mercoledì

PSICOLOGIA DELLA FINANZA PARTE I Le convinzioni che imprigionano

Di Antonella Randazzo


Quando si crede in qualcosa che non ha un fondamento concreto, o è contrario all'esperienza comune, si è considerati creduloni, o in preda ad un'evidente fascinazione irrazionale. Tuttavia, quando tale fascinazione coinvolge moltissime persone, si parla di "credenze religiose o ideologiche", che, pur se in alcuni aspetti prive di riscontro reale, sono assunte per "fede". Si ritiene che tali credenze siano abbracciate consapevolmente, ma esistono casi in cui gli esseri umani accettano realtà assurde o irrazionali, implicitamente, ovvero senza averne alcuna consapevolezza. Ciò può avvenire per diversi motivi: perché alcuni aspetti della realtà si ereditano dalla famiglia e non vengono mai messi in discussione poiché ritenuti implicitamente veri in assoluto, oppure perché l'intero sistema si articola su quelle presunte verità, e dunque l'individuo avrebbe bisogno di un lungo impegno su se stesso per comprendere che quel sistema è soltanto uno dei tanti possibili. E' il caso dell'attuale assetto economico-finanziario, che presenta aspetti paradossali, assurdi e irrazionali, eppure viene propagandato come l'unico possibile, e addirittura in armonia con presunte "leggi". I più eminenti economisti fanno credere che l'economia sia come un fenomeno naturale, e che sia dovuta al comportamento di milioni di persone, senza alcuna manipolazione o direzione dall'alto. In realtà l'economia e la finanza sono settori creati dall'uomo per risolvere problemi materiali, e dunque non possono dirsi "scienze" e non possono avere leggi di tipo deterministico. Inoltre, è possibile provare che nella realtà attuale esiste un gruppo ristretto di persone che dall'alto esercita un potere enorme sulla finanza e sull'economia.
Gli "esperti" economisti tendono a far apparire i concetti difficili, complessi, per dare ad intendere che soltanto pochi possano affettivamente capirli. In realtà, l'attuale sistema economico-finanziario può essere ben compreso da chiunque abbia un'intelligenza media, ma capirlo potrebbe mettere in pericolo l'accettazione e la sopravvivenza del sistema stesso. Per questo motivo, le persone vengono indotte ad essere passive su queste realtà, ad accettarle implicitamente, in modo tale da non pretendere di avere voce in capitolo, anche se si tratta di settori importantissimi per la loro esistenza.
Miliardi di persone sono indotte a credere di vivere all'interno di una realtà finanziaria che, per motivi che sfuggono alla volontà o imprevedibili, di tanto in tanto produce "crisi", intese come prive di precisi responsabili. Inoltre, la maggior parte degli abitanti del pianeta non sa che esistono pochissime persone che stampano denaro con criteri arbitrari e fanno pagare il valore nominale più gli interessi, truffando e impoverendo miliardi di persone.
La struttura economico-finanziaria del sistema attuale si basa su un modello di tipo piramidale: al vertice ci sono poche centinaia di persone che decidono le regole che tutti gli altri devono accettare. Le organizzazioni su cui si basa questo sistema, le banche e le imprese, tendono a diventare sempre più grandi e centralizzate, mentre le piccole e le medie attività economiche sono indotte sempre più a sottostare al potere delle grandi strutture economico-finanziarie. La concentrazione del potere nelle mani di pochi è stata favorita negli ultimi decenni dalle misure imposte attraverso istituti come il Fondo Monetario Internazionale (Fmi), la Banca Mondiale (Bm) e l'Organizzazione Mondiale del Commercio (Omc o Wto). Queste organizzazioni, controllate dal gruppo dominante anglo-americano, hanno provocato la perdita di potere degli Stati a favore dell'élite economico-finanziaria al vertice della piramide.
