Di Antonella Randazzo
Il sistema politico attuale del nostro paese è stato creato dagli anglo-americani, e ad oggi procede imitando ogni aspetto della propaganda statunitense. Le tribune elettorali sono state inserite a partire dagli anni Sessanta, in seguito alle presidenziali americane in cui si ebbe il noto dibattito fra Kennedy e Nixon.
Negli anni Settanta il nostro paese ebbe la particolarità di vivere una stagione di grande attivismo politico delle classi lavoratrici, che, com'è noto, è stato duramente spezzato nel periodo dello "stragismo di Stato". In quegli anni i cittadini italiani non erano ancora stati a sufficienza passivizzati dalla televisione spazzatura e condizionati dalla pubblicità involutiva. Ciò preoccupava non poco le autorità statunitensi, e grazie all'introduzione delle televisioni private si iniziò un percorso massiccio di "rimbecillimento" .
Il sistema politico creato dalle autorità statunitensi è sempre più dominato dall'inganno, dalla menzogna e dall'intento di ridurre gli elettori a semplici partecipanti all'allegro teatrino elettorale. Spiega Klaus Davi:
"La menzogna non è certo un fenomeno nuovo nella politica americana. Tuttavia, molti osservatori notano come essa sia divenuta dominante nell'ultimo cinquantennio. Il più frequente ricorso alle bugie, così come ai raggiri, ai segreti e al cosiddetto "spinning", cresce di pari passo con l'aumentato degrado della classe politica, ubriacatasi dal potere e dalla ricchezza che da esso ne deriva... (Negli anni Sessanta) I programmi elettorali di entrambi i candidati furono così simili che era quasi impossibile distinguere le promesse dell'uno da quelle dell'altro... (i candidati o i presidenti) fanno ampio ricorso ai sondaggi, diventati di cruciale importanza nella conquista dell'opinione pubblica... I risultati dei sondaggi servono per creare e modellare l'immagine e i programmi di un candidato verso il target di elettori che si intende colpire".(11)
Oggi tutti i partiti promettono tutto quello che gli elettori vorrebbero. Addirittura Veltroni promette mille euro al mese ai precari. Una promessa che ricorda molto quella di Berlusconi, fatta nel 2001, di dare un milione di vecchie lire al mese a tutti i pensionati. Si tratta di strategie per garantirsi il voto delle categorie sociali coinvolte, ma una volta al potere si fa in modo che soltanto una minima parte di persone ne abbia realmente diritto, escludendo, attraverso clausole, tutti gli altri. Ad esempio, Berlusconi alzò la pensione soltanto ad una minima parte di pensionati, lasciando tutti gli altri a bocca asciutta. Ovviamente, in campagna elettorale fanno credere di estendere a tutti le promesse, tenendo conto che dopo aver preso il potere basterà dimostrare di aver mantenuto la promessa a qualcuno per potersi vantare di essere "di parola".
Nessun politico vi dirà mai che dovrà per forza promuovere l'impoverimento dei cittadini, in linea con la volontà dei suoi "padroni". Ormai da alcuni decenni è questa la "politica" voluta dal sistema, e i grandi partiti vi si adattano a perfezione. Ad esempio, con l'introduzione dell'euro, i politici non hanno affatto vegliato sui prezzi, scatenando un aumento del costo della vita pari a quasi il 100%, mentre, a causa delle leggi che legalizzano lo sfruttamento lavorativo, i salari sono diminuiti (dimezzando il potere di acquisto). Inoltre, a partire dagli anni Novanta, quasi tutti gli attuali personaggi politici hanno appoggiato la svendita dei beni pubblici, a favore dei grandi gruppi, controllati dalle banche d'affari. Questo aveva l'obiettivo di accrescere il controllo anglo-americano sull'economia del nostro paese.
Dobbiamo ricordare che le persone che stanno facendo discorsi di "rinnovamento e crescita economica", nei comizi elettorali di questo periodo, sono esattamente le stesse persone che hanno causato il disastro economico nel paese, e che hanno fatto finanziarie devastanti per accondiscendere alle richieste del debito-truffa dei banchieri. Qualsiasi promessa facciano nell'attuale campagna elettorale, i fatti confermeranno la loro corruzione.
Di pari passo col peggioramento della politica, si è avuto il fenomeno della sua spettacolarizzazione. Oggi i politici appaiono ovunque: nei talk show, nelle riviste di moda o di gossip, e in molti spettacoli di intrattenimento. Tutto sembra essere diventato "politica", ma si tratta di una politica "personalizzata", che ci informa sui rapporti sentimentali dei politici, o sui rapporti coi figli o coi parenti. Ci rivela i loro gusti nel vestire o nel mangiare, o se amano viaggiare. Nessun mass media ci dice dettagliatamente quale sarà il loro programma economico, né come vorrebbero far diventare più alti gli stipendi degli italiani. Ci si trova ad avere una valanga di informazioni, che però non aiuta affatto a capire meglio la realtà. Spiega Davi:
"Più aumenta) l'overdose di informazione politica, e (più) i parlamentari si sentono onnipotenti, indistruttibili, affetti da machismo cronico. Eppure questa loro continua esposizione non fa altro che confermarci il loro lato oscuro: l'impressione, se non la certezza che quando comunicano non fanno altro che raccontare 'balle'. Usando tecniche retoriche per omettere, smentire quanto detto prima, sviare".(12)
Oggi le campagne politiche sono definite "campagne di marketing", poiché si tratta di "vendere un prodotto" (l'immagine del politico) con metodi tipici della pubblicità e dello spettacolo. Spesso i politici copiano addirittura gli stessi contenuti delle pubblicizzazioni dei marchi. Anche i prodotti pubblicizzati inneggiano al "nuovo", oppure sostengono di offrire ciò che altri non possono offrire. Ad esempio, una campagna promossa per vendere orologi Swatch aveva come slogan "Sempre nuovo, sempre diverso", oppure viene in mente la pubblicità della Coop: "Coop chi può darti di più".
