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L'OSSESSIONE GENETICA Lo sterminio dei popoli non bianchi

Di Antonella Randazzo


I nazisti lo chiamarono progetto "Lebensborn" (sorgente di vita). Il programma aveva come principale obiettivo quello di incrementare il numero degli "ariani puri" destinati a dominare il mondo. Per realizzare il progetto di eugenetica, si dovevano promuovere i matrimoni o gli accoppiamenti tra SS e donne di sangue ariano. Vennero istituite cliniche Lebensborn in tutto il territorio tedesco e anche in Norvegia, in cui le donne alte, bionde e con gli occhi azzurri richiamavano l'ideale ariano. I centri del "Lebensborn Eingetragener Verein" (Società Registrata Fonte di Vita) erano la sede in cui si facevano incontrare SS e donne considerate di razza ariana. Dopo la nascita i bambini venivano cresciuti in appositi istituti e educati ai principi del nazismo dall'organizzazione delle SS.
Non conosciamo le stime esatte del fenomeno perché molti documenti relativi furono distrutti, e gli istituti per Lebensborn, dopo la guerra, furono considerati erroneamente dei semplici asili.
Approssimativamente si ritiene che in Germania si ebbero almeno 14.000 nascite nelle cliniche Lebensborn, mentre in Norvegia, in cinque anni di occupazione tedesca, i bambini nati tra SS e donne norvegesi furono circa 12.000. Alcuni di essi furono adottati da coppie tedesche mentre altri crebbero negli istituti Lebensborn.
Dopo la guerra, i Lebensborn rimasti in Norvegia vennero discriminati in modo feroce. Destinati da Hitler al dominio del mondo, divennero, con la sconfitta della Germania, un capro espiatorio a cui far pagare i crimini e le angherie dei tedeschi. Il popolo norvegese vide nei Lebensborn soltanto caratteristiche ereditarie e li indicò come i figli delle SS, quindi potenzialmente pericolosi e disumani. Alcuni raccontarono storie di trattamenti crudeli subiti senza capire le motivazioni di tanto odio. La Norvegia insabbiò il problema per tanti anni, costringendo i Lebensborn a sopportare una serie di ingiustizie e di maltrattamenti. Alcuni di essi furono rinchiusi in orfanotrofi e in istituti psichiatrici, altri, pur essendo stati affidati alle madri o a parenti, furono ugualmente costretti ad essere discriminati in vario modo. A scuola o sul posto di lavoro, subirono violenze fisiche e psicologiche. Uno di essi, ad esempio, raccontò:
"A scuola il dentista mi trapanava i denti senza anestesia e mi diceva `questo va bene per te perché sei un bambino nato da un soldato tedesco'".(1)
I Lebensborn norvegesi chiesero al governo un risarcimento in denaro, e il ministro Kjell Magne Bondevik offrì due-tremila euro, davvero poco, anche se occorre osservare che non c'è cifra che possa "riparare" una vita distrutta dalla discriminazione.
Il nazismo non fu l'unico sistema a praticare l'eugenetica. Oltre alle pratiche di eugenetica "positiva", ovvero progetti atti a preservare la purezza della razza mediante la procreazione fra soggetti ariani, si diffusero progetti di eugenetica "negativa", ossia di sterminio o sterilizzazione dei soggetti considerati inferiori. Molto prima che il nazismo fosse creato, nel 1894, furono praticate le prime castrazioni eugenetiche alla Elwyn State School of Pennsylvania; si trattò di centinaia di soggetti presi dalle carceri o da istituti psichiatrici. Col passar del tempo la categoria dei soggetti considerati geneticamente inferiori si allargava, fino a comprendere categorie più disparate: poveri, mendicanti, disabili, immigrati dell'area del sud Europa, emarginati, disoccupati, alcolizzati, prostitute, neri, e tutti coloro che per qualche motivo venivano giudicati inadatti ad avere prole. La pratica della sterilizzazione degli individui considerati inferiori si diffuse in 27 Stati federali americani, e dal 1935 fino al 1941, almeno 36.000 persone furono sterilizzate o castrate.
Alcune vite apparivano senza valore, perché lontane dall'ideale di perfezione e di bellezza riconosciuto soltanto alla razza "eletta" dei bianchi sani e ricchi. Molti scienziati, fra questi anche alcuni premi Nobel, sostennero la necessità di eliminare le malattie e le devianze uccidendo o sterilizzando interi gruppi umani.