Il legame fra il vertice della piramide (corporation e banche) e la gente comune si basa sul bisogno materiale. Il gruppo al vertice crea le regole finanziarie e produce i prodotti alimentari e di altro genere, mentre la gente comune acquista tali prodotti e deve sottostare alle regole bancarie. Per fare in modo che la gente comune accetti il sistema passivamente, anche quando lo ritiene iniquo, vengono utilizzati i media. I programmi mediatici e la stessa produzione culturale sono dovuti alla scelta e agli interessi dello stesso gruppo che si trova al vertice della piramide. L'intrattenimento, la pubblicità e gran parte della produzione letteraria, tendono a sottostare al sistema e ne rispecchiano le regole fondamentali. La regola di base è quella di creare sempre nuovi bisogni materiali e nuovi desideri, in modo tale da indurre alla dipendenza dai prodotti materiali, anche quelli inutili. La vera cultura, come libero prodotto della creatività e dello spirito umano, viene sempre più soffocata da un sistema basato sulla creazione di nuovi bisogni e sul profitto.
L'attuale assetto economico non favorisce l'autostima, la sicurezza e la fiducia, perché tutti sono costretti ad essere in balìa del mercato, che spesso obbedisce a regole irrazionali e ingiuste. Tale realtà, dunque, non è realmente di tipo "capitalistico", perché non si basa sulla capacità imprenditoriale o sulla competitività, ma sulla legge del più forte, cioè sul potere di un gruppo di persone che si sono appropriate della maggior parte delle risorse mondiali, e utilizzano il potere finanziario ed economico per dettare le regole a tutti, anche agli stessi "capitalisti". Non c'è una vera competitività, né coloro che hanno capacità imprenditoriali sono sempre avvantaggiati.
Gli economisti danno per scontato che i valori umani non possano essere considerati all'interno delle questioni economico-finanziarie, è ciò serve a rafforzare l'attuale sistema, spacciandolo come dovuto a difetti umani, come l'avidità e l'ambizione. L'inganno sta nel far ritenere che l'assetto sia creato da molti imprenditori e cittadini, mentre in realtà è creato e voluto soltanto da un ristretto gruppo di persone, e tutti gli altri lo accettano, indotti a crederlo "naturale" e dunque l'unico possibile.
L'accettazione del sistema finanziario si basa su ragionamenti impliciti o passivi, basati a loro volta su credenze distorte o false. Questo vuol dire che miliardi di persone che popolano questo pianeta sono state indotte ad elaborare schemi di pensiero errati circa il sistema finanziario. Queste persone credono che la moneta sia un oggetto convenzionale creato per agevolare gli scambi, che i banchieri siano semplici cassieri, e che esistano giuste autorità e giuste leggi a tutela degli interessi di tutti. Tutto questo è falso. La moneta dovrebbe certamente essere un mezzo per incentivare e rendere più semplici gli scambi, ma in realtà essa è stata trasformata in uno strumento di schiavizzazione dei popoli, da personaggi che avevano (e hanno) l'intento di accrescere il proprio potere e le proprie ricchezze. Dunque, la situazione attuale del pianeta, che vede miliardi di persone ridotte in miseria o in balìa dell'insicurezza e della paura, dipende sostanzialmente e paradossalmente da un atto di accettazione del sistema sulla base di cognizioni distorte o ingannevoli. E' dunque un atto psicologico di cui non si ha piena consapevolezza, che concede ad un gruppo di persone, ben nascoste, il potere di ricchezza o di miseria, di vita o di morte.
Questo gruppo di persone si è appropriato del potere finanziario, grazie ad una condiscendenza implicita o basata sull'errore, e utilizza alcuni espedienti per fare in modo che le persone continuino e credere a ciò che è funzionale al mantenimento del sistema. L'intento, come spiega lo scrittore Domenico De Simone, è di condizionare e di accrescere il potere:

