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PSICOLOGIA DELLA FINANZA PARTE II Le diverse maschere delle famiglie dominanti

Di Antonella Randazzo


Da molto tempo i banchieri si impadroniscono delle ricchezze del mondo attraverso il meccanismo del debito, ma soltanto negli ultimi secoli il meccanismo è diventato sempre più perverso, fino a far credere in presunti "cicli economici naturali", come se la finanza fosse un prodotto della natura. L'oligarchia dominante paga gli economisti per fare in modo che essi predichino ciò che è funzionale al loro potere, cioè falsità e inganni. Essi parlano di "cicli economici naturali", per fare in modo che la gente non possa capire che dietro alle crisi ci sono precise responsabilità. I banchieri progettano a tavolino i momenti di prosperità e i successivi crolli. Mettono in circolazione una certa quantità di valuta per incoraggiare la richiesta di nuovi prestiti da parte di imprenditori e di gente comune. Quando tutti sono indebitati con le banche negano altri prestiti, alzano gli interessi, creano crolli in Borsa o chiedono il repentino pagamento dei prestiti insoluti. Da tutto questo deriva la drastica diminuzione della valuta circolante e la successiva "crisi". Alcuni imprenditori falliranno, molte famiglie si ritroveranno sul lastrico, e a quel punto le banche potranno impadronirsi dei loro beni: case, aziende, terre, ecc. I governi non faranno nulla per evitare tutto questo perché sono controllati dagli stessi banchieri, che finanziando i partiti ne posseggono il controllo, e scelgono i candidati politici che appoggeranno completamente i loro interessi, e che proteggeranno la loro usurpata sovranità monetaria.
Nei momenti di crisi anche lo Stato si indebita con le banche, e dunque le tasse si alzeranno, e l'intera popolazione si impoverirà ulteriormente. In altre parole, le strategie truffaldine dei banchieri servono ad accrescere il loro potere impoverendo la gente comune, e facendo crescere il valore del denaro, su cui essi hanno un potere esclusivo, sottratto alla sovranità popolare.
Il sistema bancario, la Borsa e il sistema detto "capitalistico" hanno al loro interno aspetti paradossali, che siamo indotti ad accettare come "normali" o "essenziali". Ad esempio, vengono istituiti organismi di "vigilanza" o di "controllo", che però sono assurdi in quanto lo stesso gruppo di persone è controllore e controllato.
Si tratta di organismi-truffa, creati per far apparire ciò che non è, ossia che esista un sistema onesto, trasparente e a tutela delle persone comuni. Ci si deve chiedere come possa Bankitalia vigilare sugli Istituti di Credito italiani se questi ultimi sono i suoi stessi azionisti. Il controllato è anche il controllore. La proprietà della Banca è divisa in quote azionarie possedute quasi del tutto dai principali gruppi bancari italiani (Banca Intesa S.p.A., UniCredito Italiano S.p.A., Sanpaolo IMI S.p.A., Banco di Sicilia S.p.A., Capitalia, Banca Nazionale del Lavoro S.p.A., ecc.) è dunque controllata dai grandi banchieri, quelli su cui dovrebbe "vigilare".
La Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (Consob) è stata creata con la legge n. 216 del 7 giugno 1974, allo scopo di tutelare gli investitori del mercato mobiliare italiano. In precedenza era il Ministero del Tesoro ad avere tali mansioni. Con la legge n. 77 del 1983, la Consob acquisiva possibilità di controllo su tutte le operazioni relative al risparmio pubblico, e nel 1991, acquisiva ulteriori poteri di controllo.
Alla Consob si attribuisce la competenza a vigilare sui mercati regolamentati "al fine di assicurare la trasparenza del mercato, l’ordinato svolgimento delle negoziazioni e la tutela degli investitori", ma in realtà questo non avviene, anche perché non tutto ciò che accade in Borsa è reso noto alle persone comuni o agli operatori. Infatti, le banche manovrano dall'alto il sistema e si guardano bene dal far capire a tutti tale realtà.
