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LIBRI PUBBLICATI DI ANTONELLA RANDAZZO

ROMA PREDONA. Il colonialismo italiano in Africa, 1870-1943
Kaos edizioni

Il mito degli 'italiani brava gente' non regge alla prova dei fatti.
Non sempre siamo stati brava gente. Il nostro colonialismo non è stato meno crudele di quello delle grandi potenze europee.
Abbiamo istituito i lager prima di Hitler, abbiamo effettuato il primo bombardamento aereo, abbiamo deportato migliaia di persone di cui non si è saputo più nulla e siamo stati disposti anche a compiere un genocidio pur di non lasciare la nostra inneggiata 'quarta sponda' libica, il nostro 'suol d'Amore'.
Noi italiani abbiamo chiuso i conti con l'Africa?
Molti fatti ci dicono di no: i testi scolastici non fanno giustizia perché non parlano dei crimini che abbiamo commesso in Africa. Molti italiani sono ancora oggi convinti che tutto quello che è successo di negativo sia dovuto ad Hitler, come se noi non fossimo suoi alleati e come se molti crimini non li avessimo commessi anche noi (alcuni prima che lo stesso Hitler salisse al potere), e che in Africa siamo stati 'brava gente'.
Alcune produzioni cinematografiche sono state censurate e mai proiettate in Italia, come il film Il Leone del Deserto di produzione libico-americana, prodotto nel 1980 con la regia di Moustapha Akkad e al documento Fascist Legacy, un video-documentario prodotto da BBC a Londra nel 1989, con la regia di Ken Kirby e con la consulenza storica di Michael Palumbo. Ricordiamo che nel luglio del 1998 la Libia cercò di ottenere dall'Italia almeno il minimo: che fossero aiutati con le mappe i e mezzi atti a sminare i confini, che venissero risarciti coloro che erano rimasti disabili per lo scoppio di mine e conoscere la sorte toccata ai deportati nelle isole Favignana, Ustica, Ponza e Tremiti. L'Italia non ha mai provveduto neanche a queste minime richieste.
Tutto questo ci fa pensare che i conti non siano ancora chiusi.
In questa triste dinamica di negazione dei crimini, ancora presente in Italia, occorre considerare un principio: è nella misura in cui li neghiamo che siamo ancora quelli che li hanno commessi o che hanno permesso che si commettessero.

LA NUOVA DEMOCRAZIA. Illusioni di civiltà nell'era dell'egemonia Usa. Edizioni Zambon

Il titolo "La Nuova Democrazia", riprende la definizione che il dittatore Augusto Pinochet dette alla nuova situazione cilena creatasi dopo il massacro di migliaia di persone e la soppressione del governo eletto democraticamente di Salvator Allende. La Nuova Democrazia è una "democrazia senza popolo". Le "Nuove Democrazie" sono oggi tantissime, attuate e ancora, tragicamente, da attuare. Il mondo di oggi è tutt'altro che liberato da coloro che si arrogano il potere di commettere crimini, nel nome di un'ideologia che trova nel profitto e nel potere il suo unico Dio. E' arrivato il momento di mettere tutti i tasselli del puzzle al loro posto, per rendere possibile la totale comprensione della realtà. Nonostante il libro faccia impietosamente luce sugli orrori di cui alcuni esseri umani sono capaci, le conclusioni non sono pessimistiche. Al contrario, l'idea di fondo è che scovare i crimini sia il primo passo per non renderli impuniti e per realizzare un mondo migliore. Il libro non individua soltanto i crimini del gigante imperiale, ma anche i suoi piedi d'argilla.

DITTATURE: La Storia Occulta Edizione Il Nuovo Mondo

Questo libro fa luce su insospettabili responsabili, che hanno potere di vita o di morte. Si tratta di un gruppo di persone, capaci di nascondersi dietro a dei Mostri da loro stessi creati, che agiscono in maniera disumana, provocando sofferenza e morte a milioni di persone.
Nonostante questo, non pagano per i loro crimini, e non appaiono nemmeno come criminali, perché si nascondono dietro un potere mediatico, che permette loro di propagandare un'immagine positiva o sdrammatizzare i loro crimini.
La Storia deve far luce sui fatti, sfidando paure e illusioni. Le nostre conoscenze sugli eventi storici aumentano col passare del tempo, e oggi sono emerse così tante contraddizioni con le vecchie interpretazioni della realtà storica che abbiamo soltanto due possibilità di scelta: o far finta di niente e cercare di non capire né pensare ai crimini che avvengono in molte parti del mondo, oppure chiederci il perché ci troviamo in un mondo in cui vengono commessi così tanti crimini.