Di Antonella Randazzo
Letteralmente il termine “Gatekeeping” significa “la custodia al cancello”, ovvero la possibilità di esercitare un controllo attraverso criteri che favoriscono alcune notizie su altre.
In termini professionali il gatekeeping comprenderebbe “tutte le forme di controllo dell’informazione che possono determinarsi nelle decisioni circa la codificazione dei messaggi, la diffusione, la programmazione, l’esclusione di tutto il messaggio o di sue componenti… le esigenze organizzativo-strutturali e le caratteristiche tecnico-espressive di ogni mezzo di comunicazione di massa (in quanto) elementi cruciali nel determinare la rappresentazione della realtà sociale fornita dai media”.(1)
Già negli anni Cinquanta lo psicologo Kurt Lewin sosteneva l’esistenza di giornalisti gatekeepers, che decidevano quali notizie dare e quali no.
Generalizzando possiamo considerare gatekeepers tutti coloro che, pur parlando ad un pubblico ampio attraverso i media, si astengono dal dire alcune verità importanti.
Si tratta, in parole semplici, di agire in modo tale da far rispettare i limiti informativi imposti dal sistema.
Il gatekeeper dunque è colui che subisce pressioni e condizionamenti che lo inducono a comportarsi in un certo modo, facendo prevalere logiche diverse rispetto alla vera informazione. Oppure colui che sceglie di sostenere il sistema evitando di parlare di alcune verità che potrebbero demolirlo.
Si dice che il giornalismo attuale è come un "guardiano del potere", ovvero esso sostiene il potere nel non far trapelare verità scomode e utilizza tecniche per impedire una vera presa di coscienza dei cittadini sulla realtà finanziaria, politica, economica e mediatica. Si cerca persino di addolcire tutto questo facendo diventare l'informazione uno spettacolo attraente, emozionante oppure raccapricciante, ma comunque sempre emotivamente "forte" e quanto possibile spettacolare.
Gli obiettivi principali sarebbero la disinformazione, la distrazione e il condizionamento necessario per non mettere in pericolo il sistema. Spiega il giornalista Ignacio Ramonet: (Il telegiornale) "è strutturato per distrarre, non per informare... la successione di notizie brevi e frammentate ha un duplice effetto di sovrinformazione e di disinformazione: troppe notizie e troppo brevi... pensare di informarsi senza sforzo è un'illusione vicina al mito della pubblicità più che all'impegno civico".(2)
Oltre ai giornalisti, possono assumere il ruolo di gatekeepers anche scrittori, opinionisti, intellettuali, scienziati, politici, ecc.
Le persone comuni basano le loro conoscenze fondamentali su ciò che gli “esperti” dicono loro, e questo potrà intralciare una possibile futura conoscenza dei fatti veri. “Se non l’hanno detto in quella tal trasmissione televisiva allora vuol dire che potrebbe non essere vero”, oppure “Se non l’ha detto il professor tal dei tali, allora non può essere vero, sennò l’avrebbe detto”. Queste frasi riassumono il potere e l’influenza esercitata dai gatekeepers presentati dai media come “esperti” su ciò che le persone crederanno.
Potrebbero esistere tre tipi di gatekeepers: quelli del tutto inconsapevoli di esserlo, quelli che agiscono come tali per timore di perdere privilegi o il posto di lavoro, e quelli consapevoli di esserlo, avendolo scelto liberamente, ritenendo giusto esserlo.
Per quanto riguarda il primo caso, vi appartengono alcune persone che possono anche essere erudite, ma sono condizionate dal sistema a tal punto da non riuscire a ragionare fuori dalle sue logiche. Per uscire dal condizionamento del sistema occorre impegno e sforzo, che non tutti attuano.
Ad esempio, questi gatekeepers credono che le autorità statunitensi siano il male minore rispetto al “terrorismo”, che le autorità italiane non siano corrotte ma autorevoli, o che la corruzione politica costituisca un’eccezione. Evidentemente, queste persone rimangono ancorate all’idea che il sistema sia fondamentalmente “buono”, anche se ammettono che esso possa avere difetti o aspetti che generano problemi. Dunque, questi gatekeepers ammettono problemi come il precariato, la disoccupazione, la corruzione o i problemi economici, ma li attribuiscono a fattori non prevedibili e non controllabili, accettando dunque la difficoltà a risolverli, ma mantenendo, paradossalmente, un ottimismo di fondo, che deriva dal non ammettere il marciume che il sistema presenta alla radice.
In altre parole, queste persone conservano un’idealizzazione del sistema, e rimangono fataliste circa la vera origine dei problemi e la loro soluzione. Esse rimangono agli aspetti relativi alla punta dell’iceberg, ignorando o negando l’esistenza di alcune realtà fondamentali.
Dunque queste persone, immerse nella non-consapevolezza, esprimono opinioni e concetti che sono utili al sistema, e non svolgeranno mai un ruolo di contrasto o di disturbo. Per questo motivo esse potranno fare carriera nel loro settore e saranno ben accolte negli ambienti di regime. Tuttavia saranno sempre osservate con attenzione, poiché, qualora subodorassero la verità o capissero alcuni aspetti del sistema, potrebbero smettere di esercitare la funzione di gatekeeping, e in tal caso sarebbero messe ai margini, o comunque non potrebbero più ricoprire ruoli di rilievo nel panorama mediatico.
A questa categoria potrebbe appartenere, ad esempio, la docente universitaria Laura Boella, che nel suo libro “Neuroetica” sostiene che le tecniche eugenetiche siano state applicate soltanto dalla Germania nazista (3), ignorando che in realtà esse furono adottate dagli Stati Uniti e da altri paesi europei (a questo proposito si veda http://antonellarandazzo.blogspot.com/2007/10/lossessione-genetica-lo-sterminio-dei.html).
Evidentemente, la Boella fa le sue considerazioni sulla base di ciò che viene detto nei canali ufficiali, poiché delle tecniche eugenetiche praticate dalle autorità statunitensi o svedesi si parla quasi esclusivamente su pubblicazioni di piccole case editrici, che hanno una modesta diffusione, o su Internet. Inoltre, la Boella, nel suddetto libro, analizza casi di microcriminalità, affrontando il problema della morale, ma non fa alcun cenno agli impulsi criminali mostruosi degli attuali stegocrati. (4) Il criminale comune può uccidere poche persone, mentre gli stegocrati commettono veri e propri genocidi in molte parti del mondo, eppure non vengono mai considerati dai docenti universitari che si occupano di morale o criminalità. Nei testi accademici c’è spesso un illustre assente: il nucleo di potere centrale che crea il sistema e lo alimenta, difendendolo anche con le guerre e i massacri.
Evidentemente, questi studiosi si attengono al “territorio” all’interno del quale si sono mossi i loro insegnanti cattedratici, e dunque essi stessi continuano ad esaminare le questioni all’interno dei medesimi parametri, diventando “guardiani del potere”, ovvero gatekeepers, in quanto non considerano ciò che potrebbe mettere in pericolo il sistema di potere.
Questo tipo di gatekeepers potrebbe essere destinato a scomparire, poiché sarà sempre più difficile non capire i paradossi del sistema, dato che su Internet ormai da tempo circolano numerose notizie supportate dai fatti, sui crimini delle autorità occidentali e sui paradossi del sistema.
Nel secondo caso abbiamo persone che possono comprendere i crimini del sistema ma fanno ragionamenti opportunistici o motivati dalla paura di perdere il lavoro o altri vantaggi. In tal caso si tratta di persone che si adattano al sistema pur accorgendosi che esso presenta aspetti iniqui. Queste persone si autocensurano, e coltivano la capacità di escludere argomenti scomodi o non graditi ai “padroni”.
