Di Antonella Randazzo
I mass media si sono dedicati a lungo alle elezioni presidenziali francesi, parlando della "nuova sinistra", rappresentata da Ségolène Royal e della "nuova destra", di Nicolas Sarcozy. Ma cosa si intendesse per "nuova destra" o "nuova sinistra" nessuno lo spiegava, nemmeno alcuni programmi televisivi sull'argomento, che menzionavano questi concetti come fossero assiomi. Non c'era alcun approfondimento su ciò che si diceva, e non si permetteva allo spettatore di capire cosa si stesse effettivamente sostenendo. Evidentemente, questi programmi hanno ospiti ben selezionati, poiché se anche un solo interlocutore avesse chiesto ulteriori approfondimenti, le trasmissioni sarebbero miseramente crollate insieme ai loro assiomi.
Qual'era la differenza fra Royal e Sarcozy? Chi lo ha capito? Entrambi hanno parlato a tutti i francesi, hanno utilizzato la bandiera, la Marsigliese, l'orgoglio patriottico. Hanno esposto programmi simili, attuando una propaganda elettorale incentrata sulle stesse problematiche: sicurezza, tasse, sviluppo economico, immigrazione e lavoro.
Perché accade questo? I valori tradizionali della sinistra erano basati sulla distinzione fra le classi, e su una constatazione oggettiva: ossia l'esistenza di classi non dotate di mezzi finanziari ed economici come altre fasce sociali.
Oggi, in tutti i paesi d'Europa, i politici propagandano di avere a cuore l'interesse di tutti. Sembra che gli interessi di classe non esistano più, anzi, le stesse classi sociali sembrano sparite nel nulla, come se tutti i cittadini avessero improvvisamente acquisito lo stesso status, con le medesime possibilità e gli stessi privilegi.
Con la presunta scomparsa delle classi, anche le formazioni politiche di sinistra, che prima difendevano i lavoratori, hanno assunto prospettive favorevoli al rafforzamento del potere dell'oligarchia dominante, e attuano politiche non dissimili da quelle dei partiti di destra. La campagna elettorale è diventata come uno spettacolo, e gli schieramenti somigliano più alle tifoserie, e non offrono una reale possibilità di scelta responsabile di ciò che è meglio per la collettività. I personaggi politici sono diventati protagonisti per la loro personalità, e non tanto per la capacità di governare, mentre la fiducia verso le istituzioni crolla sempre più, e in alcuni paesi induce molti cittadini a non votare. I pubblicitari e i "consulenti" più esperti, chiamati spin doctors (dottore del raggiro, manipolatore di opinioni) curano le campagne elettorali, utilizzando conoscenze sociologiche e di psicologia sociale, allo scopo di dirottare l'attenzione e evocare emozioni. Come disse il pubblicitario che si occupò della campagna elettorale di François Mitterrand, Jacques Séguéla: "(c'è stato un) passaggio dalla democrazia rappresentativa alla democrazia consumista". Tutti i governi, di qualsiasi colore, manipolano l'opinione pubblica, spacciando qualsiasi politica come dovuta all'interesse generale. Durante le campagne politiche tutti i partiti dicono di voler difendere gli interessi di tutti. Dopo le elezioni, gli schieramenti fanno il gioco delle parti: chi non è al governo accusa l'altro di alzare le tasse, di precarizzare il lavoro, di fare tagli alla sanità o alla scuola ecc. Così gli elettori si convincono a votare l'altro schieramento, che quando sarà al potere riceverà dall'opposizione le stesse accuse. Il teatrino elettorale nasconde così la verità di un sistema in cui è un ristretto gruppo di banchieri-imprenditori a controllare tutti i settori dell'economia, e si vale dei politici per conservare il potere.
