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Antonella Randazzo
IL TRAVAGLIATO TRAVAGLIO
Lo strano caso di un informatore disinformato
NUOVA EDIZIONE AGGIORNATA AL POST-BERLUSCONI
Sono ormai in molti a parlare della disinformazione imperante nei nostri media di massa attuali. Il paradosso è che alcuni di coloro che ne parlano dai canali ufficiali coincidono con gli stessi disinformatori. E' ovvio, se queste persone stanno scrivendo o parlando da quei canali, potrebbero essere proprio loro ad informare correttamente, dicendo tutte le cose importanti che i cittadini devono sapere. E invece non lo fanno.
Questo libro tratta proprio questo paradosso, prendendo a pretesto un personaggio che ha guadagnato molta fiducia da parte delle folle, e che dichiara di essere "indipendente" pur lavorando in molti canali ufficiali.
Le prove che i giornalisti accreditati dal sistema siano reticenti su molti argomenti fondamentali sono tante, e il libro ne mette in evidenza diverse.
Qual è la differenza fra informazione e propaganda?
La prima non può ignorare il terreno storico, politico o economico su cui si incentra la notizia, mentre la seconda trae forza dall’ignorarlo. Infatti, scopo della propaganda è quello di attrarre l’attenzione su questioni particolari o su informazioni parziali, prive del nucleo che consentirebbe una vera comprensione. Più cresce l’ignoranza verso la Storia, la politica e l’economia e maggiore efficacia ci sarà nella propaganda.
La professione giornalistica, in un sistema basato sulla manipolazione mediatica delle opinioni, è senza dubbio assai importante.
Travaglio è uno scrittore e giornalista che è riuscito ad avere molta popolarità e a suscitare molta fiducia. Egli ha scritto diversi libri su Silvio Berlusconi e su altri personaggi che include nella “casta”. Per questo suo filone di cronaca giudiziaria con riferimento a fatti legati all’antimafia e alla corruzione, si è guadagnato molta simpatia, in un paese afflitto ormai da molto tempo dalla corruzione politica e dall’oppressione mafiosa.
Ma andando oltre la facciata delle cronache giudiziarie fornite da Travaglio, si può tristemente scoprire un mondo assai lontano dal desiderio di onestà e di “pulizia” morale auspicato dai suoi fans. Si scopre un insospettabile mondo di opportunismo, faziosità e disinformazione, in cui le cronache giudiziarie assumono una funzione catartica e illusoria, impedendo una vera chiarezza informativa sul sistema, e i conseguenti passi per cambiarlo veramente.
Ovviamente non abbiamo nulla di personale contro un personaggio che nel complesso appare simpatico e divertente, ma occorre capire come egli incarna il tipo di giornalista in voga negli ultimi decenni, in un contesto attanagliato dall’assenza di una vera informazione.
Negli ultimi anni i veri giornalisti indipendenti e le testate davvero scomode hanno subito molte vessazioni: faticano a trovare inserzionisti per la pubblicità, non ricevono finanziamenti pubblici, sono marginalizzati nella distribuzione e nelle edicole. Sono come vasi di coccio fra vasi di ferro. I mass media non spiegano bene questa situazione e non si fa capire che i finanziamenti all’editoria vengono dati soprattutto alle testate più grandi e a quelle di partito, al contrario di ciò che dovrebbe essere, dato che dovrebbero servire ad aiutare i più piccoli per garantire il pluralismo.
Questo libro si pone l’obbiettivo di portare alla luce alcune caratteristiche proprie dell’informazione mediatica attuale, attraverso un personaggio molto apprezzato anche in ambienti culturali, che negli ultimi tempi ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti.
Gli italiani si sono indignati per il “bunga bunga” di Berlusconi, ampiamente messo in evidenza dalle indagini giudiziarie e, soprattutto, dalle prime pagine dei giornali. Molti giornali, per giorni e giorni, hanno riempito molte pagine sulle vicende sessual-giudiziarie di Berlusconi, mentre fatti gravissimi, come la richiesta del presidente americano di più soldati per reprimere il popolo afgano, passavano in secondo piano. Questo è molto eloquente per capire la vera natura dei nostri media.
Sulle “prodezze” sessuali di Berlusconi si sono sollevate molte voci indignate e scandalizzate, ma poche voci hanno denunciato le strategie truffaldine per invadere la Libia.