L'eugenetica ebbe vasta diffusione sia in Europa che negli Stati Uniti, e molti Stati avviarono programmi di eugenetica negativa.
In Svizzera e nei paesi scandinavi furono approvate leggi per la sterilizzazione di persone ritenute inferiori. Nel 1926 la Svizzera approvò il "Kinder der Landstrasse", un progetto per eliminare i nomadi dalla Svizzera. Il progetto prevedeva la segregazione e la sterilizzazione per tutte le minoranze nomadi, e andò avanti fino al 1972.
Nel 1928 il Cantone svizzero di Vaud approvò la legge per la sterilizzazione eugenetica dei soggetti appartenenti a categorie definite inferiori. L'anno successivo la Danimarca fece altrettanto. Anche in Finlandia, in Norvegia e in Svezia furono approvate, tra il 1929 e il 1935, leggi per la sterilizzazione. Queste pratiche andranno avanti fino agli anni '70, nonostante già negli anni '20 e '30 un gruppo di scienziati avesse smentito la credenza che la devianza sociale fosse ereditaria.
La socialdemocrazia svedese praticò ampiamente misure eugenetiche, che furono dirette soprattutto contro le classi povere e le persone con caratteristiche non ariane (zingari e immigrati).
Dal 1934 fino al 1975, la Svezia praticò misure eugenetiche, in seguito alle leggi approvate dai socialdemocratici, che governarono il paese dal 1932 al 1976. Furono sterilizzate 62.888 persone, per il 93% donne appartenenti alle classi inferiori o non svedesi.
L'obiettivo era, come scriveva lo scienziato Alexis Carrel, quello "di conservare le qualità ereditarie della razza" (2) .
La sterilizzazione di alcune categorie di persone presupponeva l'infallibilità dei metodi scientifici, che facevano derivare tutte le caratteristiche più importanti dell'individuo dalla trasmissione genetica.
L'eugenetica veniva considerata come una tecnica per migliorare la "razza" e la qualità della popolazione, eliminando patologie ereditarie. Era implicita l'idea di un soggetto geneticamente di "qualità", da preservare attraverso la distruzione di tutto ciò che avrebbe potuto inficiarlo. C'era un'immagine rigida, materiale e stereotipata della "normalità", e chi fuoriusciva da tale immagine veniva ineluttabilmente marchiato. Donne con bassa autostima, che avevano subito violenze dal padre, oppure giovani cresciuti in istituti, che non mostravano un'eccellente intelligenza, venivano resi sterili, poiché considerati "non educabili" o "senza alcuna speranza".(3) C'era la spiccata propensione a vedere gli esseri umani come dovuti esclusivamente a fattori genetici.
Persone poco scolarizzate, malnutrite e con una salute precaria dovuta alla povertà, venivano diagnosticate come "imbecilli", o da sterilizzare perché affette da "depressione mentale". La povertà non era considerata come una causa da cui potevano derivare problemi risolvibili, ma come un'implicita colpa, che gravava sul soggetto e lo rendeva "sterilizzabile". I poveri e i non svedesi, come "figli di un dio minore" dovevano subire le conseguenze nefaste della loro condizione di svantaggiati, anche dovendo rinunciare alla procreazione.
La medicina, anziché essere a servizio del benessere fisico di tutti gli individui, diventava un tribunale, che perentoriamente stabiliva chi doveva nascere e chi no. Si escludeva l'idea che fosse opportuno offrire cure psicologiche, assistenza sociale o aiuti economici, decretando l'inaccettabilità e l'irreversibilità della "patologia" riscontrata.
Le pratiche razziste non sono mai scomparse, e oggi sono più forti che mai. L'idea di dover penalizzare o uccidere alcune categorie di persone è propria del sistema creato dalle autorità occidentali, che hanno istituito l'intera struttura economica sull'idea di disuguaglianza e sulla discriminazione. L'economista Thomas Malthus, considerato dalle autorità occidentali degno di attenzione, o addirittura celebrato come genio, elaborò una teoria economica che giustificava il genocidio dei poveri. Ad esempio, in un suo libro titolato "Saggio sul principio della popolazione"(1798) scrisse:

"Per giustizia e onore siamo tenuti a disconoscere formalmente il diritto dei poveri al sostentamento... Tutti i bambini al di là di ciò che sarebbe richiesto per mantenere la popolazione a questo (desiderato) livello, devono necessariamente perire, a meno che per loro non si apra uno spazio in seguito alla morte degli adulti".

L'oligarchia statunitense ha da sempre sostenuto la teoria della superiorità dei Wasp (White Anglo-Saxon Protestant, bianchi, anglosassoni e protestanti). Secondo questa teoria i Wasp sono l'unico gruppo "genetico" che può e deve dominare su tutto il mondo. Infatti, quasi tutti i presidenti americani sono Wasp; tutti sono bianchi e appartenenti alla classe ricca. E' chiaro che si tratta della stessa teoria di dominio e di sterminio propagandata dal nazismo, e ci sono molte prove che tale teoria viene messa in pratica anche oggi, nonostante la propaganda cerchi di convincerci che cose del genere appartengano al passato.
Con altre parole e altre teorie, anche oggi le autorità occidentali sostengono la necessità di far morire determinati gruppi umani. Ad esempio, nel 1969, George Bush senior (all'epoca membro della Camera), sotto il governo Nixon, incaricò alcuni "studiosi" di provare che occorreva limitare il numero delle nascite di bambini di colore. Furono spese cifre molto elevate per il controllo della crescita demografica, mentre gli aiuti sociali ai gruppi più deboli, neri e ispanici, diminuirono drasticamente. Il vice di Nixon, Henry Kissinger, organizzò un piano di sterminio di tutte le popolazioni non bianche. Le spese sanitarie vennero drasticamente tagliate, pur sapendo che in questo modo si provocava la morte di migliaia di persone (soprattutto neri e latini), mentre le spese per il controllo delle nascite crebbero a dismisura. Kissinger incaricò Thomas Ferguson ad attuare un piano per convincere le popolazioni dell'America Latina a diminuire le nascite o a sterilizzarsi. Uno dei rapporti di Ferguson diceva:

"Un unico problema pervade la nostra opera: noi dobbiamo ridurre i livelli di popolazione... La popolazione è un problema politico. Una volta che la popolazione non è più sotto controllo ci vuole un governo autoritario, addirittura il fascismo per ridurla... Noi pensiamo... ai nostri bisogni strategici, e diciamo che questo paese deve ridurre la propria popolazione o altrimenti ci troveremo nei guai. Perciò si dovranno adottare delle misure... Per ridurre la popolazione velocemente bisogna trascinare nella lotta tutti i maschi e uccidere un numero significativo di femmine in età fertile... (in El Salvador) State uccidendo pochi maschi e non abbastanza femmine fertili per realizzare quel lavoretto sulla popolazione... Per realizzare qualcosa a questi ritmi, la guerra dovrebbe andare avanti 30 o 40 anni. Purtroppo però, non ci sono molti esempi di questo tipo da cui prendere spunto".(4)

