Di Antonella Randazzo
Quando i popoli manifestano di capire i vecchi inganni del sistema, ecco che ne vengono elaborati di nuovi. Di solito si tratta di nuovi partiti, nuovi personaggi o nuova propaganda. Come tutti sanno, da recente la "sinistra" ha messo a punto un piano di "rinnovamento", che ha trovato il suo culmine nelle primarie del 14 ottobre scorso, che hanno visto trionfare Walter Veltroni quale leader del nuovo Partito Democratico. Che si tratti dell'ennesima truffa non è difficile capirlo.
Cosa propone Veltroni?
Cosa ha mai detto di concreto per cambiare in meglio la realtà del paese? Ha mai detto che dovranno essere abrogate tutte le leggi che permettono lo sfruttamento lavorativo? Ha mai detto che il paese deve riappropriarsi della sovranità monetaria per non cadere più nella truffa del debito? Ha mai detto di voler liberare il paese dall'occupazione militare delle basi Usa? Ha mai detto di aumentare le tasse sui grandi guadagni finanziari?
Se non ha detto nulla di tutto questo, in che modo crede di dover risollevare le sorti del paese? Se non vuole arginare il potere delle banche, quale "democrazia" ci propone? Quella falsa, che maschera la dittatura del gruppo dominante?
E' evidente che si tratta di una trappola. Se cadiamo nella trappola del nuovo partito e del nuovo leader accettiamo i crimini dell'attuale classe dirigente, perché in realtà si tratta di sostenere persone che obbediscono agli stessi poteri.
Veltroni dice cose che trovano approvazione e colpiscono l'attenzione, ma non propone nulla di concreto per risolvere i problemi che solleva. Ad esempio, sostiene che uno dei problemi principali sia la crisi ambientale: "La nuova Italia nasce dalla riscrittura di almeno quattro grandi capitoli della nostra vicenda nazionale: ambiente, nuovo patto tra le generazioni, formazione e sicurezza. I mutamenti climatici sono il primo banco di prova di questa vera e propria sfida... l’effetto serra è causato dal modo tradizionale di produrre e consumare energia".
Ma non parla di dover imporre regole certe, o di dover fare pressione su Washington e Pechino per indurre le autorità ad approvare leggi che costringano gli industriali, ovunque operino, ad utilizzare misure di protezione ambientale. Veltroni solleva problemi ma, come tutti i politici del sistema attuale, si guarda bene dallo spiegare con chiarezza quali sono le cause e come occorre affrontarli efficacemente.
Egli parla di energie "pulite", ma non solleva affatto il problema dei rigassificatori e degli inceneritori messi al bando dalla UE (normativa UE 2001/77/CE) e imposti dal governo Prodi. Egli stesso, come sindaco di Roma non ha affrontato diversi problemi ambientali, come quello della discarica di Malagrotta, dunque non è pensabile che abbia davvero a cuore questo problema. E' assai più probabile che egli sollevi i problemi cari ai cittadini, soltanto per suscitare consenso.
Veltroni fa appello alla "tecnologia", come fosse una sorta di bacchetta magica che per incanto risolverà ogni problema: "Quello a cui pensiamo è l'ambientalismo dei sì. Sì a utilizzare le immense possibilità della tecnologia per difendere la natura".(1)
Si guarda bene però dal sollevare il problema della tecnologia utilizzata soltanto per accrescere i profitti, senza rispetto alcuno per la salute e per l'ambiente.
Il discorso di Veltroni al Lingotto di Torino, il 27 giugno del 2007, era finalizzato ad esaltare ad oltranza l'attuale sistema di potere, nascondendo le magagne e facendo credere ai cittadini che accettarlo significa anche migliorare le sorti del paese. Sarebbe come dire che gettarsi del quinto piano può essere un atto che migliora la salute.
Veltroni utilizza artifici retorici per offuscare la realtà, e per apparire come un leader diverso dagli altri. Egli ostenta un improbabile senso di "umanità", assumendo un atteggiamento paternalistico o spiritualistico, ma evitando accuratamente le vere questioni che vessano il paese, come le leggi che intralciano la lotta alla mafia o quelle che legalizzano lo sfruttamento lavorativo.
Veltroni vorrebbe porsi come leader di tutti, dei cittadini comuni e della Confindustria, e ricevendo il plauso da parte di quest'ultima già possiamo capire in che misura difenderà gli interessi dei lavoratori.
Egli parla in generale della "lotta alla precarietà", ma si guarda bene dal promettere in modo chiaro di voler sopprimere tutte le leggi che rendono possibile il precariato. Gli altri leader di sinistra, durante la campagna elettorale del 2006, avevano promesso in modo generico le stesse cose che promette Veltroni, ma una volta al potere hanno fatto tutto il contrario.
Veltroni promette "entro dieci anni, questo divario di opportunità - di vita, di successo e di felicità - si riduca del 30%, facendo ripartire quella mobilità sociale che, forte dai primi anni '60 fino alla metà degli anni '70, ha progressivamente frenato, fino ad arrestarsi del tutto".
Ma non spiega che la crescita economica del paese è stata bloccata dal debito e dalle misure di globalizzazione (privatizzazione, delocalizzazione, ecc.) imposte da Washington, e dunque, come può egli credere di poter migliorare la condizione economico-finanziaria del paese senza affrontare i mali alla radice? In parole povere, dove prenderà i soldi per il rilancio, se le banche continueranno a succhiarci il sangue attraverso il debito-truffa? Veltroni non se la prende mai con i responsabili dei problemi, vorrebbe rendere il mondo migliore lasciando al loro posto chi lo rende peggiore.
E' evidente che egli sta barando, per indurre gli elettori ad avere fiducia in lui. Una fiducia che potrà avere conseguenze tragiche per gli italiani.
Veltroni denuncia la forte pressione fiscale, ma non dice che gran parte del Pil viene saccheggiato dalle banche, e dunque le sue proposte di abbassare la pressione fiscale sono campate in aria e non potranno trovare alcuna attuazione, proprio come è avvenuto con tutti i governi del sistema. Parla di "lotta all'evasione" ma non parla dei paradisi fiscali che la rendono possibile, e non dice che l'intero sistema è fondato sui privilegi fiscali dei più ricchi.
La sua retorica è tanto più suadente quanto più gli italiani si sentono insicuri, temono il futuro e desiderano politici che mostrino di non essere corrotti. La sua retorica mira a catturare le speranze e a rivitalizzare le illusioni.
E' possibile capire già da adesso che egli non manterrà le promesse, e che mira soltanto a portare avanti la sua carriera politica, altrimenti direbbe agli italiani la verità su tutto, senza nascondere la vera origine dei nostri problemi.
Veltroni si permette persino di minimizzare e mistificare il dissenso:
"E' così, con un'alta capacità di risposta, che si combatterà l'antipolitica... Chi invece indica qualunquisticamente la politica come il nemico, chi soffia demagogicamente sul fuoco dell'insoddisfazione, ha il dovere di dire cosa si dovrebbe sostituire alla politica e alle istituzioni.".(2)
Egli utilizza gli stessi inganni verbali del sistema, e dunque, parla di "antipolitica" rendendo implicito che l'attuale sistema sia la sola "politica" possibile. E' un inganno retorico utilizzare il prefisso "anti" per etichettare qualcosa che si vuol far apparire come negativa, da rifiutare. Tutti i giornalisti di regime, come pappagalli, utilizzano il termine "antipolitica" per indicare coloro che rifiutano l'attuale sistema, giudicandolo corrotto. Ma non si tratta affatto di "antipolitica" poiché l'attuale regime non è una vera "politica", ma soltanto un sistema dittatoriale mascherato da "democrazia", in cui i cittadini sono indotti a credere con l'inganno di avere la sovranità.