Durante le campagne politiche, dunque, vengono messi in pratica gli stessi linguaggi persuasivi del marketing, e la vera politica, come luogo in cui si affrontano problemi collettivi e si migliora l'esistenza di tutti, viene cancellata dalla realtà, con tutti i disastri che ne deriveranno.
I politici oggi puntano alla suggestione e all'emotività più che al ragionamento, e spesso si contraddicono, ma nessuno può farglielo notare. Infatti, la realtà politica del mondo attuale, essendo quasi completamente asservita al gruppo dominante, che controlla i media, non presenta un reale contraddittorio da parte della gente comune o di giornalisti indipendenti. Spesso la situazione di contraddittorio è costruita "ad oc", con personaggi di partiti diversi e giornalisti che fanno parte del sistema. In tal modo i politici sanno che nessuno farà loro domande come "cosa pensate del potere di signoraggio delle banche?", oppure "credete che il nostro paese possa essere liberato dall'occupazione militare americana?", o ancora "Se non siete riusciti a risolvere i problemi del paese in quanto sottomessi al gruppo di potere, qual'è il motivo per cui vi siete ricandidati?".
Senza rischiare alcuna domanda che sveli la vera realtà, il politico a servizio del sistema punta a far credere a tutti di essere dalla loro parte: se si troverà a parlare con gli operai dirà di essere interessato a difendere i diritti lavorativi, se invece si troverà con i commercianti o gli imprenditori dirà che sosterrà i loro interessi. Lo stesso dirà se si dovesse trovare con qualsiasi altra categoria sociale ed economica. La sua bravura consisterà nell'impressionare positivamente, convincendo che effettivamente egli avrà a cuore ciò che professa essere importante. Ma per il semplice fatto che egli ha promesso tutto a tutti, è evidente che sta truffando qualcuno, ed è ragionevole ritenere che questo qualcuno sia il soggetto più debole del sistema (i cittadini comuni).
Il politico stabilisce i temi che saranno al centro dei suoi discorsi o delle sue strategie. Tale scelta è fatta in seguito ad alcune indagini statistiche da cui emergeranno importanti informazioni su ciò che l'elettorato vorrebbe. Ad esempio, Veltroni è stato informato delle critiche rivolte alla "sinistra", dovute all'immagine che i media davano di uno schieramento "ostaggio" della sinistra radicale, che facevano emergere il problema di avere un unico schieramento compatto. Per questo motivo egli avanzò la scelta di candidare da solo il Partito Democratico. Non si trattava dunque di una scelta "coraggiosa", come scrissero i media, ma di una scelta dettata dalla necessità di ispirare maggiore fiducia.
C'è un duplice scenario nelle campagne elettorali: da un lato i personaggi in scena cercano di convincere quanto più possibile gli elettori, dall'altro essi sono costantemente controllati e osservati dal gruppo di potere, che è l'unico ad "eleggere" realmente qualcuno (dato che decide la candidatura di quasi tutti i personaggi).
I personaggi politici, per far colpo sul gruppo dominante, devono riuscire a suscitare fiducia negli elettori, facendo discorsi convincenti, in cui utilizzeranno con generosità parole come "democrazia", "proteggere", "diritti", "trasparenza", "rinnovamento" o "risolvere", ossia parole che suscitano immagini positive e rassicuranti.
In realtà a quasi tutti i politici non interessa nulla se i lavoratori soffrono per il precariato, se ci sono sempre più poveri, o se muoiono sempre più persone in seguito ai danni provocati dallo smaltimento "mafioso" dei rifiuti, poiché il loro unico obiettivo è quello di fare "carriera" all'interno di un sistema che non ha come scopo il benessere di tutti.
Spesso l'uso delle parole nei comizi politici è tendenzioso o mistificatorio. Ad esempio, alcune parole tuonano come una terribile accusa, senza nemmeno dover argomentare il motivo che ha spinto ad usarle. E' il caso della parola "demagogia" oppure della parola "ideologico". Mentre, al contrario, alcune parole o concetti qualificano in modo splendido, senza bisogno di giustificarle coi fatti, ad esempio, "responsabile", "impegno", "meno tasse", "sostegno alle famiglie" o "sviluppo economico". I politici tendono dunque ad utilizzare termini precisi per affossare gli avversari o per suscitare consenso, e spesso tali termini non sono a sufficienza argomentati per far comprendere cosa esattamente intendono sostenere.
Addirittura alcuni personaggi dicono cose insensate o promettono riforme azzardate. Ad esempio, Gianfranco Fini ha sostenuto che la faccenda dei rifiuti in Campania era il segno evidente del fallimento del governo Prodi, senza però tener conto che il problema va avanti almeno da 14 anni. Di Pietro, invece, propone addirittura la soppressione di due reti Fininvest, senza ricordare che il governo di cui faceva parte non era riuscito nemmeno a sopprimerne una. I piccoli partiti possono permettersi di propagandare grandi cambiamenti (anche se adesso lo fanno persino i grandi partiti), tanto poi i loro deputati saranno talmente pochi da non incidere affatto sull'operato del Parlamento, e nel caso raro in cui potessero incidere sarebbero messi sotto ricatto ("se non voti così fai cadere il governo").
