dedicare a cose più importanti e utili, come alla capacità di coltivare un pensiero autonomo e costruttivo.
Il sistema incoraggia a giudicare sulla base di criteri superficiali (aspetto fisico, ciò che si possiede materialmente, appartenenza sociale, ecc.), e in tal modo ci mantiene occupati sugli aspetti più insignificanti della realtà.
Molte persone si convincono che avere un aspetto fisico esteticamente gradevole significhi valere di più rispetto ad altri meno belli. Credono che diventare "popolari" sia qualcosa di indispensabile per il successo. Il sistema crea queste convinzioni per appiattire l'esistenza agli aspetti percettivi, facendoli apparire come i più importanti. Per questo motivo esistono moltissime persone disposte a rischiare la vita per un'operazione di chirurgia estetica, mentre non sono altrettanto numerose le persone dedite con impegno allo sviluppo delle proprie potenzialità cognitive e culturali.

Vengono create "divise mentali", e senza accorgersene, le persone sono indotte a credere a cose paradossali, che se fossero libere non crederebbero. Vengono creati finti nemici, caricando di significati nefasti persone, gruppi o paesi interi.
Molte persone sono pronte a scagliarsi contro il vecchio regime fascista di Mussolini, ma accettano una TV e una stampa controllate senza battere ciglio. Come se il fascismo non fosse sostanzialmente un regime in cui il potere è concentrato nelle mani di pochi, e in cui c'è un forte controllo dei mass media, esattamente come oggi.
Le dittature devono produrre conformismo e passività, altrimenti prima o poi crollerebbero.
L'attuale sistema mira a dare spazio mediatico e culturale a ciò che non mette in pericolo la sua esistenza, mentre tutto il resto viene tenuto ai margini, oppure gravemente mistificato. Ad esempio, lo scrittore irlandese Jonathan Swift, in seguito al feroce colonialismo inglese che provocò la morte per fame di milioni di irlandesi , scrisse un pamphlet ironico dal titolo "Una modesta proposta", in cui, per far emergere il comportamento disumano delle autorità inglesi, suggeriva provocatoriamente di risolvere il problema della fame mangiando i neonati (e accludendo le ricette). L'oligarchia dominante fece in modo che il messaggio ironico venisse preso alla lettera, impedendo di capire i gravi crimini che Swift denunciava. Col tempo apparvero riviste in cui si diceva che "Swift aveva istinti cannibalici e odiava i bambini".
Anche in tempi recenti si verificano mistificazioni di contenuti di denuncia dell'assurdità del sistema. Ad esempio, l'artista satirico Daniele Luttazzi, nel suo programma "Satyricon" poneva come slogan iniziale una frase di provocazione, che diceva: "Attenzione! Il programma che sta per andare in onda contiene fellatio, cunnilingus, masturbazione, feci, urina, sadomasochismo, Bruno Vespa e qualsiasi altra cosa la fetida mente di Daniele Luttazzi abbia fermentato in quest'ultimo periodo. Il suo linguaggio esplicito è fatto apposta per turbare gli imbecilli. A tutti gli altri, buon divertimento". Il giornalista Giampiero Gamaleri, in un articolo su "Il Giornale", travisando il significato, scrisse che Luttazzi si era "autoiscritto" alla "categoria degli imbecilli".(3)
"Satyricon" si prestava alla mistificazione e alla moralistica, quanto disonesta, condanna dei giornalisti di regime. Infatti, in uno sketch dello spettacolo, Luttazzi fingeva di mangiare escrementi, spiegando che "si trattava di un gesto cristico, assumevo su di me la merda del mondo e della televisione...".(4)
Per non far capire che Luttazzi stava sollevando aspetti scottanti di come il sistema spacci per spettacolo la volgarità e condanni come volgarità la denuncia di ciò, si alzò un vespaio, e i giornalisti di regime, senza minimamente considerare il vero significato di quella satira, dissero che Luttazzi era "empio", "efferato", "ignobile".(5) A difesa della vera volgarità e dei programmi che mirano a rimbecillire le persone, si schierarono molti personaggi che, non a caso, sono gli stessi che hanno spazio all'interno dei mass media.
La cultura di massa ci abitua a credere che abbracciare le stesse idee significa essere "uniti", ma il conformismo non unisce affatto, illude soltanto. Si limita a costruire gli "ego", ossia entità che si conformano a ciò che viene istituito dall'alto. Pur credendosi originale, l'ego vuol vedere il mondo esattamente uguale a lui, e per questo tenderà a demonizzare tutto ciò che è diverso.
Demonizzare il punto di vista altrui quando non coincide col proprio significa non rispettare la libertà di pensiero, ed è un inoppugnabile indice di prigionia mentale.
Alcuni programmi televisivi ci hanno abituati a credere che possa essere utile scontrarsi con gli altri o cedere alla rissa. L'obiettivo è quello di indurre a perdere l'equilibrio nello scambio di idee, per impedire un confronto costruttivo fra le persone.
Talvolta vengono presentate diverse fazioni, allo scopo di metterle in contrasto e far scoppiare il litigio. In tal modo ci inducono a ritenere che quando le persone la pensano diversamente ci deve essere scontro. In realtà, talvolta, le fazioni presentate in TV sono ideologicamente più vicine di quanto non sembri, e lo scontro è spesso dovuto ad interessi politici o all'egocentrismo. La TV spazzatura mira a farci perdere il senso della temperanza fra persone con diverse esperienze e idee. Perché mai dovremmo scontrarci? Non c'è posto per tutti? Non si possono esprimere idee diverse in tranquillità? Perché dovremmo essere prepotenti e insistenti nel voler imporre agli altri le nostre idee?
E' la cultura di massa che ci suggerisce che se uno la pensa diversamente da noi è un potenziale nemico, o che se l'altro nega le nostre idee nega noi stessi.
In conclusione, l'attività di pensiero crea la realtà, e chi istituisce dittature lo sa. Per questo attiva i mezzi di informazione di massa al fine di manipolarla o di eliminarla. Per imporre un dominio è necessario sopprimere la libera attività di pensiero, e creare una società di robot che si credono liberi, ma che vivono nella paura di essere se stessi e di pensare liberamente, accanendosi a lottare contro quelli che appartengono ad un'altra cultura o non la pensano come loro.
Il sistema di potere attuale potrà continuare ad esistere fino a quando creerà persone prive di un sano senso critico, che si azzuffano fra loro e trascorrono il tempo a guardare in TV risse e volgarità, anziché nutrire la propria esistenza di esperienze costruttive, per liberarsi dalla "massificazione".



