domenica

IL PRESIDIO NO DAL MOLIN E LE LOTTE PER LA PACE

L'Italia, la Germania, il Giappone, la Repubblica Ceca e i paesi del Sud America sono accomunati dalla forte protesta della popolazione contro la subordinazione al potere degli Stati Uniti, attuata attraverso basi militari, che rappresentano un coacervo di illegalità, distruttività e morte. Già nel febbraio del 2003, i tedeschi avevano protestato per la base di Geilenkirchen, nell'ovest della Germania, dove si stavano svolgendo le operazioni di trasferimento in Turchia di aerei da ricognizione Awacs, per la preparazione dell'aggressione all'Iraq. La protesta fu organizzata dal movimento pacifista cattolico Pax Christi e dall'associazione antimilitarista "Resist the War", che denunciarono l'uso degli Awacs contro l'Iraq. In quell'occasione, il popolo tedesco si mostrò assai più informato di quello italiano, che non si accorse che dalla base di Camp Darby sarebbero partiti missili contro l'Iraq.
Nel 2006, emersero informazioni su un piano statunitense per costruire diverse nuove basi militari in Europa, allo scopo di potenziare gli arsenali utili alle guerre attuali e future. Nella Repubblica Ceca si formò un coordinamento di oltre 40 organizzazioni, che attuarono diverse manifestazioni contro la nuova base militare. Ciò spinse gli americani a preparare una campagna mediatica mistificatoria, per convincere i cechi dei presunti vantaggi di una base militare Usa. Il cavallo di battaglia della propaganda americana fu la paura, si cercò di convincere la popolazione a credere nelle presunte minacce da parte dell'Iran e della Corea del Nord. Ma dopo le numerose guerre americane di aggressione, le popolazioni non sono così sciocche da credere che piccoli paesi possano voler sfidare il gigante americano, e sanno assai bene che le basi servono ad altre guerre di aggressione o a portare avanti le guerre già iniziate dalle autorità americane. Oggi tutte le popolazioni europee si aspettano che le 500 bombe nucleari custodite nelle basi Nato in Europa vengano ritirate e che non vengano costruite altre basi militari Usa.
Secondo Chalmers Johnson, le basi militari americane rappresentano il livello di dominio imperiale che le autorità statunitensi hanno raggiunto:

Una volta si poteva seguire l’espansione dell’imperialismo contando le colonie. La versione statunitense delle vecchie colonie sono le basi militari. Seguendo su scala globale i cambiamenti che riguardano le basi possiamo conoscere molto dell’"impronta" imperiale americana e del militarismo che l’accompagna... Nel 2005 le basi militari americane all’estero erano 737. E a causa della presenza militare in Iraq e della strategia della guerra preventiva del presidente George W. Bush, il numero continua ad aumentare... Nel 2005 gli alti comandi militari hanno destinato alle basi all’estero 196.975 uomini in uniforme, accompagnati da altrettanti familiari e funzionari civili del dipartimento della difesa. Inoltre hanno assunto sul posto 81.425 persone. Nel 2005 il personale militare americano dislocato in tutto il mondo, compreso quello in patria, era di 1.840.062 unità, oltre a 473.306 funzionari del dipartimento della difesa e 203.328 dipendenti stranieri. Nelle basi oltreoceano, secondo il Pentagono, c’erano 32.327 baracche, hangar, ospedali e altri edifici di proprietà, mentre quelli in affitto erano più di 16.527. Le dimensioni di questi impianti sono state registrate nell’inventario: 2.781 chilometri quadrati all’estero e 120.675 chilometri quadrati in tutto. È evidente che il Pentagono può considerarsi uno dei più grandi proprietari terrieri del mondo. Questi numeri, benché impressionanti, non tengono conto di tutte le basi effettivamente occupate dagli Stati Uniti... Il rapporto omette anche le basi in Afghanistan, in Iraq (106 guarnigioni nel maggio del 2005), in Israele, in Kirghizistan, in Qatar e in Uzbekistan, anche se dopo l’11 settembre gli Stati Uniti hanno impiantato basi colossali nel Golfo Persico e nell’Asia centrale.