Anche le successive amministrazioni spesero cifre alte per limitare le nascite dei non bianchi. Dal 1988, almeno 80 milioni di dollari furono spesi per un progetto dell'Associazione per la Contraccezione Chirurgica, che mirava a sterilizzare milioni di persone, in Asia, in Africa e in America Latina.
L'ossessione genetica, il feroce razzismo e la volontà di sterminio dei non bianchi sono proprie dell'attuale oligarchia dominante, allo stesso modo in cui erano presenti all'epoca del nazifascismo. Per le autorità Usa sterminare i non Wasp fa parte della "missione di salvare il mondo", poiché credono che le razze non bianche siano "pericolose". Si tratta, com'è evidente, della stessa farneticazione razzista del nazifascismo. Il gruppo che oggi domina il mondo utilizza diversi metodi per sterminare i gruppi considerati "nocivi". Tali metodi possono essere spacciati per "controllo delle nascite", oppure possono essere tecniche di sterilizzazione, privazione del cibo e dei farmaci nelle aree in cui la popolazione non è bianca, oppure l'uso di tecniche mediche distruttive o la manipolazione degli alimenti.
Un esempio evidente del più bieco razzismo delle autorità statunitensi si ebbe nell'agosto del 2005, in seguito all'uragano Katrina. Come spiega il settimanale "Time magazine" pubblicato nell'agosto scorso, il disastro che si ebbe a New Orleans fu in gran parte responsabilità di strutture inefficienti e di razzismo verso i non bianchi e i poveri. Infatti, il sindaco di New Orleans, in previsione dell'arrivo dell'uragano, avvisò in tempo i bianchi e la classe dirigente, permettendo loro di scappare. Per i poveri e i non bianchi vi fu un comportamento diverso: essi furono rassicurati e invitati ad andare in uno stadio messo a disposizione dalle autorità. Venne loro detto di non portare nulla con sé: né cibo, né sedie, né valige, né altro. Al sopraggiungere dell'uragano la diga cominciò a cedere e l'acqua stravolse tutto e tutti, seppellendo persone e case. I sistemi elettrici presero fuoco e molti quartieri poveri furono distrutti. I soccorsi non arrivarono e le persone rimasero senza cibo né acqua, abbandonati al loro destino. Soltanto nell'area di New Orleans morirono almeno 118 persone (negli Stati del sud i morti sarebbero stati complessivamente 1600). Dopo l'uragano, l'85% della città rimase sott'acqua, e le persone che si trovavano all'interno dello stadio si riversarono nei negozi dei ricchi con la speranza di trovare da mangiare o da bere. A questo punto giunse l'esercito, che iniziò a picchiare e a sparare contro chiunque.
Dopo due anni, i quartieri poveri sono ancora distrutti, e nonostante siano state accertate responsabilità da parte degli ingegneri del Genio Civile, è stato negato ogni risarcimento ai cittadini. Il piano di ricostruzione approvato dall'amministrazione Bush prevedeva la netta separazione fra una parte della città costruita per i bianchi e i ricchi e un'altra parte per i poveri e i neri. Ovviamente, ad oggi soltanto la parte per i bianchi e ricchi è stata ricostruita, mentre i poveri non hanno abitazioni e nemmeno ospedali. I neri sopravvissuti di New Orleans sono oggi attanagliati dalla miseria, e si arrabattano a condurre una vita di stenti, proprio come molti africani.