"Quello che interessa alle banche non è che il debito sia restituito, poiché esse sanno benissimo che in molti non potranno farlo, ma che si viva nella logica del profitto e della riproduzione del capitale. Alle banche interessa l’anima degli uomini, esse vogliono indurre comportamenti che presuppongano la logica del profitto".(1)

Il sistema finanziario attuale non è altro che un metodo per creare dipendenza e condizionamento, in modo da impedire alla gente di organizzarsi come vuole, o di rigettare le autorità riconosciute inique. Tale meccanismo di condizionamento avviene attraverso l'idea che questo sistema sia indistruttibile, e attraverso la paura di non farcela a pagare, di non guadagnare abbastanza, di non avere certezze future, ecc. Si tratta dunque di un meccanismo perverso basato sulla paura, che alimenta a sua volta la paura, e ci imprigiona in una spirale di dipendenza da autorità esterne, che hanno tutto l'interesse a mantenerci in queste condizioni.
Il denaro non ha in sé un valore, ma nasce per agevolare gli scambi o per pagare il salario. Se per convenzione accettiamo una moneta significa che
riteniamo che essa abbia valore. Accettando l'attuale moneta riconosciamo il potere di chi la emette. In realtà essa non ha alcun valore perché non nasce in seno alla società che la utilizza, e non viene stampata sulla base di criteri di valore chiari e precisi, come il valore delle merci, della produzione o del lavoro. Quindi la moneta che utilizziamo attualmente non ha valore reale, ma lo acquisisce nel momento in cui la accettiamo. E noi la accettiamo in seguito ad un atto psicologico: cioè crediamo che essa abbia valore.
In realtà, accettando l'attuale moneta accettiamo una forma di schiavizzazione da parte di un gruppo di famiglie, che attraverso la Federal Reserve (Fed) e la Banca Centrale Europea (Bce) si arroga la sovranità monetaria, sottraendola ai popoli.
La Federal Reserve è una società privata controllata da gruppi bancari privati. Tali gruppi sono: Rothschild Bank of London, Warburg Bank of Hamburg, Rothschild Bank of Berlin, Lehman Brothers of New York, Lazard Brothers of Paris, Kuhn Loeb Bank of New York, Israel Moses Seif Banks of Italy, Goldman, Sachs of New York, Warburg Bank of Amsterdam, Chase Manhattan Bank of New York.
La Banca Centrale Europea è controllata da società private (2) e dunque è essa stessa una società privata. Esistono persino tre Banche centrali (di Danimarca, di Svezia e d'Inghilterra) che pur non avendo, nel loro paese, adottato l'euro, guadagnano dal signoraggio europeo. In altre parole, paghiamo parte delle nostre tasse alle persone che posseggono queste banche, senza ricevere nulla in cambio.
Le banconote in euro, dunque, non appartengono ai popoli, ma alla Banca Centrale Europea, organo che è sottratto al controllo dei popoli europei.
La Banca d'Italia è controllata da Banche private e istituti di assicurazione privati, che caricano il costo nominale della valuta stampata, più gli interessi, sul debito pubblico, costringendo tutti i cittadini a pagare carta straccia, che non ha nessun corrispettivo valore. Per almeno l'85%, il debito pubblico è dovuto a titoli di Stato (BOT, CCT ecc.) concessi alla Banca Centrale in cambio di denaro pagato al valore nominale più gli interessi.
La Banca d'Italia, possiede una quota della Bce, ma i relativi profitti vanno alle società private, banche ed assicurazioni, che posseggono la banca per il 95%.
La perdita della sovranità monetaria è in contrasto col principio sostenuto dall'Articolo 1 della Costituzione italiana, secondo il quale "la sovranità appartiene al popolo". E' in contrasto anche con l'Articolo 117 della Costituzione che dice: "Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie:... e) moneta, tutela del risparmio e mercati finanziari; tutela della concorrenza; sistema valutario; sistema tributario e contabile dello Stato; perequazione delle risorse finanziarie". Tutti i cittadini comprenderebbero che il signoraggio è una truffa, se fossero correttamente informati a tale proposito.
La Bce stampa le banconote e non riconosce che esse appartengono al popolo sovrano dell’Unione Europea, dunque pretende di avere il potere di farle pagare sulla base del loro valore nominale, aggiungendo anche gli interessi. Ad esempio, una banconota da 100 euro viene fatta pagare ai cittadini 102,5 euro, ovvero il valore nominale più gli interessi. Se si sottrae il costo della produzione della banconota, all'incirca 0,30, si ottiene il guadagno di 102,2.(3) La banca, dunque, si comporta come depositaria del potere di creare valore dal nulla, e invece non è altro che una tipografia che stampa pezzi di carta. Il signoraggio è dunque un potere usurpato al popolo e diretto contro il popolo. Ciò che le banche danno è in realtà un debito, che si basa sul nulla. E' come se fossimo costretti ad assumere il debito di qualcun altro senza aver acquistato nulla e senza poter obiettare all'imposizione. Per questo motivo la realtà attuale non può essere né "democratica" né "libera", e tutti i popoli sono costretti a rimanere bloccati nel progresso morale e materiale, che potrebbero avere se non vi fosse l'attuale tirannia finanziaria.
