martedì

NEWSMAKING E GIORNALISTI TONTI

Di Antonella Randazzo


Il processo detto di "newsmaking" dovrebbe permettere al giornalista la produzione di notizie, ossia la scelta delle notizie e la forma con cui saranno date. In realtà, sembra che, specie in Italia, operino soprattutto giornalisti "tonti", cioè non capaci di scegliere le notizie più importanti, e che talvolta mistificano o danno notizie ridicole, su cuccioli di animali o sul silicone di attrici o cantanti.
In Italia, i giornalisti sono per la stragrande maggioranza dei casi, come degli impiegati a servizio del gruppo politico a cui appartengono. Essi non sono più specializzati come erano in passato, e possono fare servizi su ogni tipo di notizia. Ciò fa emergere che la competenza loro richiesta è assai limitata, dato che ricevono le notizie già "confezionate" dall'esterno, e si devono limitare a darle, spesso utilizzando un linguaggio "standard", e dunque conformandosi a parametri esterni sia nel significato che nella forma.
Le notizie dei telegiornali non vengono scelte dai giornalisti, ma vengono date dall'alto, dalle poche agenzie d'informazione, che sono tutte controllate da un ristretto gruppo di banchieri/imprenditori, lo stesso che controlla gli altri aspetti della realtà. Le notizie sono selezionate alla fonte, dalle agenzie d'informazione, e i telegiornali locali si occupano soltanto di far assumere alla notizia una certa forma e di aggiungere le notizie di cronaca locale.
Questo spiega perché tutti i telegiornali sono praticamente assai simili, e spesso anche l'ordine con cui danno le stesse notizie è il medesimo. Si riceve una "informazione unica", ossia proveniente dalle stesse fonti, soggetta alle stesse interpretazioni e data utilizzando gli stessi linguaggi verbali e non verbali. A questo proposito sarebbe difficile non parlare di "giornalista tonto" (o che fa il tonto), ossia quel giornalista che ignora i collegamenti fra gli eventi e la loro Storia, e anziché informare disinforma. Talvolta egli sceglie le notizie più sciocche, come la gara delle mongolfiere, o parla di argomenti non pertinenti ad un telegiornale, si chiede se il sorriso fa vivere di più, se piace di più la donna bionda o bruna, o se gli italiani preferiscono più il cane o il gatto.
La cronaca mira ad avere uno spazio sempre più esteso, e a riportare i casi più raccapriccianti, ossia quelli in cui vengono uccisi bambini o donne, oppure quelli in cui le vittime hanno subito torture e violenze. La cronaca serve a generare allarme contro gli immigrati e un senso di insicurezza, di disagio e di paura, emozioni utili per meglio dominare.
Il giornalista tonto ignora gran parte delle corrette informazioni che circolano su siti informativi o sono pubblicate sulla sempre più esigua editoria indipendente. Ad esempio, egli parla del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale come fossero istituzioni serie, mentre, ormai da diverso tempo, si sa per certo che queste istituzioni hanno commesso crimini colossali, in Argentina e in molti altri paesi, specie del Terzo Mondo. Lo stesso Joseph Stiglitz, ex funzionario della Banca Mondiale, ebbe a denunciare chiaramente i crimini che queste istituzioni hanno commesso e commetteranno ancora se verrà data loro la credibilità concessa nel passato. Dunque, il giornalista tonto si macchia di complicità nei crimini senza nemmeno accorgersene. Spiega il "terrorismo" con le stesse parole e categorie utilizzate da chi lo pratica e lo crea ( a questo proposito leggere http://www.disinformazione.it/significato_terrorismo.htm). Egli parla di "guerriglia urbana" in relazione alla situazione dell'immondizia in Campania, assumendo il punto di vista del potere e non quello dei cittadini comuni che stanno lottando per la salute dei loro figli.
Il giornalista tonto è quello che non tiene conto della realtà, utilizzando le categorie che il sistema di potere che lo ha assoldato gli impone. Quando c'è una manifestazione contro l'attuale potere politico, parla di "antipolitica", che equivale a legittimare e a definire "politica" l'attuale sistema. In realtà, dall'analisi dei fatti, occorre notare che l'attuale assetto detto "politico", è un miscuglio di corruzione e di clientelismo, e dipende dai vertici dei partiti, che sono controllati dalle stesse persone che controllano la finanza e l'economia. Ma al giornalista tonto tutto questo non interessa, egli è interessato al proprio stipendio e alla "carriera" che chi lo assolda gli promette in cambio di un perenne imbecillismo.