Negli ultimi decenni, c'è stata l'eliminazione mediatica degli operai e delle classi sociali che hanno grosse difficoltà a sopravvivere in modo dignitoso. I loro problemi non vengono notificati nei telegiornali, né i politici offrono soluzioni efficaci ed adeguate a risolverli. Eppure proprio negli ultimi anni la povertà è aumentata significativamente in molti paesi del mondo, e continua ad aumentare. In Italia, la quantità di poveri è passata dal 6,5% della popolazione, del periodo 1980/90, al 12% del 2005; in Germania, dal 5,9% del 2001, la povertà è salita all'11,6% nel 2005; e in Gran Bretagna si è passati dal 12,7% del 1980/90 al 19,5% del 2005.[1]
Questo vuol dire che non soltanto esistono ancora le classi deboli, ma che ogni anno migliaia di nuove famiglie entrano a far parte delle fasce più povere della popolazione. La propaganda neoliberista aveva garantito che con la globalizzazione tutti avrebbero avuto vantaggi economici, e invece è accaduto l'opposto. In realtà, l'obiettivo era proprio quello di indebolire le classi popolari, e di privarle del sostegno delle istituzioni, in modo tale da indurle ad accettare passivamente la povertà. Il sistema politico si è trasformato in spettacolo proprio perché ha perduto l'originaria funzione di mediazione fra le classi, diventando un organo di controllo dei cittadini e di tutela degli interessi bancari e delle grandi corporation. In questo contesto non è possibile alcuna democrazia, intesa come un sistema in cui il cittadino ha voce in capitolo e può lottare attivamente per i propri interessi. Alcuni studiosi parlano di sistema postdemocratico, che vede i cittadini subordinati allo strapotere delle élite, che li controlla e li passivizza attraverso il potere mediatico.
Facciamo un po' di chiarezza: per classe si intende un determinato livello economico, lavorativo o di potere e prestigio, e ogni persona appartiene ad un gruppo che esprime un determinato status socio-economico. I soggetti di una classe sociale hanno quindi caratteristiche analoghe di cultura, stile di vita, condizione economica o professionale.
Oggi in Europa è più difficile attuare nette distinzioni tra le classi perché le classi medie si sono estese, e all'interno di esse sono sorte diverse categorie in ordine al lavoro o al titolo di studio. Anche i nuovi criteri lavorativi, dovuti all'automazione dei processi di produzione e alla diffusione dei mezzi di comunicazione di massa, creano nuove distinzioni sociali. I processi di globalizzazione hanno imposto il sistema neocapitalistico al mondo intero, provocando l'impoverimento ulteriore dei paesi poveri e la ridefinizione delle classi nei paesi ricchi. Mentre la classe operaia si è trovata disoccupata oppure costretta a salari sempre più bassi, la classe media si è trovata, oltre che con stipendi non sufficienti a mantenere alta la qualità della vita, in molti casi anche in situazioni lavorative incerte e precarie. In altre parole, la globalizzazione, anziché creare maggiore benessere e il miglioramento della qualità della vita per tutti, com'era stato promesso, ha creato destabilizzazione e nuove povertà.
Lo Stato sociale, che prima dava un minimo di garanzie per la sopravvivenza dei più deboli, è stato smantellato per permettere alle corporation di privatizzare beni e servizi in tutti i paesi, rimpinguando ancora di più le loro casse. Oggi con la globalizzazione viene attuato un capitalismo sfrenato e senza regole (se non quelle che convengono al gruppo dominante) e le corporation investono in ogni angolo del mondo, utilizzando guerre e disastri naturali per piegare alla loro volontà. Un mercato senza regole e la privatizzazione ad oltranza hanno trasformato il mondo in un luogo di miseria e di corruzione, in cui i valori sbandierati dalle nazioni ricche sono falsi come i programmi festosi e colorati delle televisioni. Le classi più povere, perdendo potere sulle formazioni politiche che in precedenza si professavano a difesa dei loro diritti, non hanno più la possibilità di migliorare la propria situazione che, quindi, è destinata a peggiorare.
Impoverendo tutti, e creando confusione fra le distinzioni di status, l'élite ha reso fuori moda parlare di classi sociali. La stessa parola "classe" è stata messa al bando, sostenendo che non esistono più classi, così come si propaganda che non esistono più ideologie. La verità è che l'oligarchia dominante ha voluto cancellare le idee e le istanze a favore delle classi svantaggiate, creando confusione nei concetti. Lo scrittore James Petras spiega come è stata creata la confusione:
"Durante gli anni Ottanta i mass-media occidentali si appropriarono sistematicamente delle idee fondamentali della sinistra, svuotandole dei loro contenuti originali e riempendole con altri. Le manovre dei politici per rafforzare il capitalismo e accrescere le ineguaglianze venivano descritte come "rivoluzionarie" e "riformatrici", mentre coloro che si opponevano a questa visione erano etichettati come "conservatori".