Veltroni ripropone la separazione sinistra/destra, riconoscendosi nella sinistra, ma senza spiegarci con chiarezza cosa lo renderebbe leader di "sinistra". Mai un cenno alla necessità di arginare il potere della classe ricca, mai un cenno alla necessità di aumentare gli stipendi e le pensioni per adattarle alle devastazioni dell'euro. Quando parla dei lavoratori lo fa con tono quasi metafisico, come farebbe il papa. Nulla di concreto, nulla di vero. Tutto questo fa ben capire perché il sistema lo abbia sponsorizzato così tanto da farne un sicuro futuro capo di governo. Egli sa prendere per i fondelli gli italiani, come Fassino, D'Alema e Prodi non riescono più a fare.
Per ammantarsi di prestigio, Veltroni scomoda persino illustri personaggi storici, come Robert Kennedy, dicendo di trovare la giusta ispirazione nel loro operato. In realtà è assai più probabile che egli si consulti a tempo pieno con i cosiddetti "spin doctors" (dottori del raggiro, manipolatori di opinioni), per trovare il modo più efficace di truffare gli elettori.
Il Partito Democratico, di cui egli è diventato leader, non è altro che un partito-burla, perché non rappresenta nulla di nuovo nel panorama politico italiano. Siamo ormai giunti alla realtà "nominale", ossia, la novità non sta più nella realtà dei fatti, come dovrebbe essere, ma nei nuovi nomi o nei nuovi loghi. In armonia col sistema, Veltroni si limita a proporre novità fittizie, come fossero virtuali, in un panorama desolante in cui almeno due terzi degli italiani comprendono assai bene che in Parlamento non vengono affrontati i loro veri problemi.
Anche dal punto di vista "umano", Veltroni è un truffatore. Si mostra interessato ai diritti umani ma, come gli altri leader di "sinistra" (e di destra) affronta le questioni umane (Rom, immigrati, emarginati, ecc.) vantandosi, com'è di moda, di avere "tolleranza zero", e perseguitando gli individui più deboli senza pietà, come il suo omologo Sergio Cofferati, si vanta di fare a Bologna. E' questa la nuova "sinistra": quella che ritiene pericolosi i lavavetri più che i criminali che torturano e uccidono in Iraq o in Afghanistan. Una sinistra che chiude i centri sociali e che fa deportare i Rom. Una sinistra che vuole rimanere tale anche quando dimostra impietosamente di mettere in pratica principi degni del fascismo, reprimendo i cittadini che rifiutano ciò che degrada l'ambiente o mette in pericolo la loro esistenza. Una sinistra autoritaria che vuole spacciarsi per rispettabile e vuole distinguersi dalla "destra" soltanto per abbindolare gli elettori che ancora credono che in Italia esista una "sinistra".
A Roma, come nel resto dell'Italia, i tagli alla spesa pubblica si traducono nel peggioramento della qualità delle strutture sanitarie, nell'insufficienza degli asili e dei servizi agli anziani e ai disabili.
Veltroni, pur essendo, come sindaco, assai consapevole del peso di tali problemi, non ha mai denunciato questa realtà, che tende a peggiorare con le finanziarie. Egli si è occupato soprattutto di curare la sua immagine mediatica, in modo da apparire come un sindaco autorevole e capace di risolvere problemi.
La questione della "sicurezza" è stata creata ad oc da un regime che non sempre utilizza carabinieri e poliziotti per proteggere realmente la cittadinanza, preferendo creare situazioni di insicurezza e paura. In tal modo potrà creare ghetti e degrado, per poi ergere i propri fantocci a paladini della "sicurezza", suscitando quel bisogno di protezione e di fiducia che altrimenti non ci sarebbe.
Veltroni lancia proclami ambiziosi: "Fare un'Italia nuova. E' questa la ragione, la missione, il senso del Partito democratico. Riunire l'Italia, farla sentire di nuovo una grande nazione, cosciente e orgogliosa di sé".(3)
Ma un'Italia nuova non dovrebbe certo appoggiare un politico che non offre nulla che possa scardinare realmente il vecchio regime.
Le false sinistre hanno trovato nelle primarie un metodo utile per far credere alla gente di contare qualcosa dal punto di vista politico. In realtà è un'illusione, perché i personaggi che vengono candidati sono scelti dall'alto, e nessuna formazione politica dell'attuale sistema rischierebbe di candidare persone che realmente possano avversare gli interessi del gruppo di potere. Dunque, la scelta non è una vera scelta, ma un'illusione di scelta.
Qualcuno crede che sostenendo il nuovo Partito Democratico si possano contrastare le politiche della destra di Berlusconi, ignorando che le due fazioni politiche sono assai più vicine fra loro di quanto mostrino, e che sono strettamente alleate nel contrastare gli interessi e la sovranità popolare.
Le primarie hanno dato la possibilità di propagandare il sostegno da parte di oltre 3 milioni e mezzo di italiani. Ma anche questa è una truffa. Molti testimoni hanno detto che le irregolarità nei seggi delle primarie non si contavano: gente che votava tre o quattro volte e extracomunitari che si affollavano ai seggi facendo il giro dei gazebo anche sei o sette volte. E' assai probabile che gli extracomunitari non abbiano pagato un euro, ma, al contrario, abbiano ricevuto qualche euro, altrimenti non si spiegherebbe tale assalto ai seggi.
Ad Agrigento, il consigliere comunale Giuseppe Arnone ha chiamato i Carabinieri per denunciare i brogli che si stavano verificando al seggio. Arnone ha raccontato che molti extracomunitari venivano accompagnati direttamente da alcuni candidati inseriti nelle liste, che suggerivano loro cosa votare.
Nel pomeriggio inoltrato avevano votato un milione e mezzo di persone, e ci vorrebbero far credere che in pochissime ore avrebbero votato altri 2 milioni di persone, portando la cifra totale dei votanti a oltre 3 milioni e mezzo.
Chi c'era a controllare la regolarità delle operazioni elettorali? Nessuno. Chi può controllare che non abbiano gonfiato la cifra dei votanti? Nessuno. C'è da credere a personaggi che mentono ogni giorno in Parlamento e al governo? Non sarebbe un grande segno di saggezza.
Già alle primarie del 16 ottobre del 2005, che hanno visto il trionfo di Prodi, venne strombazzato che gli elettori erano stati 4,3 milioni. Un anno e mezzo dopo diverse fonti dissero che probabilmente i votanti non erano stati più di 2 milioni. Ad esempio, il "Velino" ha svelato che l'elenco degli elettori in mano all'Ulivo registrava 2 milioni di votanti. Nessuna smentita, nemmeno da parte del fiduciario di Prodi, Mario Barbi, che si è limitato a dire che "verificherà".
All'epoca, i ragazzi di Azione giovani di Reggio Calabria denunciarono che nei seggi era possibile votare molte volte. Il presidente provinciale di Ag, Daniele Romano raccontò: "Alcuni di noi hanno votato più volte, addirittura senza documenti, altri senza averne diritto perché residenti fuori Reggio, altri ancora senza firmare la famosa liberatoria di cui si parlava".(4)
Il punto è: perché tutte queste truffe? Evidentemente, il sistema sa di fare acqua da tutte le parti e di dover imbrogliare per suscitare consensi.
Gonfiare le cifre dei votanti equivale ad una forma di propaganda, che mira a far credere agli italiani che c'è ancora molta gente che ha fiducia nel sistema, mentre in realtà ce n'è sempre meno. Chi ormai è avvezzo a capire la potenzialità truffaldina di questi personaggi difficilmente può credere alla loro propaganda, anche se fatta con nuove forme.