Nel sistema attuale, un gruppo di banchieri ha il potere di controllare i flussi di denaro circolanti, e può creare crisi ogni volta che lo ritiene conveniente. Alla gente comune viene fatto credere che si tratti di un sistema complesso, con aspetti difficilmente prevedibili.
Le crisi, la fame nel mondo, le guerre, la miseria, la disoccupazione ecc., non sono calamità naturali ma sono dovute a scelte economiche e finanziarie attuate non dai popoli ma da una ristretta cerchia di persone, che spadroneggia sul pianeta in virtù del fatto che soltanto poche persone sono in grado di capire qual'è l'attuale situazione di potere.
Il meccanismo del debito serve a controllare lo stato economico di un paese, e per esercitare potere sulle sue istituzioni, in modo tale che il benessere per le classi popolari sia sempre di modesta entità, e che si possano scatenare crisi o guerre qualora l'assetto di potere venisse messo in discussione o fosse in pericolo.
Tale assetto condiziona la vita economica dell'intera società. Ad esempio, le piccole e medie imprese, per poter lavorare, hanno bisogno di prestiti dalle Banche, e quindi accettano di pagare i relativi interessi, che incideranno, insieme al livello fiscale (con le tasse pagano ancora in gran parte le Banche), sullo sviluppo dell'impresa stessa, potendo decretarne l'espansione o il fallimento.
Il sistema finanziario è congegnato in modo tale da gravare sul costo di qualsiasi prodotto. Infatti, gli imprenditori piccoli e medi dovranno gonfiare il prezzo di ogni prodotto in modo tale da poter pagare gli interessi alle banche per i prestiti o i mutui. Dunque, se i governi fossero liberi di stampare la propria valuta, tutto costerebbe meno e ci sarebbe crescita economica e maggiore benessere per tutti. Il denaro sarebbe utilizzato semplicemente come mezzo di scambio utile alla comunità, e non come un mezzo di dominio attraverso il debito. Le banche non danno nulla ma impongono un debito, e su quel debito ruota l'intero sistema economico, che si troverà bloccato dal fatto di dover pagare lautamente il nulla dato dalle banche.
Per pagare il debito pubblico i governi tagliano la spesa pubblica, aumentano le imposte e, anziché diminuire, l’indebitamento rimane costante o addirittura aumenta. Tutti i cittadini, inevitabilmente, sono impoveriti da questo sistema.
Com'è possibile che un inganno di tale gravità non venga scoperto e non vi si ponga fine? Come possono miliardi di persone essere prigionieri di un'assurda accettazione?
I media fanno apparire questa realtà come ovvia, o come insostituibile, nascondendo l'imbroglio del potere manipolatorio di poche persone. Migliaia di economisti, storici o politici raccontano frottole per accreditare il sistema. I politici utilizzano un linguaggio funzionale a reggere l'inganno e a mantenere le persone nell'accondiscendenza psicologica. Ad esempio, quando si ebbe il crack Parmalat, alcuni politici furono chiamati a spiegare cosa si potesse fare per non far accadere mai più una cosa del genere, e a chiarire le responsabilità della Banca d'Italia. Molti di essi reagirono come se Bankitalia fosse una sorta di Dio infallibile. Piero Fassino, alla domanda "Tremonti propone un’autorità unica che vigili sul risparmio. Perché siete contrari?" rispose:
"Perché non funzionerebbe. Sarebbe una concentrazione di potere enorme, che non garantirebbe né la trasparenza né i risparmiatori, anzi".(4) Con queste parole egli sostenne in modo implicito che l'attuale sistema sia da considerare trasparente e non concentrato, mentre in realtà è il contrario, e tutti potrebbero facilmente scoprirlo se rinunciassero a credere a quello che dicono i politici di regime e i mass media.
Fassino, come altri politici, si guarda bene dallo spiegare agli italiani che una Banca gestita da società private non può vigilare su quelle stesse società, ma induce a credere ad un ruolo della Banca a favore dei risparmiatori. La maggior parte dei politici non ci racconta le gravi malefatte delle grandi banche, eppure molte truffe sono state accertate. Ad esempio, nel gennaio del 2007, Andrea Cinquegrani, giornalista de "La Voce della Campania", ha notificato un esposto alla procura di Milano dell’associazione dei consumatori Adusbef, in cui risulta che la Goldman Sachs ha truffato lo Stato italiano (cioè tutti noi):