Il giornalista tonto assume per buone considerazioni assurde e del tutto insensate. Ad esempio, dice che l'informazione è "specchio della società" (1) , che "la BBC è... obiettiva, imparziale, neutrale", o che "la logica dell'informazione (è) lo specchio fedele... di qualsiasi vicenda umana" (2).
I giornalisti tonti sono quelli che invocano "l'obiettività" e la "verifica dei fatti", ma nella realtà commettono svariati errori e mistificazioni. Basti pensare a quando annunciano che "si tratta di un attentato terroristico di Al Qaeda", oppure dicono "c'è un video di Al Qaeda" senza indicare le prove o il sito su cui è apparso il video.
Il giornalista tonto è perfettamente in grado di dare l'informazione che il sistema di potere vuole dare, assumendo un unico punto di vista e reagendo ad ogni tentativo altrui di rivendicare sovranità o autonomia di pensiero. Ad esempio, il giornalista e conduttore televisivo Massimo Giletti, nel programma "Domenica In" mandato in onda domenica 3 febbraio 2008, ha alzato la voce contro alcuni ospiti campani del programma, che volevano raccontare l'assurda situazione della spazzatura in Campania. Giletti, come un giornalista tonto, voleva far passare l'informazione ufficiale che viene data su questo problema, e impedire che gli ospiti parlassero dei retroscena non detti nei telegiornali. A questo scopo egli ripeteva le stesse frasi più volte, con voce alta e irritata. Frasi come "ma la fate la raccolta differenziata?", ignorando che la raccolta differenziata è stata impedita dalle società appoggiate dalle autorità (a questo proposito vedi http://www.disinformazione.it/rifiuti_campania.htm). Giletti, dunque, pur non conoscendo approfonditamente la situazione (il giornalista tonto non deve conoscere la vera situazione) si permetteva di strillare contro i cittadini campani, che sono le vittime, subendo l'umiliazione di avere montagne di spazzatura davanti casa o avendo avuto lutti in famiglia proprio a causa degli effetti dei rifiuti tossici che le autorità hanno permesso alla Camorra di gestire per tanti anni.
Il giornalista tonto, non essendo specializzato in nulla e avendo un bagaglio culturale non sufficientemente approfondito, deve utilizzare metodi "innocui" per apparire preparato e per "informare". Questi metodi sono molteplici. Ad esempio, personalizza l'informazione per evitare di dare notizie non concesse dal sistema. Anziché informare sulla Francia, informa sulla relazione del presidente francese Nicolas Sarcozy con Carla Bruni, anziché spiegare la situazione negli Stati Uniti, parla dei personaggi che stanno facendo campagna politica. La personalizzazione è un metodo ormai utilizzato sia nel giornalismo che nella politica. Basti pensare che le elezioni negli Usa vedono i candidati che parlano soprattutto della propria famiglia, delle attività delle mogli, e addirittura dei parenti, omettendo le vere questioni che attanagliano gli americani, come la disoccupazione, il lavoro precario, i debiti con le banche, ecc. La notizia è la persona e non gli eventi e le situazioni reali. In tal modo si evita di parlare dei problemi delle persone e di proporre soluzioni chiare. L'evento-persona permette di focalizzare l'attenzione su personaggi particolari, su come vestono, agiscono, se divorziano o si sposano, ecc. Alcuni personaggi vengono innalzati ad eroi, altri continuamente criticati e svalutati. Si assume il punto di vista del gruppo egemone, e dunque le autorità statunitensi non vengono mai seriamente criticate, mentre personaggi come Putin o Ahmadinejad, vengono spesso ferocemente criticati e talvolta anche criminalizzati. Ovviamente, senza darci notizia alcuna sulla situazione in Russia o in Iran.
La personalizzazione ha portato i nostri telegiornali a diventare semplici resoconti delle opinioni dei personaggi politici. La politica interna, infatti, non viene spiegata in modo reale, ossia non vengono date notizie chiare e tempestive sull'operato giornaliero del governo, ma vengono privilegiati alcuni argomenti (come i Dico, o adesso la legge elettorale), e si fanno parlare gli esponenti dei partiti o delle coalizioni. Ovviamente, questa non è informazione, poiché l'informazione dovrebbe essere indipendente dagli assunti dei personaggi politici.