Copyright 2007 - all rights reserved.

Tutti i diritti sono riservati. È vietata qualsiasi utilizzazione, totale o parziale di questo articolo, inclusa la memorizzazione, riproduzione, rielaborazione, diffusione o distribuzione dei contenuti stessi mediante qualunque piattaforma tecnologica, supporto o rete telematica, senza previa autorizzazione scritta di Antonella Randazzo. Per la riproduzione integrale o di parti dell'articolo occorre richiedere l'autorizzazione scrivendo all'indirizzo e-mail giadamd@libero.it


NOTE

1) De Simone Domenico, "Un’altra moneta. I Titan, la rivoluzione della finanza", Edizioni Malatempora, Roma 2003, pp. 162-163.
2) Le autorità inglesi esportavano in Gran Bretagna il cibo prodotto in Irlanda, costringendo gli irlandesi a morire di fame.
3) "Il Giornale", 18 gennaio 2001.
4) "Satira flop / Le accuse di Luttazzi, mattatore in 'Satyricon'", intervista di Denise Pardo, "L'espresso", 1 Febbraio 2001.
5) "Il Giornale", 13 febbraio 2001.

14 commenti:

paolo russo ha detto...

Se lo permetti Antonella volevo integrare al tuo articolo questo scritto di Noam Chomsky"Il potere dei media" ...Prima parlavo dello scopo dei media e delle élite opportunamente indottrinate. Ma che dire della maggioranza ignorante e intrigante? Essa deve in qualche modo essere distratta. Le si possono propinare semplificazioni e illusioni emotivamente potenti, cosicché sia capace di scimmiottare la linea di partito. La linea principale è comunque quella di tenerla fuori. Le si lasci fare cose prive di importanza, la si lasci urlare per una squadra di calcio o divertirsi con una soap opera. Ciò che si deve fare è creare un sistema adatto nel quale ciascun individuo rimanga incollato al tubo catodico. E' un noto principio delle culture totalitarie quello di voler isolare gli individui: se ne discute dal secolo XVIII. Per la cultura totalitaria è estremamente importante separare tra loro le persone.