Gli stessi programmi dei Partiti sono una forma di propaganda, e saranno puntualmente disattesi. I discorsi dei politici abbondano di luoghi comuni, di riferimenti ai valori comuni della società e di termini altisonanti, con scarsi riferimenti concreti. L'effetto emotivo non esige una concettualizzazione compiuta. Come disse il filosofo inglese Henry Maine: "Sarà sempre facile far accettare a una folla delle idee generali presentate con parole impressionanti, anche se queste idee non siano mai state verificate e forse non sia possibile verificarle".(13)
Veltroni riprende addirittura la questione dei diritti/doveri, tanto cara a Mussolini, che spesso parlava di "diritti ma anche doveri." Ad esempio, in un discorso pronunciato al senato il 27 novembre del 1922, disse: "La libertà non è solo un diritto, ma è un dovere".
Negli ultimi decenni alcuni studiosi utilizzano il termine "campagna permanente", ad indicare che la campagna elettorale tende a sussistere anche durante il governo, poiché quest'ultimo deve poter continuamente giustificare il proprio operato, utilizzando le medesime tecniche di propaganda usate nella campagna politica.
I personaggi politici recitano discorsi preparati da persone che hanno una notevole conoscenza dei meccanismi di manipolazione mentale, ed è per questo che molti, pur essendo scettici poiché percepiscono la finzione politica, ascoltando un discorso politico possono convincersi e sentire simpatia per quel personaggio. I meccanismi attivati impediscono (a meno che non si abbiano grandi conoscenze della realtà o di se stessi) di ricordare che tutti i politici fanno discorsi in cui fanno credere di voler difendere gli interessi della gente comune e che tutti i politici hanno lo scopo principale di essere eletti.
Veltroni ha iniziato ufficialmente la sua campagna politica a Spello (Perugia), dicendo una serie di castronerie e di inesattezze. Ad esempio, ha detto: "Loro sono sempre gli stessi, noi il cambiamento". Ma se poco tempo prima egli sosteneva il governo Prodi, e tutti sanno che egli si propone come sostituto di Prodi, cosa mai rappresenterebbe di "nuovo"? Egli aggiunge:
"Grazie al risanamento portato avanti dal governo Prodi oggi è possibile venire incontro agli italiani con la riduzione delle tasse e l'aumento dei salari... Quelli del centrodestra sono sempre gli stessi... Hanno già governato l’Italia per sette anni e propongono di tornare a farlo esattamente con gli stessi di prima... È la politica che deve rialzarsi, non l'Italia... (la politica) è solo un mezzo e non un fine... Mi candido a guidare questo Paese, non per ricoprire una carica, ma per cambiarlo".(14)
Prodi non ha attuato alcun "risanamento" dato che il paese ha continuato ad impoverirsi e sono andati avanti i tagli alla spesa pubblica. Se per "risanamento" Veltroni intende i pagamenti ingenti dati alle banche per la truffa del debito pubblico allora in effetti ciò è avvenuto, mettendo in ginocchio il paese ancora di più.
Veltroni critica lo slogan del centrodestra "Rialzati Italia", dicendo che si deve rialzare la politica. Ma per rialzare la politica si dovrebbero spazzare dalla scena tutti gli imbroglioni come lui.
Veltroni propone lo slogan "Yes, we can" (Si può fare), ispirato dallo slogan utilizzato nel 2004 da Bush ("Yes, America can") e da quello attuale di Barak Obama ("Change we can"). Veltroni copia tutto dai politici statunitensi: slogan, cartelloni rettangolari di propaganda mostrati dalle folle, uso di termini, ecc. Nei suoi comizi manca soltanto la bandiera a stelle e a strisce.
Egli illude gli italiani di voler attuare un "cambiamento", ma ci dovrebbe spiegare in cosa consista concretamente questo cambiamento, e come avverrà, se non si sfida il gruppo di potere che ha l'obiettivo di far rimanere tutto così com'è. C'è da immaginare, dato che il Partito Democratico è costituito dalle stesse persone del governo Prodi, che l'unico cambiamento consiste nel nome del partito e nel nuovo simbolo.
Il cambiamento facile di nomi e simboli dei partiti, tipico dei nostri giorni, è un chiaro segno di come la politica non sia più agganciata al sistema dei valori della società civile. Persino Clemente Mastella, nel 2004, ebbe a dire sarcasticamente: "Scusate, come ci chiamiamo oggi?".(15)
Veltroni esalta i risultati della "lotta all'evasione", ma i cittadini comuni sono già vessati da un'altissima pressione fiscale (per pagare le banche e alimentare il sistema corrotto) e dunque, dato che i grandi gruppi imprenditoriali hanno la sede nei paradisi fiscali, a chi vuol far pagare altre tasse? Ai "soliti noti"? Molto di quello che Veltroni dice nei suoi discorsi non è altro che una presa in giro delle persone comuni, e molti non se ne accorgono nemmeno, credendo alla sua aria di persona tanto "per bene".
I personaggi degli altri schieramenti non sono certo da meno di Veltroni in fatto di castronerie e truffe. Berlusconi e Fini, a San Babila parlano addirittura di "un grande sogno", senza specificare che per loro il potere è un grande sogno, ma per gli italiani corrisponde ad un incubo.
Una delle preoccupazioni principali di Berlusconi, in preparazione dell'incontro al Teatro Nuovo di San Babila (Milano), era la scelta del look, e si era consigliato con più persone circa la scelta dell'abbigliamento. Egli, da persona attenta al mondo propagandistico occidentale, trainato dagli "esperti" statunitensi, sa che durante i comizi non si deve apparire troppo diversi dagli elettori (né troppo eleganti né troppo sciatti) e che occorre apparire dinamici, ottimisti, sicuri di sé e scattanti. Berlusconi ha gettato critiche a valanga sul governo Prodi, come se loro negli anni precedenti avessero fatto meglio, e ha utilizzato varie tecniche persuasive per attirare l'elettore, come la strategia del "non votare al di fuori del bipolarismo... (perché) è pericoloso, sprecato e inutile perché i piccoli partiti hanno la forza di ostacolare i progetti".