La Consob è formata da cinque membri (in carica per cinque anni) nominati dal Presidente della Repubblica su proposta del Presidente del Consiglio, previa deliberazione del Consiglio. Dunque la Consob è controllata dal governo, che a sua volta è controllato da chi controlla le Banche e la Borsa. Negli ultimi decenni, non a caso, diversi politici provengono dalle banche d'investimento, come la Goldman Sachs, o la Carlyle Group. Queste banche, in molte parti del mondo, finanziano i più grandi partiti e le loro campagne elettorali, garantendosi la vittoria comunque vadano le elezioni. In tal modo avranno il potere di far approvare una legislazione favorevole ai loro interessi, penalizzando o danneggiando gravemente gli interessi dei popoli.
In altre parole, non c'è un vero controllo delle banche poiché chi dovrebbe controllarle è da esse stesse controllato. Di conseguenza non ci sono veri controlli nemmeno sulle Borse, tranne alcuni casi di persone o società non protette dai banchieri. Talvolta la Consob commina multe irrisorie rispetto al danno causato, per dare ad intendere che esercita i suoi poteri.
La Società Italiana Borsa S.p.A. è in gran parte nelle mani di Banche e Istituti di Credito (circa 82%), oltre che da emittenti e intermediari (Sim 6% circa, Società Emittenti Titoli 6,5% circa, Soggetti vari 5,5% circa). I principali azionisti bancari sono: Sanpaolo IMI, UniCredit, Bnl, Intesa-Bci e Banca di Roma.
Le cosiddette agenzie di rating, come Standard & Poors, Fitch e Moody’s, sono in realtà a servizio dei controllati e non degli investitori. Sono finanziati da corporation e banche, e nel consiglio di amministrazione siedono personaggi che rappresentano quelle corporation e quelle banche d’affari, come Citigroup, J. P. Morgan Chase, su cui dovrebbero "vigilare". E' come se a carnevale indossassimo un costume e una maschera da Zorro, è ovvio che noi sappiamo chi siamo, ma se la maschera ci copre il volto possiamo nascondere la nostra identità agli altri. Allo stesso modo, il gruppo dominante sa di essere sempre lo stesso, anche quando si traveste da "Consob", "agenzia di rating" o "Borsa italiana S.p.A.", l'inganno è rivolto agli altri, al popolo. Queste persone non stanno festeggiando il carnevale ma stanno truffando i popoli. Attraverso questi diversi travestimenti si appropriano del potere di gestire, controllare e regolamentare ciò che ha un valore per tutti i cittadini.
Perché mai questo gruppo di persone creerebbe istituti così paradossali se non avesse la necessità di mantenere i comuni cittadini nell'inganno?
I travestimenti servono a mantenere potere e controllo, ed evitare che venga effettivamente istituito un organo di controllo autonomo, perché in tal caso tutta l'impalcatura truffaldina potrebbe crollare come un castello di carte.
Si tratta dunque di una vera e propria messinscena, architettata in modo tale da far credere alle persone ciò che esse sono abituate a credere: che l'attuale sistema sia voluto dal popolo, sia a servizio del popolo o comunque l'unico possibile.
Ciò significa che l'accettazione psicologica da parte dei cittadini è talmente importante per mantenere il sistema da far modellare l'intera "realtà" istituzionale, in modo tale che le persone continuino ad essere persuase ad accettarlo. Il sistema viene dunque basato sull'imbroglio, dato che dipende essenzialmente dalle credenze collegate a tale imbroglio.
Senza esserne consapevoli, con un atto psicologico di accettazione, siamo indotti a mettere il nostro destino nelle mani di queste persone, e veniamo ripagati con l'insicurezza, la paura, e in altri casi, con la miseria e la morte.
Le grandi banche hanno nelle loro mai il potere speculativo della Borsa. La prevedibilità di questo sistema è nelle mani di chi lo controlla dall'alto, cioè dei grandi istituti bancari. Il 70% del credito speculativo mondiale è nelle mani di tre grandi banche: Morgan Stanley, Goldman Sachs e Ubs. Queste banche si valgono di conoscenze di natura sociologica e psicologica per condizionare i mercati e controllare l'economia. Il loro obiettivo principale è quello di accrescere ancora di più i loro capitali, in segretezza, spogliando i cittadini e le istituzioni. Come osserva l’"Economist", i banchieri hanno sempre più ragioni per far si che il potere "torni nell’ombra".