Le parole preferite da Veltroni sono "governo stabile", "governi democratici" o "grandi democrazie d'Europa". Ricorda i presidenti americani, che nei loro discorsi citano centinaia di volte la parola "democrazia", ma impediscono con la forza delle armi l'autodeterminazione dei popoli. Se davvero Veltroni credesse nella democrazia si ergerebbe a difendere le lotte dei vicentini contro le basi americane o le lotte dei No-tav, poiché si tratterebbe in tal caso di proteggere il democratico diritto dei cittadini a scegliere ciò che riguarda il proprio territorio. E invece, Veltroni difende il governo, dichiarando un "pieno, coerente e deciso sostegno all'azione del Governo Prodi".
E' evidente che egli parla non di una vera democrazia, ma della democrazia-truffa che attualmente c'è in Italia. Non abbiamo bisogno della democrazia di cui egli parla, ma di una vera democrazia, che ci sarà quando lui e tutti quelli come lui saranno costretti a fare un altro mestiere.
Il 20 ottobre, un milione di persone partecipano al corteo contro il precariato, e a chi gli chiede cosa ne pensa, Veltroni risponde: "è un importante fatto democratico". Ci mancherebbe che dovessero proibire anche i cortei di protesta. Furbescamente, egli non perde occasione per utilizzare il termine "democratico" e per evitare di esprimere chiaramente cosa ne pensa delle leggi infami sul lavoro.
Intanto, mentre Veltroni esibisce le sue performance, l'Italia va sempre più alla deriva, ormai dominata da reti mafiose/massoniche che il governo protegge anche bloccando il lavoro dei magistrati.
Veltroni non ha mai denunciato la grave corruzione che attanaglia le nostre istituzioni, chiaro segno che egli stesso ne è parte.
Agli italiani che dicono: "provo a crederci e poi valuterò i risultati", possiamo rispondere: già da adesso, dai suoi stessi discorsi, è possibile capire chi realmente è Veltroni e cosa farà una volta al potere. Se accetteremo di dare ancora fiducia ai nuovi fantocci del sistema, arriveranno altre beffe e altre truffe, con amare conseguenze.
Chiediamoci con sincerità: possiamo permetterci di farci ancora abbindolare dalle truffe degli attuali politici?
Non sarebbe ora di dire basta?
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NOTE
1) Maurizio Pallante, "Le balle di Veltroni", http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=14009
2) Discorso di Walter Veltroni a Torino, 27 giugno 2007.
3) Discorso di Walter Veltroni a Torino, 27 giugno 2007.
4) "Il Secolo d'Italia", 18 ottobre 2005, http://www.nuvolarossa.org/
28 commenti:
Ciao Antonella, se permetti vorrei riportare qui un articolo scritto da me su Scrivi.com e poi postato su altri siti il cinque luglio scorso. Questo per far vedere che se uno vuole essere informato veramente ci sono le possibilità su internet di farlo ( per ora...).
Walter Veltroni e il
gruppo Bilderberg
- fonte:wikipedia -
Tutti noi conosciamo Walter Veltroni,ex enfant-prodige della sinistra italiana.Questa in sintesi è una sua biografia :Walter Veltroni è nato a Roma, dove risiede, nel 1955. E’ sposato e ha due figlie, Martina e Vittoria.Dopo aver fatto rapidamente tutta la trafila del giovane politico di successo della sinistra, nel 1987 è deputato per la prima volta.
Nel 1988 viene chiamato a far parte della Segreteria nazionale del Pci.
E’ stato tra i protagonisti della nascita del Partito Democratico della Sinistra.
Al Congresso di fondazione, nel 1991, è stato eletto membro del Coordinamento Politico e responsabile dell’area delle Politiche della Comunicazione. In questa veste si è occupato soprattutto di cultura e, in particolare, dei problemi dell’informazione, del cinema, delle telecomunicazioni.
Veltroni è giornalista professionista. Dal maggio 1992 fino all’ aprile 1996 ha svolto l’incarico di direttore del quotidiano l’Unità contribuendo al rilancio e a un profondo rinnovamento della testata.
Walter Veltroni, insieme a Romano Prodi e agli altri leaders delle forze politiche del centrosinistra è stato protagonista della nascita e dello sviluppo del progetto dell’Ulivo, prima come candidato alla Vicepresidenza del Consiglio e successivamente - dopo la vittoria elettorale del 21 aprile ’96 - come Vicepresidente del Consiglio dei Ministri .
Nel primo governo guidato da Prodi ha ricoperto anche l’incarico di Ministro per i Beni Culturali.
Dal 6 novembre 1998 è Segretario politico dei Democratici di Sinistra
Il 13 giugno 1999 è eletto deputato al Parlamento Europeo.Nel 2001 venne scelto dal centrosinistra come candidato a sindaco di Roma in risposta alla Casa delle Libertà che aveva indicato Antonio Tajani di Forza Italia. Veltroni fu eletto sindaco con il 53 dei voti.
Il 29 maggio 2006 è stato riconfermato sindaco della capitale con il 61,45 dei voti, raggiungendo così il più ampio risultato elettorale della storia delle elezioni comunali di Roma con l’elezione diretta del Sindaco che gli ha consentito di battere il candidato sindaco della Casa delle libertà Gianni Alemanno, ex ministro delle Politiche Agricole e Forestali, che si è fermato al 37,07.
Dal 23 maggio 2007 è uno dei 45 membri del Comitato nazionale per il Partito Democratico che riunisce i leader delle componenti del futuro PD, la cui nascita è prevista per il 14 Ottobre 2007 con le primarie che sceglieranno il leader preposto al vertice del partito.
Il 20 giugno 2007, Piero Fassino e Massimo D’Alema si sono dichiarati favorevoli a candidare Veltroni come segretario del PD.
Il 27 giugno, al Lingotto di Torino ha pubblicamente presentato la propria candidatura per la guida del Partito Democratico.
Questo è Walter Veltroni.
Ora invece vi voglio parlare del Bilderberg.
E che è ? Diranno la maggior parte di voi : una vetta delle Alpi bavaresi? Un dolce viennese ? Un campo di concentramento ?
Niente di tutto questo.Il Gruppo Bilderberg (o conferenza Bilderberg) è una conferenza internazionale annuale, non ufficiale, ad invito di circa 130 esponenti con ruoli di rilievo nel mondo economico, finanziario o politico.
Dato che le discussioni durante questa conferenza non sono mai registrate o riportate all’esterno, questi incontri sono sia oggetto di forte critica sia la fonte di molte teorie del complotto.
L’obiettivo iniziale del gruppo sarebbe stato, nel contesto della guerra fredda, di rafforzare la cooperazione tra gli Stati Uniti ed i loro partners Europei. Inoltre, a causa del carattere molto riservato delle conferenze, il gruppo è stato a lungo considerato, da alcuni, una società segreta. Gli rimproverano possibilità di decisioni antidemocratiche che potrebbero essere prese da un gruppo così potente, in particolare, dalla caduta dell’Impero Sovietico, l’orchestrazione della mondializzazione economica.
E già qui iniziano a rizzarsi le antennine del sospetto,oltre che della curiosità.
Che c’entra Walter Veltroni con questo famigerato gruppo Bilderberg,lui che è il paladino di noi vecchi amanti della sinistra storica,della Sinistra dura e pura,di noi che vediamo in lui l’uomo del riscatto da anni d’inciuci politici e scandali finanziari ?
Ebbene scorrendo l’elenco dei personaggi italiani invitati a partecipare a questi annuali raduni che si svolgono in diverse località mondiali (l’ultimo si è svolto a Kanata,nell’Ontario canadese),fra i vari Giulio Tremonti,Romano Prodi,Mario Draghi,Emma Bonino,Franco Bernabè,Gianni Riotta e altri ( vedi WIKIPEDIA per l’elenco completo),risulta esserci anche il nostro Walter.