Questo rovesciamento del senso del linguaggio politico disorientò molte persone, rendendole vulnerabili ai proclami secondo cui i termini "destra" e "sinistra" avevano perso di significato e le ideologie non contavano più nulla. La manipolazione culturale globale va avanti grazie a questa corruzione del senso. Nel Terzo Mondo, la privatizzazione delle aziende pubbliche starebbe "dissolvendo i monopoli". "Riconversione" è l'eufemismo usato per tornare indietro a condizioni lavorative da diciannovesimo secolo, defraudate di ogni conquista sociale. 'Deregulation" indica invece il passaggio del potere dalle mani dello stato sociale nazionale a quelle del sistema bancario internazionale (e) di un'élite di corporation".[2]
Sostenendo l'assenza di ideologie, si ritiene che anche il discorso sulla lotta di classe debba essere archiviato e bandito dalla storia. La realtà è che il divario fra le classi sta crescendo a dismisura ovunque. Nei paesi poveri la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale hanno imposto "ristrutturazioni" e, concedendo prestiti, hanno reso i paesi dipendenti e obbligati a seguire le loro linee anche se non convenienti ai loro interessi. Questo è accaduto in molti paesi, ad esempio, nel Sudafrica, dopo il 1995, sono iniziati gli investimenti americani che hanno realizzato un vero e proprio saccheggio delle risorse del paese, aumentando ancora di più il già drammatico divario fra ricchi e poveri. La General Electric , in Sudafrica, ha fatto chiudere decine di fabbriche lasciando nella disoccupazione migliaia di persone. Il progresso economico, promesso a Mandela, non era per tutti ma per coloro che già avevano una posizione economica privilegiata. Il cosiddetto "libero scambio" costringe tutta la popolazione a pagare anche i beni di fondamentale necessità, come l'acqua, e le classi povere sprofondano nella miseria fino a morirne. A Dimbaza (Sudafrica) i bambini muoiono per denutrizione mentre a Johannesburg c'è Upper Houghton, uno dei quartieri più ricchi del mondo, in cui le case lussuosissime sono delle fortezze, e nelle scuole, fra le migliori del mondo, i ragazzi giocano a rugby, mentre i loro coetanei in un'altra parte del paese lavorano molte ore per guadagnare meno di una sterlina al giorno.
Oggi cinque compagnie della Anglo-American Corporation controllano tre quarti di tutti i capitali della borsa di Johannesburg, un miracolo economico, ma soltanto per chi già era ricco. Per le classi povere il "miracolo" corrisponde a maggiore miseria. Oggi, in Sudafrica, si pone anche il problema dell'assistenza medica e dell'istruzione perché il paese non può più garantire neanche i minimi servizi e il denaro che spendeva in precedenza adesso serve a ripagare gli interessi del debito contratto con le istituzioni finanziarie occidentali.
Negli ultimi dieci anni, i ricchi statunitensi sono diventati ancora più ricchi e si isolano sempre di più vivendo lontani dalla gente comune, che diventa sempre più povera, e deve affrontare molti impedimenti nel migliorare la propria situazione. Talvolta c'è persino il riconoscimento percettivo delle classi, come racconta un turista europeo negli Usa: "Sono rimasto sconvolto dal constatare come sembri di avere a che fare con due "razze" diverse. L'élite è alta, bella e magra, veste con gusto e cura il proprio aspetto. Tale elite frequenta solo i quartieri migliori delle città importanti e non si trova nel resto del paese. Quanto al resto del paese... il popolo è sciatto, trascurato, e molte persone, anche se ancora giovani, sembrano malate o sono obese".
Negli Stati Uniti, dalle differenze di classe origina non soltanto una diversa condizione lavorativa e una diversa qualità della vita ma, anche, diverse condizioni di salute e diversi livelli d'istruzione.
Molti americani credono ancora al "sogno americano", cioè di potersi arricchire dall'oggi al domani come fosse facile per chiunque l'accesso alla ricchezza. Ma nuovi studi sulla mobilità sostengono che è sempre più difficile passare ad una classe più elevata, mentre diventa più facile accedere a cariche elevate, come diventare giudice della Corte Suprema, se si appartiene all'élite ricca. Di fatto, fa strada quasi esclusivamente chi appartiene a famiglie con redditi alti, molto istruite e con buone conoscenze nel mondo che conta. Anche i candidati presidenti provengono tutti dalle élite ricche, e ricevono per le loro campagne elettorali somme elevatissime dalle banche e dalle grandi corporation.