"Approfittando delle differenti legislazioni fiscali in vigore nei paesi europei, Goldman Sachs International ha attuato una ingegnosa truffa ai danni dello Stato italiano per la somma di 202 milioni di euro. Mediante un ingegnoso ma fraudolento sistema, Goldman Sachs poco prima del distacco delle cedole, effettuava il trasferimento in altri Paesi -prevalentemente in Inghilterra- delle azioni di società italiane quotate in borsa, detenute anche da investitori istituzionali (fondi pensione e altro) in modo da creare le premesse per eludere la doppia imposizione fiscale. In questo modo partiva la richiesta di rimborso, ma subito dopo i titoli tornavano in Italia.... nonostante tali pesanti accuse di frode ai danni dello Stato, Goldman Sachs continua a godere in Italia di inusitati privilegi, e invece di essere sospesa dall’Albo delle banche di riferimento del ministero dell’Economia in via cautelare, è stata scelta come banca capofila lo scorso settembre in occasione del bond lanciato dal Governo italiano per 3 miliardi di dollari e con scadenza 20 settembre 2016. Come mai il Tesoro continua ad avvalersi di Goldman Sachs in qualità di lead manager, assieme a Citigroup e JP Morgan anche nel caso dell’ultima emissione, la più fresca operazione del ministero dell’Economia avvenuta il 24 ottobre 2006? Come mai si privilegia Goldman Sachs invece delle banche italiane ed europee? Come mai il ministro Padoa Schioppa, così rigoroso nella gestione dei conti dello Stato, ha rinnovato il mandato alla Goldman Sachs, che vede il professor Mario Monti come alto dirigente per l’Europa, invece di depennarla per giusta causa dall’elenco delle banche di riferimento?".