Ora non voglio colpevolizzare Veltroni e gli altri perchè partecipano ad un raduno internazionale con alte personalità del mondo della finanza e della politica internazionali,non costituisce di certo un reato,ma l’esperienza insegna che quando la politica va da chi ha i soldi,e al Bilderberg ci sono i più grossi banchieri del mondo :Rothschild,Rockefeller,Timothy F. Geithner - presidente Federal Reserve Bank of New York,Martin Taylor - Goldman Sachs International,ecc.,la fiducia nell’uomo politico,e in questo caso a Walter Veltroni,almeno da parte mia,scompare totalmente.
Conclusione : uscirà di scena Prodi,la Sinistra italiana si vorrà rifare una verginità con Veltroni,ma non crediamo che lui sia diverso dagli altri....Purtroppo.
Grazie per l'articolo,
direi che
può essere valido il vecchio detto: "dimmi con chi pratichi e ti dirò chi sei".
Infatti. Grazie a te per aver ospitato il mio intervento.
ho letto il tuo lungo post, premetto che non sono andato a votare per le primarie dal momento che ritengo il futuro PD un entità che nasce morta. Su alcune tue posizioni sono d'accordo su altre meno, ma non è questo il punto. vorrei farti una domanda, a te come agli altri tuoi lettori. tu dici "...o di dover fare pressione su Washington e Pechino per indurre le autorità ad approvare leggi che costringano gli industriali, ovunque operino, ad utilizzare misure di protezione ambientale". Ovviamente in via di principio siamo d'accordo, ma vogliamo essere un pochino pratici? come fa l'Italia a fare pressione su washington e Pechino, che vuol dire fare un'obiezione di questo tipo. Fare politica secondo me vuol dire anche rendersi conto delle proprie potenzialità, dove si può arrivare. è inutile porsi obiettivi tipo questo avendo la certezza di non poterlo raggiungere, non sarebbe più ragionevole un pò più di senso pratico? Questa distanza dalla realtà si manifesta ogni giorno, con le richieste più assurde, tutte plausibili e giuste ma sempre collocate lontano dalla realtà. Io credo che tutti noi dovremmo cercare un equilibrio tra la speranza, il sogno, l'obiettivo teorico e la possibilità concreta di realizzarlo, credo anche che questo gap abbia relegato la sinistra italiana nella palude in cui si trova e da cui difficilmente uscirà viva, sicuramente non con le dirigenze attuali.
un'ultima cosa riguardo il gruppo Bilderberg. Queste riunioni ci sono e ci saranno, non esiste solo questo gruppo ma ce ne sono altri, alcuni più riservati altri meno, penso che siano fisiologici del sistema e noi non dovremmo considerarli una specie di SPECTRE.Tu ce lo vedi Veltroni che conquista il mondo??
saluti a tutti
pfp
L'Italia, come tutti sanno, è un moscerino rispetto ai colossi come Stati Uniti e Cina.
Ma questo non toglie la possibilità per ogni nazione o per ogni cittadino (non dicono che siamo in democrazia?) di esprimere riprovazione se il comportamento delle autorità di questi paesi non è in armonia con i diritti umani (precisamente con la tutela ambientale in questo caso).
Veltroni ha espresso molte volte l'esigenza di proteggere l'ambiente, e dunque, ci si aspetta che il problema sia trattato in modo "globale" ( a questo proposito esistono parecchi dossier).
Non si può certo avere la pretesa di smuovere giganti potentissmi, ma non per questo bisogna ignorare i problemi di devastazione dell'ambiente creati da questi (e da altri) paesi.
Siamo un piccolo paese, e credo, ovviamente, che né Veltroni né altri potranno "conquistare il mondo".
Il punto è che non si vuole "conquistare il mondo", questo lo hanno già fatto quelle poche persone che oggi dominano.
Si vuole semplicemente essere rispettati come esseri umani e come cittadini di un paese, sì piccolo, ma non per questo privo di dignità, di intelligenza e di capacità di liberarsi dalla colonizzazione.
sono d'accordo con te. il mio interrogativo voleva arrivare a capire qual'è il giusto equilibrio tra teoria e pratica, tra richieste ideali e possibili applicazioni pratiche. ovviamente possiamo dire quello che vogliamo, almeo qui, non era in discussione la democrazia ma solo un modo di fare politica.
a presto
pfp
Il giusto equilibrio sta nell'animo umano,
nel bisogno innato dell'uomo di difendere la propria libertà e dignità anche di fronte a forze prevaricanti fondate sul militarismo e sulla manipolazione della mente.
Abbiamo secoli di Storia lastricati di eroi e di martiri.
Persone uccise da quelle stesse autorità che poi ne celebravano la memoria.
Oggi è possibile capire qual'è la vera natura del sistema attuale, e conoscere verità storiche che per molto tempo ci sono state precluse.
Un vantaggio che potrebbe darci la forza di camminare a testa alta e di avere spina dorsale anche di fronte a potenti autorità, essendo in grado di capire su cosa realmente si basa il loro potere. Per chi vuol capire di più consiglio la lettura del mio libro "Dittature. La Storia occulta" (ed. Il Nuovo Mondo).
Sono perfettamente d'accordo con quello che lei ha scritto e con l'occasione le faccio i complimenti per i suoi articoli, sempre interessanti e argomentati.
Parere personale derivato forse principalmente da impressioni o sensazioni: l'attuale sistema sta emettendo probabilmente i suoi ultimi rantoli poichè a mio avviso è divenuto fortemente instabile e non durerà più di 5-6 anni (parere opinabilissimo ovviamente).
Ora però le faccio una domanda... Cosa verrà dopo? La gente è pronta? Merita un cambiamento di cui sarà forse solo inconsapevolmente partecipe?
Mi scuso se sono un pò troppo "Orwelliano" ma più parlo, leggo e sondo l'opinione della gente più mi rendo conto mio malgrado che pochi capiscono e pochi capiranno (appieno). C'è qualcosa di più profondo in tutto ciò, nella ricerca della consapevolezza personale e collettiva, nel tentativo di rendere chiaro agli altri... ma ancora mi sfugge.
Simone
simgrim85@gmail.com
Ciao Antonella, molto interessante quello che hai scritto qui ed in altri precedenti articoli. Mi chiedo però ancora "praticamente" come sia possibile attuare forme di una qualsivoglia protesta per fare in modo che questa situazione cambi. A tutt'oggi, nonostante ci stia molto pensando, non ho ancora trovato una soluzione. Tengo a precisare che sicuramente l'animo umano possa essere una molla ma vedo che più tempo passa più le persone (e mi ci metto dentro pure io) tendono ad adagiarsi (intellettualmente e anche fisicamente) verso una situazione di minore energia possibile (una sorta di entropia). Come fare? Quali azioni concrete intraprendere? Vedo che purtroppo moltissime persone che parlano dei diversi problemi non portano questo tipo di considerazioni. Per quanto mi riguarda avevo pensato ad una sorta di protesta silenziosa e pacifica da svolgersi in qualche piazza importante (ad esempio di Roma). Seduti o sdraiati in completo silenzio per 4, 5... 8 ore leggendosi un buon libro e godendo della pace e dell'armonia che si viene a creare... Una manifestazione del genere protratta per più giorni con decine di migliaia di persone penso sarebbe molto impattante, sicuramente per chi la vive... Ma basterebbe? Siamo sicuri che questo cambierebbe i nostri governanti? Ci sono modi anche legali (referendum, leggi popolari, altro, ...) che ci permettano di mandare a casa i politici odierni???? Scusa la lunghezza e buona giornata. Fulvio
Grazie Antonella.
Grazie anche alla tua precisione e alla tua chiarezza la rete diventa ogni giorno di più uno strumento di liberazione.