Da un sondaggio del New York Times[3] emerge che secondo l'opinione del 40% degli americani esistono oggi più di prima le possibilità di accedere ad una classe più elevata, mentre in realtà è avvenuto il contrario. E' probabile che la percezione errata degli americani dipenda dal voler mantenere vecchie convinzioni nonostante esse non siano più suffragate dai fatti, oppure semplicemente dal credere ai mass media, che non danno l'impressione che qualcosa sia peggiorato, anzi, parlano di progressi economici, che avvengono però, di fatto, soltanto per i più ricchi.
La fortissima disparità nei redditi fra ricchi e poveri presente negli Usa, pregiudica anche le possibilità di rendimento scolastico dei figli che non possono accedere per gli alti costi alle migliori scuole, che si trovano tutte nei quartieri alti.
I sociologi americani, fino a poco tempo fa, distinguevano soprattutto tre classi sociali: la classe alta, la media e la classe bassa o lavoratrice. Oggi ne distinguono decine, caratterizzate dal tipo di lavoro e dallo stile di vita. Alcuni sociologi, in linea con le tendenze del momento, hanno cercato di spazzar via lo stesso concetto di classe mentre altri sociologi, come Michael Hout, si sono opposti all'inganno. Hout ha dichiarato:
"Trovo questo dibattito sulla 'fine della classe' ingenuo e ironico, perché siamo in un periodo di espansione delle disuguaglianze".[4]
Il nuovo corso dell'economia, con i cambiamenti tecnologici e i processi di globalizzazione (cioè delocalizzazione delle industrie in posti dove si sfrutta la manodopera a costi e a condizioni semischiavistiche), ha provocato la chiusura di fabbriche e aumentato il reddito dell'1% delle famiglie (quelle già ricche) del 139% nel periodo fra il 1979 e il 2001, mentre quello delle classi povere è salito meno rispetto al livello dell'inflazione, provocando così un peggioramento delle condizioni economiche di milioni di persone. Di fatto gli americani percepiscono che la loro condizione è peggiorata soprattutto a causa del costosissimo sistema sanitario, che lascia senza sicurezza sanitaria ben 50 milioni di cittadini americani. Ma gli americani sembra non vogliano rinunciare al "sogno americano" anche se esso rimarrà soltanto un sogno. Nella realtà di tutti i giorni, la classe sociale rimane un fattore importantissimo per l'intera vita del soggetto e anche per la sua morte. Come dice Ichico Kawachi, docente di epidemiologia sociale all'Harvard School of Public Health:
"Negli ultimi 20 anni ci sono stati progressi enormi nel soccorso prestato ai pazienti colpiti da attacco cardiaco e nella conoscenza di come si previene un attacco. Ogni volta che si fa strada un'innovazione, le persone agiate sono le più veloci ad adottarla. All'altra estremità della scala sociale, invece, per i poveri si sono accumulati vari svantaggi: la dieta è peggiorata, c'è più stress dovuto al lavoro. La gente, se è povera, ha meno tempo per dedicarsi ad attività che consentono di restare in buona salute".[5]
Nel 1974, l 'economista Paolo Sylos Labini scrisse un libro dal titolo Saggio sulle classi sociali, in cui propose la seguente distinzione fra le classi:
"I) Borghesia vera e propria: grandi proprietari di fondi rustici e urbani (rendite); imprenditori e alti dirigenti di società per azioni (profitti e rendite misti che contengono elevate quote di profitto); professionisti autonomi (redditi misti, con caratteri di redditi di monopolio).
IIa) Piccola borghesia impiegatizia (stipendi).
IIb) Piccola borghesia relativamente autonoma (redditi misti: coltivatori diretti, artigiani (inclusi i piccoli professionisti), commercianti.
IIc) Piccola borghesia: categorie particolari (militari religiosi ed altri) (stipendi).
IIIa) Classe operaia
IIIb) Sottoproletariato".[6]
Il libro di Sylos Labini, che offre uno spaccato della società italiana del secolo scorso, venne pubblicato proprio quando in Italia si verificavano scontri e lotte per migliorare la situazione dei lavoratori. Le lotte e le contestazioni degli anni Sessanta e Settanta permisero all'Italia di fare passi avanti nei diritti dei lavoratori, delle donne, e nel diritto allo studio, ma negli ultimi anni, a causa della precarizzazione del lavoro, della svendita dei beni pubblici e della corruzione politica, tutto questo è stato demolito.