Le esigenze di accrescimento del capitale si accaniscono contro i salari, contro lo Stato Sociale e contro gli stessi risparmiatori.
La Borsa è come una luce ad intermittenza irregolare, che pur essendo controllata dall'alto, dà l'illusione di potere anche a molti operatori e agenti. Fa parte del gioco, come anche il far credere che ci sia una logica di base o delle regole. In realtà la Borsa non ha regole certe, e le azioni non sono collegate alla situazione delle società a cui si riferiscono, né ad altri parametri chiari. Credere di avere potere investendo in Borsa è come credere che i banchieri siano a servizio della gente e vogliano condividere con tutti il potere. Certo, qualcuno può guadagnarci, e anche questo fa parte del gioco.
La Federal Reserve, che ha il potere di alzare o abbassare i tassi di interesse, è stata fondata da 20 famiglie di banchieri. Fra queste c'erano i Rothschild, i Rockefeller, i Morgan, i Warburg e gli Schiff. Quando un banchiere muore o va in pensione, il potere viene ereditato dalla generazione successiva, in tal modo questo ristretto gruppo di famiglie esercita potere da diversi secoli.
Esso, grazie al sistema attuale, può impoverire qualsiasi area del pianeta, facendo crollare la valuta o sottraendo il denaro circolante. Ciò è avvenuto in Argentina, in Messico, nel sud-est asiatico e in molti altri paesi, costretti a subire un crollo economico gravissimo.
Nel 1991 il peso messicano crollò, e il vantaggio fu soltanto delle grandi banche come la Chase Manhattan dei Rockefeller, che aumentarono i profitti vendendo i titoli in pesos prima del crollo.
Coi flussi finanziari si nutre un'economia o la si distrugge, si sceglie chi deve vincere una guerra, o si decide chi deve vivere e chi morire. Ad esempio, nel 1997, il Fmi dette 17 miliardi di dollari alla Thailandia, 57 alla Corea del Sud e 40 all'Indonesia. Gli interessi chiesti erano altissimi. Le condizioni poste costringevano questi paesi a svendere le aziende locali a investitori stranieri. Si prometteva "sviluppo economico", che consisteva negli investimenti delle aziende straniere che andavano a sfruttare la manodopera locale e ottenevano agevolazioni fiscali. Inoltre, il Fmi poneva come obbligo la chiusura di alcune banche e la svalutazione della moneta locale. In tal modo il gruppo di imprese straniere, già molto forti, acquisiva un potere enorme, e bastava ritirare gli investimenti per far crollare l'economia e ottenere altre ricchezze locali a prezzi irrisori. Cosa che puntualmente avvenne. La distruzione delle economie dei paesi asiatici faceva parte di un ampio piano per ridurre la competitività.
Dunque, anche nel settore finanziario, siamo indotti ad accettare il principio di autorità, e a sottometterci al gruppo di potere, accogliendo come vere tutte le notizie che ci vengono date dall'alto. In tal modo carichiamo di potere le dichiarazioni di autorità, come il capo della Federal Reserve o il governatore della Banca d'Inghilterra. Essendo queste persone a servizio del gruppo di banchieri (che hanno anche il controllo dei media), e apparendo come persone attendibili, possono condizionare come vogliono il comportamento degli investitori, e sottrarre denaro attraverso l'innalzamento dei tassi o il crollo azionario, potendo sempre giustificare tali eventi con fatti o fenomeni apparentemente estranei alla loro responsabilità.
In altre parole, autorità della Federal Reserve o altri personaggi influenti, sanno che le loro dichiarazioni avranno effetti, e dunque le utilizzano per produrre esiti a loro favorevoli, senza alcuno scrupolo. Sanno che il loro potere si basa sulla nostra creduloneria, ovvero sulla disponibilità a credere che l'economia abbia "cicli naturali" o che la Borsa dipenda da fattori completamente non prevedibili.