Lo stesso Montanelli denunciava l'autocensura dei giornalisti di regime. Negli anni Sessanta scriveva sull'"Europeo":
"La maggior parte dei giornalisti, quando compongono un articolo, lo fanno interrogando la censura. Quale? Quella che hanno in corpo da secoli e di cui ormai non riescono a fare a meno". (5)
Montanelli tralasciava di dire che esistono anche giornalisti che non intendono autocensurarsi, che vengono estromessi dai canali di regime, oppure messi nelle condizioni di non nuocere. Ovviamente i ruoli migliori e di prestigio vengono dati a coloro che si autocensurano e che hanno l'abilità di non darlo a vedere.
Nel terzo caso troviamo persone ben adattate al sistema consapevolmente, che ritengono necessario l’uso della forza per dirimere i problemi, oppure che accettano l’egemonia statunitense come “naturale”, avendo l’idea che la realtà debba sempre essere determinata dal più forte. Evidentemente, queste persone hanno tali “valori” impliciti nella loro mentalità, e li esprimono direttamente o indirettamente, rendendo le argomentazioni quanto più possibile accettabili. Di solito queste persone raggiungono una notevole popolarità, e i loro libri o articoli vengono il più possibile divulgati, in modo tale che esse possano influenzare quante più persone possibile.
Esse svolgono un ruolo importantissimo convincendo molti dell’impossibilità di cambiare sistema.
Da alcuni anni negli Usa e in Europa si parla di “left gatekeepers” ad intendere personaggi, scrittori, intellettuali e giornalisti anche di fama mondiale, che agirebbero per conto delle “sinistre” politiche, al fine di denunciare, in modo non pericoloso per il sistema, alcuni crimini delle corporations, senza però andare a smascherare completamente il gruppo di potere. Si tratterebbe di persone che devono apparire degne di fiducia per assolvere il compito di canalizzare il malcontento o i sospetti dei cittadini in modo non nocivo all’assetto di potere. Questi gatekeepers possono essere riconosciuti dal fatto che non sollevano, ad esempio, il problema del potere della Federal Reserve o della Bce, e non condannano l’intero sistema. Di solito questi personaggi trattano i problemi come se si trattasse semplicemente di schierarsi (pro o contro, a destra o a sinistra), anziché capire a fondo la realtà.
I “left gatekeepers” sarebbero indispensabili poiché è proprio il cittadino più critico a dover essere tenuto sotto controllo da personaggi che appaiono come lui, ma che di fatto propongono una percezione della realtà che non minaccia affatto l’assetto di potere. In altre parole, il sistema ha oggi bisogno di creare gli stessi dissidenti o intellettuali critici, affinché i cittadini più attenti non si rivolgano ai veri dissidenti, tenuti ai margini della realtà mediatica. Questi gatekeepers fungono da esche, per tenere ancorate al sistema persone che altrimenti se ne allontanerebbero pericolosamente.
I metodi dei gatekeepers possono essere sottili, anche se tali personaggi potrebbero facilmente essere riconosciuti dall’assenza nei loro discorsi di argomenti scottanti che smascherano il sistema, come la corruzione delle autorità o le repressioni degli eserciti occidentali.
Alcuni gatekeepers potrebbero trattare questi argomenti in modo marginale, mistificato o addirittura dicendo menzogne, come ad esempio che gli eserciti occidentali fanno “missioni” di pace o che il sistema partitico tutela la democrazia e quindi impedisce la dittatura.
Alcuni gatekeepers possono trattare argomenti che preoccupano i cittadini, ma lo faranno in modo parziale. E’ il caso del personaggio assai inquietante Berlusconi, che nel nostro paese si è posto in modo ambiguo e truffaldino, facendo credere di essersi arricchito perché capace nell’imprenditoria, mentre in realtà dietro la sua storia tutti sanno che ci sono aspetti poco chiari, che lo vedono legato ad ambienti mafiosi e massonici. La sua storia è stata raccontata da Marco Travaglio e da altri, che però non hanno messo in luce che egli aveva un ruolo preciso nel sistema, che era quello di evitare che in un paese come l’Italia, che da sempre preoccupa i colonizzatori anglo-americani, ci fosse il pericolo del mancato controllo della TV e di altri importanti media.
E’ ovvio che se un personaggio come Berlusconi poteva acquisire nel giro di pochi anni un potere talmente elevato da condizionare gli italiani con le sue TV, era perché il sistema glielo permetteva, anzi, traeva dal suo ruolo enormi vantaggi in fatto di controllo della popolazione.
L’Italia degli anni Settanta non era piaciuta affatto all’impero statunitense, che attraverso la strategia della tensione aveva fatto di tutto per piegare le lotte popolari che miravano ad ulteriori miglioramenti lavorativi ed economici, che gli stegocrati non erano disposti a concedere.
Occorre considerare che molti gatekeepers utilizzano tecniche emotive per generare fiducia e ottenere credibilità. Come scrivono gli studiosi Anthony R. Pratkanis e Elliot Aronson: “Un propagandista non si fa scrupolo di sfruttare il nostro senso di insicurezza, di evocare le nostre paure più profonde o di offrire false speranze… l’obiettivo diventa dimostrarsi superiori e giusti, non importa come”.(6)
Possono essere utilizzate critiche verso gli stessi personaggi di regime. Ad esempio, Berlusconi è stato utilizzato dai gatekeepers pagati dalla “sinistra” per diffondere lo spauracchio del “piccolo” despota.
Sono stati assoldati gatekeepers per fare in modo che il personaggio apparisse nei suoi peggiori aspetti (non era certo difficile trovarli). In questo caso si volevano far apparire migliori i politici di sinistra, rispetto ad un personaggio assai discutibile.
Questo metodo favorì la vittoria di Prodi nel 2006, e gli italiani ebbero modo di rendersi conto di quanto poco democratico fosse anche Prodi.
Anche oggi le sinistre usano lo spauracchio Berlusconi per non far vedere che il sistema partitico, essendo manipolato dall’alto, non può che produrre esiti antidemocratici, a prescindere dal personaggio che vincerà le elezioni. In altre parole, in tutti i casi, non saranno tenuti in gran conto gli interessi dei comuni cittadini, ma soltanto quelli delle banche, delle grandi corporation e delle autorità che controllano il nostro paese.
Per capire veramente il fenomeno Berlusconi bisognerebbe capire cosa accadde negli anni Settanta, periodo in cui molti lavoratori protestavano per l’uso autoritario del mezzo televisivo, essendo consapevoli del potere che esso dava.
Negli anni Settanta si parlò di “crisi della televisione”, ad intendere le numerose critiche e auspici di riforma avanzati alla TV di Stato. Si criticava l'uso autoritario del mezzo televisivo, che privava la società civile di prenderne parte e di avere potere decisionale sui programmi. Si denunciava la strumentalizzazione del mezzo da parte della classe egemone, che lo utilizzava per rafforzare il proprio potere e per passivizzare i cittadini. Molti autori, auspicando un uso "democratico" del mezzo, denunciarono l'uso verticale della TV, e che i cittadini comuni non potevano usarla per le loro esigenze, dovendo subire una programmazione fatta dalle autorità, a difesa del sistema di potere.