Il giornalista di regime personalizza anche la giustizia, e fa credere che le indagini dei magistrati Luigi De Magistris o di Clementina Forleo siano inficiati da un qualche tarlo proprio della persona che le porta avanti, nascondendo che esistono anche i magistrati non sottomessi al potere. Nel caso Forleo, i giornalisti dei telegiornali hanno spesso dato notizie di provvedimenti del CSM contro il magistrato, senza mai intervistare l'interessata.
Un'altra tecnica dei giornalisti tonti è l'autoreferenzialità, ossia il riferimento a contenuti insiti nella stessa TV. Sempre più spazio viene dato ai personaggi televisivi o ai programmi televisivi, e fa notizia un nuovo programma o un nuovo personaggio, su cui i giornalisti possono dilungarsi (ad esempio, su programmi come "Grande Fratello" o "L'isola dei famosi"). La stessa televisione, dunque, crea notizie, e le presenta come fossero importanti o meritassero molta della nostra attenzione e del nostro tempo.
Il giornalista tonto stimola la sfera emotiva più che quella cognitiva, presentando, ad esempio, notizie relative al soccorso di cuccioli, o alle campagne per non dimenticare l'Olocausto.
Il suo linguaggio è stilizzato, con miriadi di etichette, che hanno lo scopo principale di impedire la comprensione della realtà, richiamando ai pregiudizi, ai luoghi comuni o agli stereotipi. Ad esempio, possono diventare "estremisti" coloro che sollevano critiche al sistema, possono essere denominati "gruppi violenti" i cittadini che protestano perché i loro diritti sono calpestati (a Vicenza, in Campania o in Val di Susa). Parlano di "guerre etniche" riferendosi alle guerre africane, dando ad intendere una presunta "primitività" nel comportamento degli africani. Privando le notizie sulle guerre africane del senso storico e delle implicazioni delle banche e delle corporation occidentali, fanno capire che le autorità occidentali non c'entrino niente, mentre in realtà esse sono a servizio di chi scatena le guerre nel Terzo Mondo. Quando parla di "guerre etniche", il giornalista dei Tg mostra la guerriglia, fa sentire spari di mitragliatrici oppure mostra immagini di attentati. Non mostra mai le sedi delle banche e delle corporation che hanno il controllo su quei paesi, e che sono possedute dalle persone che provocano le guerre per continuare a controllare il paese. Grazie alle guerre queste persone possono commettere ogni crimine contro i popoli, e impedire alla resistenza di sortire effetti. Il giornalista tonto tende a semplificare, a banalizzare o a mistificare, approfittando della credulità della gente, e del fatto che non molti avranno modo di leggere le notizie su Internet o verificheranno l'attendibilità delle notizie ricevute.
Il giornalista che opera nei canali ufficiali, che raggiungeranno la quasi totalità della popolazione, non potrebbe essere un professionista indipendente e serio, poiché in tal caso opererebbe in modo corretto, utilizzando la propria intelligenza e dando notizie non mistificate. Il giornalista assoldato dal potere non può occuparsi di newsmaking. In altre parole, non può liberamente decidere le notizie da dare e il modo in cui darle. Egli è controllato dall'alto, accetta di diventare un semplice impiegato, sapendo che sarà presentato al pubblico come un giornalista, e che potrà fare carriera sulla base della sua devozione al potere.
Dato che non può esistere alcuna democrazia senza libertà d'informazione, è evidente che viviamo in un sistema fascista mascherato da democrazia.
L'Agenzia Nazionale Stampa Associata (ANSA), nata nel 1945, è la principale agenzia di stampa italiana. Tuttavia, le notizie date dai nostri telegiornali derivano anche da agenzie inglesi e americane come la Reuters e la CNN, oltre che da altre agenzie italiane come l'AGI. Si tratta di poche agenzie controllate delle stesse persone.
Si potrebbe dire, paradossalmente, che nel periodo fascista la stampa era assai più "libera", pur controllata e censurata. Infatti, se occorreva censurare e avere un controllo più attento rispetto ad oggi, significava che le notizie che potevano circolare erano diverse, e non presentavano un punto di vista unico già alla fonte, come accade oggi.