Oggi, in tutto il mondo, le persone di pelle non bianca si trovano, in gran parte, a vivere in condizioni peggiori rispetto alla popolazione di pelle bianca. Per sterminare intere popolazioni non occorre più costruire lager, organizzare potenti eserciti, o pianificare genocidi con gas, basta presentarsi vestiti elegantemente, in qualità di funzionari del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) o della Banca Mondiale (Bm) e parlare di "ristrutturazione economica", facendo credere che si tratti di una cosa seria e vantaggiosa per tutti. In realtà si tratta di strumenti neocoloniali che permettono il controllo assoluto delle attività economiche e finanziarie, in modo tale che un gruppo di persone, appartenenti all'oligarchia dominante acquisisca un potere praticamente totalitario, per decidere chi deve vivere e chi deve morire. L'attuale gruppo dominante ha da tempo decretato la morte delle popolazioni non bianche. Oggi, grazie al Fmi e alla Bm ha acquisito il potere necessario per attuare il delirante progetto.
Sembra un quadro catastrofistico tratto da un film, ma purtroppo è possibile dare ampia prova di questa follia criminale.
I numerosi documentari sui morti nei lager nazisti hanno il compito principale di indurci a credere che le persecuzioni razziali e i piani di sterminio di interi gruppi etnici appartengano al passato. In realtà le atrocità di stampo nazista non sono mai cessate e sono oggi dirette alle popolazioni non bianche. Dunque il progetto di sterminio va avanti nelle zone del Terzo Mondo, sottratto alla nostra attenzione e alla nostra comprensione.
I paesi del Terzo Mondo, abitati in gran parte da non bianchi, sono trattati dalle banche e dalle corporation come fossero periferie abitate da persone inferiori. Alcuni paesi africani, negli ultimi anni hanno dovuto rifiutare gli "aiuti" ricevuti dalle corporation. In Kenya, lo scorso anno, il governo respinse 42 tonnellate di cibo in polvere per cani donato "generosamente" dall'azienda neozelandese Might Mix (5) per nutrire i bambini. Anche lo Zimbabwe fu costretto a rifiutare 10.000 tonnellate di grano geneticamente modificato donato da corporation statunitensi. Esistono ormai diversi studi che provano il rischio di malattie tumorali o malattie di vario genere causate dagli Ogm. Arpad Pusztai, lo scienziato più esperto di Ogm, nel 1998 rilasciò un'intervista in un documentario trasmesso dalla World in Action, in cui sostenne che gli Ogm avevano provocato nei ratti rachitismo, problemi al fegato, al cuore e ad altri organi. Chi propone i prodotti Ogm per le persone del Terzo Mondo deve considerare che se offrire prodotti nocivi alla salute dei bambini europei è un crimine, allo stesso modo lo è offrirli ai bambini del Terzo Mondo, poiché tutti i bambini dovrebbero avere gli stessi diritti.
La soluzione è che le corporation restituiscano le terre usurpate, che permettevano agli indigeni di sfamarsi. Oggi il 90% del commercio di prodotti alimentari è nelle mani di pochissime corporation transnazionali come la Monsanto, la Cargill e la Archer Daniel Midlands, che avendo anche il controllo della ricerca scientifica, impediscono che vengano fatti studi approfonditi sugli Ogm o che vengano divulgati risultati come quelli avuti da Pusztai. Queste corporation utilizzano i terreni di molti paesi del Terzo Mondo per coltivare prodotti di qualità da esportare nel Primo Mondo, mentre alla popolazione locale riservano i prodotti più scarsi o che potrebbero essere nocivi alla salute.
Nel sud-est asiatico, dopo lo tsunami, la "Pharmaciens sans frontieres" dovette fare un appello affinché le corporation non inviassero farmaci scaduti. La Ong inglese "Oxfam" disse alle aziende di non inviare prodotti per liberare i loro depositi, perché poi avrebbero dovuto spendere milioni di sterline per svuotare le loro sedi.
Le banche offrono prestiti al Terzo Mondo con tassi di interesse maggiorati almeno del 9% rispetto alle aree ricche, giustificandosi dicendo che devono "gravare il prestito" perché si tratta di aree povere. Così gli interessi possono raggiungere anche il 14/18%, costringendo persone povere (in gran parte neri e latini) a pagare più del triplo degli interessi rispetto alle persone non povere.
Negli Stati Uniti la popolazione è suddivisa per razza, ed esistono leggi che discriminano in ordine al colore della pelle e al livello economico. Il 13 aprile del 2006, nello Stato del Nebraska è stata approvata una legge che suddivide in tre distretti scolastici le scuole di Omaha. Un distretto si occuperà delle scuole per bianchi, che sono quelle di maggiore qualità, con più mezzi finanziari e con insegnanti più qualificati, un altro distretto si occuperà delle scuole per neri, e il terzo distretto delle scuole per latinos. In tal modo le razze non bianche saranno ulteriormente ghettizzate, e nella maggior parte dei casi costrette a vivere all'interno di quartieri fatiscenti e abbandonati al degrado.
Marco d'Eramo fa notare che negli Usa il concetto di razza viene utilizzato dal Bureau of the Census, l'Istat americano, e da ciò consegue una grande confusione:

"Ognuno dichiara perciò la razza a cui pensa di appartenere. Sono definite cinque razze: 1) Nativi americani ("American Indian or Alaska Native"); 2) Asiatici; 3) Neri ("Black or African American"); 4) Nativi del Pacifico ("Native Hawaiian or Other Pacific Islander"), e 5) Bianchi. Già questa suddivisione grida vendetta al cielo: la categoria "Asiatici" mischia in una sola razza popolazioni indoeuropee (indiani), dravidiche (tamil), mongole (cinesi), malesi, tartare, tutte razze completamente diverse tra loro. Ma l'incredibile è che per oltre un secolo, e fino al censimento del 2000, ognuno doveva scegliere a quale razza appartenere. Se sua mamma era cinese e suo papà bianco, lui/lei poteva "iscriversi" a una sola di queste due razze. Quando nel 1997 l'Office of Management and Budget (Omb) decise di porre fine a questa coercizione tassonomica che stava diventando uno scandalo, le resistenze furono immense. Lo stesso gruppo parlamentare nero (il Congressional Black Caucus), la forza più progressista che esista nella politica statunitense, si appose a che un cittadino potesse "iscriversi" a due razze, "per non indebolire l'identità nera". A causa di queste resistenze fu bocciata la proposta d'inserire una voce "Mixed Race" come alternativa alle cinque razze... fu inserita una sesta voce, "Other Race", e inoltre si diede il permesso allo stesso rispondente di dichiarare più razze contemporaneamente, così che - afferma il Bureau of the Census - "per il censimento 2000 vi sono 63 possibili combinazioni delle sei categorie razziali di base, incluse le sei categorie per chi dichiara di appartenere a una sola razza, e 57 categorie per chi riporta due o più razze". (...) Quando una persona dichiara al Census di appartenere a due razze di cui una è bianca, allora a tutti gli scopi legali viene assegnato all'altra razza, quella della minoranza (una misura chiaramente intesa ad aumentare le affirmative actions). E' con questo tipo di logica che il concetto stesso di razza precipita in attorcigliamenti mentali degni di un contorsionista: è ovvio che la soluzione più facile sarebbe abolire dal Census le categorie di razza".(6)

L'abolizione della categoria di "razza" non avviene per l'ossessione genetica che attanaglia l'attuale gruppo al potere, che oltre ad essere gravemente squilibrato nella smania di rafforzare ed estendere il proprio potere è anche criminale nel trattamento che riserva alle persone non bianche. Un trattamento non diverso da quello elaborato dai peggiori nazisti.



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NOTE

1) "Effetto Reale", "Gli infami di Oslo", La7, 21 marzo 2005, reportage di Frediano Finucci sui Lebensborn.
2) Carrel Alexis, "Riflessioni sulla condotta della vita", Editore Cantagalli, 2003.
3) A questo proposito si veda Dotti Luca, "L'utopia eugenetica del Welfare State svedese (1934-1975)", Rubbettino, Soveria Mannelli 2004.
4) Executive Intelligence Review, Special Report, pp. 28-30. Cit. Icke David, "La verità vi renderà liberi", Macro Edizioni, pp. 208-209.
5) "La Repubblica", 1 febbraio 2006.
6) D'Eramo Marco, "A rota di razza", da "Il Manifesto", 5 giugno 2001.

13 commenti:

paolo russo ha detto...

Ciao Antonella ancora complimenti per i tuoi articoli sempre esaustivi..sull'argomento segnalo un libro di Edwin Black dal titolo War against the weak.. facciamo attenzione al fatto che gli eugenisti sono ancora presenti, hanno solo cambiato nome.. ora si fanno chiamare genetisti..grazie per la tua attenzione

Giannizt ha detto...