Ad esempio, scriveva il giornalista Giovanni Cesareo:
"L'accentramento (della TV) ... è totale... sarebbe stato possibile instaurare collegamenti fissi con qualsiasi luogo... Le reti televisive sarebbero diventate... reti di comunità... Nei fatti, oggi, la 'circolarità' della comunicazione televisiva è una 'circolarità' interna, che, semmai, si apre ai centri di potere o ad alcuni luoghi ove si svolgono spettacoli e manifestazioni sportive... La televisione... è stata ridotta a mezzo di distribuzione a senso unico di messaggi 'autoritari'... Sappiamo anche... che in questi ultimi anni in Italia si sono avite numerose manifestazioni operaie contro la RAI-TV; si sono avuti agitazioni e scioperi dei dipendenti dell'azienda radiotelevisiva; si è accentuata, in linea generale, la critica nei confronti della programmazione televisiva... le 'idee dominanti' permeano anche i programmi di evasione... le classi oppresse sono costrette a vivere e a muoversi in un sistema sociale che impone le sue leggi."(7)
Anche i sindacati auspicavano una riforma della televisione. In un documento scritto da un gruppo di lavoro CGL-CISL-UIL, titolato "Appunti per la riforma della RAI-TV", si legge:
"L'ente RAI-TV, pur mantenendo il suo carattere nazionale, deve prevedere ampie ed autonome articolazioni al fine di garantire la massima partecipazione dei lavoratori, delle loro organizzazioni, delle associazioni culturali e ricreative, nella fase di ideazione e di realizzazione dei prodotti formativi e informativi".(8)
Per eliminare le proteste, occorreva creare un nuovo panorama televisivo, in cui il privato avrebbe avuto rilievo, e avrebbe abbassato il livello qualitativo dei programmi, spazzando via definitivamente la velleità popolare di poter avere voce in capitolo all’interno di un mass media così importante come la TV.
Prima che si imponesse Berlusconi in Italia, come racconta lo scrittore Lawrence K. Grossman, ci furono diversi altri casi di personaggi simili, alcuni dei quali raggiunsero il “successo” con mezzi analoghi. Ad esempio, negli Usa, dagli anni Ottanta, il miliardario Ross Perot utilizzò le stesse tecniche di Berlusconi, candidandosi e criticando la “vecchia” politica, facendo frequenti apparizioni in diversi programmi televisivi, e mostrandosi talvolta in comizi allegri come feste e in bagni di folla. Nonostante Perot non fosse riuscito ad avere una lunga carriera politica, il suo modello fu seguito da molti. Racconta Grossman: “Berlusconi… ebbe un enorme vantaggio rispetto a Perot, in quanto utilizzò per autopromuoversi, contemporaneamente e al massimo, le tre maggiori televisioni commerciali italiane, alcuni importanti quotidiani e periodici, nonché una grande concessionaria di pubblicità, tutti di sua proprietà”.(9)
Anche in Brasile si ebbe un caso analogo, il proprietario di un impero mediatico, Roberto Marinho, utilizzò il suo potere per condizionare politicamente addirittura attraverso un gruppo parlamentare.(10)
Concentrare i media nelle mani di pochi è utile per poterli meglio controllare, concedendoli a persone di “fiducia”, veri paladini nella difesa del sistema.
In sintesi, Berlusconi è come un tassello che andrebbe inserito nel puzzle per poterne comprendere appieno il significato. Rimanere nel dettaglio e continuare a dissertare sul personaggio dicendo “non sottovalutiamolo”, o “stiamo attenti a lui”, significa perlomeno trascurare quegli aspetti gravissimi del sistema che hanno creato tale personaggio e lo usano per determinati scopi. In altre parole, il gatekeeper vi potrà raccontare per filo e per segno tutte le magagne di Berlusconi o di altri infimi personaggi, ma eviterà accuratamente di estendere il discorso alla creazione di tali personaggi, affinché non comprendiate il marcio che c’è alla radice del sistema e non risaliate agli stegocrati.
Smascherare i gatekeepers può essere facile se non si è soggiogati ai meccanismi tipici della cultura di massa. Può essere difficile quando un determinato personaggio che svolge funzioni di gatekeeping raggiunge una notevole popolarità e ha i suoi “fans”, esercitando una certa suggestione e influenza. Addirittura, in alcuni casi gli stessi “fans” diventeranno piccoli gatekeepers, pronti a reagire contro coloro che smascherano la malafede dei loro idoli, utilizzando metodi propri della cultura di massa, ovvero cercando di colpire la persona, non potendo confutare i concetti.
In altre parole, se c’è l’effetto “interazione parasociale” (IPS) (si veda a questo proposito http://antonellarandazzo.blogspot.com/2008/07/intrallazzi-mediatici.html ), risulterà più difficile smascherare il gatekeeper.
L’effetto IPS crea un legame emotivo con il personaggio mediatico, basato sull’immagine creata dai media, e sulla fiducia suscitata dal gatekeeper.
E’ ovvio che la persona comune non sospetterà di un personaggio che, ad esempio, si propone come colui che svela gli inghippi del potere, e critica aspramente i politici. In tal caso si crea fiducia, e dato che il sistema potenzierà una notevole disinformazione, molti non si accorgeranno dell’inganno.
L’effetto IPS fa dimenticare che le persone che appaiono spesso sui media non possono essere veramente “nemici” del sistema, in quanto personaggi ospitati da chi regge le fila della realtà mediatica. In altre parole, sarebbe assurdo ritenere che coloro che spendono miliardi di euro per tenere sotto controllo l’opinione pubblica tramite i mass media, poi facciano l’errore grossolano di dare importanza mediatica a chi ostacola il loro potere. Essi sanno benissimo quanto è importante ciò che appare nei media. E’ chiaro che tutti i personaggi che hanno particolare rilievo positivo sui media di massa sono in realtà gatekeepers. Per verificarlo con certezza si deve semplicemente ascoltare attentamente quello che dicono e fare la “lista” di quello che non dicono o che mistificano. E’ chiaro che più si è informati correttamente e più si è capaci di smascherare i gatekeepers, e viceversa, meno si è al corrente dei fatti e più si dà fiducia ai gatekeepers.
Un metodo molto utilizzato dai gatekeepers è quello di trattare argomenti che fungeranno da distrazione rispetto alle vere questioni politiche o economiche. Ad esempio, possono parlare dell’amante di Berlusconi, o di argomenti che vedono polemiche e litigi fra “destra” e “sinistra”, ma non parleranno di ciò che il governo non sta facendo per tutelare la salute dei lavoratori, o i cittadini dall’aumento delle bollette e dei generi di prima necessità.
Parlando delle beghe politiche non parleranno, ad esempio, di come sta procedendo il piano degli stegocrati di creare una dittatura mondiale. I media occidentali non hanno mai parlato dell’accordo fatto nel 2005 dalle autorità statunitensi, canadesi e messicane per unificare politicamente, economicamente e finanziariamente i loro paesi, facendo nascere l’Unione Nordamericana. Ciò farebbe parte del cosiddetto "Nuovo ordine mondiale" che prevederebbe l'unificazione finale fra Unione Europea, Unione Africana, Unione Asiatica e Unione Nordamericana, sotto un unico governo. Ovviamente, nessun gatekeeper ve ne parlerà mai, anzi, essi cercheranno di negare o ridicolizzare ogni aspetto scomodo del sistema quando verrà a galla. Sarebbero capaci di negare persino l’evidenza, e accusare non chi crea il sistema criminale, ma chi lo svela. Fanno passare per fanatici o bizzarri tutti coloro che sollevano verità scomode.
Alcuni argomenti di cui i gatekeepers non parlano (e quando vengono rivolte loro domande su questi argomenti tendono a denigrare chi solleva tali problemi definendoli “complottisti”, “fanatici”, o facendoli passare per persone esageratamente diffidenti) sono:
- Progetto stegocratico di una dittatura globale con un unico centro di potere.