Chiediamoci come mai le grandi banche non subiscono mai alcun danno dalle cosiddette "crisi", ma anzi accrescono sempre i loro profitti e si impadroniscono dei beni di chi non può più onorare i debiti. Il crollo della Borsa li arricchisce, le crisi finanziarie li arricchiscono, le guerre li arricchiscono. Cosa significa questo? Ovviamente, che sono esse stesse a manovrare gli eventi, facendoci credere che non è così.
La caratteristica essenziale del sistema attuale è l'indurre la maggior parte di persone a credere nella scarsità delle risorse, nell'inevitabilità dell'insicurezza economica e nell'imprevedibilità della situazione finanziaria. La ricchezza, assurdamente, viene collegata alla mancanza. Gli economisti, a questo proposito, citano il cosiddetto paradosso di Pantaleoni: "Godrebbe il massimo benessere colui che trovasse disponibili tutti i beni, corrispondenti ai bisogni, in quantità illimitata. La sua ricchezza, però, sarebbe nulla".
L'attuale sistema finanziario è strutturato in modo tale da suscitare un forte senso di mancanza, per poter alimentare insicurezza e paura del futuro. Ciò non accade a caso ma è scelto sulla base di precise conoscenze della psiche umana, come spiega lo psichiatra del Tavistock Institute, William Sargant:

"Vari tipi di convincimenti possono essere impiantati nella gente dopo che le funzioni cerebrali siano state deliberatamente disturbate inducendo accidentalmente o di proposito sentimenti di paura, rabbia o eccitazione. Tra i risultati causati da disturbi di questo genere, il più comune è un temporaneo indebolimento nella capacità di giudizio e una intensificata suggestionabilità. le manifestazioni appartenenti ai più svariati gruppi vengono talvolta classificate sotto il titolo di "istinto del gregge", e compaiono nella loro espressione più spettacolare in tempo di guerra, nel corso di gravi epidemie, e similarmente in tutti i periodi di pericolo collettivo, che incrementano l'ansia e di conseguenza la suggestionabilità individuale e di massa".(1)

L'obiettivo dei banchieri, dunque, è quello di disorientare e confondere. Gli eventi di Borsa servono ad incrementare il senso di insicurezza e di pericolo imminente. A far credere che esistano situazioni non prevedibili né controllabili, che incombono su tutti come una spada di Damocle. Ad esempio, il governatore della Banca Centrale Europea, Jean Claude Trichet, nel momento del pericolo "mutui subprime", si affrettò a dire che i rischi dei mutui incombevano anche in Europa.
Le autorità della Federal Reserve, come il governatore Ben S. Bernanke, appaiono talvolta indecisi, e rilasciano dichiarazioni tutt'altro che rassicuranti, dovendo alimentare la strategia devastatrice del gruppo di banchieri.
Seminare paure serve a tenere ben imbrigliati i popoli, che invece di pensare a come uscire dall'attuale sistema sono costretti a pensare a come poter andare avanti a pagare mutui e debiti vari.
Negli ultimi anni, l'élite ha deciso di promuovere il capitalismo finanziario, che significa guadagnare denaro sul denaro stesso, senza produrre o lavorare. Fino agli anni Settanta, il 90% del capitale veniva utilizzato per scopi produttivi o commerciali, e soltanto il 10% serviva a scopi speculativi. Nel 1990 la realtà si era ribaltata: il 90% del capitale era utilizzato per scopi speculativi e soltanto il 10% per la produzione. Oggi oltre il 90% di valuta finanziaria viene utilizzato per scopi speculativi, e questo ha completamente cambiato la situazione del sistema economico mondiale, senza che i popoli, che pagano il prezzo più elevato per questi cambiamenti, potessero capire e avere voce in capitolo su ciò che stava accadendo.