Quando la maggioranza "ignorante e deficiente" sta insieme può capitare che si faccia venire strane idee.
Se invece si tengono gli individui isolati, non è interessante se pensano e quello che pensano. Dunque bisogna tenere la gente isolata, e nella nostra societa ciò significa incollarla alla televisione. Una strategia perfetta. Sei completamente passivo e presti attenzione a cose completamente insignificanti, che non hanno alcuna incidenza.

Sei obbediente. Sei un consumatore. Compri spazzatura della quale non hai alcun bisogno. Compri un paio di scarpe da tennis da 200 dollari, perché le usa Magic Johnson. E non rompi le scatole a nessuno.
Se vuoi uccidere quel bambino che sta vicino a casa tua, fallo pure, questo non ci preoccupa. Ma non cercare di depredare i ricchi. Uccidetevi fra voi, nel vostro ghetto. Questo è il trucco. Questo è ciò che i media hanno il compito di fare. Se si esaminano i programmi trasmessi dalla televisione si vedrà che non ha molto senso interrogarsi sulla loro veridicità. E infatti nessuno si interroga su questo. L'industria delle pubbliche relazioni non spende miliardi di dollari all'anno per gioco. L'industria delle pubbliche relazioni è un invenzione americana che è stata creata all'inizio di questo secolo con lo scopo, dicono gli esperti, "di controllare la mente della gente, che altrimenti rappresenterebbe il pericolo piu forte nel quale potrebbero incorrere le grandi multinazionali".
Questi sono i metodi per attuare questo genere di controllo.

...

I "metodi scientifici di gestione" furono messi a punto - sempre in quegli anni (1930) - anche per interrompere gli scioperi. Si comprese che i media dovevano essere saturati con una serie di convinzioni appropriate: questo sistema fu applicato a Johnstown, in Pennsylvania, durante lo sciopero dei metalmeccanici del 1936-37. L'operazione riuscì. Da allora questo metodo prese il nome di "formula di Mohawk Valley" (dove si trovava Johnstown). L'idea fu quella di inserirsi nei gruppi di scioperanti, di saturarli di propaganda attraverso i media - e le chiese - in modo tale che alla fine ognuno di loro avesse chiara in mente l'esistenza di due gruppi contrapposti: noi e loro. "Noi" erano i lavoratori che continuavano a lavorare e le loro mogli che si curavano della casa. Le schiave che per venti ore al giorno aiutavano i lavoratori. Gli "altri" erano i cani sciolti, i diversi, gli anarchici, gli elementi di disturbo, i leader sindacali, coloro cioè che cercavano di rompere l'armonia e la pace della comunità. Dobbiamo proteggerci, dicevano i "Noi", dobbiamo proteggerci dagli estremisti che cercano di disturbare la nostra armonia. Questa strategia ebbe grande successo. E questa è l'immagine dello sciopero che ancora viene propagandata e che la maggioranza condivide: rottura dell'armonia. Si guardino le immagini che delle lotte dei lavoratori danno i media, le soap opera, i film.....Da quello che possiamo leggere in questi articoli e' chiaro che l'informazione e' potere!Quindi l'informazione deve essere liberata,l'impresa e' sicuramente ardua ma bisogna comunque provarci in ogni modo.Per il momento ci sono buone fonti alternative che ci possono aiutare ad evadere dall'ALCATRAZ MENTALE,penso a questo e ad altri blog ma soprattutto ai buoni libri come quelli della nostra Antonella o del gia' citato Chomski..Saluto tutti ricordando le parole di Steven Biko "L'arma piu' potente dell'oppressore è la mente dell'oppresso"

rocco ha detto...