- Signoraggio.
- Verità sull’11 settembre.
- Repressioni attuate dagli eserciti occidentali nei paesi del Terzo Mondo.
- Vero significato del termine “terrorismo” (vedi a questo proposito http://www.disinformazione.it/significato_terrorismo.htm ).
- Scie chimiche.
- Sistemi dittatoriali creati e controllati dalle autorità statunitensi.
- Vero volto degli organismi internazionali (FMI, BM. ecc.).
- Verità sullo Stato d’Israele.
- Verità sulla condizione coloniale dell’Italia.
- Verità sui legami fra mafia e autorità statunitensi.
- Vera autodeterminazione dei popoli.
- Tecniche di controllo mentale per evitare che il sistema possa essere minacciato.
- Crimini dei cartelli farmaceutici.
- Uso criminale della Scienza e della produzione alimentare.
Se non vi dicono la verità su questi argomenti, per quanto possano sembrare onesti, si tratta senza dubbio di gatekeepers.
L’unico modo per difendersi da questo fenomeno è quello di cercare per quanto possibile di informarsi correttamente e di dubitare di qualsiasi personaggio che gode di un certo rilievo mediatico, potendo appurare che egli apparirà reticente sulle sopraelencate questioni.
Articoli correlati:
http://www.disinformazione.it/manipolazione_opinione.htm
http://antonellarandazzo.blogspot.com/2008/07/castronerie-varie.html
http://antonellarandazzo.blogspot.com/2008/07/intrallazzi-mediatici.html
NOTE
1) Wolf Mauro, “Teorie delle comunicazioni di massa”, Bompiani, Milano 1995, p. 152.
2) Cit. Morresi Enrico, "Etica della notizia", Edizioni Casagrande, Bellinzona 2003, p. 182.
3) Boella Laura, “Neuroetica”, Raffaello Cortina Editore, Milano 2008, p. 17.
4) Per capire il termine “stegocrate” si veda http://antonellarandazzo.blogspot.com/2008/03/lipotesi-stegocratica-parte-prima-il.html
5) Cit. Murialdi Paolo, "La stampa italiana dalla liberazione alla crisi di fine secolo", Laterza, Bari 2003, p. 154.
6) Pratkanis Anthony R., Aronson Elliot, “L’età della propaganda”, Il Mulino, Bologna 2003, p.100.
7) Cesareo Giovanni, "La televisione sprecata", Feltrinelli, Milano 1974, pp. 16-149.
8) Cesareo Giovanni, op. cit., p. 35.
9) Grossman Lawrence K., “La Repubblica elettronica”, Editori Riuniti, Roma 1997, pp. 26-27.
10) A questo proposito si veda: http://www.monde-diplomatique.it/LeMonde-archivio/Settembre-2001/pagina.php?cosa=0109lm26.01.html&titolo=Libertà%20di%20stampa,%20censura%20del%20denaro
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43 commenti:
Antonella, è vero che Bankitalia può distribuire dividendi ai partecipanti al capitale (cioè gli azionisti, che poi, a parte l'INPS, sono banche private) fino al 10% del capitale?
Scusa se la domanda è molto specifica rispetto all'articolo ma è scaturita da letture che ho fatto come approfondimento mentre scrivevo un commento ad esso.
Ciao Antonella, un abbraccio per il tuo articolo.
Scusa il mio tono sempre di lode nei tuoi confronti, ma e' spontaneo.
Voglio suggerirti un argomento di riflessione forse e ripeto "forse" quello cruciale
come la mettiamo, a buoni e cattivi?
perche' se ci siamo messi daccordo sugli stegocrati, non abbiamo detto se essi sono persone o no, a tal proposito in Matrix hanno furbamente scelto di evitare il problema morale, identificandoli come macchine, o ne sono convinti?
Perche' come magari avrai gia' intuito dove voglio andare a parare, se parliamo di un sistema di una matrice "extra" umana allora la lotta e' almeno moralmente salva, ma altrimenti come la mettiamo?
Tu sei una fiorettista da medaglia a infilare la lama nelle pieghe fasulle della nostra coscenza e a svegliarci dai nostri torpori piu' o meno profondi, ma adesso che il cerchio si stringe e ci si siede alla scacchiera ogni mossa e' "mossa", o non ci sediamo?
sono persone? allora o si complica o non sono poi cosi' cattive...
o li salviamo o si va allo scontro
e in una terra senza armi magari con qualche spinta risolviamo tutto
ma nella nostra realta' uno scontro credo preveda milioni di morti.. non lo so... mi sbaglio?
forse se la risposta e' "sono uomini" ci converra' uscire dalla logica buoni e cattivi e sperare un una realta' diciamo tra semplici e complicati
certo definire chi ammazza 35000 bambini di fame ogni giorno, ogni santo maledettissimo giorno, "complicato" e' un po' naive...
ma se non ci mettiamo daccordo sulla questione io mi sento senza energia senza volonta' direi..
arrivato a questo punto mi ricordo dell' "eugenio nazionale"
Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.
Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri e a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!
Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
si' qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
cio' che non siamo, cio' che non vogliamo.
nn so come iniziare questo commento, se dare del tu o del lei, penso che essendo io un piccolo studente di 26 anni mi rivolgero a lei come ad una professoressa.
Avevo già sentito parlare dei Gatekeppers da Paolo Barnard, che attaccava grillo, travaglio ed altri, ma io mi chiedo sempre di chi ci dobbiamo fidare se tutti possono essere dei potenziali gatekeepers. Grillo viene attaccatto perchè non parla più di signoraggio, travaglio idem, la mia idea che l' italia sia un paese anomalo in tutte le versioni anche quelle più nascoste del potere. Per quanto riguarda il signoraggio credo che si sia una piaga, ma a questo si aggiungo una classe politica meschina, troppo corrotta e da un certo punto di vista anche troppo ignorante.
Se il signoraggio è un problema mondiale mi chiedo sempre perchè l' italia ha il debito pubblico più alto d' europa,e perchè in paesi come francia e germania inghilterra, non ci sono gli scandali italiani, perchè nn hanno la stessa nostra economia o le stesse politiche sociali?
Io mi sono fatto l' idea che in questi paesi siano rimasti una serie di check e balance che non permetto il superamento di una certa soglia di volgarita e corruzione, penso che in questi paesi si mantenga una "liberta percepita" del popolo che non si sente oppresso o mal governato anzi che vede che vi è un ritorno nelle politiche sociali, penso che le banche non siano cosi stupide da portare un paese alla fame, perchè un popolo affamato e incontrollabile, per meglio spiegarmi le banche sanno benissimo che se impoveriscono un popolo questo non investira più e i loro guadagni ne risentiranno,e come il pastore che nn da più "mangiare" al maiale, ma quando è il momento di macellarlo lo pretende bello grasso.
Io mi chiedo come fa un ragazzo come me che è nato e cresciuto nell' era Berlusconiana,a sapere se non ha degli intelletuali di riferimento, qualcuno che possa insegnare lo spirito critico, se nn ci sono più insegnanti come si fa a crescere, se nn ci si puo fidare più di nessuno,come facciamo noi giovani ad imparare a unire i fatti, ad avere una visione del mondo vera,cioè a crescera come cittadini e nn come sudditi.
il mio più che un commento è la ricerca di un consiglio da studente a professoressa.
la leggo sempre
Daniele
Come sempre stimolante. Le do la mia opinione in merito:
Quelli che lei e Lewin chiamate Gate-keepers sono persone che:
1 classificano alcuni argomenti come fuori portata, ovvero "non parlo di fisica quantistica, di politica, di ingegneria genetica perchè non sono il mio campo, così come non lo è quello della alta finanza internazionale" e si occupano di cose che li toccano più da vicino, perdendo così un pezzo di verità.