Perfettamente d'acordo.

Unico neo la data del saggio di Malthus 1798 invece di 1878.

In realtà Malthus ,istruttore presso la Compagnia delle Indie, riscrive dei concetti "venexiani" di Gian Maria Ortes- Riflessioni sulla popolazione delle nazioni per rapporto all'economia nazionale (1790).

Ai giorni d'oggi è impressionante il documento NSSM 200 "implicazioni dello sviluppo demografico mondiale sugli interessi nazionali (USA)".

Ho tradotto qualche anno fà il documento e se serve posso inviarne una copia.
Comunque in rete ci sono degli ottimi riassunti, anche in italiano.

A presto risentirci
Giovanni Pesce

Antonella Randazzo ha detto...

Bene, miei cari, mi fa davvero piacere che questo argomento vi trovi così attenti e preparati.
Grazie per la precisazione, in effetti credo di aver sbagliato a trascrivere la data.
Condivido in pieno l'interesse per i libri di Edwin Black!

Emael ha detto...

come al solito, grande articolo. Complimenti vivissimi. A proposito dell'agomento trattato, leggo
leggo sul web le affermazioni, a dir poco razziste di James Watson "premio nobel per la medicina" dove afferma quanto segue:

Watson 'shock': ''Neri africani meno intelligenti di bianchi''

http://www.adnkronos.com/IGN/Cronaca/?id=1.0.1438741991

c'è bisogno di fare un commento?

Emael

Mc.Cam ha detto...

Allucinante! ma in che mondo viviamo?
Grazie per questo articolo illuminante. Ho sempre pensato che dietro alla medicina che fa ricerca ci fossero crudeltà (oltre vivisezione), ma non pensavo si potesse arrivare a questo.

Walter Angelucci ha detto...

Vengo subito al dunque :le scie chimiche secondo te sono da inquadrare anche loro in un tentativo di "selezione" genetica ? Ciao Antonella____________Walter

Antonella Randazzo ha detto...

Caro Walter, la tua domanda è davvero molto interessante, rispondere in poche parole non è possibile, dato che poi ho in mente un articolo che tratterà queste forme di controllo. Posso anticiparti che senza dubbio si tratta di un'arma per esercitare potere sugli organismi, tuttavia, in tal caso non si può trattare di "selezione" genetica nel senso inteso dall'articolo, poiché gli effetti agiscono su tutti gli individui del territorio (neri, bianchi, ecc.), ma di controllo dell'organismo attraverso la manipolazione chimica, che però potrebbe essere anche di tipo genetico, nel senso che potrebbe avere effetti sul Dna, ma di ciò non possiamo essere sicuri. Sappiamo però che questo avviene attraverso il cibo contraffatto (coloranti, conservanti, glutammato monosodico, aspartame, fluoro, ecc.). Questo testimonia che oggi l'oligarchia dominante ha l'esigenza di controllare il nostro organismo per impedire qualcosa o per provocare malattie. In questo caso tratta tutti da nemici, non solo le persone di colore.
Credo che questo sia qualcosa su cui riflettere.

cassandra ha detto...