I processi di globalizzazione hanno fatto aumentare il divario fra ricchi e poveri anche nei paesi ricchi, e molte persone appartenenti alle classi medie si sono trovate a non avere più i vantaggi economici di prima. La competizione lavorativa è diventata mondiale, e viene diretta e controllata da chi già detiene una fetta enorme di potere economico. I paesi poveri vengono costretti a produrre di più mentre il prezzo delle loro materie prime viene abbassato, e nei paesi ricchi aumentano la disoccupazione e il lavoro precario. I meccanismi di tassazione, che prima permettevano di aiutare le classi povere garantendo loro istruzione e assistenza sanitaria, oggi vengono smantellati per favorire un maggiore accumulo di capitale alla classe ricca. In Europa, negli ultimi venti anni, sono diminuite le tasse sul capitale e sono aumentate quelle sul lavoro, mentre negli Usa le tasse delle società per azioni sono scese dal 27% al 17% del totale. In molti paesi asiatici e africani le corporation transnazionali trovano concessioni fiscali straordinarie che danneggiano le classi povere. L'idea che le imprese private debbano essere più importanti dell'interesse nazionale ha reso gli Stati più deboli e la difesa delle classi povere sempre meno presente all'interno di essi. La tutela delle classi povere e dei lavoratori è ormai un argomento non più dibattuto, esso ha lasciato il posto ai concetti di "competizione globale" e di neoliberismo mondiale, argomenti spesso falsati per indurre a credere che la globalizzazione sia favorevole anche alle classi povere. Ma ciò non corrisponde a realtà poiché il liberismo mondiale coincide con un potere esercitato da chi è più ricco, contro chi è povero. La realtà futura, se non si riesce a contrastare la tendenza attuale, vede un ulteriore impoverimento delle classi povere a favore dei ricchi, che concentreranno ancora di più le ricchezze nelle loro mani contro i diritti sanciti nell'articolo 25 1° comma dalla Dichiarazione Universale dei diritti umani:
"Ognuno ha diritto a un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all'alimentazione, al vestiario, all'abitazione, alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; ognuno ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia e in ogni altro caso di perdita dei mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà".
La smania dei politici di dimostrare di poter rappresentare tutte le classi e difendere i diritti di tutti, manifesta un comportamento di copertura, ossia che è vero l'opposto: il politico oggi non è a servizio dei cittadini, e la politica è soltanto un canale che serve al gruppo egemone per mantenere il controllo politico sulla popolazione. Per capirlo basta osservare come nelle campagne elettorali il cittadino non è affatto il protagonista ma è bersaglio della propaganda. Le classi popolari sono diventate ormai preda di inganni, talvolta grossolani, e di illusioni. I popoli sono indotti alla passivizzazione e coinvolti emotivamente nello spettacolo politico. Uno spettacolo sempre più squallido, che nel mettere in scena personaggi benevoli, paternalistici o che cantano allegri l'inno nazionale, ignora la vera funzione della politica. Nel valorizzare ciò che appare e che suscita emozioni momentanee, si nasconde quello che sarebbe meglio per la società, e ci si guarda bene dal chiedersi se i valori come la solidarietà e il principio di redistribuzione della ricchezza debbano essere, oggi più che mai, alla base di ogni scelta politica che sia degna di essere rispettata.
Note:
[1] Fonti: World Economy 2001, Banca Mondiale, dati ISTAT, The World Factbook CIA.
[2] Cit. in Pilger John, "Agende nascoste", Fandango, Roma 2003, p. 540.
[3] "The New York Times", 25 maggio 2005.
[4] Scott Janny e David Leonhardt, "Classi in America", The New York Times, 25 maggio 2005.
[5] Scott Janny, "Più salute e vita migliore per chi ha più mezzi", in The New York Times, 25 maggio 2005.
[6] Labini Sylos Paolo, "Saggio sulle classi sociali", Laterza, Roma-Bari 1975.