Ti segnalo che sulla truffa bancaria c'é chi si sta muovendo concretamente, a differenza di WV, con un'iniziativa che partendo da Napoli sta contagiando tutta Italia.
Quasi un migliaio di persone stanno utilizzando una nuova moneta, senza debito, chiamata SCEC.
Se vuoi saperne di più vieni su www.progettoscec.com
Miei cari amici,
in fin dei conti di cosa si tratta?
si tratta di non riconoscere più un gruppo di persone che ha dato ampia prova di non essere a servizio della collettività, e di scegliere dal basso alcune centinaia di persone che, scelti a turno fra tutti i cittadini, si occuperanno di risolvere problemi collettivi e di migliorare le condizioni materiali del paese. La sovranità, ovviamente rimane sempre al popolo, che potrà controllare l'operato dei temporanei rappresentanti. In linea con i principi della democrazisa diretta, le questioni importanti potranno essere decise direttamente dai cittadini.
Tutto questo, a ben vedere, è semplice, ma ci viene reso difficile dalla cultura di massa, che mira a depotenziare gli individui nelle loro risorse mentali, spirituali e di potere. In parole povere, siamo indotti a credere di dover accettare l'attuale sistema perché non ci sarebbe altra scelta.
Non è così.
In futuro approfondirò i concetti qui abbozzati.
Per il momento invito tutti a riflettere sul totale scollamento dell'attuale regime dalla realtà dei cittadini: quanti precari, disoccupati, pensionati e cittadini che faticano ad arrivare a fine mese credete abbiano festeggiato Veltroni e il nuovo partito?
Buongiorno Antonella, quel che hai scritto lo sento tutti i giorni al bar, tra imbianchini veneti e carpentieri indiani. Quello che volevo dire io, anche. Quindi evito.
Saluti,
cristian
Antonella, scopro il tuo blog attraverso Canisciolti. Ti chiedo il permesso di linkarti nel mio; vorrei che i miei lettori ti leggessero proprio come controinformazione. Ti ho letto con grande interesse e attenzione; anch'io esprimo -di pancia, però, le mie opinioni sulla politica, sulla religione ecc. e sono tra quelli che ha dato fiducia a Prodi, che annusa qualcosa di non convincente in Veltroni ma che continua a credere nei piccoli cambiamenti, nel passo dopo passo. Quindi ho riposto la mia fiducia nel domani di questo paese...tuttavia,con angoscia,le questioni ora dopo ora si ingarbugliano e diventa sempre più chiaro che il dramma non sta sempre nella cattiva coscienza di tutti i politici ma nella incompetenza che invece è diffusa. Io non credo al grande complotto, non credo per esempio che Veltroni sia, per dirla alla romana, un "paraculo" ma credo che il signore in questione sia un "italiano al potere" e come tale portatore del virus della mediocrità. Sulla mediocrità, fa leva quell'italiano cattivo, figlio della violenza tribale nelle terre di nessuno, che scorazza nel paese come un predone e quel potere politico-finanziario nazionale e sovranazionale che oggi si chiama Usa-Gran Bretagna, domani si chiamerà Pechino-India. E' un mostro con tante teste e fauci, capaci di riprodursi da millenni: l'unico feroce dinosauro mai estinto. Il problema è ontologico e la natura dell'uomo-lupo viene fuori ogni volta che è necessario per la sopravvivenza della sua specie. Tuttavia oggi è impellente prendere posizione e schierarsi da una parte, quella del demos per dirla con Pericle, e riprendere in mano i fili della storia. Se non altro per dare fastidio al mostro!!
Sento quindi la necessità di tacere, ora, e di ascoltarti...grazie!
Ciao Angela, certamente puoi linkarmi sul tuo blog.
Caro Cristian,
sono molto felice di apprendere da te che gli imbianchini veneti e i carpentieri indiani hanno raggiunto piena consapevolezza della realtà politica.
Spero presto lo facciano anche tutti i cittadini italiani al completo.
Direi che la consapevolezza di cui parli e' ormai, tra i diversi strati sociali, un bene diffuso. O meglio, un male diffuso.
Quello a cui sottintendevo col primo commento e', adesso che sappiamo leggere e scrivere tutti, adesso che conosciamo le tabelline tutti, adesso che abbiamo preso coscienza tutti della realta' politica: perdio, si vorra' far qualcosa? o dobbiamo aspettare che tutti sappiano anche discettare con poesia e in chiave filosofica della realta' politica prima di leggere qualcosa di propositivo?
grazie per il caro
saluti ;)
Purtroppo, la "consapevolezza" non è così diffusa come credi. E' vero che molte persone si accorgono che parecchie cose non quadrano, e che occorre cambiare qualcosa. Ma soltanto poche lavorano quotidianamente allo scopo di uscire dalla cultura di massa e di acquisire piena consapevolezza della realtà. Quando queste persone saranno tante la realtà cambierà.
Essere pessimisti e dire "anche se le cose si sanno non cambia nulla" significa appartenere a quella cultura di massa che depotenzia gli individui, appunto, rendendoli "massa" che ha bisogno di un capo o che crede di dover accettare per forza una realtà che non gli è favorevole. Finché crederemo di non poter fare nulla, coloro (pochi), che invece credono di avere potere, continueranno ad esercitarlo e a rafforzarlo, a spese di tutti.
Ciao..Antonella in merito a questo ultimo commento devo dire che hai pienamente ragione,[capita spesso],la consapevolezza implica l'essere coscienti che e' qualcosa di piu' profondo rispetto alla sola conoscenza..questa e' una societa'alienata tutt'altro che consapevole..
Ci risiamo, ho visto il 14 ottobre interviste televisive di gente e anche giovani che votavano dicendo che era l'ultima volta che davano la loro fiducia. Bè la fiducia cari perbenisti ve la dovete dimenticare. Ormai sono decenni che il popolo dà la fiducia: ma a chi e per che cosa? Dopo tutto quello che è successo nel nostro paese e nel mondo, dopo tanti inganni, tanti lutti e tanta ipocrisia soprattutto nel campo della nostra politica italiana, stiamo ancora a porci il dubbio della fisucia si o no. Bisogna a questo punto chiedersi se abbiamo un pò di dignità e di indipendenza di pensiero e purezza di cuore. Io personalmente vado sul vecchio adagio che fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio. Ma vi siete chiesti perchè è stato fatto l'Ulivo? Ora c'è il Pd ma cosa è cambiato? Siamo cambiati noi, le nostre condizioni di vita non loro e i loro privilegi. Noi abbiamo capito e non dobbiamo tornare indietro fin quando i fatti e dico i fatti e non le chiacchiere ci daranno ragione. Facciamo le petizioni popolari e protestiamo costruttivamente fin quando non vedremo che qualsiasi governo di dx o sx o centro le metta in pratica, nel frattempo nessuna fiducia. Quando andiamo in banca a chiedere un prestisto ci chiedono garanzie che superano i soldi richiesti, addirittura ci ipotecano tutto per il doppio(vedi cosa sta accadendo anche con la gestline o equitalia e cosa è successo negli Usa con le famiglie indebitate fino al collo). Ma cosa direte quando non potrete più mangiare? Arriverà anche questo come già sta accadendo, basta guardarsi in giro e non guardare certa televisione svuota cervella.
Allora io credo nell'amore, amare significa avere rispetto, amare significa perdonare, io perdono i politici tutti ma amare non significa concorrere alla loro perdizione. Gesù non si buttò giù per dimostrare al demonio il suo amore e la sua potenza divina e quindi non votiamo se crediamo o almeno abbiamo un dubbio che ci stanno (fregando perchè ci stanno fregando) ancora una volta per non essere complici. La legge non ammette ignoranza ed io ridico il voto non ammette ignoranza nè fiducia a prescindere....
