giovedì

IL PIANO DEL GOVERNO PER AVVELENARE GLI ITALIANI

I telegiornali hanno mostrato cumuli di spazzatura, parlando di "emergenza rifiuti" in Campania, ma si sono guardati bene dallo spiegare come mai le società preposte alla raccolta dei rifiuti non hanno fatto il loro dovere, e perché le autorità non sono intervenute adeguatamente. Cosa avevano da nascondere? E' ovvio che in questi fatti sconcertanti c'è la responsabilità delle autorità locali e nazionali, dato che non devono essere i cittadini stessi a gestire la spazzatura. Qual'è la verità di tutto questo? Perché i cittadini campani devono pagare bollette più salate pur essendo costretti ad avere sotto casa cumuli di spazzatura fatiscente?
Sarebbero state almeno 700.000 le tonnellate di immondizia gettate sul territorio campano, esposto criminosamente al degrado e a seri pericoli sanitari.
Questa situazione è costata parecchio a tutti noi: 500 milioni di euro soltanto per la gestione commissariale, e 1 miliardo e 300 milioni per la "risoluzione dell’emergenza", che ancora non c'è stata. La situazione è peggiorata dall’estate del 2006, periodo in cui sono iniziate le proteste contro la costruzione di discariche e inceneritori sul territorio campano. I rifiuti non sono più stati ritirati, fino ad arrivare ad accumulare 7000 tonnellate al giorno di immondizia sparsa per la Campania. La situazione d'"emergenza" è servita a "subcommissari" e "consulenti" di vario genere, che hanno incassato 9 milioni di euro, per "Consulenze di esperti", fatte dal 2000 al 2005. Si tratta in realtà di pagamenti clientelari a sostenitori politici di destra e sinistra. Altro caos è stato creato fra gli impiegati pubblici, che sono stati messi in condizioni di non svolgere il loro lavoro, mentre il servizio veniva affidato a società private, che avrebbero dovuto organizzare la raccolta differenziata, ma incassavano denaro senza adempiere alle loro funzioni.
Nell'ottobre del 2006 è stato nominato commissario straordinario per l’emergenza rifiuti in Campania il capo della Protezione civile Guido Bertolaso, che ha assunto la funzione di controllo della situazione, al fine di assecondare i piani del governo.
Bertolaso, senza spiegare la gravità della situazione, per rassicurare, in questi giorni ha dichiarato: "Se siamo fortunati, nell’arco di una decina di giorni si risolve la crisi in atto e con l’inizio dell’estate si potrà lavorare tranquillamente... (ci sono) ipotesi allo studio di riapertura di discariche chiuse per quantitativi che non daranno fastidio a nessuno e siti di stoccaggio temporaneo".
La "gestione straordinaria" è stata una macchina mangia soldi pubblici, e un modo per generare altro caos, per far sì che i cittadini si piegassero alle decisioni del governo.
Il 6 ottobre del 2006, era stato approvato dal Consiglio dei ministri un decreto legge che prevede l'uso di inceneritori e misure per la raccolta differenziata. Il decreto fa appello a "misure straordinarie volte al superamento dell’emergenza legata al problema dello smaltimento dei rifiuti in Campania, un problema in crescita a causa dell’oggettiva difficoltà di individuare discariche dove poter conferire rifiuti solidi urbani e della mancanza di valide alternative per lo smaltimento dei rifiuti fuori dalla regione. Al fine di consentire un incisivo coordinamento degli interventi al Capo del Dipartimento della protezione civile della presidenza del Consiglio sono assegnate le funzioni di Commissario delegato per tale emergenza, con facoltà di avvalersi di tre sub-commissari (uno dei quali avrà il compito specifico di individuare soluzioni volte a incrementare la raccolta differenziata). Il provvedimento individua le discariche che potranno essere utilizzate, fino alla cessazione dello stato di emergenza e fatti salvi gli eventuali provvedimenti adottati dall’autorità giudiziaria prima dell’entrata in vigore del decreto, per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani o speciali non pericolosi (che potranno essere destinati in via eccezionale fuori regione), oltre a quelle già autorizzate e realizzate dal Commissario delegato-Prefetto di Napoli e alle ulteriori discariche che il Commissario delegato può individuare per l’attuazione degli obiettivi del decreto-legge. Il provvedimento infine, pone un accento particolare sulle misure volte a informare e coinvolgere la popolazione locale al fine di pervenire a scelte quanto possibile condivise".
(Leggi l'articolo intero su http://www.disinformazione.it/rifiuti_campania.htm)

5 commenti:

Ivana ha detto...

Cara Antonella, ti ringrazio per il tuo lavoro d'inchiesta.
Ho letto l'articolo con molto interesse e sono rimasta senza parole.
Mi piacerebbe agire, fare qualcosa, ma quali scelte abbiamo noi italiani per poter cambiare la situazione? Io ho già aggirato l'ostacolo andando all'estero, ma mi fa male vedere come pochi individui distruggono il nostro paese!
Mi domando ogni giorno se l’Italia è veramente un paese democratico, e mi è impossibile non notare le differenze fra la mia Nazione d'origine e il paese che mi ospita.

rocco ha detto...

Il problema a Napoli non è la spazzatura ma chi c'è dietro. Anche se si risolve, e chissà quando, il problema spazzatura ce ne sarà sempre un altro subito pronto. La Jervolino ha risolto con un bell'aumento della tassa sui rifiuti così oltre il danno anche la beffa per i cittadini.
Bassolino è il re di Napoli e a Napoli si dice che è come il gallo sopra la monnezza ma in questo caso letteralmente parlando.
La camorra e la politica sono il partito più potente e meglio organizzato in Campania e qualsiasi napoletano che dice il contrario è un illuso. C'è omertà e rassegnazione e molti emigrano, resteranno in futuro solo i deliquenti a dividersi la terra e l'aria alla diossina, il mare inquinato e una burocrazia che costa di più della corte d'Inghilterra.

MaxandYoda ha detto...

Trovo singolare che nel testo si citi Pier Ferdinando Casini,leader dell'Udc che io chiamo Unione di Corleone."Non facciamo i nomi e i cognomi perché spetta alla magistratura farli, ma sappiamo che dietro fenomeni come quello dell'emergenza rifiuti c'è una subalternità alla camorra".
Che la Camorra abbia fatto qualche sgarro alla mafia per far dire al loro pupazzetto queste cose??
Fortuna che molti la pensano come lui perchè altrimenti nell'Udc di nomi e cognomi ne resterebbero veramente pochi!
Comunque secondo me stiamo arrivando ad un punto di svolta,le valvole di sfogo non bastano per pressione accumulata! Se non fanno qualcosa il coperchio di montecitorio rischia di saltare

Gabriele ha detto...

grazie x il coraggio di iniziare a dire nome e cognome dei mandanti interessati alle vicenda in questione

Ueuè ha detto...

La monnezza? Ma quando mai. Sono esagerazioni. Stai facendo demagogia. Il problema non è così grave. Anzi è già stato risolto. San Gennaro ha fatto 'o miracolo!
Siamo o no in serie A?
Tutti in piazza, ma non a protestare.Amministratori, imprenditori collusi, giornalisti, camorristi, tutti uniti e tutti d'accordo canteremo Viva Napoli!