Berlusconi utilizza persino la morte della propria madre e di quella di Fini per la sua propaganda. "Sono in paradiso, ci guardano e ci sostengono" ha detto durante il comizio a San Babila. E approfitta per apparire devoto agli affetti familiari dicendo, rivolgendosi ai giovani: "a voi giovani dico di avvicinarvi ancora di più alla vostra mamma che è la persona che vi vuole in assoluto più bene al mondo".(16) Sarebbe davvero molto commovente se non si trattasse di strumentalizzazione di ciò che è davvero importante per raccattare qualche voto in più.
Gli attuali personaggi che stanno facendo campagna politica, almeno per il 90%, sono motivati da un concetto strumentale di potere, ovvero si impegnano per giungere ad ottenere un "posto" (o poltrona) nel panorama politico italiano, potendo così acquisire privilegi materiali e sociali. Nel sistema attuale le persone sono state indotte a dare per scontato che esista una sorta di politica-spettacolo, fatta di feste, entusiasmi manifestati con scritte su striscioni, bandiere, cartelloni, ecc., sul modello della politica statunitense. Ma in realtà spendere milioni di euro (che pagheremo noi attraverso i "rimborso ai partiti") per mettere in atto spettacoli atti a far scegliere Tizio o Caio non serve affatto al popolo, anzi lo danneggia.
Lo spettacolo della politica è osceno se visto come un modo per saccheggiare le casse pubbliche, ed è doppiamente osceno se si considera l'inganno che sta alla base, e che permette di creare un "Parlamento", che costerà ai cittadini altri milioni di euro. Tutto questo per produrre un assetto funzionale al gruppo dominante che, attraverso quel più del 90% dei politici (alcuni sono ignari delle vere caratteristiche del sistema, o credono ingenuamente di poter fare qualcosa per "cambiare la realtà"), potranno impunemente agire per i propri interessi, e contro gli interessi collettivi.
Le tecniche per indurre il popolo a non accorgersi di questa drammatica realtà sono tante. Innanzitutto la formazione di Partiti e l'uso di simboli che evocano emozioni importanti (famiglia, lavoro, società, nazione, ecc.). Poi troviamo anche l'uso di parole, slogan e discorsi convincenti. Alcuni personaggi utilizzano anche eventi festosi (cene, feste, commemorazioni, ecc.).
In tutti i casi c'è un alto grado di finzione e una netta discordanza fra ciò che si dice o si fa credere attraverso slogan o simboli, e ciò che è l'obiettivo del personaggio politico.
I Partiti politici oggi sono ideologicamente tutti uguali, in quanto le persone che vengono candidate sono tutte a servizio dello stesso gruppo dominante. Dunque, quasi tutti i candidati politici sono assai più vicini fra loro di quanto facciano apparire. Potrebbero essere considerati come funzionari di uno stesso istituto (il gruppo egemone), che lottano fra loro per la "carriera", ma quando si tratta di far valere gli interessi dell'istituto si troveranno tutti uniti. Infatti, essi sono a servizio del gruppo egemone, e vogliono farsi strada nella loro carriera politica, ma quando i cittadini rivendicano il diritto alla sovranità (ad esempio nel caso di Vicenza o della Val di Susa), ecco che diventano compatti nell'avversare quello che è percepito come "nemico", ovvero la popolazione che rivendica una vera sovranità.
Pur essendo un popolo incline a criticare il potere, il popolo italiano, disconoscendo le tecniche di manipolazione della mente, cade (nella stragrande maggioranza dei casi) nelle trappole dei personaggi "leader" di turno. Pochi italiani sanno che il "leader" spesso non è colui che possiede qualità eccezionali, ma un personaggio che assume un ruolo, all'interno delle dinamiche emotive del momento. Essi sanno (secondo le statistiche almeno per il 70%) che il Parlamento creato dal sistema dei Partiti non sarà a servizio della popolazione, eppure vanno a votare, magari il "male minore". Finché gli italiani non osserveranno la realtà attuale e loro stessi, non potranno evitare di cadere nelle stesse truffe in cui sono caduti in passato.
Secondo la Psicologia delle folle, il più delle volte il leader che condiziona per avere il potere non è la persona migliore o più competente, ma un "capobranco con effetto trainante", che non può camminare troppo avanti rispetto al gregge. Le sue qualità riguardano la capacità di fingere per far credere di stare dalla parte del popolo, e di attivare le giuste emozioni per stimolare la fiducia e la sottomissione. Egli stimola l'empatia e l'identificazione facendo credere di essere "uno di voi". Già nel 1957, l'allora politico di fede monarchica, Achille Lauro, diceva: "Io sono uno come voi... estraneo agli intrighi della politica".(17) In realtà egli era a capo di un impero finanziario, ed era anche presidente di una squadra calcistica. Vi ricorda qualcuno? All'epoca le beghe politiche erano assai simili a quelle di oggi.
Non bisogna sorprendersi: il sistema è sempre uguale, anche se cambiano i personaggi.
Negli ultimi decenni le cose sono persino peggiorate, a causa del controllo sulla stampa che in precedenza era schierata con i lavoratori. Ad esempio, "L'Unità" del 24 dicembre del 1958, scriveva:
"Anche a Napoli, il fanfanismo è prepotenza, è sostituzione della 'autorità' alla volontà e al funzionamento degli organismi democratici eletti dal popolo, è visione burocratica dall'alto, di tipo coloniale dei metodi di governo e di amministrazione, è subordinazione agli indirizzi della grande industria monopolistica settentrionale, è corruzione. Dove la Dc non ha ottenuto i voti sufficienti a costituire delle maggioranze, là interviene l'autorità dello Stato".
Oggi nessun giornale di "sinistra" osa chiamare "coloniale" l'operato dei politici di oggi, eppure nulla è cambiato, anzi.