Quando prego il Signore spero di essere un suo strumento di verità e come faccio se non cerco la saggezza in tutto. Per fare ciò cerco di ascoltare il mio cuore, di osservarmi e di osservare tutto e tutti senza pregiudizi e di accettare quello che viene facendo di tutto per farlo funzionare.
Alla base ci vuole l'onestà e capire che le cose devono "funzionare" ossia fungere allo scopo della vita.
Che cosa è la verità se non la realtà. Vi dico una banalità che però è molto bella: noi siamo esseri di luce. Ve lo dimostro con un esempio semplicissimo: se guardo una stanza con la luce spenta non vedo niente ma se accendo la luce si vede. La stanza come il corpo quando si riempie di luce si vede.
La verità quindi non è trasparente ma è luce. Molti pensano che la luce del sole fa male e quindi mettono gli occhiali da sole mentre invece è proprio il sole che aziona il meccanismo che fa scaturire il calore e la vita sulla terra e quindi bisognerebbe abituarsi a rimirare il sole in maniera graduale.
La luce poi si divide in colori i quali caratterizzano tutte le cose nell'universo. Il tempo e lo spazio sono legati proprio alla comparsa della luce. La luce quindi è creatrice di vita e non si può fermare qualsiasi cosa l'uomo faccia.
Ognuno di noi quindi deve tener presente che è un essere di luce ed il vero sistema che comanda è la luce nell'universo non quello bancario. Il sistema bancario per ora gestisce l'umanità facendogli credere che gli uomini per vivere devono proteggersi dal sole ma la verità è appunto il contrario.
Ognuno di noi deve mantenere la sua luce sempre più accesa ma come?
Iniziando a proteggersi dai consigli che danno i mass-media di ogni cosa e facendosi sempre le domande come un bambino: a che serve e chi lo ha fatto. Lo so si perde moltissimo tempo ma è necessario se si vuole convivere con "l'igoranza voluta" e non farsi sfruttare.
La pigrizia e l'indifferenza permettono al sistema di oggi di sopravvivere e loro cercano di farci diventare sempre più pigri magari davanti alla televisione ognuno nella sua casa o nel suo ufficio dalla mattina alla sera come tanti robot.
Non pensare ma fai quello che ti dico io dice la politica o l'informazione di massa, la pubblicità, credi in loro e dopo poco ti ritrovi come la società è oggi. Quando qualcuno dice che gli piace fare il mago io gli faccio l'esempio di Prodi e Berlusconi, loro sì che sono dei maghi perchè vogliono far credere che vogliono il bene del paese e infatti molti vanno a votare crdendo appunto che loro vogliono questo. Ma se non funziona nulla come fanno? sono dei maghi. La realtà è la verità e chi dice il contrario e lo fa credere agli altri è un mago.
Allora cari concittadini vi siete stancati di essere pigri o vi piace esserlo per poi avere il gusto di avere comunque qualcosa da dire piuttosto che affrontare l'ignoto di un futuro migliore o quantomeno che "funzioni" alla vita?

Anonimo ha detto...

Ciao Antonella.Sono un ragazzo emigrato dalla sua terra in cerca di fortuna sottointesa come lavoro e quindi sostentamento di vita.Non ho grossi titoli di studio e non ritengo di avere grosse capacita' descrittive ed ho imparato che per esprimersi al meglio per cogliere quelle sfumature essenziali al tuo discorso bisogna assimilare un buon bagaglio lessicale altrimenti i tuoi pensieri rischiano a volte di essere fraintesi.Purtroppo nella societa' di oggi anche chi si esprime meglio di un altro lo si crede superiore,perchè capace di dire grosse banalita' ed imbecillita' in modo riverente e proverbiale per via della sua erudita arguzia.E',forse,gente come me che non è capace di queste mistificazioni letterali e verbali a non esser ascoltato e quindi considerato malgrado nella vita abbia raggiunto il grado di consapevolezza di gran parte di noi che vengon sfruttati e manipolati.Raggiungere un grado di consapevolezza che faccia capire cosa l'uomo debba rappresentare nella sua pur breve vita sulla terra è sconfortante,perchè combattere per far svegliare la coscenza a volte ci si logora dentro deluso dalle persone piu' care arrivando tal volta ad un ripugnante senso di dissociazione.Io stesso non riesco ad avvalermi di gente saggia e pura nello spirito,senza pregiudizi,che aggiunga qualcosa al mio apprendimento di vita e ti accorgi di sentirti solo. Credo di esser fortunato ad aver colto ad un certo punto della vita dei passaggi illuminanti e sarei anche pronto a rimanere da solo purchè coerente con i miei pensieri;ma non del tutto:riusciro' mai ad essere amato per quanto io ami gli altri?
Cosa mi portera' ad essere nella vita questa consapevolezza?Spero ancora di arricchirmi dentro ma vorrei tanto anch'io tutto il bene per la mia famiglia.

sluniavciq ha detto...