8 commenti:
Claudio ha scritto:
Salve Dottoressa Randazzo, seguo da sempre i suoi testi e sto leggendo il vostro ultimo libro (sono arrivato a pag.234), così come seguo un pò tutti gli articoli di disinformazione.it...è buffo pensare di essere capitato tre anni fa per caso in codesto sito, così pieno di verità amarissime...ho paura per il futuro, lo vedo non nero, nerissimo...credo di aver capito dove "loro" vogliono arrivare...sommando i suoi articoli a quelli di Palmio,Bertani ma anche altri, vogliono ridurci a schiavi senz'anima che lavorano per loro almeno 16-18 ore al giorno, ci vogliono catatonici di fronte alla tv, privati della minima cultura e della minima sanità...controllati con dei chips sotto la pelle...immagino già come giustificheranno quest'ultima cosa: prima organizzeranno una serie di attentati, magari con gente che ha subito il lavaggio del cervello (così si lavano le mani), poi ci diranno che è necessario per la sicurezza personale e nazionale, ricorrendo anche a espedienti hollywoodiani e musicali..."Loro" sono drogati di ricchezza e potere, sì "drogati" è la parola giusta, perchè sono come dei tossicodipendenti in crisi di astinenza, non gli basta mai...hanno già capitali e risorse enormi eppure non gli basta...aggiungo anche che sono dei pericolosi psicopatici perchè come un serial killer uccide senza provare rimorso così loro mandano a morire miliardi di persone...io non so fino a che punto la gente possa essere così cieca, così sorda e così sciocca da non capire che rischiamo tutti di saltare in aria...ho provato ad esempio a parlare dell'intervento di Rivera (concerto del 1° maggio) sul Vaticano, intervento secondo molto ricco di verità effettive, mi hanno aggredito a parole, invocando la sacralità del Stato Pontificio e dei valori cristiani che rappresenta...mi sono cadute le braccia...come si fa a togliere convizioni radicate e così errate dalla testa della gente? dovresti avere il supporto di un canale televisivo ma...ahimè...sappiamo la censura come opera e lo dimostra un articolo recente di disinformazione..i maya dicono che un'era finirà nel dicembre del 2012...mi sto attaccando a questa sciocchezza, perchè in ogni caso è certo che andando avanti così, l'umanità finirà di esistere...eppure basterebbe un gesto così semplice a metterli ko: basterebbe che la maggior parte delle genti ritirasse dalle banche tutti i loro soldi in maniera sincronizzata, cioè nello stesso giorno...questo forse l'ha detto proprio lei, non mi ricordo bene...
inutile cercare di fondare nuovi partiti, cosa che chiedono ingenuamente a Travaglio e Grillo, dobbiamo smetterla di essere le solite pecore e prenderci le nostre responsabilità...inutile invocare la lotta armata, faremmo solo i loro interessi, oltre che sprecare sangue inutilmente...bisognerebbe eliminare totalmente il sistema bancario (è inaffidabile) e ricreare da zero un altro sistema politico, completamente differente dagli attuali, un sistema basato finalmente sulla collettività (ma reale e non un capitalismo mascherato da comunismo!!!).
Non ho altro da aggiungere dottoressa, forse mi sono dilungato anche troppo, spero solo in una sua risposta e in un suo parere circa quello che ho detto, arriverci e grazie per quello che fa, salve, Claudio
Scusa Claudio, ma il tuo post era stato cancellato per errore e ho dovuto recuperarlo e rimandarlo col mio account.
Quello che dici è tutto vero, hai avuto la sensibilità e l'intelligenza necessarie per capire la sgradevole verità sul mondo in cui viviamo oggi. Ma, come ho già avuto modo di scrivere (vedi "Verità e nichilismo" prima e seconda parte), il diventare consapevoli è il primo passo di un cammino verso la crescita interiore, che produrrà effetti molto positivi per la nostra vita e quella degli altri. Continua a seguire il sito "disinformazione.it" perché saranno pubblicati altri articoli proprio sulle questioni da te sollevate.
Non essere pessimista perché è proprio quello che vuole il potere che domina oggi , poiché sarebbe distrutto in pochi istanti se la maggior parte degli esseri umani recuperasse fiducia in se stessa e sicurezza che il bene vincerà.
grande articolo.i politici,come diceva ezra pound,sono i camerieri dei banchieri.ci nascondono qual è il vero potere,quello che si basa sul signoraggio monetario e creditizio,quello delle banche centrali e di quelle commerciali,su come il sistema finanziario ci schiavizza con tasse,mutui erogati con denaro creato dal nulla,terrorizzandoci ogni tanto con qualche bomba qua e là,per mantenere alta la tensione,una volta contro i comunisti,ora contro la mitologica al quaeda.l'11 settembre,gli attentati di madrid e londra,i falsi attentati sventati l'agosto scorso sempre a londra,sono tutti riconducibili a quell'elite che governa il mondo tramite canali finanziari e politici che sono strettamente collegati.si sono inventati il falso concetto di "morte cerebrale,per sfruttarci oltre che da vivi,anche in coma,per strapparci gli organi mentre il cuore ancora batte,senza provare una valida terapia (http://www.antipredazione.org).