Il costo delle campagne elettorali non è un fatto secondario, dato che si tratta di parecchi milioni di euro che tutti noi dobbiamo sborsare. Ricordiamo che nelle scorse elezioni abbiamo dato a Berlusconi 41 milioni di euro per Forza Italia, la Margherita ne ha presi 20 milioni, l'Udc 15 milioni, i Ds 35 milioni, An 23 milioni, Rifondazione 10 milioni (18) ecc. Dato l'ingente costo pubblico, si dovrebbe proporre l'abrogazione della legge n. 156 del 26 luglio 2002, che titola "Disposizioni in materia di Rimborsi Elettorali". Questa legge permette a quasi tutti i partiti di ricevere somme molto alte di denaro pubblico. Chissà come mai nessun partito ne propone l'abrogazione.
All'interno di questa tragica situazione c'è una buona notizia: la finzione e il notevole utilizzo dei mass media rivelano quanto i governi dipendano dall'opinione pubblica. Il consenso pubblico al sistema è necessario per la sopravvivenza del sistema stesso.
La politica come truffa esisterà fino a quando le persone non saranno in grado di smascherarla e non riusciranno a liberarsi dal bisogno di illudersi e di credere alle favolette che i politici corrotti raccontano. I cittadini saranno truffati finché non prenderanno coscienza della realtà e non si renderanno conto della necessità di gestire direttamente la politica, come la finanza, e ogni altro settore pubblico.
Illudersi che deresponsabilizzarsi e affidarsi all'attuale sistema possa essere ragionevole è insensato, e avrà conseguenze disastrose. Il sistema attuale non è l'unico possibile, come siamo stati abituati a pensare ormai da troppo tempo. L'unica scelta non è quella fra partiti manipolati dalle stesse persone, ma quella di diventare sempre più consapevoli della realtà e di se stessi, per poter recuperare quelle responsabilità che in passato abbiamo delegato a corrotti e mafiosi.
Non siamo una "massa" o un branco, come vorrebbero farci credere, e siamo dotati di intelligenza e di capacità necessarie a valutare correttamente la realtà "politica" attuale. Sappiamo che gli attuali personaggi sono già stati al governo, e non hanno risolto i nostri problemi. Non soltanto: hanno ulteriormente saccheggiato il paese e hanno continuato ad alimentare il sistema di corruzione e di mafia. Dunque è paradossale che si ripresentino con nuove maschere e nuovi partiti. Chi non appartiene alla "massa" deciderà di comportarsi nel modo più ragionevole e intelligente, rigettando categoricamente ogni truffatore che affolla l'attuale panorama politico.
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PER APPROFONDIRE:
Cattarinussi Bernardo (a cura di), "Emozioni e sentimenti nella vita sociale", Franco Angeli Editore, Milano 2000
Davi Klaus, "I contaballe. Le menzogne per vincere in politica", Marsilio, Venezia 2006.
Krugman Paul, "La deriva americana", Laterza, Roma-Bari 2004.
Packard Vance, "I persuasori occulti", Einaudi, Torino 1989.
Sartori Giovanni, "Homo videns. Televisione e post pensiero", Laterza, Roma-Bari 1997.
Swift Jonathan, "L'arte della menzogna politica", Ibis, Como 2004.
NOTE
1) Davi Klaus, I contaballe. Le menzogne per vincere in politica, Marsilio, Venezia 2006, pp. 157-159.
2) De Sandre Italo, "Il colore delle esperienze e delle azioni. Le emozioni nell'analisi sociologica della vita quotidiana", in Cattarinussi Bernardo (a cura di), Emozioni e sentimenti nella vita sociale, Franco Angeli Editore, Milano 2000, pp. 52-53.
3) Bitetto Francesca Ursula, "'Uva acerba'. Lo sguardo traverso del risentimento", in Cattarinussi Bernardo (a cura di), Emozioni e sentimenti nella vita sociale, Franco Angeli Editore, Milano 2000, pp. 283-287.
4) Hochschild Arlie Russell, "Ideologia e controllo delle emozioni: prospettive e indicazioni per la ricerca futura", in Cattarinussi Bernardo (a cura di), "Emozioni e sentimenti nella vita sociale", op. cit., p. 105.
5) Mussolini Benito, "Dottrina del fascismo", vol. VIII, pp. 79-80.
6) Mussolini Benito, "Preludio al Machiavelli", in "Gerarchia" , aprile 1924, vol. IV, p.109.
7) Mussolini Benito, "Risposta al Ministero delle Finanze", 7 marzo 1923.
8) Le Bon Gustave, "La psicologia delle folle" (1895), TEA, Milano 2004.
9) Le Bon Gustave, "La psicologia delle folle" (1895), TEA, Milano 2004.
10) Davi Klaus, op. cit., p. 161.
11) Davi Klaus, op. cit., pp. 37-119.
12) Davi Klaus, op. cit., p. 108.
13) Le Bon Gustave, op. cit.
14) Discorso di Walter Veltroni A Spello (Perugia), 10 febbraio 2008.
15) Cit. in Davi Klaus, op. cit., p. 137.
16) Discorso di Silvio Berlusconi a San Babila (Milano), 9 febbraio 2008.
17) "Altra Storia", La7, 13 gennaio 2008.
18) "Report", 1 ottobre 2006.