Bravo Rocco,
l'amore verso gli altri è un riflesso dell'amore verso se stessi.
Anch'io amo tutti e perdono tutti, ma non per questo sono disposta a cadere nelle trappole politiche e mediatiche. Le conseguenze degli atti di ingenuità o di credulità sono sempre più devastanti, per questo è necessario risvegliarsi al più presto possibile.
Inizio con le parole di Noan Chomsky:E' sicuro che le persone che arrivano a posizioni dirigenziali..sono quelle che si adeguano allo schema di fondo di chi ha la proprieta' e la guida della societa'.Ecco perche' c'e' sempre un certo genere di tecnocrati e non un altro:.ovviamente nel nostro caso e' riferito soprattutto ai politici che sono assolutamente in mala fede..bisogna azzerare la..Vecchia banda di briganti...Antonella ti chiedo di mettere per iscritto alcune cose concrete che possiamo prima discutere e successivamente realizzare per provare ad ottenere risultati reali..grazie per la tua attenzione.
Cara Antonella;
piacere di conoscerti.
Ho trovato il tuo Blog grazie all'elenco dei link, amici di MZ.
E alle tue giuste osservazioni, desidero aggiungere che: quando un politico "onesto", riceve un incarico così importante, onde possa dimostrare il suo grande equilibrio e le sue buone capacità di analisi, deve necessariamente DIMETTERSI da qualsiasi altro incarico avesse in quel momento. Invece lui, ha affermato che NON SI DIMETTERA' DAL SUO INCARICO DI SINDACO! E questo fatto, dimostra in modo palese, il suo egocentrismo e la sua poca capacità di rapportarsi moralmente con il proprio elettorato!
Chi deve trovare risposte professionalmente valide, per rinnovare e per risolvere annose questioni di livello nazionale, non può mettere i suoi piedi in due paia di scarpe contemporaneamente ... o credere di avere il dono dell'ubiquità!
Semmai dimostra e in modo evidente la sua evidente AMBIGUITA'!
Cordialmente da Otello Martini
Benvenuto su questo blog, Otello, e grazie per la tua riflessione.
Risposta a Paolo:
Ti accontento volentieri, ma si tenga conto che si tratta di un piano possibile, ma non semplice da realizzare. Non è come bere un bicchier d'acqua, altrimenti altri l'avrebbero attuato prima di noi.
Le cose che leggerete necessitano di una lunga e seria riflessione, leggetele più volte utilizzando l'intuito e la sensibilità. Non si tratta di conoscenze che posso provare documenti alla mano, come quando scrivo riguardo ai fatti storici, ma non per questo sono meno vere.
PREMESSE
PREMESSA N. 1 - Occorre considerare quanti siamo.
A mio avviso, è possibile creare una rete economico-finanziaria soltanto quando ci sono almeno diverse migliaia di persone sullo stesso territorio. In questo caso ci si può organizzare per emettere una moneta e per creare un sistema politico realmente democratico.
Nel caso in cui si è pochi e dislocati in diverse zone dell'Italia occorre fare lavoro di approfondimento e studio. Questo non vuol dire che non si possa far nulla, tutt'altro. Si può non sostenere l'attuale sistema corrotto, si possono boicottare le corporation criminali, si può, quanto più possibile, divulgare le verità sull'iniquità del sistema, per sensibilizzare anche gli altri, ecc.
PREMESSA N. 2 - Considerare il "mostriciattolo" che c'è in noi.
Qualsiasi vittoria, prima di essere all'esterno di noi stessi, è all'interno. Infatti, come si può pensare di avere potere sulla realtà se prima non lo si ha nella propria esistenza? Sarebbe un'illusione.
Non siamo vittime innocenti, poiché le leggi che regolano l'universo sono benigne e giuste, dunque, se viviamo su un pianeta con queste caratteristiche è perché dentro di noi c'è una realtà analoga.
Secondo la teoria del cervello trino, formulata dal neurofisiologo Paul MacLean, ci sono tre aree che possono determinare il nostro comportamento: il Complesso R., il cervello paleomammifero e quello neomammifero. Questo significa che dentro di noi (nel Complesso R.), TUTTI (me compresa) noi, c'è un mostriciattolo che ci spinge a ritenere più utili comportamenti primitivi, come l'egoismo, le pulsioni istintive, la violenza, la predazione, il senso di sopraffazione sugli altri. Il cervello R. costruisce un sistema ad alveare, in cui si segue un capo o una gerarchia di potere. E' questa parte di noi che ci spinge a voler cambiare il mondo senza cambiare noi stessi. In altre parole, a credere di poter cambiare il sistema attuale senza affrontare quello che dentro di noi lo rende possibile.
Con questo non voglio certo dire che la realtà esterna non esista o che i criminali che fomentano guerre abbiano le stesse responsabilità di altri che invece vogliono la pace. Occorre capire che queste persone così crudeli sono dominate proprio dal Complesso R., ed è per questo che il loro comportamento è così criminale: sono dominati dal bisogno di controllo e di potere, per una sorta di paura ancestrale. Essi stimolano in noi le stesse aree, utilizzando i mass media, affinché anche noi siamo indotti a rimanere nelle fasi più basse dell'esistenza, dominati da istinti e paure.
Il punto è: soltanto la parte del cervello neomammifero può rendere possibile il cambiamento, altrimenti risulterà un'illusione.
Infatti, le potenzialità di questa area sono creative, qualora si riesca a percepire la realtà come un tutt'uno. La parte più evoluta di noi ci fa capire quando c'è un'ingiustizia, quando quello che sta accadendo non è positivo e non dovrebbe essere accettato. Ci fa provare empatia verso i nostri simili, rendendo possibile la crescita sociale e culturale.
Grazie a questa area, c'è negli esseri umani un bisogno estremo di libertà emotiva. Ciò nonostante, se la persona rimane condizionata dalla "cultura di massa" potrà trascorrere tutta la sua vita senza conoscere le sue vere potenzialità ed esprimerle. Come diceva Fromm: "molte persone muoiono senza mai essere nate". Questo vuol dire che non è automatico per l'uomo far valere queste istanze superiori, ma si tratta SEMPRE di fare un certo lavoro su se stessi, poiché utilizzare queste potenzialità NON E' LA STRADA DI MINORE RESISTENZA, come lo è seguire il Complesso R.
Il Complesso R può stimolare l'avidità e l'eccesso, provocando un senso di insoddisfazione permanente, che genera bisogno eccessivo. Stimolando quest'area si può produrre bisogno di consumare, di comprare oggetti inutili o di bere e mangiare in eccesso. La pubblicità punta proprio a stimolare quest'area per indurre la personalità umana ad acquisire abitudini dovute al senso di insoddisfazione, stimolato ad oc dai messaggi pubblicitari, anche subliminali. Il Complesso R. può farci accettare di essere ingannati, poiché è assai più difficile affrontare la realtà che non cedere alle illusioni che ci tengono ancorati agli aspetti immediati dell'esistenza. In altre parole, possiamo cercare di giustificare la nostra non disponibilità a crescere, mistificando la realtà, ad esempio, dicendo "tanto non posso cambiare nulla", oppure "anche se lo facessi io gli altri non lo faranno", o "posso accettare questa realtà perché tutto sommato è la migliore possibile", ecc.
Il pieno sviluppo dei valori neocorticali (o neomammiferi) è proprio della specie umana. Nella nostra specie sono presenti comportamenti che, oltre ad indicare il soddisfacimento delle motivazioni del Complesso R. e limbiche, permettono una complessa interazione sociale, la capacità empatica e possibilità di complesse comunicazioni tramite il linguaggio.