L'invenzione di Internet ha permesso di far circolare materiali altrimenti non reperibili, tuttavia occorre notare che i siti su cui appaiono le notizie non mistificate vengono visitati da poche migliaia di persone (al massimo 20/30 mila), mentre i media di massa raggiungono quasi tutti. Dunque, attualmente il sistema non si sente affatto minacciato da chi diffonde le vere notizie, dato che può controllare un numero enorme di reti televisive e di editori, e attraverso le migliaia di giornalisti tonti, diffonde le notizie di propaganda di regime, che saranno ritenute vere da quasi tutti i cittadini.
Il giornalista detto "freelance" è sempre più raro, e oggi viene escluso dai media di massa, e deve limitarsi a scrivere su giornali non ufficiali o su Internet, potendo così arrivare ad informare soltanto poche migliaia di persone. I proprietari dei media di massa escludono tutti coloro che fuoriescono dal sistema, o quelli che svolgono seriamente la professione giornalistica. Questo spiega come mai oggi emergono soltanto i giornalisti più devoti al sistema, o quelli più viscidi verso chi ha potere.
Il politologo Giovanni Sartori, nel libro "Una televisione senza smentite", ha messo in evidenza il grado di falsificazione delle immagini trasmesse dalla TV, che è così alto da riuscire a modificare le immagini per far apparire ciò che non c'è. Ad esempio, "crea" un pubblico folto che applaude ai discorsi dei più importanti politici, o fa sparire fischi presenti durante i comizi di D'Alema o Berlusconi. In effetti, la televisione non può avere alcuna smentita perché i cittadini comuni non possono accedervi liberamente, se non per partecipare a programmi spazzatura o alla "Tv delle lacrime". Oggi esiste un intero sistema di media di massa senza smentite, creato per manipolare la mente delle persone comuni, in modo tale da scongiurare ogni presa di coscienza e il relativo cambiamento.
I programmi televisivi di taglio giornalistico (ad esempio "Porta a Porta") producono ottusità, facendo credere di informare, ma in realtà dando notizie in modo superficiale, senza spiegare le cause e senza proporre soluzioni o individuare i responsabili dei problemi. C'è un appiattimento culturale e intellettuale enorme, e il vuoto valoriale e della saggezza. Girano sempre più o meno gli stessi personaggi, che ammiccano, litigano, si insultano o si rimpallano le responsabilità, facendo credere agli spettatori che questa possa essere informazione o giornalismo. Questi programmi rafforzano ancora di più l'idea che fare politica significa litigare o insultare, e che per i problemi veri dei cittadini non ci possano essere soluzioni. Questo è funzionale ad un sistema che non rispetta l'interesse collettivo, ma è finalizzato a mantenere il potere di un gruppo ristretto di persone.
Le persone cercano nei mass media informazione, svago o un canale per capire meglio il mondo. Molti credono che i sistemi di comunicazione di massa siano canali di mediazione fra cittadini e istituzioni, e non tengono conto del potenziale di condizionamento che si può esercitare attraverso di essi. Meno il cittadino ha percezione del condizionamento e più ne è vittima.
Molti non credono al controllo che viene esercitato attraverso i mass media, e preferiscono credere che le autorità siano autorevoli, e non abbiano l'esigenza di sorvegliare e di manipolare le menti dei cittadini. In effetti, in una vera democrazia non dovrebbe esserci alcun controllo delle menti delle persone, ma nei sistemi dittatoriali mascherati da democrazia il controllo è capillare, e si fa credere che non c'è o che possa essere fatto soltanto per "motivi di sicurezza". In realtà la sorveglianza è massiccia, e riguarda sia i media (in Tv ci sono sempre più o meno le stesse facce e i direttori dei giornali sono scelti all'interno di una ristretta cerchia di persone) che quasi tutti gli aspetti della realtà. Oggi non è data alcuna alternativa alla presa di distanza netta e decisa dall'attuale sistema, che per sopravvivere mette in atto azioni sempre più criminose, svilendo l'intelligenza e ingannando senza ritegno.