Merci importantissime per l'alimentazione, come i cereali, sono trattati dalle Borse, e il loro prezzo non subisce alcun controllo da parte degli Stati o di organismi preposti alla difesa dei diritti umani. Per questo motivo, milioni di persone muoiono di fame.
La rivoluzione tecnologica introdotta con l'uso del computer ha reso possibile il passaggio di valuta da un paese all'altro nel giro di poco tempo. Tutto questo ha indebolito il potere delle autorità statali che non possono più disporre di grandi capitali, per il passaggio repentino dei flussi finanziari da un paese all'altro, oltre che per il debito-truffa e per le privatizzazioni dei beni pubblici. In tal modo è stato creato un sistema in cui la maggior parte di persone vivono con bassi salari, la quantità reale di denaro in circolazione tende a diminuire, mentre poche persone dispongono di cifre enormi, che passano dai computer e non producono alcun benessere fra le popolazioni, rimanendo nelle mani delle stesse poche persone. Gran parte di queste persone sono a capo di grandi banche, e controllano l'intero sistema finanziario, potendo concedere prestiti, ritirarli e distruggere le economie di interi paesi. Questa situazione è stata definita dalla stampa economica come "la nuova età imperiale".(2)
Negli Stati Uniti, la metà dei titoli di Borsa è nelle mani dell'1% più ricco della popolazione, e il 10% degli altri ricchi possiede quasi tutto ciò che rimane. Gli investitori comuni sono dunque nelle mani delle persone che hanno creato il sistema borsistico, che non ha regole certe, e ciò che accade è voluto da chi controlla i flussi finanziari.
Creando una situazione di grande insicurezza e di impossibilità a sopravvivere dignitosamente con un solo stipendio, le autorità statunitensi hanno fatto in modo che la gente comune contemplasse la possibilità di tentare il guadagno, spesso indebitandosi, attraverso canali rischiosi, come la Borsa o i fondi comuni. Ma in tal modo le famiglie si sono esposte ad essere saccheggiate ulteriormente dalle persone che controllano il sistema.
Alla fine degli anni Novanta del secolo scorso, il 45% degli americani possedeva azioni, e negli Stati Uniti si era innescato il meccanismo psicologico di proiezione delle proprie soddisfazioni o insoddisfazioni negli esiti borsistici: se la borsa saliva si sentivano tutti felici sennò diventavano infelici. Si era creato un meccanismo di dipendenza dai fenomeni finanziari, e dunque da chi li manipola.
Grazie alle protezioni governative, molte grandi corporation americane, come la Disney, AOL/Time Warner, la General Electric e la Viacom, possono truccare come vogliono i libri contabili, facendo alzare a piacimento gli indici di Borsa.
Negli ultimi anni, i banchieri hanno fatto una politica di unificazione delle valute, ridimensionando ancora di più la sovranità degli Stati.
A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, diverse leggi e regolamentazioni sul mondo della finanza sono state soppresse, come l'Atto Glass-Steagall (1933), approvato con lo scopo di limitare i rischi in caso di fallimento del sistema bancario distinguendo le banche commerciali dalle banche di investimento.
Nel 1999 il Congresso statunitense approvò l’HR10, l’”Atto di Modernizzazione del Sistema Bancario”, che abrogava l’Atto Glass-Steagall e permetteva a banche, compagnie di assicurazione e società di intermediazione finanziaria straniere di acquisire altre compagnie di assicurazione, banche e società di intermediazione finanziaria statunitensi.
I banchieri occidentali hanno dunque creato un sistema in cui è il denaro stesso a generare altro denaro, accrescendo ricchezza nelle mani dei già ricchi. Tale realtà è stata creata perché utile a costruire un sistema in cui soltanto pochi hanno un effettivo potere.