2 Hanno adattato la loro forma mentis ad uno stato servile e funzionale a quello che è il sistema dei poteri forti, per sopravvivere a questo mondo si fa così, perciò pochi pensieri e cerchiamo di essere ugualmente positivi, perchè anche se il mondo è in parte sbagliato si può contribuire in modo giusto.
3 Hanno una visione chiara e lucida della questione e credono fortemente in questo sistema del mondo, dove solo così l'uomo potrà raggiungere la massima conoscenza. Magari queste persone vengono anche pagate per non dire alcune verità.
Berlusconi è stato un capitalista come lo sono stati in tanti. Sicuramente era funzionale al capitalismo, perseguiva il profitto ed evidentemente era anche bravo. Il vero problema è che i cittadini sono stati presi in giro riguardo alla democrazia, e che lui ha continuato a divinizzare il lavoro come strumento per nobilitare l'uomo, quando gli stessi programmi che produceva non li faceva guardare ai suoi figli, e quando in realtà il profitto aveva già visibilmente rimpiazzato l'interesse per la qualità di diversi prodotti creati, come lo si è visto in ambienti finanziari dove la mediolanum non è stata esente da "pacchi", nel calcio di Moggiopoli, nelle speculazioni edilizie ed all'interno di alcune sue trasmissioni come gli attuali telegiornali che hanno una condotta quanto meno "discutibile"
Risposta a Cervo: Se non mi sbaglio le quote sono in percentuali rispetto alla partecipazione al capitale. Prova a dare un'occhiata su
http://www.mednat.org/finanza/banca_italia.htm
Risposta a Daniele: dammi pure del "tu", qui siamo tutti amici (spero!).
Capisco il tuo stato d'animo, ma non devi demoralizzarti, in fondo oggi è possibile anche informarsi correttamente o leggere libri "indipendenti". E' anche possibile trovare persone che ci capiscano, non tutti sono storditi dalla "cultura" di massa. Anche se può sembrare retorico, penso che quest'epoca sia per noi una sfida che possiamo vincere se facciamo prevalere i valori umani.
I vostri commenti su questo articolo li ho trovati molto ok.
Sarebbe stato facile cadere nelle solite trappole della massificazione e aprire una sorta di caccia alle streghe. Quello che noto leggendo qua e là sul web è quanto oggi sia difficile essere razionali, sensati, lucidi nel capire le truffe che subiamo tutti i giorni. E’ più facile agire in modo impulsivo, soccombendo alle suggestioni mediatiche e adattandoci, magari senza accorgercene, alle realtà paradossali che ci vengono offerte.
Ci si può chiedere: “quello è un gatekeeper?”, o “quell’altro lo è o non lo è?”, come se si stesse giocando agli indovinelli. Soltanto se si supera l'impulso emotivo si diventa davvero capaci di vincere i condizionamenti dei media. Non è affatto semplice come sembra, ma ci sono criteri razionali per capire le truffe (come quelli indicati nell'articolo).
Risposta a Livroteca: Chi uccide bambini, tortura e commette genocidi è un mostro, anche se può avere sembianze umane, rimane un mostro.
A mio avviso, nella realtà attuale esistono poche persone che sono talmente involute da riuscire a commettere azioni criminali che la stragrande maggioranza degli esseri umani non commetterebbe mai.
Esistono infinite prove a sostegno di ciò. Leggete il libro "Dittature" o "La nuova democrazia".
Ciao Antonella,
i tuoi post sono interessanti e stimolanti come sempre. Laureandomi in relazioni internazionali e iniziando la carriera di giornalista freelance, quello che viene da chiedermi è: come si fa a trovare le prove che sostengono quanto affermiamo sui crimini americani come anche la loro complicità con la mafia? Ho letto Chomsky, e anche lui ne fa riferimento. Ma volendo scrivere un articolo a proposito, dove mi posso rivolgere per le ricerche? In questo senso è molto più semplice attaccare Berlusconi, alla fine è solo una pedina nel gioco. Ma il Potere? Si possono solo fare affermazioni sulla base di quello che si osserva o ci sono fonti attendibili disponibili e non appositamente nascoste?
Grazie
Angela
Antonella ha detto: "Se non mi sbaglio le quote sono in percentuali rispetto alla partecipazione al capitale. Prova a dare un'occhiata su
http://www.mednat.org/finanza/banca_italia.htm"
Purtroppo quella pagina usa delle informazioni esatte, come gli stralci dallo statuto della Banca d'Italia, per trarre delle conclusioni assolutamente stupide benchè attraenti per la pancia delle persone.
La mia domanda era: "c'è un limite alla quantita di dividendi che, nel loro complesso e ovviamente in quantità proporzionale alla partecipazione al capitale, gli azionisti possono percepire?"
Se trovi la risposta a questa domanda - cosa che non richiede molta "ricerca", in realtà - capisci cosa intendo dire (e ovviamente perchè te l'ho fatta).
Credo che si possa benissimo fare il "gatekeeper" e distrarre l'attenzione delle persone dalla realtà pur parlando degli argomenti che hai elencato. Quella pagina, come diversi siti che si atteggiano a fornitori di "informazione alternativa", lo dimostrano.
Non è sufficiente far balenare nella coscienza (o nell'immaginario?) di chi legge certi termini e poi avvolgerli in una nuvola di sciocchezze. Come non è sufficiente un video come "What the bleep..." per "pensare". Quelle cose sono sufficienti solo per chi si accontenta di rimanere imbambolato di fronte all'ipotesi di un mondo migliore se...
Ciao!
complimenti, ti sto seguendo da poco, trovo questo blog illuminante.
Domanda:
come possibile che esita un piano per una dittatura globale quando Angloamericani, Russia, Cina non sembrano andare molto d'accordo ?
Risposta ad Angela: Il lavoro a cui fai riferimento è molto impegnativo. Cercare materiale spesso non è semplice: devi impegnarti molto, devi leggere molto, devi fare ricerche su Internet, devi frequentare le biblioteche, gli archivi e talvolta anche cercare libri d'epoca. Insomma, devi avere molta passione perché il tempo da dedicare non è poco. Buon lavoro e buona fortuna!
Risposta a Cervo: non mi sembra ci sia un limite, comunque per essere sicuro della risposta e per approfondire puoi leggere qualcuno di questi libri scritti da persone competenti:
De Simone Domenico, "Un’altra moneta. I Titan, la rivoluzione della finanza", Edizioni Malatempora, Roma 2003.
De Simone Domenico, "Parmacrack - non piangete sul latte versato", Malatempora, Roma 2004.
Salanitro Niccolò, "Società per azioni e mercati finanziari", Giuffrè, Milano, 1998.
Tarquini Bruno, "La moneta, la banca e l’usura", Ed. Controcorrente, Napoli 2001.
Se non sei soddisfatto della risposta puoi cercare altri siti e blog sul web che trattano l'argomento, ce ne sono tanti e alcuni molto competenti.
Antonella è possibile che esistano dei getekeppers "buoni"?, in questo caso non voglio difendere grillo, ma una volta ascoltando un'intervista Antonio Miclavez, questo disse ( le parole nn sono testuali), che grillo conosceva perfettamente il problema del signoraggio e le manovre dei poteri, ma pensava che il popolo italiano, fosse un popolo ancora immaturo per conoscerecere i fatti, che ne sarebbe rimasto "sconvolto". Io ho pensato in quel momento che forse grillo non avesse tutti i torti.