12 commenti:
Gentile Antonella,
come vedi sono ormai diventato un assiduo frequentatore del tuo blog. Condivido molto di ciò che scrivi (tra l'altro bene). Due cose mi colpiscono soprattutto. "La politica cerca il consenso delle masse". A mio parere ciò non è poi così confortante. Citando Mussolini tu stessa riporti: "quando mancasse il consenso c'è la forza" e con l'attuale mistificazione dei media la forza verrebbe certo fatta passare per "medicina" contro i "ribelli e rivoltosi". Esempio recente: nei telegiornali ho sentito spesso che in Campania le forze dell'ordine sono dovute intervenire per sedare le masse di rivoltosi, spesso formate da delinquenti vari e ultrà del calcio (quindi cattivi assetati di violenza fine a se stessa). Nessuno (o pochissimi) ha detto che quella gente protestava perchè a 10 metri dal giardino gli avevano messo rifiuti pericolosissimi la cui tossicità ha causato verie e proprie tragedie familiari e umane (malattie terminali anche su bambini). Se non usano la forza è perchè non conviene soprattutto in termini economici, ma possono sempre farlo e sanno, in tal caso, come continuare a mistificare grazie al controllo dei media: nessuno o pochissimi conoscerebbero la realtà dei fatti, escluso chi ne è direttamente coinvolto.
Ammiro inoltre la speranza che trovo, comunque, nei tuoi commenti. Scrivi ad esempio: "Un giorno non molto lontano saremo in grado di difendere sia la nostra anima che i nostri beni materiali". Ammiro questa speranza ma non ne riesco a vedere i presupposti. Mi sono chiesto se ignoro qualcosa che invece potrebbe rendere anche me partecipe di questa speranza. Vero è che la gente è stanca e non si fida più. Ma tutti poi vanno a votare e nelle schede i nomi e i simboli sono già prestampati: non si può sfuggire, non ci sono alternative. Tutti sanno che tutti i politici sono, chi più chi meno, corrotti, e semplici fantocci dei veri poteri forti. Ma da qui a vedere la possibilità di un cambiamento reale la strada è troppo lunga ed il sistema è molto forte e fitto per lasciare intravvedere segni di un possibile cambiamento reale. Mi chiedo in sostanza su quali basi fondi la tua speranza (che io non ho ma vorrei avere).
Grazie.
Cordiali saluti, Placido M.
La fiducia e la speranza fanno parte del normale percorso di disintossicazione dalla "massificazione" a cui il sistema ci sottopone. Fa parte del sistema eliminare la speranza e farci sentire impotenti e pessimisti.
Più si comprende la base condizionante del sistema e più si scopre la propria vera personalità, quella che la massificazione vorrebbe cancellare, e si diventa più fiduciosi perché si crede in se stessi.
Liberarsi dalla cultura di massa non è facile, e richiede un impegno costante per l'autoconoscenza e per comprendere appieno la realtà in cui viviamo, che come ben sai presenta aspetti davvero orribili e paradossali.
Continua ad approfondire la conoscenza della realtà, soprattutto facendo buone letture, e non trascurare la conoscenza di te stesso. Sono certa che anche tu potrai scoprire che dentro di te c'è molta speranza e fiducia.
Per iniziare ti potrei consigliare la lettura del libro di Eva Pierrakos "Il male e come trasformarlo" (ed. Crisalide).
Cara Antonella,
concordo pienamente con quanto mi scrivi. Tramite le televisioni, i giornali, i media, vogliono tenerci nel pessimismo e nel terrore. In realtà sono solo degli inetti...Comunque è davvero difficile sganciarsi dal bombardamento mediatico, e lo dice uno che non guarda mai la tv. La fiducia, la bellezza, la pace e l'armonia fanno certo parte della realtà più profonda di ciò che siamo in quanto esseri umani. Ma per giungervi vi è un cammino difficile, di disintossicazione. Ciò passa inevitabilmente dalla consapevolezza della realtà sociale ed individuale. Per cui ritengo assulutamente necessario il lavoro di coloro che cercano e divulgano la verità, liberi dai condizionamento del sistema (è un complimento per il tuo lavoro).
Ma se un individuo si evolve davvero la società in cui agisce ne risente e si fa portatore di un messaggio diverso, di influenze diverse e le sole forse in grado di contrastare efficacemente il sistema. Ma quanto pochi sono gli individui che giungono a simili percezioni! Da ciò il mio pessimismo. Ma da ciò anche il coraggio di continuare nel mio percorso di evoluzione interiore, con più forza e consapevolezza.
Grazie dunque per la tua risposta e il libro consigliato. Non conoscevo l'autrice. Conosco ed ho letto molto però degli autori che credo l'abbiano ispirata (Lowen, Reich, Kardec ecc.). Alla prima occasione lo leggerò.
Un cordialissimo saluto, P. M.
gentile Antonella, Durante la lettura di "Dittature. La Storia occulta" e in attesa di Icke a Firenze il giorno 5 maggio, e dopo aver letto l'articolo L'OLOCAUSTO NASCOSTO – LA NOSTRA CRISI DI CIVILITA' (PARTE I) DI NAFEEZ MOSADDEQ AHMED, vorrei mandare delle positive impressioni sul momento e sull'impegno di noi cittadini nei confronti della politica.
Credo che qualche civiltà umana abbia già avuto a che fare con la propria de-evoluzione ed estinzione.
Vuoi che nelle tante galassie almeno diverse umanità non si siano già "risolte" in una maniera negativa, eliminando così l'esperimento della vita, autoimplodendo?
Vuoi che ciò che sta succedendo qui sulla nostra terra, non si sia già presentato, pur nelle sue differenze di forme, in qualche altro avamposto della vita?
Ma vuoi anche intuire che la strada delle civiltà umane a volte ha imboccato i sentieri della Ragione e dell'Amore verso il prossimo, facendo così Evolvere l'umanità in nuova Coscenza della Vita?
Quando anelo all'Arcadia, quando viviamo col cuore, dimentico le armi della competizione e del profitto, è come collegarsi con piccoli passi ad un sentimento di Nostalgia per le società umane realizzate nella pace.
Così mi pare di nutrire il mio bisogno di "vivere".
Sembra quindi conseguente ricercare quelle formule, alla luce delle delle prime tracce di svelamento,
quelle prime stime per le soluzioni da intraprendere, organizzarsi per rimanere nel sentiero con l'audacia e la follia dell'Amore.