L'uso manipolatorio dei mass media riguarda anche il settore finanziario: la "crisi" o la ricchezza nascono dai media prima di essere creati nella realtà. I banchieri si valgono di studiosi delle scienze umane per accrescere il loro potere manipolativo. Attraverso i media ci dicono cosa è "forte" e cosa sta andando verso la "crisi". Creano convinzioni basate sul fatto che nessuno di noi può andare direttamente a vedere cosa sta succedendo. Nessuno di noi può controllare le società, nè può vedere come realmente agiscono i banchieri per indurre a credere una cosa piuttosto che un'altra. Oggi la situazione economica è stata resa sempre più caotica e incomprensibile. Le società sono come scatole cinesi e gran parte dell'economia è fittizia. L'attuale sistema viene erroneamente spacciato per razionale e regolato, ma poi sembra che nessuno abbia la responsabilità degli aspetti negativi o delle conseguenze distruttive che esso può avere. Ad esempio, da recente, è stato scatenato l'allarme "crisi mutui", e ci hanno raccontato che alcune banche avevano concesso mutui con scarse garanzie. Ci hanno messo in allarme dicendoci che la Federal Reserve avrebbe potuto alzare i tassi d'interesse a causa di ciò, ma poi ciò non è avvenuto grazie all'emissione di nuova valuta.
Ma che senso ha tutto questo? Chi avrebbe dato quel denaro per i mutui? In realtà quel denaro non esiste, e ci hanno allarmati per i mancati introiti di valuta inesistente. La banca fornisce denaro virtuale, cioè digita sullo schermo la cifra. E quindi la crisi a cosa sarebbe dovuta? Al denaro inesistente che non rientra come valore reale? Hanno fatto credere che il mancato rientro di denaro che non è mai uscito dalle loro tasche può scatenare una crisi. Tale comportamento è assurdo, criminale e gravemente irresponsabile.
La '"crisi dei mutui" è stata un'operazione psicologica: si voleva creare paura e preparare al peggio, per poi far intervenire "eroicamente" la Fed e suscitare sentimenti positivi, di riconoscenza, come se il gruppo di banchieri che la controlla non c'entrasse nulla con la "crisi". I banchieri hanno dunque acquisito il potere di condizionare le nostre menti a credere che una cifra scritta su un terminale possa avere valore concreto e produrre effetti concreti sulla vita di milioni di persone. Condizionano le menti, le emozioni e le credenze sulla realtà, ed è proprio su questo condizionamento che si basa il loro potere.
Secondo alcuni esperti di ipoteche, a partire dal marzo 2001, le banche della Fed hanno iniziato a gonfiare la bolla immobiliare, che scoppiò una prima volta nel 2001-2002, in seguito al declino del mercato azionario. Più di 1000 miliardi di dollari, inclusi parecchi risparmi delle famiglie, sparirono, incassati dalle banche che avevano architettato la truffa.
Altre bolle speculative sono state architettate (come le obbligazioni subprime ), e altre sono in progetto per il futuro. L'obiettivo è quello di tenere alto il clima di insicurezza e di ansia, attribuendo a cause non ben precisabili o non prevedibili, i disastri, e in tal modo nascondere i responsabili.
L'economia degli Stati Uniti è stata devastata dalle politiche economiche imposte dalle Banche e dalle corporation, che negli ultimi decenni hanno spadroneggiato su tutta la federazione.
Un'analisi del 2004 dell’United States Census Bureau stimava che 60 milioni di americani erano costretti a vivere con 7 dollari al giorno. Dunque, un americano su cinque vivrebbe con 2.555 dollari l’anno. Ben 25 milioni di americani vivono grazie ai "buoni-cibo" (ticket forniti da Comuni e Contee) con cui acquistano scontati i generi di primaria necessità. Negli Stati Uniti, l’1% della popolazione ha raddoppiato le sue ricchezze negli ultimi decenni, e si appropria del 16% del reddito nazionale.
Gli statunitensi, percependo salari sempre più bassi e avendo condizioni lavorative sempre più precarie, sono stati incoraggiati a contrarre debiti per mantenere un elevato livello di consumo, per comprare la casa, l'automobile o anche per pagare le vacanze, il college per i figli, ecc. Negli ultimi anni le Banche avrebbero erogato sempre più mutui anche senza garanzie ("subprime"). Nel 2000 sarebbero stati concessi mutui per 138 miliardi di dollari, e nel 2006, per 640 miliardi di dollari. La maggior parte di questi mutui sono a tasso variabile, e dunque, al rialzo dei tassi, centinaia di migliaia di famiglie sono diventate insolventi.