L' italia ha vuto un decadimento culturale dal 1992 in poi, è un paese in cui possono entrare in parlamento, deliquenti con condanne definitive approvate da fatti, e ritenersi immacolati come un foglio bianco, anzi riusciure, grazie ad una schiera di pennivendoli e scrivani a loro servizio di far passare l' idea che il reato è diverso a seconda di chi lo commette.
Io mi chiedo se in italia si è perso il faro che permettere il distinguo tra buono e cattivo, tra quello che è lecito e illecito, se non si riesce a buttare fuori da un parlamento corrotti affermati, anzi tra il popolo bue c'è chi li difende, e non riesce a capire che un corrotto o un mafioso è meglio che non gestisca il denaro pubblico, come si può riuscire a far capire quali sono gli intrighi internazionli più subdoli, le truffe monetarie, o comunque le manovre del potere più oscure, se anche quello che è alla luce del sole non viene percepio come male? In questo blog si discute di queste problematiche, ma il pubblico che ti segue è da un punto di vista un pubblico intelletuale, che ha superato un certa soglia di conoscenza dei fatti e si può spingere più in là, perchè ha maturato una consapevolezza dei fatti, ma chi questa consapevolezza dei fatti ancora non l' ha maturata, chi non conosce i fatti base, non distingue un politico corroto da uno pulito, in questo caso credo venga il lavoro dei grillo, travaglio, stella, per questo si possono ritenere adesso dei getekeeper "buoni", poi in un futuro quando il popolo italiano avrà maturato un concetto di democrazia almeno minimo, simile a quello dei paesi europei, penso che allora scopriremo il vero volto di grillo e travaglio, quando arrivati ad un certo punto saranno costretti per forza a parlarne, ed allora che l' insospettabile, sarà sospettabile.
Come si fà a combattre un mafiozizzazione incessante del popolo italiano, se almeno qualcuno all base non lo fà?
Spero in un tua risposta, perchè da quando ti leggo è ho scoperto dei getkeepers emolte altre cose, che questo pensiero mi frulla per la testa.
ciao
Daniele
Ignoravo la parola, conoscevo il significato.
Dopende da cosa intendi per "buoni", se intendi "ignari di esserlo" allora esistono. Ne parlo anche nell'articolo facendo riferimento a chi non è consapevole di alcuni aspetti del sistema, oppure a chi diventa "fans" di un gatekeeper e per "difenderlo" lo diventa a sua volta.
D'altronde, come ho scritto, c'è un modo razionale per riconoscerli: omettono o mistificano gli aspetti inconfessabili del sistema attuale.
Non c'è da chiedere a me chi lo è e chi non lo è, potete stabilirlo da soli rispondendo alla domanda: questa persona sta nascondendo qualcosa dei crimini del sistema attuale?
Oppure, per riconoscere quelli ignari potete chiedervi: questa persona è consapevole di nascondere determinati aspetti criminali del sistema? Percepisce denaro per questo? E' una persona messa molto in risalto dai media?
Risposta a Cinetica: La tua domanda è più che legittima, ma la risposta è assai spiacevole: purtroppo la Storia ci insegna che in molti casi gli stegocrati si sono messi "d'accordo" utilizzando le guerre.
Fai le tue debite considerazioni...
Non voglio allarmare nessuno, però credo si possa capire che se i popoli non si svegliano quello che li aspetta non è piacevole.
Aproposito di GAtekeepers
Ho letto queste parole in un libro apparentemente erudito e informato:
Le Società Segrete di Klaus Rudiger Mai
"Le teorie complottiste seguono sempre lo stesso modello: prima di tutto si afferma che un determinato gruppo di persone è responsabile di un determinato avvenimento. Poi si dice che l'avvenimento in questione non è che l'espressione visibile di un progetto cospiratore assai più ampio che questa gente persegue in segreto, cioè di nascosto.E come terza e determinante illazione, si aggiunge che gli obiettivi di questo gruppo sarebbero in contrapposizione con il benessere dell'umanità. Di conseguenza i presunti cospiratori sarebbero responsabili di tutti i mali, dalle carestie alle sconfitte in guerra. In breve , agli occhi dei sostenitori delle teorie complottiste, essi rappresentano un pericolo estremo, e ciò giustifica l'applicazione di mezzi estremi per contrastarli."
"La nascita di una teoria complottista presuppone l'esistenza di un capro epiatorio. I presunti cospiratori sono sempre un bersaglio facile: massoni, Illuminati,ebrei,comunisti, capitalisti della finanza, imperialisti, ricchi, CHE HANNO LA RESPONSABILITA' DELLE DIFFICOLTA' O DEI FALLIMENTI DELLA VITA DI CHI DENUNCIA LA CONGIURA'.La menzogna della congiura mondiale giudaica, così come sarebbe stato dimostrato dai Protocolli dei savi anziani di Sion, ricorre dumque a un meccanismo già sperimentato."
Nel libro in questione vengono citati molti fatti scomodi che vanno dai Rosa Croce agli Illuminati fino ad arrivare a Calvi, Gelli, Marcinkus e la P2. L'autore ci sembra ai nostri occhi uno che se ne intende, noi ci affidiamo a lui perchè ne sappiamo di meno certamente, ma la sua tenera e amorevole mano ci dice poi che chi pensa che esistono dei comlpotti è solo un povero fallito che accusa altri dei propri fallimenti. E chi mai questo fallito verrebbe in mente di accusare? I massoni? Gli Illuminati?, i capitalisti della finanza? I ricchi? O gli stegocrati come intendi tu? Ma suvvia siamo proprio degli stupidoni ingenui a pensare tali insulsaggini e le nostre disgrazie, come direbbe Margaret Thacher, dipendono solo da noi stessi, la società non esiste, ed esisto solo io!
Infatti se ho una vita precaria e non riesco a pagare l'affitto è solo un mia carenza adattativa e sono un fallito; il ricco intendeva magnanimamete solo darmi un lavoro; non pensava certo, insieme ad altri ricchi, in sedizioso complotto, a guadagnare sempre di più sfruttando meglio i suoi operai e renderli sempre più ricattabili.
Un Vietnamita che riceve una bomba sulla testa se incolpa gli Usa è solo perchè è un debole che vuole cercare capri espiatori e via cosi; chissa come mai non si cita in questo libro il dato di fatto che tutti i mass media gestiti dal potere, e in cui un poveraccio non avrà mai accesso, lavorano per creare i capri espiatori nelle fasce più deboli della popolazione, non certo negli illuminati; e cioè: immigrati, pacifisti, precari, barboni, nullatenenti, tutti responsabili di ogni degrado della civiltà. Se solo a qualcuno venisse la balzana idea che invece i responsapili sono i capitalisti e i banchieri ci pensa Rudiger Mai a togliergli tale stupida e infettiva idea, che se proliferasse, orrori e campi di sterminio potrebbe avere come conclusione.
Federico Traverso
Buon giorno Antolella,
scrivo per accodarmi a quanto dice Daniele.
Trovo che Grillo Travaglio e Santoro non parlano di signoraggio,di massoneria forse mperchè sono loro stessi massoni.
Stamo vivendo un'epoca dove forse si stanno facendo una finta guerra fra due Loggie contrapposte.La loggia di Berlusconi e quella di Prodi (illuminato?).
Alla fine nulla si muove o meglio: tutto cambia per non cambiare nulla.
La saluto e la ringrazio per i suoi scritti.
Natale
Brava Antonella. Un altro ottimo articolo. Ne prendo spunto per sottolineare un fatto che mi colpì molto.