Nessun giornalista delle fonti ufficiali diceva che Berlusconi non è certo l’unica autorità occidentale ad essersi comportata in questo modo. Certamente, la sua figura ridicola di narratore di barzellette dalla facile battuta volgare non lo ha aiutato, favorendo le risatine di scherno da parte della stampa di tutto il mondo. Ma le orge del “bunga bunga” non fanno di Berlusconi un personaggio peggiore delle altre autorità occidentali, considerata la foga che animava personaggi come Sarkozy nel provocare la guerra in Libia.
Se il “bunga bunga” è stata una realtà sconcertante e immorale, ancora più sconcertante e immorale deve essere considerato il comportamento criminale delle autorità occidentali, che per saccheggiare e per mantenere il controllo finanziario ed economico provocano guerre e massacri.
In poche parole, per informare correttamente, è necessario far capire chi ha “creato” Berlusconi, e lo ha scaricato quando ormai aveva perso consensi ed era diventato ansioso per le sue vicende giudiziarie.
Prendendo a pretesto un giornalista molto popolare come Travaglio, che si spaccia per indipendente, faremo un viaggio verso i tabù dell’informazione, toccando argomenti come il signoraggio bancario, l’11 settembre, le scie chimiche, la questione di Israele, i “poteri forti” che creano la “casta”, la mafia e il sistema di corruzione dei partiti.
Capire i meccanismi di manipolazione mediatica è fondamentale dato che il controllo mediatico può creare consenso o dissenso. Potrebbe avere addirittura il potere di spingere ad agire contro i propri interessi.
Capire questi meccanismi significa oggi poter rivendicare quella democrazia tanto decantata quanto impedita.
INDICE DEL LIBRO
INTRODUZIONE ........................................... 5
CAPITOLO I - La scomparsa dei (suoi) fatti 25
Par. I. 1 - Querele e denunce........................34
Par. I. 2 - Il maestro................................ ....63
CAPITOLO II - Quello che non si può dire 73
Par. II. 1 - Chi crea la casta?......................157
Par. II. 2 - La questione d’Israele...............171
CAPITOLO III – Amici e nemici.................208
Par. III. 1 - Contro chi e a favore di chi?....211
Par. III. 2 - Come Berlusconi diventò il babau
della sinistra...............................................244
CAPITOLO IV – Il destino dei “Travaglio”
nel post-berlusconismo..............................266
BIBLIOGRAFIA.........................................283
ALCUNE DOMANDE A CUI IL LIBRO RISPONDE: Perché Travaglio non può considerarsi così indipendente come dice di essere?
Perché Di Pietro e Grillo, a cui Travaglio si è aggregato, non sono degni di fiducia?
Come funziona veramente il nostro sistema politico?
Cosa sono i "poteri forti" che creano la "casta" e che Travaglio, nella sua "informazione", ignora?
Cos'è stato davvero l'11 settembre?
Che scopi ha il terrorismo occidentale?
Qual è la verità sulla questione palestinese?
Perché ai grandi banchieri è concesso un potere enorme?
Adesso che non c'è più Berlusconi al potere a chi si darà tutta la colpa dei problemi finanziari ed economici?
Su chi o su cosa si soffermeranno i "Travaglio" per non far capire le vere cause dei problemi?
Antonella Randazzo si è laureata in Filosofia all’Università di Pavia, città nella quale ha insegnato. Si occupa da tempo di Storia Moderna e Contemporanea, Scienze dell’Educazione e Diritti Umani.
Ha vinto il Premio Ibiskos con il saggio "Se il futuro è nero. L'Africa che nessuno racconta", in cui analizza le caratteristiche più significative del colonialismo e del neocolonialismo, nel tentativo di trarre una maggiore comprensione dei problemi dell'Africa di oggi. Nel 2006 ha scritto il libro "Roma Predona. Il colonialismo italiano in Africa, 1870-1943", (Kaos Edizioni), e nel 2007 pubblica il volume "La Nuova Democrazia. Illusioni di civiltà nell'era dell'egemonia Usa" (Zambon Editore). Con l'editore Leone Verde pubblica il libro di pedagogia "Bambini psico-programmati. Essere consapevoli dell'influenza della pubblicità, della TV, dei videogiochi".
Da alcuni anni si occupa anche di giornalismo d'inchiesta, con particolare riferimento alle violazioni dei diritti umani.
Attualmente vive a Milano, dove continua la sua ricerca e cura il blog http://lanuovaenergia.blogspot.com/.
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