Articolo correlato:
"La manipolazione dell'opinione pubblica nei Tg italiani"
http://www.disinformazione.it/manipolazione_opinione.htm

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NOTE

1) Giorgino Francesco, Dietro le notizie, Mursia, Milano 2004, p. 41.
2) Giorgino Francesco, op. cit., pp. 120, 228.

12 commenti:

Gabe ha detto...

Sono d'accordo al 100%. Però la cosa è piuttosto deprimente. Come si può fare per cambiare le cose?

Antonella Randazzo ha detto...

Le cose che si possono fare sono tante. Ad esempio, informarsi correttamente e far conoscere le fonti della corretta informazione ad amici, parenti, conoscenti, ecc.
Poi si può prendere una distanza netta dalle persone che attuano inganni per sottomettere il popolo e si può cercare di non cadere nelle trappole politiche e mediatiche, come quella di farci credere che le beghe di palazzo per il potere siano "politica".
Si possono anche fare buone letture per coltivare la propria mente, e soprattutto ci si può abituare ad utilizzare il proprio cervello (che è proprio quello che si vuole impedire con la propaganda e gli inganni mediatici) e a non farsi trascinare dalla spazzatura mediatica.
E' importante acquisire consapevolezza e aiutare gli altri a fare altrettanto, senza però avere un atteggiamento impositivo. Lo spirito che dovrebbe prevalere fra gli esseri umani è la costruttività sociale e la solidarietà, e non la rissa, il contrasto e l'insulto, come vorrebbero farci credere.

Luca L. ha detto...

Perfettamente d'accordo, Antonella, per quel che serve.
Tra le poche agenzie che hanno l'oligopolio dell'"informazione", non ometterei il famigerato MEMRI, ormai l'unica e sola fonte di notizie dal M.O. (controllata dai soliti noti), e alla quale si abbeverano sia le agenzie nostrane che TG e rotocalchi.
Siamo già in epoca orwelliana, ma pochi se ne rendono conto, inclusi in gran parte gli stessi servi ottusi e "tonti", che secondo me davvero credono di essere giornalisti.

federico ha detto...

antonella, sei proprio brava... scrivi da Dio!

Marco ha detto...