Le soluzioni che possiamo solo "intuire" una volta alzati i primi lembi del Velo parlano del nostro vicinato ma anche dei conflitti interni, e sono pratiche piccole rivoluzioni frugali, se attuate.
Ardui cambiamenti delle abitudini sono niente in confronto ai pericoli che sfidano le eroine e gli eroi della specie che difendono la Vita contendendola agli Arconti, ottusi e bui. Ma qui ognuno deve essere responsabile del proprio livello di impegno, forse è solo questione di energia.
Così i ragionieri e i padroni delle sorti dell'umanità qui sulla terra, hanno così intessuto quell'ordito che, ormai nelle fasi conclusive, svelerà forse drammaticamente ed improvvisamente il suo vero volto di criminale a tutta la popolazione.
Perciò sarà sempre più difficile "star bene" o meglio, generare quelle energie di contatto, quel naturale desiderio d'empatia, quella energia, insomma, che ci permetterebbe, se attivata, una buona esistenza, una pacifica vita di relazione nel gruppo umano.
Ci aspetta a tutta l'umanità un periodo di grosse tentazioni e tribolazioni (tanti popoli della terra già vi sono dentro da centinaia d'anni, e prima ancora...), ma anche queste nostre testimonianze andranno a segnarsi nel Libro della Vita, per poter essere usate come serbatoio dell'Intuizione e del Sogno per le altre umanità, future.
La nostra esperienza sarà importante, ognuno di noi ha la possibilità di scegliere, non certo i rappresentanti politici, ma di scegliere la nostra vita, noi stessi responsabili di noi, poter dare o non dare a tutti questi veicoli umani l'equilibrio psico-fisico, assecondare l'evoluzione della vita o cercare di mettergli i bastoni fra le ruote.
Meglio assecondare la vita, si dorme meglio.
Non sono laureato e sono un professionista del cinema, ma mai quanto ora desidererei laurearmi ad un suo corso, ma almeno ad una conferenza vorrei parteciparvi.
Potrebbe informarmi su qualche sua data, se le fa?
questa sera vedrò il film Zero, osteggiato dalla solita mandria polverosa....
grazie e complimenti
Una analisi molto lucida che però secondo me trascura alcuni punti fondamentali: - non è vero che la politica ha sempre agito nello stesso modo. C'è stato un periodo significativo, grosso modo gli anni 50-80 del secolo scorso in cui gli italiani hanno visto il loro tenore di vita crescere in modo consistente, sono state introdotte tutele sindacali, assistenza sanitaria, scolarizzazione, case popolari ecc. In altre parole il consenso e la fiducia derivavano da un'effettiva capacità della classe digente di dare risposte concrete ai bisogni delle persone. Ora invece la classe dirigente si occupa esclusivamente di mantenere il proprio potere e privilegi. Da ciò deriva essenzialmente la crisi attuale - vi è una differenza fondamentale fra l'elettorato italiano e quello americano. Negli USA l'effluenza alle urne è bassissima e di solito concentrata sulle classi medio-alte, qui invece è altissima. L'italiano è ostile ai politici ma non alla polica. Io credo che questo clima di sfiducia verso i politici alla lunga faccia gli interessi della classe dirigente in quanto l'astensione semplifica l'elettorato e consente loro di fare una campagna più mirata e con esiti più prevedibili. Io credo che persone come la Randazzo dovrebbero usare la loro capacità di analisi per dare indicazioni concrete in modo che gli elettori possano usare quel minimo di potere che hanno per orientarsi meglio
Certamente informerò sulle Conferenze che terrò in futuro.
Risposta a BeppeXY:
Non ho mai detto che non ci sia stato un periodo significativo, leggi attentamente l'articolo e troverai un riferimento ad un periodo di positivo attivismo politico.
Si tratta solo di un articolo, non di un saggio, dunque ovviamente non tratta l'intero preriodo dopo
la Seconda guerra mondiale.
A mio avviso, le persone dovrebbero scegliere con la propria testa cosa fare, senza aver bisogno di me o di altri che dicano come "orientarsi". Persone che analizzano la realtà in modo approfondito possono informare correttamente, cosa che, come ben sai, è sempre più difficile da avere.
Tuttavia, le singole persone avrebbero il dovere di comprendere appieno il sistema politico attuale per quello che è, senza illudersi che sia diverso soltanto perché non sanno cosa fare, e purtroppo attualmente le persone che capiscono non hanno spazio mediatico per organizzarsi. Ma non sarà sempre così. Nel mondo umano tutto prima o poi finisce, a maggior ragione un sistema fondato sulla truffa.
Ciao Antonella,
Fai benissimo a insistere su questi temi poichè bisogna creare sempre di più un terreno fertile per il risveglio delle coscienze.
Adesso ci vorrebbe nel tuo Blog proprio un vero corso di sopravvivenza con suggerimenti pratici per come reagire a questo mondo così contaminato dalle forze malefiche che usano l'economia per tenerci nel pantano.
Comunque W la Speranza...almeno con quella andiamo avanti in cerca di miglioramenti
un caro saluto
Marco
Come spiega Antonio M.Molina in un articolo per il giornale spagnolo"EL PAIS"
(ma,vale anche per l'Italia):
Con apprensione
ci prepariamo a sopravvivere a un'altra campagna elettorale,in cui sappiamo che non ci sarà risparmiato nulla:dalla volgarità dei manifesti agli scherzosi insulti durante i comizi....