Riguarda uno dei gatekeepers per eccellenza: Marco Travaglio.
Una volta in uno dei suoi passa parola (non ricordo quale) se ne uscì dicendo: "prendere le impronte digitali ai bambini ROM è razzismo, per non discriminare le impronte vanno prese a tutti."
Detto fatto, la finanziaria prevede dal 2010 nuove carte d'identità comprensive di impronta.
E alla fine chi custodirà e gestirà questa nuova schedatura? Un centro di Washington che è sotto il controllo dell'FBI.
Vero che le direttive europee stanno andando in quella direzione (figuriamoci quelli), ma non mi sembrava il caso di sponsorizzare una simile iniziativa.
E bravo Marco.
Ciao Antonella.
Mi domando perchè quando fai l'elenco degli argomenti non trattati dai Gatekeeping non menzioni la massoneria.
Anche perchè il collante che lega tutti questi argomenti, e che permette un'omertà quasi totale, è proprio il controllo massonico delle istituzioni. In viertù del giuramento massonico, infatti gli iscritti alla massoneria non possono denunciare gli altri massoni, il che fa si che quando alla TV parlano di un delitto di chiara ispirazione massonica, tutti fanno finta di non vederlo e provvedono a depistare e inquinare le fonti di notizia.
UN saluto
http://it.youtube.com/watch?v=oGkLjvPP0cs
Travaglio Ottimo giornalista..Noi complottisti.
Risposta a Paolo Franceschetti: ho scritto "alcuni" degli argomenti non trattati, non ho la pretesa di averli elencati tutti.
Di sicuro ce ne sono molti altri, oltre a quello da te indicato.
http://it.youtube.com/watch?v=sgKHagrVeA4
Il sistema dei sistemi.
prendiamo anche sul ridere.
Tutti nel letto di lucia..
http://it.youtube.com/watch?v=YF_Zla19qfU
Stima Per Travaglio..Ma fanculo gli USA e il neoliberismo
http://it.youtube.com/watch?v=sbmH-9Igvjs
Spero che vi piacciano..senò scusate-.
Sempre sui GateKeepers ho visto in questi giorni un'intervista di Barnard in cui solleva lo stesso problema: http://it.youtube.com/watch?v=7KO-NdwjUjw
In questi giorni ho visto un video di Barnard in cui parla anche lui dei GateKeepers: http://it.youtube.com/watch?v=7KO-NdwjUjw
grill0 e travagghio sono due SERVI di IGB. ma perché.. c'è chi crede ancora siano dalla nostra parte? MA PER FAVORE!
Bell'articolo.
Non sono pero' ottimista. Anche se oggi c'e' un mezzo come Internet che consente di accedere ad una enorme pluralita' e massa di informazioni, e' sempre necessario da parte dell'utente il suo sforzo personale in termini di tempo dedicato alla ricerca e rielaborazione delle stesse informazioni. Questo tempo manca ai piu' e comunque sempre poco rispetto al tempo di esposizione passiva ai media tradizionali. Chiunque conosca un minimo i processi che sono alla base dell'apprendimento sa che il numero di ripetizioni e' un elemento essenziale. In piu' c'e' da considerare l'elemento di passivita' dell'uno (la TV) rispetto a quello attivo della ricerca personale. Insomma stiamo cercando di competere con un mezzo (la TV) che in termini di numero di ripetizioni e "qualita'" dei messaggi e' di gran lunga piu' "efficace" nella formazione della coscenza popolare. Se a questo ci aggiungiamo il supporto dato dalla carta stampata (giornali e quotidiani) i dati sono decisamente contro un risveglio delle coscenze. In molti casi, non trascurabili nel numero, non c'e' neanche la volonta' al risveglio, trattandosi di cose di cui l'uomo comune non percepisce l'influenza sul suo vivere quotidiano, relegando la cosa ad ambiti (il sistema, il potere) nei confronti dei quali lui si sente comunque impotente, non percependo come utile al cambiamento la sua presa di coscenza.
'Lo stesso Montanelli denunciava l'autocensura dei giornalisti di regime.'
Pensava a se stesso? Quando andò in Svizzera, il profugo di lusso incontrò allen dulles, e divenne un 'antifascista', ma di quello ripulito, monarchico e filoyankee al punto giusto.
Seppe ricompensare i suoi padrini imbastendo campagne meidatiche contro il PCI e contro Mattei, (pochi giorni prima che esplodesse con il suo aereo).
Travaglio ne è degno epigono: spara sul belruska e poi sui suoi 'amici-pecore' della sinistra.
Assieme a lui va annoverata la filiera Grillo-Ricca-Dipietro; una fasleflag ideologica marchiata Soros.
Il Berluska è inviso ai veri potentati italici (Banhce, Fiat), perchè nel 1994 gli sconvolse i 'giochi apparentemente fatti'.
L'incredibile coppia Ueltorni-Dalemoni stava per sgrafignare la poltrona del potere, spinata da... Dipietro... ma il barzellettiere d'Arcore li ha fregati. Da allora masticano amaro, anche perchè si sono dimostrati degli incapaci all'ennesima potenza.
Travaglio fa ricordare a Berluska chi sono i suoi nemici, veri, e ai ueltroni-prodi-dalemoni chi sono i loro padroni, veri.
Cara Antonella, interessante articolo sui gatekeepers, ma senza volerlo sei finita nella rete di qualcuno di loro. A mio avviso, i signori del signoraggio sono gatekeepers. Dirottano il discorso della questione monetaria su quella del signoraggio, quando invece è un problema di riserva frazionale, e di moneta creata dal nulla. Ti consiglio il libro "Prevedibile e Inevitabile" per capire i motivi della crisi, e la vera questione monetaria. Saluti.
FC
Non sono così ingenua da cadere nella "rete" di qualcuno, ad ogni modo leggerò il libro che segnali come ne leggo molti altri.
Se non l'hai ancora fatto leggi gli articoli
http://antonellarandazzo.blogspot.com/2007/11/psicologia-della-finanza-parte-ii.html
http://antonellarandazzo.blogspot.com/2008/02/la-finzione-politica-parte-prima.html
tieni conto però che su questo blog non si vuol convincere nessuno di nulla, e si pratica il rispetto reciproco delle idee.
beh, come rispetto delle idee non mi sembra molto elevato se si infila nei servi chi non condivida certe tesi
che poi tra queste ci siano - Signoraggio e - Verità sull’11 settembrw (suppongo nella forma dell'autoattentato), mi sembra rivelatore di una corrente di pensiero che annovera tra i suoi esponenti fior di pallonari e fantasiosi inventori
adesso non so se la signora sia una credente nei rettiliani, ma in quell'elenco ci sono tesi per le quali i loro feroci sostenitori non hanno mai fornito una sola dimostrazione, a cominciare dal signoraggio, che finisce nel bilancio pubblico e che non si capisce a questo punto perchè dovrebbe essere una questione tanto dirimente
o meglio, si capisce benissimo quando si nota che serve a sostegno di note teoria sull'usara e sugli usurai, declinata in nero
il bello è che tra gli argomenti citati non c'è l'emergenza ambientale, il che secondo me conferma che esista un gruppo di sedicenti "indagatori di verità" che alla fine sono più interessati all'inseguimento di fantasie adatte che all'analisi e alla comprensione di quello che accade davvero
non a caso il cd "movimento 9/11" si è rivelato funzionale ad evitare le discussioni sulle responsabilità bushiste negli attentati (che esistono oltre le fantasie dell'autoattentato e per questo non sono meno gravi), così come gli show sulle scie chiiche impediscono di parlare seriamente dell'inquinamento dell'atmosfera
sinceramente mi sembra più la fiera degli utili idioti che una congrega di vispi ai quali non la si fa e me ne fregherei alla grande se poi non avesse l'abitudine di insultare o ancora peggio di spammare (vedi signoraggio e 9/11) quando si trova in difficoltà
Antonella, grazie .... grazie ..., condivido in pieno molti tuoi passagi ed articoli, ho trovato spunto per molte idee e mi sono permesso di lincare il tuo blog - ed in particolare l'articolo "INSOSPETTABILI GATEKEEPERS" - nel mio BLOG: http://chiamapesaro.blogspot.com/
Mi farebbe molto piacere ricevere un tuo commento e se possibile un tuo articolo da pubblicare sul mio Blog sul Tema "Fenomeno Grillo e Le Liste Civiche ... cause ed effetti" che ne dici ??