Mi sembra che usare il termine TONTI sia usare un vero e proprio eufemismo...
Se un giornalista dà una notizia introducendo una chiave di lettura personale, automaticamente crea opinione, e condiziona coloro che lo leggono (o che lo ascoltano). Se tale giornalista subdolamente utilizza metodi da propaganda per manipolare l'opinione di chi lo ascolta, allora si tratta di un vero e proprio tentativo di plagio, ed a mio parere sanzionabile dal punto di vista penale.
Stiamo assistendo sempre più spesso a vere e proprie tecniche di indottrinamento e di propaganda utilizzate da giornalisti dei vari TG (lasciamo perdere Fede, nella sua palese parzialità è l'unico che non può fare paura), a prò della politica, in primis, ma anche dell'industria, ad esempio quella farmaceutica: la tattica della paura utilizzata nel diffondere notizie su presunte epidemie di meningite in Veneto ha portato nelle casse di una multinazionale del farmaco milioni di Euro, in quanto ha aumentato a dismisura la vendita del vaccino su tutto il territorio nazionale.
E questo nonostante che il Ministero della Sanità abbia più volte dichiarato che i casi di meningite riscontrati erano ben sotto la normale media mensile italiana...
Ed i TG1 delle 20.00 in varie giornate che continuano a parlare di epidemia di meningite, ed a intervistare (per ben 3 volte) sempre lo stesso personaggio,come unico esperto da consultare: il Dott. Rino Rappuoli, responsabile del Dipartimento Vaccini della Novartis, produttrice proprio del vaccino da utilizzare contro tale malattia.. come dire che le pecore vanno a chiedere proprio al lupo come difendersi dalla volpe.
Quanto dico è facilmente riscontrabile, tramite http://news.centrodiascolto.it/nome/RAPPUOLI%20RINO
E tutto questo nel momento in cui la stessa Regione Veneto, prima nella storia dell'Italia, toglie l'obbligatorietà alle vaccinazioni infantili, che sono una grossa fonte di entrate di Big Pharma.
In questo caso, il giornalista TONTO si limita a intervistare solo quel signore, ed a instillare nel telespettatore il dubbio che il vaccino sia necessario, ora e sempre. A prò di chi?

Cara Antonella, posso aggiungere alcuni consigli su come difendersi da tale tipo di informazione:
1. mai ingurgitare informazione, senza averla masticata. Leggere con attenzione sempre, e pensare a quello che leggiamo.
2. porsi spesso la seguente domanda: a chi può giovare una tale situazione? E' logico che bisognerebbe avere un quadro completo della situazione, per essere obiettivi nel valutare. Ma di solito i problemi macroscopici, che difficilmente vengono celati con accuratezza all'interno delle notizie, si possono individuare tramite una valutazione soggettiva del "a chi giova?".
Già riuscire ad individuare quelli permette di avere una visione un po’ più veritiera dell’informazione, e riesce a far intravedere dove possono essere celate le trappole di un’informazione settaria e bugiarda.

Antonella Randazzo ha detto...

Per un errore tecnico è stato cancellato il post di
majro che qui pubblico:
Condivido i metodi di azione.
A volte mi si chiede cosa occorre fare per riportare in vita quell'ipotetica Età dell'Oro in cui l'equilibrio delle società umane dava la spinta alla convivenza pacifica dei popoli.
Non so se l'Eldorado sia l'Utopia o la Coscienza, ma certamente l'anelito alla sopravvivenza della specie, mi indica ad ogni secondo la direzione.
Chi non riesce a rintracciare il proprio percorso, credo faccia meglio incominciare a chiedersi dove l'ha lasciato l'ultima volta (di solito è sempre vicino alle acque di un torrente o di una spiaggia di questa amabile terra...)
Da autodidatta professionista, in mancanza di tracce evidenti, consiglio di prendersi del tempo, alzare la testa al cielo, guardare il lento procedere delle nubi nel cielo, comodi e grati a questa superba multivisione.
Immaginarsi il Corpo di tutto il cielo che lentamente ci passa sulla testa... modificandosi e mai replica di sè.
Tornare giù dopo esser stati rapiti dalla Bellezza, scommetto che almeno un sorriso di piacere ce lo dia. Poi si volta la testa e torniamo più sollevati e decisi a condividere il personale sentiero con i viandanti occasionali.
Bè, a qualcuno riesce, e a me dona sempre meraviglia la forma che si srotola sopra di me.
Che bello ascoltare il tuo punto di vista!
Grazie

Antonella Randazzo ha detto...