I continui messaggi, impliciti ed espliciti, dei politici, giornalisti e intellettuali di regime, hanno l'obiettivo di mantenerci in questa sorta di ipnosi collettiva. Certamente esistono persone nelle istituzioni ignare dell'imbroglio, tuttavia, il più delle volte i messaggi non sono casuali, ma provengono da tecniche messe in atto da chi, evidentemente, conosce la nostra psiche assai meglio di quanto la conosciamo noi stessi.
Ciò nonostante, sempre più persone si accorgono che il sistema economico-finanziario attuale ha qualcosa che non quadra, sentono di essere derubate, ma non sanno chi le sta derubando e come.
La Banca si arroga anche il potere di emettere "credito frazionale", ossia prestare 50 volte di più rispetto a quello che possiede. Ad esempio, se incassa 100 euro, ne può prestare 5000. Dunque, quando fornisce un mutuo, presta denaro che non ha, e si limita semplicemente a digitare sul computer una cifra. Il debitore dovrà lavorare molto per restituire il denaro con gli interessi, eppure egli in realtà non ha ricevuto nulla, la differenza sta nel ritenere di aver ricevuto, e nel riconoscere alla Banca quel potere che essa non dovrebbe avere, poiché l'ha usurpato alla comunità.
Mentre i cittadini non possono sottoscrivere assegni "senza provvista" in quanto considerato illegale e soggetto a disciplina penale, le Banche centrali possono emettere titoli di credito privi di un valore corrispondente.
Dunque, quello che è proibito al cittadino possono farlo le Banche. Se una persona comune emette un assegno in bianco diventa un criminale, mentre le Banche si arricchiscono sempre più grazie a questo potere.
Questo sistema protegge e sostiene soltanto tutto ciò che lo rafforza, mentre risulta spietato verso le persone comuni. Infatti, la Banca presta cifre spropositate alle grandi aziende come la Parmalat o la Fiat, ma se deve elargire denaro ad un operaio che vuole contrarre un mutuo, diventa assai esigente e rigida. La differenza è che le grandi aziende sono protette dal sistema, e se hanno problemi possono essere ricapitalizzate con denaro pubblico, invece, se l'operaio perde il lavoro e non può pagare il mutuo, immediatamente perderà anche la casa, poiché i soldi pubblici vengono dati soltanto a chi fa parte del sistema e non a chi lo subisce senza comprenderlo.
Per creare una realtà non facilmente comprensibile, i grandi banchieri fondano società e finanziarie in molti paesi del mondo, e tramite esse si impadroniscono di importanti società o banche locali. In tal modo essi accrescono potere in quasi tutti i paesi del mondo, rimanendo nascosti dietro sigle o nomi di società con sedi a Lussemburgo o nei paradisi fiscali. Si crea dunque un intreccio fra banche e imprese, e le solite persone possono controllare numerose banche e imprese, con diverse denominazioni societarie. Il sistema finanziario è congegnato in modo tale da non far apparire la caratteristica di essere completamente nelle mani di un gruppo ristretto di persone. Molti italiani sono convinti che il governatore della Banca d'Italia sia a servizio del paese, e invece egli svolge la sua attività a servizio delle banche, dunque soltanto a favore di un ristretto gruppo di persone. All'interno di un sistema siffatto può esistere soltanto una realtà di insicurezza, in cui la stragrande maggioranza delle persone sarà in preda a problemi materiali, e ignorerà la vera causa di tali problemi, credendo possa essere "normale" vivere nell'infelicità e nella prigionia mentale e materiale.
La crisi economica viene creata dalle banche, che cercano di fare in modo che vi sia quanto meno possibile denaro in circolazione. Ciò serve ad accrescere il loro potere, e ad indurre le persone ad avere uno stato d'animo depresso o assorbito dai problemi economici. Una tale condizione assoggetta ancora di più gli individui al sistema.
Per spezzare questo meccanismo infernale basterebbe che ogni nazione si riappropriasse della propria sovranità monetaria e decidesse liberamente i criteri da utilizzare per emettere moneta. Finché il potere monetario non sarà nelle mani dei popoli non ci potrà essere alcuna prosperità né sicurezza.
La distruzione di questo assurdo e immorale sistema è dunque nell'atto di non riconoscimento della moneta emessa arbitrariamente dalle banche.
Il gruppo dominante, consapevole che il suo potere può crollare da un momento all'altro, sta elaborando complessi modi per impaurire, indurre all'insicurezza o intimidire. Allo stesso tempo si prepara a scatenare una grande guerra, nel tentativo disperato di trascinare gli esseri umani in una situazione talmente grave da scoraggiare il cambiamento. Ma anche questo dipenderà dalla volontà dei popoli. Infatti, se la maggior parte di persone si rifiuterà di andare in guerra, il gruppo di potere non potrà attuare il suo piano.
In ultima analisi, non è un ristretto gruppo di persone a determinare la realtà ma i popoli stessi, nella loro disponibilità a credere agli inganni del potere, o a causa della loro inclinazione psicologica a ritenere che le autorità scelte dall'alto possano essere autorevoli e benigne.
Occorre diventare coscienti delle vere caratteristiche del sistema attuale, e comprendere che esso non è l'unico possibile. L'umanità è ricca di risorse sociali, culturali e spirituali, e può creare un sistema migliore, che permetta a tutti una dignitosa e costruttiva esistenza. Ma per farlo si dovrà smascherare l'ingiusto e incredibile dominio di alcune famiglie, che attraverso i secoli hanno trasmesso il potere per eredità, e hanno acquisito una conoscenza della psiche umana talmente elevata da indurre i popoli ad accettare ciò che non è loro favorevole. Uscire dal condizionamento da loro indotto è un aspetto fondamentale del futuro dell'umanità.
(continua Parte II)

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NOTE

1) De Simone Domenico, "Un’altra moneta. I Titan, la rivoluzione della finanza", Edizioni Malatempora, Roma 2003, p. 11.

2) I proprietari della BCE sono: Banca del Belgio (2,83%), Banca Danimarca (1,72%), Banca della Germania (23,40%), Banca della Grecia (2,16%), Banca della Spagna (8,78%), Banca della Francia (16,52%), Banca d’Irlanda (1,03%), Banca d'Italia (14,57%), Banca Lussemburgo (0,17%), Banca d’Olanda (4,43%), Oesterreichische Nationalbank (2,30%), Banca del Portogallo (2,01%), Suomen Pankki (1,43%), Banca di Svezia (2,66%), Banca d’Inghilterra (15,98%) 

3) http://www.signoraggio.com/index_ilproblema.html

4) http://www.dsonline.it/stampa/documenti/dettaglio.asp?id_doc=15448