Tale situazione è stata utilizzata per far esplodere una crisi, che ha seminato panico nelle Borse di tutto il mondo, e che ancora rappresenta una minaccia. La Federal Reserve, si è mostrata ingannevolmente estranea a tali macchinazioni e ha mostrato di voler "risolvere" la questione tagliando di mezzo punto il tasso di sconto. La Banca Centrale Europea ha emesso 7,7 miliardi di euro, ma, come la Fed, non ha fatto luce sulla situazione e sulle responsabilità, dimostrando in tal modo la complicità verso chi specula e semina panico al fine di saccheggiare i piccoli risparmiatori e sottrarre ulteriori ricchezze ai paesi.
I mutui subprime sono quelli concessi ai cittadini a basso reddito, che sono ormai gran parte dei cittadini americani. Le Banche hanno concesso finanziamenti senza garanzia perché tanto il denaro che esse elargiscono nemmeno esiste, però produce effetti devastanti per i cittadini, che poi si troveranno ad essere i soli responsabili. Le istituzioni governative sono complici del sistema attuale, e per difendere il gruppo dominante assumono comportamenti ambigui, che mostrano chiaramente la loro corruzione.
I mutui subprime furono elargiti con la piena approvazione delle agenzie di rating, proprio per creare una situazione poco chiara, che doveva generare una grande insicurezza. I mutui sono stati poi "cartolarizzati" cioè convertiti in titoli obbligazionari e collegati a prodotti finanziari di difficile comprensione, per creare una situazione che il cittadino comune non può non temere.
Tutto questo serve a permettere al gruppo di banchieri di minacciare in modo indiretto e subdolo le popolazioni, generando insicurezza e una situazione non chiara, in cui un possibile disastro non avrebbe responsabili ben identificabili e trascinerebbe milioni di persone verso la rovina.
La Federal Reserve non notifica più l'ammontare delle banconote stampate e messe in circolazione, negli ultimi tre anni, ha alzato i tassi di interesse da 1,25% a 5,25% (in seguito alla "crisi dei mutui" il tasso è sceso al 4,50%), facendo aumentare enormemente la rata del mutuo a tasso variabile. Molte famiglie americane si sono trovate in difficoltà e le loro case sono state pignorate e messe all’asta. Di conseguenza, nel mercato immobiliare c'è stato un forte abbassamento dei prezzi, e dunque anche le obbligazioni possedute dai fondi di investimento e dai fondi pensione sono crollate. Questa svalutazione ha fatto crollare anche gli indici di Borsa, facendo perdere molti risparmi alle famiglie già in difficoltà. Da tutto questo, le banche escono vincenti, si appropriano delle perdite dei risparmiatori, e non vengono danneggiate dalle rate non pagate, perché hanno dato valuta inesistente, e ciò nonostante, possono impossessarsi dei beni di chi non può pagare il mutuo.
Le autorità politiche, se da un lato cercano di rassicurare, dall'altro, essendo complici del sistema, non sono disposte a far nulla di serio per difendere i cittadini. Il governatore della banca d'Italia Mario Draghi si è limitato a dire: "Quella scaturita dai mutui subprime non è una crisi ma sono soltanto turbamenti dei mercati finanziari internazionali". Ci spieghi cosa significhi "turbamenti dei mercati finanziari internazionali", e ci spieghi anche che poteri concreti avrebbe di tutelare gli italiani, dato che egli in realtà è a servizio del gruppo di banchieri.
Bush ha inscenato un'improbabile filantropia sostenendo di voler aiutare le famiglie in difficoltà, ma non ha spiegato chi ha ridotto le famiglie americane al collasso finanziario, come se non vi fossero responsabili.
Il presidente americano ha annunciato un "piano del governo (che) prevede di rendere il mercato dei mutui subprime più trasparente, più accessibile e più giusto". Si tratterebbe di attingere a 22 miliardi di dollari dalla Federal Housing Administration, riserve che servirebbero a coprire eventuali insolvenze delle famiglie ridotte sul lastrico.