Grazie davvero per le belle parole e per le informazioni che avete aggiunto.

Certo la parola "tonto" era un eufemismo, ma i miei lettori capiscono sempre perfettamente cosa intendo dire.

paolo russo ha detto...

Se è vero che viviamo in un "villaggio globale"dovremmo ricevere notizie da tutti gli angoli del pianeta.
Invece conosciamo la più minuta cronaca
rosa di casa nostra ma ignoriamo la tragedia di interi popoli.
Questo lo dobbiamo,anche(ma non solo),a questa sorta di "giornalisti tonti".
Essi non si riscatteranno mai dal"pensiero unico"impostogli dal padronato.
Per fortuna,tutti noi, abbiamo altre fonti per comprendere pienamente la realtà che ci circonda.Tra queste ricordo i libri di Antonella,che approfondiscono in modo minuzioso il perché degli avvenimenti.

Marco ha detto...

Cara Antonella,
nella categoria delle informazioni pericolose includerei anche le indagini statistiche commissionate ad hoc, e la interpretazione parziale che spesso viene data da chi vuole abusare dei risultati.
Facciamo un esempio pratico: in un sondaggio commissionato da una redazione televisiva ad una delle società specializzate in tali compiti (che in Italia abbondano, data la grande richiesta di tale tipo di servizio, per ragioni su cui tornerò successivamente...) viene chiesto ad un gruppo di persone scelte in base alla residenza, età, sesso, livello culturale, etc. se gradisce l'operato del governo in carica.
Mettiamo che i risultati siano:
Molto 18%
Abbastanza 23%
Così così 36%
No 20%
Indecisi 3%
Se io, durante un trasmissione televisiva, dichiaro che SOLO il 18% degli italiani ha piena fiducia dell'operato del governo, do un'informazione assolutamente scorretta, in quanto compio un vero e proprio abuso sui risultati di questo sondaggio, dando un'interpretazione che non è assolutamente veritiera, ma parziale, tralasciando aspetti fondamentali per poter dare allo spettatore il modo di capire quale sia la verità. La manipolazione di tali dati viene spesso usata, principalmente dagli uomini politici, a proprio favore e/o a sfavore dell’avversario diretto.
E quindi anche riportare parzialmente il risultato di un sondaggio serve a creare un'informazione falsa e scorretta.
Tornando ai sondaggi, l’abbondare di tali forme di consultazione è una caratteristica di alcune società consumistiche, nate come forme per le aziende per capire I mercati dove si dovrebbe operare. E’ giocoforza che quando la politica diventa business, come nel caso della nostra Repubblica, e l’importante non è assolutamente il rappresentare i propri elettori, bensì i propri interessi (economici, psicologici), allora il sondaggio permette di conoscere il mondo che ci circonda stando comodamente seduti sulle proprie poltrone.
Sono ormai lontani i tempi in cui i vari candidati giravano VERAMENTE il proprio collegio elettorale, per avere il maggior numero possibile di contatti diretti con il proprio elettorato, per avere una visione realistica dei bisogni della gente che li votava.
Ora si consulta il sondaggio commissionato…
Oltre a questa funzionalità “pigra”, i risultati riportati al lettore/telespettatore servono anche a cercare di creare il cosiddetto “effetto gregge”, che tutti gli specialisti della propaganda (leggasi Goebbels, etc) conoscono bene: è molto facile aggregare altra gente intorno ad una maggioranza, ovvero “ampliare un gregge”, dove purtroppo le pecore siamo noi.
“Come fai a stare fuori dal branco? Non vedi che sono tutti dentro? Non essere la pecora nera, unisciti al gruppo. E lascia pensare a noi, che ci prendiamo la responsabilità anche per te…”.
Politicamente, basta rendere pubblico un sondaggio in cui la maggioranza è di una certa tendenza ed quasi automaticamente un’altra piccola percentuale degli indecisi subirà l’effetto gregge.
Passiamo oltre, e dirigiamoci ai sondaggi dove il campione statistico è volutamente parziale, per scelta del selezionatore: facciamo il caso che voglia fare un sondaggio sul tipo di auto più amata dagli europei.
Se intervisto quasi solamente operai e dipendenti della Ferrari sarà logico che il risultato alla mia domanda sia che la maggioranza degli europei preferisce la Ferrari.
E se voglio “intorbidire le acque” basta che non menzioni dove ho trovato la maggioranza degli intervistati…
Se riportiamo una tale pratica su un sondaggio politico, si capisce come si possano avere risultati solo a favore di chi commissiona l’indagine statistica…