A Vicenza, all'insaputa della popolazione, è stata presa la decisione di costruire una nuova base militare, per accogliere la 173esima brigata aviotrasportata statunitense, che comprende 1800 soldati americani, attualmente in Germania. E' stato progettato un complesso di 700 mila metri cubi di caserme, impianti militari e logistici; 61 villette a schiera, un albergo, un campo da bowling e un ospedale, che sarà collegato a quello vicentino. La spesa prevista dal Pentagono è di almeno 680 milioni di dollari. Dovrebbe sorgere una vera e propria cittadella autosufficiente, con centri commerciali e palestre, case e una mensa per 1.300 persone. Tutto questo ha lo scopo di agevolare le guerre americane contro i popoli, preparando gli arsenali per nuove guerre di aggressione.
Il presidente del Consiglio Romano Prodi, il 16 gennaio, da Bucarest annunciò che è "doveroso mantenere gli impegni con gli alleati", dimenticando che il primo impegno dovrebbe essere quello preso con i cittadini, che si aspettano che egli governi nell'interesse della popolazione, e non per favorire il bellicismo americano.
(Leggi l'intero articolo su disinformazione.it)

4 commenti:

rocco ha detto...

Si dice che il 40% dei soldi lo metteranno gli italiani. Se cosi fosse oltre al danno anche la beffa.
E meno male che l'Italia ripudia la guerra e non costruisce armi nucleari ma le ospita tranquillamente sul suo territorio.
Siamo solo una colonia americana anzi solo una base militare per gli americani.

Anonimo ha detto...

Leggo sempre con interesse i suoi articoli ma secondo il mio parere siamo sempre sulla strada sbagliata. Oramai è evidente che il dominio del Mondo avviene attraverso le Corporations precedute, sul territorio, dall'Esercito USA. Che la Globalizzazione era solo il meccanismo economico che ha permesso alle Multinazionali di fagocitarsi, fondersi in modo da avere in ogni campo sia esso Entertaiment, Alimentazione, Farmaceutico, Informazione etc etc la funzionante struttura delle "7 Sorelle" (Copyright del Petrolio).
Ma se tutti quelli che protestano, giustamente, siano essi Centri Sociali, Collettivi di vario genere, No Global appaiono dei "pericolosi" cosa che poi viene, ovviamente, "pompata" dai media le "masse", cioè i cittadini normali, che non hanno tempi di leggere i Blog rimarranno "statici".

Che Fare ??? Boh !!!

Forse cambiare "Stile", quasi quasi cercare un "Viral Marketing" dell'Oppositore.
Cioè qualcuno che utilizzando le stesse tecniche del nemico gliele ritorce contro.
Ricordo, con grande fascino, i "Provos", dell'Olanda anni 60, che vestivano di bianco e andavano in giro in bicicletta.
Loro conquistaro qualche seggio comunale.
Magari occorre ricominciare.
Lasciando perdere i Pacifisti della Domenica che poi mettono le bandiere Arcobaleno sui balconi e le lascaino lì.
Dopo mesi diventano nere e sporche e nessuno, di questi pacifisti, si ricorda di lavarle e acquistarne una nuova. Proprio come le loro coscenze pacifiste.

Antonella Randazzo ha detto...

Ci sono molti modi per reagire al sistema distruttivo che attualmente prevale, il peggiore, a mio avviso (e quello preferito dall'oligarchia dominante), è essere pessimisti e gettare la spugna ancor prima di lottare, mostrando totale sfiducia in se stessi e negli altri.
A questo proposito ho scritto gli articoli "Verità e nichilismo" prima e seconda parte, e sto scrivendo ancora, per rispondere alle vostre domande su cosa fare per contrastare un sistema così iniquo.

Blog su blogger di Tescaro ha detto...

Ora con un rappresentante al consiglio comunale si potrà cambiare strategia nell'ottenere l'attenzione e richiedere la moratoria sulla sospensione dei lavori aprendo le porte al referendum consultivo. Buona serata Tiziano :-))