Raffaele
Il tema è interessante, se avrò tempo scriverò qualcosa.
Per finire. La definizione che si trova in rete "signoraggio = differenza tra valore nominale e valore intrinseco" non ha senso. Ha senso nel caso dei falsari perché le banconote che hanno stampato le usano per ottenere in cambio beni pari al valore nominale. Ma la banca centrale poi le banconote se le riprende e restituisce i bot (pezzi di carta anch'essi) che aveva preso. L'unica cosa rimasta da considerare sono gli interessi che lo stato deve pagare alla scadenza dei bot. Analizzando http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/relann/rel07/rel07it/bilancio/rel07_23_bilancio.pdf
si deduce che le banche centrali sono tassate dagli stati e che gran parte degli interessi vanno allo stato.
Bellissimo lavoro sia intellettuale che editoriale, oltre che utile ai fini di una vera evoluzione dell'Umano in costante divenire. Buon lavoro e buon tutto che la forza Ci sostenga.
LA FACCENDA TRATTATA E' DI GRANDE IMPORTANZA, MA OCCORRE AGGIUNGERE UN ASPETTO STORICO. I GATEKEEPERS SONO SEMPRE ESISTITI ED IL CONTROLLO DELL'OPINIONE è SEMPRE AVVENUTO. Pertanto, mentre la denuncia della Randazzo è utile per far aprire gli occhi alla massa di coglioni che siamo costretti a subire giornalmente, occorre anche rendersi conto che OGGI abbiamo il vantaggio ( almeno finchè dura) di denunciare queste situazioni. Giorgio Vitali
Qual'è l'etimologia di stegocrate?
Per indicare l'attuale sistema di potere molti studiosi utilizzano la parola "oligarchia" o la definizione "gruppo egemone". In realtà la parola esatta sarebbe il neologismo "stegocrazia", parola che deriva dal greco "stégos", che significa "tetto, coperchio" (che nasconde) o "stèganos" (nascosto), e "kratos" (da kratéo, comandare, governare). Ossia "mi nascondo ma esercito il potere". Stegocrazia significa dunque "Potere esercitato da chi si nasconde, non appare".
Per approfondire si veda:
http://antonellarandazzo.blogspot.com/2008/03/lipotesi-stegocratica-parte-prima-il.html
http://antonellarandazzo.blogspot.com/2008/03/lipotesi-stegocratica-parte-seconda.html
Non dobbiamo tuttavia scordarci di sottostare a dinamiche al nostro infuori come specie dell'uomo sulla Terra, e nel senso che comunque, come la morte, ci influenzano enormemente di più.
"Quando saremo tutti colpevoli, sarà la Democrazia."
Albert Camus
"Non frega niente a nessuno. Tanto non c'è la prova né che sia andata in un modo, né che sia andata nell'altro."
Marco Travaglio sull'11 Settembre 2001
"Il Patriot Act, che tra i suoi scopi ha quello di prevenire, individuare e perseguitare il riciclaggio internazionale di denaro e il finanziamento del terrorismo [...]. La politica antiterrorismo americana passa anche da qui."
Roberto Saviano sull'11 Settembre 2001
"Fortunatamente, non è necessario inoltrarsi nell'analisi tecnica dei filmati disponibili, in quanto la teoria no planes appare confutabile nel suo insieme."
Massimo Mazzucco sull'11 Settembre 2001
"Sono sempre infastidito dal fatto che la gente venga distratta da falsi complotti come l’11 settembre […]."
Julian Assange sull'11 Settembre 2001
"Dalle dieci del mattino alle otto di sera, gli ufficiali americani capirono che gli attacchi non erano opera di terroristi mediorientali e che facevano parte di un tentato colpo di stato militare da parte di estremisti statunitensi capaci di provocare una guerra nucleare", di "imporre un ultimatum, di forzare la mano al Presidente degli Stati Uniti", di "imporre le proprie politiche al Presidente Bush."
Therry Meyssan sull'11 Settembre 2001
"Che lo abbiano pianificato in qualunque modo e che ne fossero a conoscenza, questo, mi pare altamente improbabile […]. La convinzione che questo possa essere stato organizzato apposta, ha un livello così basso di credibilità, che rischia di danneggiare chi lo sostiene."
Noam Chomsky sull'11 Settembre 2001
"[...] le tesi dei complottisti dell'11/9 così come enunciate nei noti filmati in Rete - dove si sostiene che il governo americano fu il mandante ed esecutore degli attacchi - non superano il primo essenziale vaglio: quello della plausibilità. Anzi, a fronte di esso naufragano miseramente."
Paolo Barnard sull'11 Settembre 2001
"Non frega niente a nessuno. Tanto non c'è la prova né che sia andata in un modo, né che sia andata nell'altro."
Marco Travaglio sull'11 Settembre 2001
"Il Patriot Act, che tra i suoi scopi ha quello di prevenire, individuare e perseguitare il riciclaggio internazionale di denaro e il finanziamento del terrorismo [...]. La politica antiterrorismo americana passa anche da qui."
Roberto Saviano sull'11 Settembre 2001
"Fortunatamente, non è necessario inoltrarsi nell'analisi tecnica dei filmati disponibili, in quanto la teoria no planes appare confutabile nel suo insieme."
Massimo Mazzucco sull'11 Settembre 2001
"Sono sempre infastidito dal fatto che la gente venga distratta da falsi complotti come l’11 settembre […]."
Julian Assange sull'11 Settembre 2001
"Dalle dieci del mattino alle otto di sera, gli ufficiali americani capirono che gli attacchi non erano opera di terroristi mediorientali e che facevano parte di un tentato colpo di stato militare da parte di estremisti statunitensi capaci di provocare una guerra nucleare", di "imporre un ultimatum, di forzare la mano al Presidente degli Stati Uniti", di "imporre le proprie politiche al Presidente Bush."
Therry Meyssan sull'11 Settembre 2001
"Che lo abbiano pianificato in qualunque modo e che ne fossero a conoscenza, questo, mi pare altamente improbabile […]. La convinzione che questo possa essere stato organizzato apposta, ha un livello così basso di credibilità, che rischia di danneggiare chi lo sostiene."
Noam Chomsky sull'11 Settembre 2001
"[...] le tesi dei complottisti dell'11/9 così come enunciate nei noti filmati in Rete - dove si sostiene che il governo americano fu il mandante ed esecutore degli attacchi - non superano il primo essenziale vaglio: quello della plausibilità. Anzi, a fronte di esso naufragano miseramente."
Paolo Barnard sull'11 Settembre 2001
Il suo articolo andrebbe diffuso in tutte le scuole superiori ed università. Studiato per almeno un mese.
Davvero chiaro il concetto di gatekeeper.
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