Cara Antonella
credo che sia proprio il pensiero o libero pensiero ad intrappolarci nell' illusione del passato e della conoscenza. Il sistema occidentale è così perchè così si è evoluto il pensiero di tutti noi che siamo il prodotto della cultura e della conoscenza. Il potere è il prodotto di questa cultura. Viviamo nel passato e nell' accumulo di conoscenza che ci divide dalla realtà. Se speriamo di migliorarci solo attraverso l'uso della conoscenza e dell'informazione siamo già fuori strada. Come si può pretendere di osservare cio' che succede senza pregiudizi e quindi essere liberi dall'accumulo di memoria se è il passato stesso e il pensiero che lo rincorre ad indurci di pensare come migliorare il presente ? Non è l’esperienza e quindi il passato la conoscenza che noi abbiamo e che muove il nostro pensiero ?
L' Occidente come un buco nero sta risucchiando il resto del mondo secondo il filo evolutivo capilistico che a mio modo di vedere è l'egoismo umano che prolifera nelle sue mille sfaccettature. Sono state sterminate intere civiltà che hanno vissuto in maniera completamente diversa dalla nostra con un approccio alla natura e alla realtà vero e responsabile ed in pura simbiosi, credo sia questo il vero amore.
Anche se tutti capissero o fossero informati del meccanismo del signoraggio e del potere bancario crede cambierebbe qualcosa ? Il cambiamento deve partire dentro noi e per farlo bisogna essere seri osservare attentamente il movimento del nostro pensiero che salta da una teoria all'altra senza accorgersi di essere/essersi manipolato e di vivere nella superficialità.
La libertà inizia dove finisce la conoscenza.

Antonella Randazzo ha detto...

Carissimi,
grazie per le vostre riflessioni, credo che abbiate colto il fulcro del messaggio dell'articolo: guardare dentro se stessi rappresenta l'unica strada in grado di liberarci.
Non è facile, se lo fosse il mondo non sarebbe così pieno di sofferenza. Ma è possibile se lo si vuole veramente.

Antonella Randazzo ha detto...

Risposta a Sluniavciq:
C'è un po' di confusione all'inizio del tuo post perché identifichi il concetto di "libero pensiero" con "cultura occidentale".
Per chiarirti le idee ti consiglio di leggere il libro "Dittature. La storia occulta", in cui si parla dei crimini delle autorità occidentali e degli inganni culturali e ideologici.

paolo russo ha detto...

Cara/o Sluniavciq oltre al libro di Antonella ti consiglio di leggere i post piu' vecchi, dove parliamo ampiamente del fatto che se si vuole cambiare la realta' bisogna iniziare col cambiare se stessi.......Per Antonella..Informami appena hai notizie su come posso avere il tuo libro in tempi brevi..ciao

Antonella Randazzo ha detto...

Certo Paolo, sto cercando di mettermi in contatto con l'editore, ho difficoltà perché la sede della casa editrice è in Germania. Non appena avrò notizie ti farò sapere.

federico ha detto...

Ciao Anotonella,
ho appena finito di leggere "Dittature. La storia occulta".

Molto bello, se lo adottassero come libro di testo di storia nella scuola dell'obbligo credo che nel giro di una generazione avremmo risolto la maggior parte dei problemi che ci affliggono...

Mi aspettavo qualche considerazioni su Cuba...
Se un giorno vorrai soddisfare la mia curiosità proponendoci una tua analisi te ne sarei grato.

ciao
federico

Antonella Randazzo ha detto...

Ciao Federico, grazie per quello che scrivi.
Di Cuba e del Sud America avevo già scritto ampiamente nel libro "La Nuova Democrazia. Illusioni di civiltà nell'era dell'egemonia USA", in cui, appunto, ho scritto circa i crimini delle autorità statunitensi in quell'area, della rivoluzione cubana, ecc.

sluniavciq ha detto...

risposta a paolo Russo e Antonella :
appunto come hai scritto per "cambiare la realtà bisogna cambiare se stessi" e aggiungo che per poterlo fare ci si deve spogliare dei vecchi e dei nuovi condizionamenti. Il pensiero ci condiziona totalmente, l'azione il cambiamento non può venire da esso.
Il libro "dittature" e i post gli avevo già letti, cerco di indagare in profondità per capire l'origine del conflitto che ci divide e ci separa e che genera odio e violenza. La mia non vuole essere una critica ma una ricerca della verità.

federico ha detto...

x sluniavciq...

per capirci, il tuo pensiero è ancora più estremo di quello di massimo fini

paolo russo ha detto...

Ciao Antonella..spero che presto tu riprenda a scrivere sul blog

Antonella Randazzo ha detto...

Non preoccuparti Paolo, ci sono, e scriverò presto qualcosa di nuovo!


Per gregorsamsa:
non posso risponderti perché non mi hai lasciato la tua e-mail!