Questa area ci permette di capire, ad esempio, la frase della scrittrice Ellen G. White: "Le cose migliori della vita - la semplicità, l’onestà, la veracità, la purezza e l’integrità - non si possono né comprare né vendere. Esse sono a disposizione degli ignoranti e degli istruiti, dell’umile lavoratore e dell’illustre uomo di stato".
Utilizzando questa parte del cervello è possibile avere coscienza delle proprie emozioni, diventare consapevoli delle proprie risposte immediate, e produrre effetti su di esse rafforzando la capacità di resistere al condizionamento. Ma questo richiede impegno, mentre l'essere condizionati no.
PREMESSA N. 3 - Utilizzare le energie del potere. Uscire dalla cultura di massa.
Per costruire una nuova realtà, si deve essere "nuovi" dentro, acquisire qualcosa di diverso rispetto alle persone plasmate dalla cultura di massa.
Questo significa alzare la qualità della propria esistenza, con letture edificanti e costruttive, riflessioni, interazioni sociali, attività creative, ecc.
Le energie del "potere" sono l'amore, la temperanza, la fiducia, l'autostima, ecc. Mentre quelle della sconfitta sono l'odio, la disperazione, l'insicurezza, il disprezzo, ecc.
E' chiaro perché il sistema potenzia le seconde e non le prime, attraverso programmi spazzatura pieni di risse, persone che piangono disperate, personalità prevaricanti oppure egoiche, ecc. Si vogliono tenere le persone all'interno di una situazione emotiva di impotenza e di insicurezza, in tal modo non si rischia di avere persone che possano realizzare un sistema diverso dall'attuale.
Pensate ai contadini che hanno fatto la rivoluzione russa: erano guidati dalla disperazione e dall'odio verso le classi ricche, per questo si fecero convincere dai bolscevichi a fare la guerra. Non erano dunque guidati dalle energie del "potere", e per questo accettarono di uccidere altre persone. Questo non poteva realizzare alcuna vera liberazione. Il gruppo egemone, essendo dominato dal Complesso R. è più forte nella violenza e nel crimine, e se si accetta di imbracciare le armi, la vittoria di sicuro non si avrà. Altro è il caso in cui le persone superano lo stadio R. e utilizzano il potere che è in loro. Pensiamo, ad esempio, ad un gruppo di diverse migliaia di persone (un villaggio), che si organizzano per non riconoscere più il potere dominante, creando un assetto basato sulle scelte politiche, finanziarie ed economiche comuni. Cosa potrebbe fare il gruppo dominante? Potrebbero andare ad arrestarli o ad ucciderli tutti? Non credo proprio.
INIZIATIVE CONCRETE - ASPETTI DA DISCUTERE:
1) Trovare un luogo in cui riunirsi nella propria città.
L'ideale, a mio avviso, sarebbe riappropriarsi delle piazze per diffondere proposte politiche.
Molti di noi (me compresa) sono troppo giovani per sapere come sono avvenute le lotte degli anni Sessanta e Settanta. Però se ci si documenta si vede che i risultati (miglioramento delle condizioni di lavoro, lo Statuto dei lavoratori, ecc.) si ottennero non soltanto per gli scioperi, ma soprattutto perché i lavoratori parlavano (praticamente quasi tutti i giorni) dalle piazze, consentendo a tutti di capire che quello per cui stavano lottando era giusto. Dunque, le persone che auspicavano una realtà migliore non erano isolate, come lo sono adesso, ma avevano un contatto diretto con la gente. Le persone comuni conoscevano quello che stava accadendo direttamente dai fatti o dai protagonisti, e perciò l'opinione pubblica non poteva essere manipolata facilmente attraverso i media ufficiali, come avviene adesso.
Secondo me, è per questo che il gruppo al potere ha fatto in modo che nella maggior parte dei casi i leader parlino dalla TV o in locali appositi. Così è più controllabile quello che viene detto alle persone comuni, e si cerca di evitare che parlino persone troppo "scomode".
2) Avere un dibattito politico basato sulla fiducia di poter creare un altro sistema, autenticamente democratico.
Per far questo bisogna essere PREPARATI, questo vuol dire non improvvisare, ma studiare con serietà tutto quello che può far capire l'attuale sistema di potere e come demolirlo. Ad esempio, studiare come si potrebbe creare un sistema finanziario alternativo, come depotenziare le tecniche di manipolazione mentale dell'attuale sistema, come fare lavoro di divulgazione, ecc.
3) Creare contatti con altre persone che stanno lavorando alle stesse cose (in Italia e all'estero).
Ciò serve allo scambio di idee, ad acquisire maggiore fiducia o sostegno.
Lo si può fare tramite Internet, ma sarebbe meglio potersi incontrare, anche se è più difficile.
4) Capire come il sistema reagirà.
In questo siamo avvantaggiati dal fatto che possiamo conoscere come ha reagito in passato:
- Ha creato la "strategia della tensione", ovvero ha seminato zizzania fra gruppi ideologici diversi in modo che si scannassero fra loro, e allo stesso tempo ha organizzato gruppi terroristici che facessero attentati dinamitardi (nelle zone più battagliere), per terrorizzare la gente e scoraggiare le lotte.
Oggi sarebbe più probabile che reagissero seminando panico attraverso il sistema finanziario, politico e mediatico, perché hanno più potere in questi settori di quanto ne avessero all'epoca.
Ad esempio, farebbero in modo (come in parte già stanno facendo) che la gente sia in preda all'insicurezza lavorativa ed economica, così pensa a quei problemi e non ad altri.
Per questo è importante far capire a tutti le vere caratteristiche del sistema.
- Il gruppo dominante ha da sempre criminalizzato tutti coloro che dissentono. Dunque, reagisce infamando chi dissente, attraverso i media, e persino utilizzando falsi testimoni (ciò è accaduto, ad esempio, per i dissidenti algerini, egiziani e somali).
- Il sistema ha cercato di limitare la diffusione delle idee che possono distruggere l'attuale potere. Ciò è avvenuto attraverso il possesso delle grandi case editrici, attraverso il controllo di tutte le emittenti TV e attraverso la chiusura di radio o pubblicazioni della dissidenza.
Pensate che prima delle due guerre mondiali, soltanto negli Stati Uniti, c'erano centinaia di migliaia di pubblicazioni operaie. Oggi praticamente sono quasi inesistenti.
RICAPITOLANDO:
Le cose essenziali al successo, sono: CAPIRE IL SISTEMA COM'È E COME REAGIRÀ (per non cadere nelle trappole e per saper prevedere le mosse), e LAVORARE SU SE STESSI PER USCIRE DALLA LOGICA DI MASSA, al fine di creare una nuova realtà, in cui gli esseri umani non siano più convinti di dover sottostare ad un sistema che non li rispetta e non permette la realizzazione delle loro potenzialità.
Il progetto che destituirà le attuali famiglie che detengono il potere è di sicuro successo, poiché la realtà è già in movimento in questa direzione. Quello che dipende da noi è il tempo che sarà necessario a questo cambiamento.
Le premesse che fai sono decisamente importanti sopra tutto la seconda che riguarda il cambiamento interno che e' passo necessario e fondamentale per un cambiamento piu' ampio..chi e' intelligente vuole cambiare il mondo chi e'saggio lavora su se stesso..certo non e' facile combattere con quelle che sono le tendenze negative della nostra personalita,'amplificate da condizionamenti quotidiani che provengono da ogni dove..Ci vorrebbe una sorta di evangelizzazione laica per cosi' dire che ci permetta di lavorare su noi stessi e nel contempo di divulgare ad altri le nostre convinzioni .Tutte le tue proposte del resto mi sembrano condivisibili e praticabili e spero che arrivino commenti e proposte dal maggior numero di persone..inoltre penso che ci si possa anche incontrare per condividere e migliorare i progetti e realizzare cose concrete...