Il presidente, però, non dice ai cittadini che l'oligarchia dominante ha fatto in modo da diminuire il più possibile il denaro circolante, proprio per creare situazioni in cui occorra elargire altro denaro accrescendo il debito pubblico. E' una catena di potere che si attorciglia al collo di tutti i cittadini, statunitensi ed europei.
Le Borse sono società private, che si autoregolano e si autoproteggono. Il sistema borsistico è stato descritto come avente un modello di "gironi" concentrici, in cui attorno alle imprese si pongono gli intermediari finanziari (fondi privati, banche d’investimento, venture capitalist), e nel girone più ampio ci sono le grandi banche, come Morgan Stanley, Goldman Sachs e Ubs. Le piazze borsistiche dovrebbero essere pubbliche, e invece i legami fra un girone e l'altro sono principalmente privati, e spesso segreti.
I banchieri si garantiscono il controllo di tutto ciò che può influire sulla Borsa, come la politica, gli eventi finanziari, le notizie dei media, ecc.
Ad esempio, nel 2006, l'ex governatore della Fed, Alan Greenspan, rilasciò dichiarazioni allarmanti circa l'aumento del petrolio. Nel settembre del 2007 lo stesso personaggio, che gode di enorme considerazione negli ambienti finanziari, dichiarò che gli Stati Uniti stavano perdendo capitali stranieri, e prevedeva "un ribasso dei prezzi dell'immobiliare negli Stati Uniti più rilevante del previsto, con un ulteriore crollo del 2 o del 3%". Greenspan, incurante delle conseguenze, annunciò anche che la Fed e la Banca Centrale Europea, in futuro, avrebbero dovuto alzare i tassi di interesse a più del 10%, al fine di contrastare l'inflazione. Per questo egli prevedeva una grave recessione con l'esaurirsi del mercato del credito in seguito alla crisi dei "subprime". A rafforzare la credibilità di queste dichiarazioni, negli stessi giorni, il prezzo del petrolio subì un rialzo, arrivando a 80,50$, e la Goldman Sachs annunciò che alla fine dell'anno potrebbe arrivare a 85 dollari a barile, e nel primo trimestre del prossimo anno a 90$. Si preannunciava dunque una svalutazione del dollaro sino a 1,70€ , scatenando una grande recessione.
Quello che i media non mettono in evidenza è che Greespan, come tutti i personaggi di primo piano della finanza, è complice dei banchieri, e che il prezzo del petrolio è stabilito dallo stesso gruppo di persone che controlla le Banche, le finanziarie e la Borsa. Sono sotto il loro controllo anche i giornali, come il "Financial Times", attraverso i quali i personaggi influenti rilasciano interviste. Dunque, queste persone hanno il potere di scatenare panico e di far crollare le Borse, dove vogliono e quando vogliono, mettendo in ginocchio paesi interi. Questo accade perché i popoli riconoscono loro legittimità e autorevolezza, e non li identificano come una banda di criminali truffatori, non avendo conoscenze necessarie per smascherare il sistema e vederlo per quello che esso è.
Dal 1978 ad oggi sono state approvate in Italia leggi relative alla Borsa e al mercato dei titoli di Stato, indipendentemente, e senza un disegno "istituzionale" chiaro e unitario. Le riforme sono state fatte soprattutto per adeguare il sistema agli standard posti dall'Unione Europea, e per collegare i mercati italiani a quelli statunitensi ed europei. Gli standard posti dall'oligarchia occidentale prevedevano l'affidamento del sistema al gruppo di persone che posseggono le grandi banche e creano il sistema finanziario nel suo complesso. Dunque tali "riforme" miravano ad accentrare il potere di controllo sulla Borsa e a permettere alle società formate ad oc di avere potere pressoché assoluto sulle regole da imporre, senza alcuna conseguenza per i banchieri in caso di irregolarità o di vere e proprie truffe (continua).