Riassumendo, non è detto che solo la lettura delle informazioni possa essere causa di informazione non veritiera e di parte: anche il tralasciare, il dimenticarsi di certi particolari può servire a dare un quadro della realtà non reale.

Piccolo inciso: stamani al TG1 delle 8.00.
Servizio sull’emergenza rifiuti in Campania (tralascio ogni considerazione sull’argomento).
Le immagini riportate nel servizio, dove si vedevano monti di rifiuti nelle strade, le avevo già viste in un TG1 di circa un mese fa.
Facciamo un’ipotesi, che alla redazione servissero immagini per completare lo spezzone, ed abbiano “recuperato” quelle di un TG vecchio. E quindi è stata la sola necessità impellente a far utilizzare tali immagini.
Ma facciamo anche l’avvocato del diavolo: come mai le sole immagini vecchie che sono state utilizzate in quel nastro erano quelle in cui si vedevano i monti di rifiuti di un mese fa? Se si fosse voluto instillare nella mente degli spettatori che il governo Prodi era stato completamente incapace nei confronti dei rifiuti di Napoli…? E perché anche ora, che il governo è caduto? Perché siamo all’inizio della nuova campagna elettorale, ed ogni immagine che rafforza l’opinione che un governo di centrosinistra non è stato capace di risolvere il problema, e non ne sarebbe capace nemmeno un altro governo sempre di centrosinistra.
Se tale fosse la motivazione per cui sono state usate quelle vecchie immagini, allora si avrebbe un’altra dimostrazione lampante dell’abuso che viene fatto di quella che teoricamente dovrebbe essere la imparziale informazione pubblica RAI.

emacoach ha detto...

Grazie Antonella per tutto quello che hai scritto in questi anni che ti seguo..(mi sono registrato solo adesso, ti leggevo su Disinformazione...).
Bellissimo l'articolo de: I telegiornali di Pulcinella e da 10 lode "Le prigioni invisibili!! cito solo quelli che si avvicinano a questo articolo..ma ce ne sono tantissimi altri che ho salvato e conservo!!
Per fortuna che in Italia esistono ancora persone che la testa sulle spalle e che denunciano quello che accade realmente..Grazie di nuovo a te, a Blondet, a Palmio e a tanti altri che, per chi cerca la verità, sono l'unica speranza di capire un po' dove sta la verità..

GRAZIE ANCORA!!

giualquadrato ha detto...

"Il giornalista detto "freelance" è sempre più raro, e oggi viene escluso dai media di massa..." quando non viene rapito e ucciso, dopo essere stato dileggiato dai propri colleghi (Baldoni).

Ulisse ha detto...

A proposito di stegocrazia e informazione:
Questa notizia http://www.adnkronos.com/IGN/Esteri/?id=1.0.1962947235
a preceduto i fatti tragici del Tibet.
Possibile che nessuno veda una connessione tra le due faccende? Secondo me gli Usa chiudono un occhio per aver favori economici all'interno della Cina mentre all'esterno arriva l'immagine di una Cina violenta e spietata, l'ennesimo spauracchio da agitare davanti alle masse in caso di bisogno.