http://www.corriere.it/cronache/07_ottobre_19/festa_nazista.shtml
Tutti dovrebbero leggere e sapere la vera storia del XX secolo. Non quella che ci hanno insegnato a scuola..la vera storia del secolo scorso e di quello in corso fin qui. E' terribile, spaventosa, peggiore di tutte quelle che il passato abbia mai visto. Per questo motivo non viene raccontata, perché spaventa, e spaventando potrebbe far capire, a quelli a cui viene raccontata, come stanno le cose. Consiglio a tutti questo libro. Spiega tante cose, le racconta da un punto di vista soggettivo, è ovvio, ma largamente provato da documenti e spesso dalle stesse parole virgolettate dei protagonisti. L'articolo linkato sopra parla di una strage di ebrei commessa a pochi giorni dalla fine della guerra. Ma non è questo raccapricciante episodio, di cui si hanno poche notizie (come molti altri purtroppo), che mi ha spinto a scrivere questo post.
La notizia è un'altra: a compiere questa strage è stata la famiglia forse più ricca di Germania, tra le più influenti in Europa e nel mondo, la Thyssen-Bornemisza. In questo libro si parla anche di loro, come dei Rockfeller e (falsi, falsissimi) mecenati vari, vedi il consorte della regina Elisabetta II, il principe Filippo, Duca di Edimburgo. Se iniziano ad uscire notizie del genere, dopo che sono state (volutamente) dimenticate per 60 anni, forse inizia a cambiare qualcosa, sempre che non venga subito messa a tacere di nuovo, perché non recepita da chi dovrebbe indignarsi e protestare per poter cambiare le cose, cioè noi.

P.S. attenti al DDL su internet potrebbe essere una censura devastante per tutti.
Vigilate gente, vigilate.

Abate Vella ha detto...

Ottima carellata.
Su una cosa peró devo contraddirti: non é vero che eugenetica, segregazione e tutte le altre cose elencate sono prerogative dei bianchi (una categoria tra l'altro in se inesistente).
Tanto per fare un esempio concreto, programmi di eugenetica sono stati perseguiti nel secolo scorso dal governo indiano (ne parla anche Salman Rushdie in Midnight Children), dallo stato turco contro gli Armeni, da vari governi comunisti asiatici e non contro determinate categorie sociali, come ad esempio i contadini.
Ed inoltre dai finlandesi, i quali non hanno niente a che vedere con le popolazioni occidentali. I finlandesi sono infatti Ugro-finnici, quel gruppo umano che comprende tutte le popolazioni delle tribú siberiane. In Europa, oltre ai finladesi, fanno parte del gruppo Ugro-finnico gli estoni e gli Ungheresi.

Grazie per l'attenzione!

Antonella Randazzo ha detto...

Non mi sembra di aver detto il contrario.
Io mi soffermo sulle autorità che hanno commesso il crimine piuttosto che sulla loro razza, esistente o inesistente che sia. Sono queste stesse persone che si autodefiniscono per gruppo genetico, e si autoattribuiscono la superiorità su altri gruppi.
So assai bene che la discriminazione genetica è una follia, degna di persone che commettono gravissimi crimini contro l'umanità.

Antonella Randazzo ha detto...

Con un semplice articolo non si può avere certo la pretesa di trattare tutti i casi di genocidio o di discriminazioni razziali del mondo. In tal caso non basterebbe nemmeno un'enciclopedia.
Il messaggio da cogliere era che le autorità occidentali non sono così rispettose dei diritti umani come propagandano di essere. Al contrario, attuano genocidi e li nascondono, mentre denunciano quelli fatti da altri.

Abate Vella ha detto...

Su questo ti do perfettamente ragione, sul fatto cioé che la pretesa "superioritá" occidentale sia solo aria fritta...

Comunque l'argomento é molto interessante. Mi hai fatto venire qualche idea in merito...

Non appena "concretizzo" ti faccio sapere!

Grazie per la risposta!

(PS: www.ilconsiglio.blogspot.com)

raffaele ha detto...

alle prossime elezioni voto lei e il mio amico Eugenio Benetazzo
e pure Sandro Pascucci

MINISTRO DEGLI ESTERI : RANDAZZO
MINISTRO DELLE FINANZE : BENETAZZO
MINISTRO DELLE RIFORME MONETARIE E PREMIER :PASCUCCI

QUESTO E' DAVVERO L UNICO MODO PER FAR CAPIRE A TUTTI GLI ITALIANI COSA SUCCEDE.

forse rimarra' un utopia ma e' un modo per porle tutta la mia ammirazione per i suo articoli .
articolo pieni di passione, verita' e di sdegno contro le ingiustizie.

con stima RAFFAELE