..Una campagna elettorale serve per enfatizzare le differenze,ridicolizzare l'avversario e alimentare le passioni,ma nel frattempo i problemi reali rimangono li,e ci si chiede con scetticismo e inquietudine se votare servirà a qualcosa:per esempio se ci sarà una divisione chiara tra la chiesa e lo stato e che siano i credenti a pagare il loro culto.O che chiunque possa fare il consigliere comunale...senza diventare ricco devastando la costa con la speculazione edilizia.O a fare in modo che la scuola offra a tutti le stesse opportunità;...che un tesoro prezioso e raro come l'acqua sia amministrato tenendo presente il bene comune.A fare in modo che le conquiste del diritto all'istruzione e alla salute non siano assoggettate al guadagno privato,ma all'eccellenza della loro gestione pubblica e alla responsabilità adulta dei cittadini che ne beneficiano.
Tutto il resto è politica.
Ciao Antonella,oltre al tuo ottimo libro"Bambini psico-programmati"ho letto altro materiale sullo stesso argomento.Tra i vari volumi segnalo:"Nati per comprare"scritto da Juliet B.Schor.
Domanda:quali sono le associazioni che si occupano di queste problematiche,e, in Italia esiste un movimento"antipub"?
Su questo blog mi è capitato più volte di dare suggerimenti pratici.
Uno in particolare lo ripeto sempre: Cercate l'autoconoscenza e la vera cultura.
Infatti, se non ci si libera all'interno di noi dalla massificazione che subiamo tutti i giorni non si può andare da nessuna parte.
Se tutte le persone cercassero al loro interno il senso degli eventi non ci troveremmo in queste condizioni. Infatti, gli imbroglioni esisteranno finché ci saranno persone disposte ad essere imbrogliate.
Risposta a Paolo:
purtroppo in Italia siamo molto indietro con l'associazionismo volto a limitare il potere dei media e della pubblicità. E' per questo che in Tv troviamo numerosi spot spazzatura mandati a tutte le ore. Spero che in futuro le persone possano avere più sensibilità, capire quanto è dannosa la pubblicità, e sentano il bisogno (soprattutto i genitori) di fare qualcosa.
Cara Antonella
leggo sempre con piacere i suoi articoli e condivido molte delle sue opinioni che ritengo molto coraggiose. Faccio parte nella mia città Livorno di un comitato che si batte contro la costruzione di un rigassificatore offshore a largo della costa livornese nel bel mezzo del Santuario dei Cetacei. Impianto estremamente pericoloso mai costruito prima al mondo.
Nella nostra città è stato impedito un referendum cittadino cambiando la legislatura comunale.(per approfondimenti:
www.offshorenograzie.it)
A proposito di democrazia segnalo pertanto l'opinione del presidente dell'ASA livornese:
http://www.offshorenograzie.it/index.php?option=com_content&task=view&id=168&Itemid=156
E' un esempio eclatante!
La ringrazio per i suoi articoli che contiuerò a leggere con piacere.
Carissima Antonella,
e da un po che ti seguo, leggo volentieri le tue analisi, attraversi i tuoi scritti ho appreso qual'cosa di più (grazie), nel mio piccolo ho provato a parlare alla gente, ad ogni convegno ho cercato di spiegare i pericoli impliciti, nel non volersi occupare: dei giovani, della famiglia, della politica. Per 7 anni sono stato (vice presidente) in un circolo (qui in svizzera, dove vivo), dicevo a tutti: usate la vostra testa e non la mia, informatevi, poi discutiamo, ma il dio pallone + la televisione, sono stati più forte di me e così ho lasciato (con molto rammarico). ho smesso di guardare la televisione (a guardare un telegiornale c'è da star male, vedere le facce dei politici, anche peggio. L'informazione la cerco in rete, non voglio più far parte del gregge.
Per capire da dove vengono i nostri malanni, ho letto: il gallo cantò ancora e storia criminale del cristianesimo (deschner), da noi manca la responzabilità individuale.
Cordiali saluti Franco
L’UOMO CANDELA SENZA STOPPINO
Onorevoli deputati, senatori e……culirotti.
Voglio portare all’attenzione di questo parlamento la problematica del question time giornaliero, ovvero le deplorevoli intercettazioni cerebrali della deputata della Natica, integrate nel vagifonino a sua insaputa.
Deplorevole che oggi, 22 02 2063, ci possa essere qualche deputato o senatore, cosi’ sciocco di “penetrare” nella mente di una collega senza pensare di essere
S C O P E R T A T O! .
Il gioco della Mela Marcia risale ai primi anni del secolo, onorevoli!
Non si possono, e ripeto! NON SI POSSONO! Tollerare azioni di questo tipo.
La nostra società a ormai raggiunto una maturazione, P E R F E T T A !
La prego! La prego vivamente onorevole Salvia Bagiuscione ! se non se la smette saro costretto ad allontanare dall’aula lei e tutti i sui cloni !
G R A Z I E !
Rispettabili colleghi, vogliamo forse tornare ai tempi del mocco spiaccicato sotto i banchi del parlamento? Vogliamo forse tornare al bacio dato con la lingua? Che dio ci abbia in gloria! Onorevoli, Senatori a vita e non, ricordatevi che abbiamo un dovere verso noi stessi, e i nostri averi, che badiamo bene, non sono quelli del lontano popolino, ormai omologato e teleguidato.
Smettiamola con questa archetipa forma di approccio, volgare e primitivo, abbiamo oramai tutti l’opportunita, di provettare i nostri desideri paterni e materni .Dichiaro chiusa questa problematica, e torniamo, a giocare a mosca cieca…..commesso! mi scusi! Chi aveva la benda? Gia’!! l’onorevole Docoio (tutti in coro “do coio, coio”),,.kppjktthsdooyhlgò….
PORCA PUTTANA! ….sto’ sognando?.......che DIO ce la mandi buona.
Due anni fà ho scritto questo sfogo, mi sembra il posto giusto dove inserirlo.....o no!
Ciao e buon "Ottimo" lavoro.
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