Cara Antonella;
le tue risposte a Paolo sono ben meditate e molto esaustive, complimenti!
Personalmente però, vorrei aggiungere che: esiste anche un altro metodo per “dare corpo”, ad un piano di revisione totale, del nostro sistema sociale e partitocratico.
Basterebbe trovare, fra il foltissimo numero di giornalisti-pennivendoli, qualche giornalista coraggioso, che abbia veramente a cuore “la ricerca della verità” … e si potrebbe perfino scoperchiare, definitivamente, quel fetentissimo pentolone che racchiude una miriade di misteri … “onde mettere a nudo qualche vergognosissimo Segreto di Stato” ! Te lo immagini il botto?
Tu pensa, esistono fatti e situazioni altamente criminali, che hanno segnato tremendamente la vita del nostro Paese, e di cui ogni tanto, qualche famoso giornalista ce ne parla, ma pur sempre a sproposito; girando attentamente in lungo e in largo, alla periferia di tali notizie, senza tentar minimamente di approfondirle. [tu però sei giovane, e non puoi immaginare le straordinarie capacità mimetiche di tutti costoro … mi piacerebbe potertene dare dimostrazione.]
La teoria degli OPPOSTI ESTREMISMI, che mi hai fatto ricordare e che ho personalmente vissuto sulla pelle, nei momenti più tristi e difficili della mia esistenza, sono la premessa strategica, di quelli che erano tutti gli obiettivi, a cui miravano una articolare Camarilla di Criminali Nostrani & Internazionali, per poter realizzare un FORTISSIMO POTERE OCCULTO, impermeabile a qualsiasi GOVERNO FANTOCCIO fosse stato promosso in Italia.
[Il Piano di Rinascita Democratica, firmato dal Venerabile Gelli, ma sicuramente promosso da altri più bernoccoluti e curvilinei personaggi … è solo un riassunto di poche pagine, di quello che costoro sono riusciti poi a realizzare!]
Personalmente, penso che oltre alle cose che tu hai elencato, per poter realizzare un nuovo e più corretto Sistema Istituzionale, esista anche questa possibilità … promuovere INCHIESTE VERE, utili a … “PORTARE, davanti ad un Tribunale Internazionale - come è stato fatto del resto, per alcuni manutengoli di Hitler e con Milosevic - TUTTI COLORO CHE [Ministri, Generali, Giornalisti, Funzionari della n/s Repubblica ecc. ecc.] HANNO FATTO PARTE DELLA COSIDETTA P2 !
E che di fatto, hanno esercitato un POTERE OCCULTO E CRIMINALE per poter destabilizzare ovvero per modificare con tutti i mezzi (anche con quelli della violenza gratuita e degli atti più coercitivi) la vita democratica del nostro Paese!
Te lo immagini, il terremoto sociale ed istituzionale [di elevata magnitudo] che ne verrebbe, se venisse fatta buona chiarezza su questi particolari punti?
Cordialmente da Otello Martini
grazie per i complimenti. Purtroppo attualmente i mezzi di comunicazione sono in gran parte nelle mani del gruppo dominante, è per questo che la maggior parte delle persone ignora molte cose del sistema attuale. Però sono convinta che il "terremoto" di cui parli avverrà, non posso sapere quando e come ma avverrà.
Col tempo sempre più persone si renderanno conto delle truffe e degli inganni. Credo nel libero flusso di crescita, che porterà molte persone a diventare realmente consapevoli.
Cara Antonella;
come avrai certamente compreso dal mio precedente messaggio, mi interessa moltissimo questo tuo particolare lavoro:
DITTATURE. La Storia occulta. (Edizioni Il Nuovo Mondo)
E quindi, per approfondire meglio i temi di tale discorso e per leggere l’anteprima … sono andato al link:
http://antonellarandazzo.blogspot.com/2007/10/ultime-pubblicazioni-di-antonella.html
Dove, a parte questo refuso di impaginazione …
***[[[La Storia deve far luce sui fatti, sfidando paure e illusioni. Le nostre conoscenze sugli eventi storici aumentano col passare del tempo, e oggi sono emerse così tante contraddizioni con le vecchie interpretazioni della realtà storica che abbiamo soltanto due possibilità di scelta: o far finta di niente e cercare di non capire né pensare ai crimini che avvengono in molte parti del mondo, oppure chiederci il perché ci troviamo in un mondo in cui vengono commessi così tanti crimini.
La Storia deve far luce sui fatti, sfidando paure e illusioni. Le nostre conoscenze sugli eventi storici aumentano col passare del tempo, e oggi sono emerse così tante contraddizioni con le vecchie interpretazioni della realtà storica che abbiamo soltanto due possibilità di scelta: o far finta di niente e cercare di non capire né pensare ai crimini che avvengono in molte parti del mondo, oppure possiamo chiederci il perché ci troviamo in un mondo in cui vengono commessi così tanti crimini.]]]***
… ho apprezzato la generosissima sintesi didascalica, non disgiunta da una limpidezza delle varie argomentazioni, e quindi ho deciso che lo ordinerò molto presto.
Ma in attesa di una tua dedica sotto il frontespizio, a questo punto mi chiedo (e con questo intendo rispondere anche alla tua inconfutabile tesi, sul “gruppo dominante”…) perché dobbiamo aspettare, che “sempre più persone si renderanno conto delle truffe e degli inganni? Perché non uniamo le nostre forze, per “evidenziare” (prove alla mano) gli atti criminali, di cui sono responsabili diverse “cariatidi”, installatesi da diversi decenni all’interno del n/s Parlamento?
Personalmente, ho elaborato una discreta analisi esegetica e filologica di alcuni fatti, attraverso la quale posso dimostrare senza ombra di dubbi, tutto quello che affermo, sulle criminali responsabilità di questa particolare struttura “coperta”!
Ma, a parte le moltissime prove evidenti da me ritrovate, e nonostante le buone conoscenze che ritengo di aver acquisito con la nostra lingua madre, mi rendo conto di non essere né un buon scrittore né un giornalista; e quindi avrei bisogno della giusta collaborazione di un esperto nel ramo, per dare più corpo a tale canovaccio e per sgrossare il testo da quelle che sono le mie evidenti “deficienze o prolissità” … te la sentiresti di darmi una mano?
Ti assicuro che l’argomento, è di ENORME RILEVANZA!
Il mio sogno, è quello di “portare diversi fetenti personaggi, protetti dall’immunità parlamentare, sul banco degli imputati” in UN TRIBUNALE INTERNAZIONALE APPOSITAMENTE ISTITUITO!
Ove si possano dimostrare o confutare le accuse di ALTO TRADIMENTO E QUELLE PER I NUMEROSI CRIMINI CONTRO L’UMANITA’ !
Un caro saluto da Otello Martini
http://www.soramigliore.com/
>
Caro Otello,
apprezzo davvero tantissimo quello che stai facendo, certamente se posso essere utile sono a disposizione, nei limiti degli impegni di lavoro.
Non ho mai detto che occorra aspettare di essere in tanti, perché so bene che è importante la qualità di quello che si fa e non quante persone si è (uscendo dalla logica di massa).
Quello che intendevo dire è che, ad esempio, se su un territorio si è soltanto in 50 persone non si può pensare di organizzare una rete economica ed emettere moneta, a meno che all'interno di quel gruppo ci siano agricoltori, panettieri, commercianti, artigiani, tecnici, ecc. Perché altrimenti si deve comunque utilizzare la moneta del sistema dominante e si rimane dunque soggiogati. E' una questione pragmatica più che di tipo numerico in sé. Non ritengo di certo che bisogna aspettare qualcosa o qualcuno, al contrario, bisogna darsi da fare come si può: studiando la realtà, contrastando il potere corrotto, parlando con la gente e in mille altri modi.
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