faccio notare inoltre,che il moderno stato italiano è stato costruito sulla distruzione e sulla pulizia etnica del regno delle due sicilie,stato libero e sovrano invaso dai piemontesi nel 1860.concludo affermando che destra e sinistra sono due facce della stessa medaglia,due espressioni del potere,che sevono per ingannare le masse,ed incanalarle verso uno sfogo "democratico" dei loro ideali e delle loro frustrazioni.
Francesco Quintavalle
Onorevolissima Dott.sa Randazzo, come su suo consiglio ho comprato il libro e l'ho quasi finito. Le verità sconcertanti che escono fuori da questo fantastico testo devono essere rese pubbliche. Io ho proposto un paio di volte ai miei professori di leggere parti o articoli, ma la risposta è sempre la stessa: tanto lo sanno tutti!!! Le notizie non vengono prese dai miei coetanei con sufficente attenzione. Non si rendono conto, certo non è l'apocalisse, ma almeno prendere atto di quello che accade!!! Niente!!! Non importa nulla, né a studenti né a professori!!! Rimango sbigottito dell'ignoranza dei miei professori e coetanei. IO PROPORò, SE LEI UMILMENTE ME LO PERMETTE, DI RENDERE IL SUO LIBRO, UN LIBRO DI TESTO!!! Questa mia denuncia parte quando la mia professoressa di Economia Politica definisce la BM e il FMI enti positivi, mandati dal cielo, che aiutano i popoli!!! Quando ho sentito queste assurdità mi si sono drizzati i capelli!!! Non c'è stato nulla da fare, la prof annuiva, ma non gliene importava niente quello che dicevo!!! Fortunatamente il mondo non è pieno di inetti...devo ringraziare il buon dio che ci ha donato il sito disinformazione.it (e molti altri) che vanno (per citare il mitico De André) in direzione ostinata e contraria!!!
Caro Francesco, tieni conto che se al mondo non ci fossero ancora così tante persone con gli occhi bendati, che non sono ancora pronte a capire o non vogliono capire, la realtà sarebbe già diversa. Fai bene a cercare di diffondere la verità, come faccio io e molte altre persone. Col tempo saremo sempre di più, e il potere criminale attuale crollerà definitivamente.
La casta è anche un libro che oggi viene pubblicizzato sul sito di Grillo. C'è come vedo un insieme di notizie che dicono la stess cosa. Ma chi si nasconde dietro il teatrino della politica? chi è il regista occulto?
La banca è la risposta.
Chi è la banca? pochi grandi azionisti. Grazie alla loro influenza sono riusciti a mettere in scena la commedia della democrazia. La loro arma più forte è il sistema monetario che si alimenta con la vendita al valore nominale dei soldi al valore nominale e non di costo allo Stato che gentilmente cede la sua propirta incostituzionalmente a loro favore.
Questo è il sistema in cui viviamo e questo è il sistema che va cambiato. Quindi non votare i politici attuali e riappropriarsi della proprietà monetaria è la prima cosa da fare.
Gent. Dott. Randazzo, la ringrazio prima di tutto per l'opera "divulgativa" che fa con i suoi articoli e libri. Come gia' alcuni lettori le hanno scritto, credo che regni un clima di profonda sfiducia (per usare un eufemismo) nei confronti della politica. Ma come lei e molti altri hanno capito, non dovrebbe essere (solo) la politica ad essere il bersaglio della nostra attenzione, quanto piuttosto il sistema bancario-creditizio, le multinazionali (che promuovono l'aumento del dislivello socio-economico tra le persone, mascherandolo da capitalismo) e il sistema informativo "ufficiale". Le chiedo gentilmente di promuovere con rinnovata forza questi argomenti, in nome di tanta gente che si e' resa conto del mondo in cui vive e che vorrebbe cambiarlo in meglio.
La ringrazio per l'attenzione.
Ho trattato ampiamente questi argomenti nel libro "Dittature. La Storia occulta", e ho scritto anche numerosi articoli, pubblicati su disinformazione.it
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